OTELLO

Atto Primo


[ Atto: primo |
secondo | terzo | quarto ]

L'esterno del Castello.
Una taverna con pergolato. Gli spaldi nel fondo e il mare. É sera. Lampi, tuoni, uragano.

[Disposizione] {un uragano}

[Disposizione] {Organ}

[Disposizione] {un Lampo}


CIPRIOTTI
Una vela! Una vela! Un vessillo! Un vessillo!


[Lampi e Tuoni]
MONTANO
È l'alato Leon!


CASSIO [Entrol le scene lontano.]
Or la folgor lo svela.


ALTRI CHE SOPRAGGIUNGONO
Uno squillo!

[Colpo di Cannone]

TUTTI
Ha tuonato il cannon!


CASSIO
&Eagrave; la nave del Duce.


MONTANO
Or s'affonda or s'inciela. . .


CASSIO
Erge il rostro dall'onda.


ALCUNI CIPRIOTTI [continui Lampi.]
Nelle nubi si cela e nel mar,
e alla luce dei lampi ne appar.


TUTTI [Lampi è Tuono]
Lampi! tuoni! gorghi! turbi tempestosi e fulmini! [un fulmine.]
Treman l'onde! treman l'aure! treman basi e culmini.
[entrano dal fondo molte donne del popolo]
Fende l'etra un torvo e cieco spirto di vertigine.
Iddio scuote il cielo bieco, come un tetro vel.
Tutto è fumo! tutto è fuoco! l'orrida caligine
si fa incendio, poi si spegne più funesta.
Spasima l'universo, accorre a valchi l'aquilon fantasima,
i titanici oricalchi squillano nel ciel.

[con gesti dipavento e di supplicazione e rivolti verso lo spaldo]
[Fulmini, Lampi, è Tuoni continui.]

Dio, fulgor della bufera!
Dio, sorriso della duna!
Salva l'arca e la bandiera
della veneta fortuna!
Tu, che reggi gli astri e il Fato!
Tu, che imperi al mondo e al ciel!
Fa che in fondo al mar placato
posi l'àncora fedel.


IAGO [Un lampo.]
È infranto l'artimon!


RODERIGO [Altro lampo.]
Il rostro piomba su quello scoglio!


CHORUS [Disposizione]
Aita! Aita!


IAGO [a Roderigo] [ancora un lampo.]
(L'alvo frenetico del mar sia la sua tomba!)


CIPRIOTTI
È salvo! è salvo!


VOCI INTERNE [6 voci]
Gittate i palischermi!

[Tuono lontano é Lampo]

Mano alle funi! Fermi!


CIPRIOTTI [Tuono lontano]
Forza ai remi! Alla riva!

[scendono la scala dello spaldo]

VOCI INTERNE
All'approdo! allo sbarco!


CIPRIOTTI
Evviva! Evviva! Evviva!


OTELLO [Disposizione]

[dalla scala della spiaggia salendo sullo spaldo con seguito di marinai e soldati]

Esultate! L'orgoglio musulmano
sepolto è in mar; nostra e del ciel è gloria!
Dopo l'armi lo vinse l'uragano.


CIPRIOTTI
[Disposizione]
Evviva Otello! Evviva! evviva! evviva!
Vittoria! Vittoria! Vittoria!
Stermino, dispersi, distrutti, sepolti nell' orrido
{Tumulto piombâr.}
Avranno per requie la sferza dei flutti, Avranno per requie la sferza dei flutti,
la ridda dei turbini, la ridda dei turbini,
l'abisso, l'abisso del mar.
Vittoria! Vittoria! Vittoria! Vittoria!
{Dispersi, distrutti, sepolti nell'orrido}
tumulto piombàr.
Vittoria! Evviva!
Si calma la bufera.


[Disposizone]


IAGO [indisparte a Roderigo]
Roderigo, ebben, che pensi?


RODERIGO
D'affogarmi.


IAGO
Stolto è chi s'affoga per amor di donna.


[Alcuni del popolo formano da un lato una castasta di legna: la folla s'accalca intorno turbolenta e curiosa.]


RODERIGO
Vincer nol so.


IAGO
Suvvia, fa senno, aspetta
l'opra del tempo. A Desdemona bella,
che nel segreto de' tuoi sogni adori,
presto in uggia verranno i foschi baci
di quel selvaggio dalle gonfie labbra.
[dolce] Buon Roderigo, amico tuo sincero
mi ti professo, nè in più forte ambascia
soccorrerti potrei. Se un fragil voto
di femmina non è tropp'arduo nodo
pel genio mio nè per l'inferno, giuro
che quella donna sarà tua. M'ascolta -
benchè finga d'amarlo, odio quel Moro.


