L'esterno del Castello.
Una taverna con pergolato. Gli spaldi nel fondo e il mare. É sera. Lampi,
tuoni, uragano.
[Disposizione] {un uragano}
[Disposizione] {Organ}
[Disposizione] {un Lampo}
CIPRIOTTI
Una vela! Una vela! Un vessillo! Un vessillo!
[Lampi e Tuoni]
MONTANO
È l'alato Leon!
CASSIO [Entrol le scene lontano.]
Or la folgor lo svela.
ALTRI CHE SOPRAGGIUNGONO
Uno squillo!
[Colpo di Cannone]
CASSIO
&Eagrave; la nave del Duce.
MONTANO
Or s'affonda or s'inciela. . .
CASSIO
Erge il rostro dall'onda.
ALCUNI CIPRIOTTI [continui Lampi.]
Nelle nubi si cela e nel mar,
e alla luce dei lampi ne appar.
TUTTI [Lampi è Tuono]
Lampi! tuoni! gorghi! turbi tempestosi e fulmini! [un fulmine.]
Treman l'onde! treman l'aure! treman basi e culmini.
[entrano dal fondo molte donne del popolo]
Fende l'etra un torvo e cieco spirto di vertigine.
Iddio scuote il cielo bieco, come un tetro vel.
Tutto è fumo! tutto è fuoco! l'orrida caligine
si fa incendio, poi si spegne più funesta.
Spasima l'universo, accorre a valchi l'aquilon fantasima,
i titanici oricalchi squillano nel ciel.
[con gesti dipavento e di supplicazione e rivolti verso lo spaldo]
[Fulmini, Lampi, è Tuoni continui.]
IAGO [Un lampo.]
È infranto l'artimon!
RODERIGO [Altro lampo.]
Il rostro piomba su quello scoglio!
CHORUS
[Disposizione]
Aita! Aita!
IAGO [a Roderigo] [ancora un lampo.]
(L'alvo frenetico del mar sia la sua tomba!)
CIPRIOTTI
È salvo! è salvo!
VOCI INTERNE [6 voci]
Gittate i palischermi!
[Tuono lontano é Lampo]
CIPRIOTTI [Tuono lontano]
Forza ai remi! Alla riva!
[scendono la scala dello spaldo]
CIPRIOTTI
Evviva! Evviva! Evviva!
OTELLO [Disposizione]
[dalla scala della spiaggia salendo sullo spaldo con seguito di marinai e soldati]
CIPRIOTTI
[Disposizione]
Evviva Otello! Evviva! evviva! evviva!
Vittoria! Vittoria! Vittoria!
Stermino, dispersi, distrutti, sepolti nell' orrido
{Tumulto piombâr.}
Avranno per requie la sferza dei flutti, Avranno per requie la sferza dei
flutti,
la ridda dei turbini, la ridda dei turbini,
l'abisso, l'abisso del mar.
Vittoria! Vittoria! Vittoria! Vittoria!
{Dispersi, distrutti, sepolti nell'orrido}
tumulto piombàr.
Vittoria! Evviva!
Si calma la bufera.
IAGO [indisparte a Roderigo]
Roderigo, ebben, che pensi?
RODERIGO
D'affogarmi.
IAGO
Stolto è chi s'affoga per amor di donna.
[Alcuni del popolo formano da un lato una castasta di legna: la folla s'accalca intorno
turbolenta e curiosa.]
RODERIGO
Vincer nol so.
IAGO
Suvvia, fa senno, aspetta
l'opra del tempo. A Desdemona bella,
che nel segreto de' tuoi sogni adori,
presto in uggia verranno i foschi baci
di quel selvaggio dalle gonfie labbra.
[dolce] Buon Roderigo, amico tuo sincero
mi ti professo, nè in più forte ambascia
soccorrerti potrei. Se un fragil voto
di femmina non è tropp'arduo nodo
pel genio mio nè per l'inferno, giuro
che quella donna sarà tua. M'ascolta -
benchè finga d'amarlo, odio quel Moro.
[Entra Cassio: poi s'unisce a un crocchio di soldati][Disposizone]
IAGO [sempre in disparte a Roderigo]
E una cagion dell'ira, eccola, guarda.