[Entra Cassio: poi s'unisce a un crocchio di soldati][Disposizone]
IAGO [sempre in disparte a Roderigo]
E una cagion dell'ira, eccola, guarda.
[Indicando Cassio]
Quell'azzimato capitano usurpa

[continua il passaggio della bassa ciurma nel fondo]

il grado mio, il grado mio che in cento
ben pugnate battaglie ho meritato;
tal fu il voler d'Otello, ed io rimango
di sua Moresca Signoria. . .l'alfiere!
[dalla catasta incominciano ad alzarsi dei globi di fumo sempre più]

Ma, come è ver che tu Roderigo sei,
cosi è pur vero che se il Moro io fossi
vedermi non vorrei d'attorno un Iago.
Se tu m'ascolti...
[Disposizione] [Il fuoco divampa. I tavernieri illuminano a festa il pergolato]

CHORUS [Disposizione]
Fuoco di gioia, l'ilare vampa
fuga la notte col suo splendor.
Guizza, sfavilla, crepita, avvampa
fulgido incendio che invade il cor.
Dal raggio attratti vaghi sembianti
movono intorno mutando stuol,
e son fanciulle dai lieti canti,
e son farfalle dall'igneo vol.
Arde la palma col sicomoro,
canta la sposa col suo fedel;
sull'aurea fiamma, sul lieto coro
soffia l'ardente spiro del ciel.
Fuoco di gioia, rapido brilla!
Rapido passa, fuoco d'amor!
Splende, s'oscura, palpita, oscilla,
l'ultimo guizzo, lampeggio e muor.
{Fuoco di gioia rapido brilla!
Splende, s'oscura, palpita, etc. . .}


[Disposizione]
[il fuoco si spegne a poco a poco: la bufera è cessata.]
[Iago, Roderigo, Cassio e parecchi altri uomini d'arme intorno a un tavolo dove c'è del vino: parte in piedi, parte seduti.]

IAGO
Roderigo, beviam! Qua la tazza, Capitano.


CASSIO
Non bevo più.


IAGO [avvicinando il boccale alla tazza di Cassio]
Ingoia questo sorso.


CASSIO [Ritirando il bicchiere]
No.


IAGO
Guarda! Oggi impazza tutta Cipro!
É una notte di gioia, dunque. . .


CASSIO
Cessa. Già m'arde il cervello
per un nappo vuotato.


IAGO
Si, ancora bever devi.
Alle nozze d'Otello e Desdemona!


CIPRIOTTI
Evviva!


CASSIO [alzando il bicchiere e bevendo un poco]
Essa infiora questo lido.


IAGO [sottovoce a Roderigo]
(Lo ascolta.)


CASSIO
Col vago suo raggiar chiama i cuori a raccolta.


RODERIGO
Pur modesta essa è tanto.


CASSIO
Tu, Iago, canterai le sue lodi!


IAGO [piano a Roderigo]
(Lo ascolta.)


[Forte a Cassio]

Io non sono che un critico.


CASSIO
Ed ella d'ogni lode è più bella.


IAGO [come sopra, a Roderigo, a parte.]
(Ti guarda da quel Cassio.)


RODERIGO
Che temi?


IAGO [ancora a piano a Roderigo]
(Ei favella
già con troppo bollor, la gagliarda
giovinezza lo sprona, è un astuto
seduttor che t'ingombra il cammino.
Bada. . .)


RODERIGO
Ebben?


IAGO [ancora a piano a Roderigo]
(S'ei inebria è perduto!
Fallo ber.)
[ai tavernieri] Qua, ragazzi, del vino!

[Iago riempie tre bicchieri: un per sè, uno per Roderigo, uno per Cassio.]
[I tavernieri circolano colle anfore.]
[a Cassio, col bicchiere in mano: la folla gli si avvicina e lo guarda curiosamente.]

Inaffia l'ugola!
Trinca, tracanna!
Prima che svampino
canto e bicchier.


CASSIO [a Iago, col bicchiere in mano.]
Questa del pampino
verace manna
di vaghe annugola
nebbie il pensier.


IAGO [a tutti]
Chi all'esca ha morso
del ditirambo
spavaldo e strambo
beva con me! beva con me,
beva, beva, beva con me!


TUTTI
{Chi all'esca ha morso etc. . .}
. . .beve, beve con te, etc. . .


[Disposizione]


IAGO [a Roderigo indicando Cassio]
(Un altro sorso è brillo egli è.)


RODERIGO [a Iago]
(Un altro sorso è brillo egli è.)


IAGO
Il mondo palpita quand'io son brillo!
Sfido l'ironico Nume e il destin!


CASSIO [bevendo acora]
Come un armonico liuto oscillo;
La gioia scalpita sul mio cammin!


IAGO
Chi all'esca ha morso, etc. . .