[Indicando Cassio]
Quell'azzimato capitano usurpa
[continua il passaggio della bassa ciurma nel fondo]
[dalla catasta incominciano ad alzarsi dei globi di fumo sempre più]
[Disposizione] [Il fuoco divampa. I tavernieri illuminano a festa il pergolato]
[Disposizione]
[il fuoco si spegne a poco a poco: la bufera è cessata.]
[Iago, Roderigo, Cassio e parecchi altri uomini d'arme intorno a un tavolo dove c'è del vino: parte in piedi, parte seduti.]
CASSIO
Non bevo più.
IAGO [avvicinando il boccale alla tazza di Cassio]
Ingoia questo sorso.
CASSIO [Ritirando il bicchiere]
No.
IAGO
Guarda! Oggi impazza tutta Cipro!
É una notte di gioia, dunque. . .
CASSIO
Cessa. Già m'arde il cervello
per un nappo vuotato.
IAGO
Si, ancora bever devi.
Alle nozze d'Otello e Desdemona!
CIPRIOTTI
Evviva!
CASSIO [alzando il bicchiere e bevendo un poco]
Essa infiora questo lido.
IAGO [sottovoce a Roderigo]
(Lo ascolta.)
CASSIO
Col vago suo raggiar chiama i cuori a raccolta.
RODERIGO
Pur modesta essa è tanto.
CASSIO
Tu, Iago, canterai le sue lodi!
IAGO [piano a Roderigo]
(Lo ascolta.)
[Forte a Cassio]
CASSIO
Ed ella d'ogni lode è più bella.
IAGO [come sopra, a Roderigo, a parte.]
(Ti guarda da quel Cassio.)
RODERIGO
Che temi?
IAGO [ancora a piano a Roderigo]
(Ei favella
già con troppo bollor, la gagliarda
giovinezza lo sprona, è un astuto
seduttor che t'ingombra il cammino.
Bada. . .)
RODERIGO
Ebben?
IAGO [ancora a piano a Roderigo]
(S'ei inebria è perduto!
Fallo ber.)
[ai tavernieri] Qua, ragazzi, del vino!
[Iago riempie tre bicchieri: un per sè, uno per Roderigo, uno per Cassio.]
[I tavernieri circolano colle anfore.]
[a Cassio, col bicchiere in mano: la folla gli si avvicina e lo guarda curiosamente.]
CASSIO [a Iago, col bicchiere in mano.]
Questa del pampino
verace manna
di vaghe annugola
nebbie il pensier.
IAGO [a tutti]
Chi all'esca ha morso
del ditirambo
spavaldo e strambo
beva con me! beva con me,
beva, beva, beva con me!
TUTTI
{Chi all'esca ha morso etc. . .}
. . .beve, beve con te, etc. . .
IAGO [a Roderigo indicando Cassio]
(Un altro sorso è brillo egli è.)
RODERIGO [a Iago]
(Un altro sorso è brillo egli è.)
IAGO
Il mondo palpita quand'io son brillo!
Sfido l'ironico Nume e il destin!
CASSIO [bevendo acora]
Come un armonico liuto oscillo;
La gioia scalpita sul mio cammin!
IAGO
Chi all'esca ha morso, etc. . .
TUTTI
Chi all'esca ha morso, etc. . .
IAGO [a Roderigo]
Un altro sorso e brillo egli è!
RODERIGO [a Iago]
Un altro sorso e brillo egli è!
IAGO [a tutti]
[Disposizione]
Fuggan dal vivido nappo i codardi. . .
CASSIO [interrompendo]
In fondo all' anima ciascun mi guardi! [beve]
IAGO
. . . che in cor nascondono frodi.
CASSIO
Non temo, non temo il ver.
transcribed by Stephen L. Parker
IAGO
Chi all'esca ha. . .
. . .morso del ditiramb. . .
CASSIO [barcollando]
non temo il ver, . . .
. . .non temo il ver.
IAGO
. . .bevi con me. . .
CASSIO
non temo il ver. . .
IAGO
bevi, bevi con me.
CASSIO
e bevo e bevo e bevo. . .
CIPRIOTTI [La metà del Coro. Ridendo]
Ah! Ah ah! Ah ah! Ah ah!. . .