TUTTI
Chi all'esca ha morso, etc. . .


IAGO [a Roderigo]
Un altro sorso e brillo egli è!


RODERIGO [a Iago]
Un altro sorso e brillo egli è!


IAGO [a tutti]
[Disposizione]
Fuggan dal vivido nappo i codardi. . .


CASSIO [interrompendo]
In fondo all' anima ciascun mi guardi! [beve]


IAGO
. . . che in cor nascondono frodi.


CASSIO
Non temo, non temo il ver.


IAGO
Chi all'esca ha. . .

. . .morso del ditiramb. . .


CASSIO [barcollando]
non temo il ver, . . .
. . .non temo il ver.

IAGO
. . .bevi con me. . .


CASSIO
non temo il ver. . .


IAGO
bevi, bevi con me.


CASSIO
e bevo e bevo e bevo. . .


CIPRIOTTI [La metà del Coro. Ridendo]
Ah! Ah ah! Ah ah! Ah ah!. . .



. . .Ah ah! Ah ah! Ah ah!


CASSIO [vorrebbe ripetere il primo motivo, ma non si sovviene]
Del calice. . .


IAGO [a Roderigo]
(Ègli è briaco fradicio.)



CASSIO
del calice. . .
. . .gli orli. . .


IAGO
(Ti scuoti.
Lo trascina a contesa.
È pronto all'ira),


CIPRIOTTI [gli altri ridono di Cassio]
Ah ah! Ah ah!


IAGO
(t'offenderà. . .ne seguirà tumulto!)


CASSIO [ripiglia, ma con voce soffocata]
del calice. . .gli orli. . .


IAGO
(Pensa che puoi cosi del lieto Otello)


(turbar la prima vigilia d'amor!)


RODERIGO [risoluto]
(Ed è chò che mi spinge.)


CASSIO
. . .s'impor. . .s'impor. . .s'imporporino.


CIPRIOTTI
Ah! Ah ah! Ah ah!


RODERIGO, IAGO, CASSIO, CIPRIOTTI
Bevi, bevi con me, bevi con me. [Tutti bevono]


MONTANO [venendo dal Castello, si rivolge a Cassio.]
Capitano,
v'attende la fazione ai baluradi.


CASSIO [barcollando]
Andiamo.


MONTANO
Che vedo?


IAGO [a Montano]
(Ogni notte in tal guisa Cassio preludia al sonno.)


MONTANO [a Iago]
(Otello il sappia.)


CASSIO
Andiamo ai baluardi.


RODERIGO è CIPRIOTTI
Ah, ah! Ah, ah!


CASSIO
Chi ride?


RODERIGO [provocandolo]
Rido d'un ebro. . .


CASSIO [scagliandosi contro Roderigo]
Bada alle tue spalle! Furfante!


RODERIGO [difendendosi]
Briaco ribaldo!


CASSIO
Marrano! Nessun più ti salva!


MONTANO [separandoli a forza e dirigendosi a Cassio]
Frenate la mano, Signor, ve ne prego.


CASSIO [a Montano]
Ti spacco il cerebro se qui t'interponi.


MONTANO
Parole d'un ebro. . .


[sguainando la spada. Montano s'arma anch'esso. Assalto furibondo. La folla si ritrae] [Disposizione]


CASSIO
D'un ebro?!


IAGO [a parte a Roderigo]
(Va al porto, con quanta più possa
ti resta, gridando: sommossa! sommossa!
Va! spargi il tumulto, l'orror. Le campane
risuonino a stormo.)

[Roderigo esce correndo. Iago si rivolge rapidamente ai due combattenti]

IAGO
Fratelli! l'immane conflitto cessate!


DONNE CIPRIOTTI [fuggendo]
Fuggiam!


IAGO
Ciel! già gronda di sangue Montano!
Tenzon furibonda!


DONNE
Fuggiam, fuggiam!


IAGO
Tregua!


UOMINI
Tregua!


DONNE
S'uccidono!


UOMINI
Pace!


IAGO [agli astanti]
Nessun più raffrena quel nembo pugnace!
Si gridi l'allarme! Satana gl'invade!!

[Continua il combattimento. Donne fuggendo ed altre entro le scene]

CHORUS
All'armi!! All'armi!! Soccorso!! Soccorso!!


OTELLO [Otello seguito da genti con fiaccole]
Abbasso le spade!

[I Combattenti s'arrestano. Le nubi si diradano a poco a poco.]

Olà! Che avvien? Son io fra i Saraceni?
O la turchesa rabbia è in voi trasfusa
da sbranarvi l'un l'altro? Onesto Jago,
per quell'amor che tu mi porti, parla.


IAGO
Non so. . . qui tutti eran cortesi amici,
dianzi, e giocondi. . .ma ad un tratto, come
se un pianeta maligno avesse a quelli
smagato il senno, sguainando l'arme
s'avventano furenti. . .avess io prima
stroncati i pie' che qui m'addusser!


OTELLO
Cassio,
come obliasti te stesso a tal segno?


CASSIO
Grazia. . . perdon. . . parlar non so. . .


OTELLO
Montano. . .


MONTANO [sostenuto da un soldato]
Son ferito. . .


OTELLO
Ferito!. . . pel cielo
Già il sangue mio ribolle. Ah! l'ira volge
l'angelo nostro tutelare in fuga!

[accorendo a Desdemona]

Che? La mia dolce Desdemona anch'essa
per voi distolta da' suoi sogni?
Cassio, non sei più capitano.
[Cassio lascia cadere la spada che è raccolta da Iago]
[pergendo la spada di Cassio ad un soldato]

IAGO [a stesso]
(Oh, mio trionfo!)


OTELLO
Iago, tu va nella città sgomenta
con quella squadra a ricompor la pace. [Iago esce]


Si soccorra Montano. Al proprio tetto [Montano è accompagnato nel Castello]
Ritorni ognun. Io da qui non mi parto [a tutti con gesto imperioso]
se pria non vedo deserti gli spaldi.


[La Scena si vuota. Otello fa cenno agli uomini colle fiaccole che lo accompagna]
[Restano soli Otello e Desdemona]


OTELLO
Già nella notte densa
s'estingue ogni clamor.
Già il mio cor fremebondo
s'ammansa in quest'amplesso e si rinsensa.
Tuoni la guerra e s'inabissi il mondo
[dolce] se dopo l'ira immensa
vien quest'immenso amor!


DESDEMONA
Mio superbo guerrier! Quanti tormenti,
[dolce] quanti mesti sospiri e [sempre dolce] quanta speme
ci condusse ai soavi abbracciamenti!
Oh! com'è dolce il mormorare insieme:
[come una voce lontano] te ne rammenti!
Quando narravi l'esule tua vita
e i fieri eventi e i lunghi tuoi dolor,
ed io t'udia coll'anima rapita
in quei spaventi e coll'estasi in cor.


OTELLO
Pingea dell'armi il fremito, la pugna
e il vol gagliardo alla breccia mortal,
l'assalto, orribil edera, coll'ugna
al baluardo e il sibilante stral.


DESDEMONA
Poi mi guidavi ai fulgidi deserti,
all'arse arene, al tuo materno suol;
narravi allor gli spasimi sofferti
[dolce] e le catene e dello schiavo il duol.


OTELLO
Ingentilia di lagrime la storia
il tuo bel viso e il labbro di sospir;
scendean sulle mie tenebre la gloria,
il paradiso e gli astri a benedir.


DESDEMONA
Ed io vedea fra le tue tempie oscure
splender del genio l'eterea beltà.


OTELLO
E tu m'amavi per le mie sventure
ed io t'amavo per la tua pietà.


DESDEMONA
[dolce] Ed io t'amavo per le tue sventure
e tu m'amavi per la mia pietà.


OTELLO
[dolce] E tu m'amavi. . .


DESDEMONA
[dolce] E tu m'amavi. . .


OTELLO
Ed io t'amavo. . .


OTELLO, DESDEMONA
. . .per la {tua, mia} pietà.


OTELLO [sempre dolce]
Venga la morte! e mi colga nell'estasi
di quest'amplesso
il momento supremo!


[Il cielo si sarà tutto rasserenato: si vedranno alcune stelle e sul lembo dell'orizzonte il riflesso ceruleo della nascente luna.]


Tale è il gaudio dell'anima che temo,
temo che piu non mi sara concesso
quest'attimo divino
nell'ignoto avvenir del mio destino.


DESDEMONA
Disperda il ciel gli affanni
e amor non muti col mutar degli anni.


OTELLO
A questa tua preghiera
Amen risponda la celeste schiera.


DESDEMONA
Amen risponda.


OTELLO [appoggiandosi ad un rialzo degli spaldi] [Disposizione]
Ah! la gioia m'innonda
si fieramente. . .che ansante mi giacio. . .
Un bacio. . .


DESDEMONA
Otello!


OTELLO
Un bacio. . .ancora un bacio,

[alzandosi e mirando il cielo]

Gia la pleiade ardente al mar discende.


DESDEMONA
Tarda e la notte.


OTELLO
Vien. . .Venere splende.


DESDEMONA
Otello!


[s'avviano abbracciati verso il castello]


Fine dell'Atto primo.


[ Atto: primo | secondo | terzo | quarto ]

transcribed by Stephen L. Parker


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Monday, 08-Dec-2003 21:39:20 PST