. . .Ah ah! Ah ah! Ah ah!
CASSIO [vorrebbe ripetere il primo motivo, ma non si sovviene]
Del calice. . .
IAGO [a Roderigo]
(Ègli è briaco fradicio.)
CASSIO
del calice. . .
. . .gli orli. . .
IAGO
(Ti scuoti.
Lo trascina a contesa.
È pronto all'ira),
CIPRIOTTI [gli altri ridono di Cassio]
Ah ah! Ah ah!
IAGO
(t'offenderà. . .ne seguirà tumulto!)
CASSIO [ripiglia, ma con voce soffocata]
del calice. . .gli orli. . .
IAGO
(Pensa che puoi cosi del lieto Otello)
(turbar la prima vigilia d'amor!)
RODERIGO [risoluto]
(Ed è chò che mi spinge.)
CASSIO
. . .s'impor. . .s'impor. . .s'imporporino.
CIPRIOTTI
Ah! Ah ah! Ah ah!
RODERIGO, IAGO, CASSIO, CIPRIOTTI
Bevi, bevi con me, bevi con me. [Tutti bevono]
MONTANO [venendo dal Castello, si rivolge a Cassio.]
Capitano,
v'attende la fazione ai baluradi.
CASSIO [barcollando]
Andiamo.
MONTANO
Che vedo?
IAGO [a Montano]
(Ogni notte in tal guisa Cassio preludia al sonno.)
MONTANO [a Iago]
(Otello il sappia.)
CASSIO
Andiamo ai baluardi.
RODERIGO è CIPRIOTTI
Ah, ah! Ah, ah!
CASSIO
Chi ride?
RODERIGO [provocandolo]
Rido d'un ebro. . .
CASSIO [scagliandosi contro Roderigo]
Bada alle tue spalle! Furfante!
RODERIGO [difendendosi]
Briaco ribaldo!
CASSIO
Marrano! Nessun più ti salva!
MONTANO [separandoli a forza e dirigendosi a Cassio]
Frenate la mano, Signor, ve ne prego.
CASSIO [a Montano]
Ti spacco il cerebro se qui t'interponi.
MONTANO
Parole d'un ebro. . .
[sguainando la spada. Montano s'arma anch'esso. Assalto furibondo. La folla si ritrae] [Disposizione]
CASSIO
D'un ebro?!
IAGO [a parte a Roderigo]
(Va al porto, con quanta più possa
ti resta, gridando: sommossa! sommossa!
Va! spargi il tumulto, l'orror. Le campane
risuonino a stormo.)
[Roderigo esce correndo. Iago si rivolge rapidamente ai due
combattenti]
IAGO
Fratelli! l'immane conflitto cessate!
DONNE CIPRIOTTI [fuggendo]
Fuggiam!
IAGO
Ciel! già gronda di sangue Montano!
Tenzon furibonda!
DONNE
Fuggiam, fuggiam!
IAGO
Tregua!
UOMINI
Tregua!
DONNE
S'uccidono!
UOMINI
Pace!
IAGO [agli astanti]
Nessun più raffrena quel nembo pugnace!
Si gridi l'allarme! Satana gl'invade!!
[Continua il combattimento. Donne fuggendo ed altre entro le
scene]
CHORUS
All'armi!! All'armi!! Soccorso!! Soccorso!!
OTELLO [Otello seguito da genti con fiaccole]
Abbasso le spade!
[I Combattenti s'arrestano. Le nubi si diradano a poco a
poco.]
Olà! Che avvien? Son io fra i Saraceni?
O la turchesa rabbia è in voi trasfusa
da sbranarvi l'un l'altro? Onesto Jago,
per quell'amor che tu mi porti, parla.
IAGO
Non so. . . qui tutti eran cortesi amici,
dianzi, e giocondi. . .ma ad un tratto, come
se un pianeta maligno avesse a quelli
smagato il senno, sguainando l'arme
s'avventano furenti. . .avess io prima
stroncati i pie' che qui m'addusser!
OTELLO
Cassio,
come obliasti te stesso a tal segno?
CASSIO
Grazia. . . perdon. . . parlar non so. . .
OTELLO
Montano. . .
MONTANO [sostenuto da un soldato]
Son ferito. . .
OTELLO
Ferito!. . . pel cielo
Già il sangue mio ribolle. Ah! l'ira volge
l'angelo nostro tutelare in fuga!
[accorendo a Desdemona]
Che? La mia dolce Desdemona anch'essa
per voi distolta da' suoi sogni?
Cassio, non sei più capitano.
[Cassio lascia cadere la spada che è raccolta da Iago]
[pergendo la spada di Cassio ad un soldato]
IAGO [a stesso]
(Oh, mio trionfo!)
OTELLO
Iago, tu va nella città sgomenta
con quella squadra a ricompor la pace. [Iago esce]
Si soccorra Montano. Al proprio tetto [Montano è accompagnato nel Castello]
Ritorni ognun. Io da qui non mi parto [a tutti con gesto imperioso]
se pria non vedo deserti gli spaldi.
[La Scena si vuota. Otello fa cenno agli uomini colle fiaccole che lo accompagna]
[Restano soli Otello e Desdemona]
OTELLO
Già nella notte densa
s'estingue ogni clamor.
Già il mio cor fremebondo
s'ammansa in quest'amplesso e si rinsensa.
Tuoni la guerra e s'inabissi il mondo
[dolce] se dopo l'ira immensa
vien quest'immenso amor!
DESDEMONA
Mio superbo guerrier! Quanti tormenti,
[dolce] quanti mesti sospiri e [sempre dolce] quanta speme
ci condusse ai soavi abbracciamenti!
Oh! com'è dolce il mormorare insieme:
[come una voce lontano] te ne rammenti!
Quando narravi l'esule tua vita
e i fieri eventi e i lunghi tuoi dolor,
ed io t'udia coll'anima rapita
in quei spaventi e coll'estasi in cor.
OTELLO
Pingea dell'armi il fremito, la pugna
e il vol gagliardo alla breccia mortal,
l'assalto, orribil edera, coll'ugna
al baluardo e il sibilante stral.
DESDEMONA
Poi mi guidavi ai fulgidi deserti,
all'arse arene, al tuo materno suol;
narravi allor gli spasimi sofferti
[dolce] e le catene e dello schiavo il duol.
OTELLO
Ingentilia di lagrime la storia
il tuo bel viso e il labbro di sospir;
scendean sulle mie tenebre la gloria,
il paradiso e gli astri a benedir.
DESDEMONA
Ed io vedea fra le tue tempie oscure
splender del genio l'eterea beltà.
OTELLO
E tu m'amavi per le mie sventure
ed io t'amavo per la tua pietà.
DESDEMONA
[dolce] Ed io t'amavo per le tue sventure
e tu m'amavi per la mia pietà.
OTELLO
[dolce] E tu m'amavi. . .
DESDEMONA
[dolce] E tu m'amavi. . .
OTELLO
Ed io t'amavo. . .
OTELLO, DESDEMONA
. . .per la {tua, mia} pietà.
OTELLO [sempre dolce]
Venga la morte! e mi colga nell'estasi
di quest'amplesso
il momento supremo!
[Il cielo si sarà tutto rasserenato: si vedranno alcune stelle e sul lembo dell'orizzonte
il riflesso ceruleo della nascente luna.]
Tale è il gaudio dell'anima che temo,
temo che piu non mi sara concesso
quest'attimo divino
nell'ignoto avvenir del mio destino.
DESDEMONA
Disperda il ciel gli affanni
e amor non muti col mutar degli anni.
OTELLO
A questa tua preghiera
Amen risponda la celeste schiera.
DESDEMONA
Amen risponda.
OTELLO [appoggiandosi ad un rialzo degli spaldi] [Disposizione]
Ah! la gioia m'innonda
si fieramente. . .che ansante mi giacio. . .
Un bacio. . .
DESDEMONA
Otello!
OTELLO
Un bacio. . .ancora un bacio,
[alzandosi e mirando il cielo]
Gia la pleiade ardente al mar discende.
DESDEMONA
Tarda e la notte.
OTELLO
Vien. . .Venere splende.
DESDEMONA
Otello!
[s'avviano abbracciati verso il castello]
Fine dell'Atto primo.
[ Atto:
primo |
secondo |
terzo |
quarto
]