Falstaff

Atto Primo



Parte prima

L'interno dell'Osteria della Giarrettiera. Una tavola, un gran seggiolone, una panca. Sulla tavola i resti di un gran desinare, parecchie bottiglie e un bicchiere. Calamaio, penne, carta, una candela accesa. Una scopa appoggiata al muro. Uscio nel fondo, porta a sinistra. Falstaff é occupato a riscaldare la cera di due lettere alla fiamma della candela, poi le suggella con un anello.Dopo averle suggellate, spegne il lume e si mette a bere comodamente sdraiato sul seggiolone. Falstaff, Dr.Cajus, Bardolfo,Pistola, l'Oste nel fondo.

Dr.Cajus (entrando dalla porta a sinistra e gridando minaccioso)
          Falstaff!

Falstaff (senza abbadare alle vociferazioni del Dr.Cajus, chiama l'Oste che si avvicina).
          Olà!

Dr.Cajus (più forte di prima)
          Sir John Falstaff!!

Bardolfo (al Dr.Cajus)
          Oh! che vi piglia?

Dr.Cajus (sempre vociando e avvicinandosi a Falstaff, che non gli dà retta)
          Hai battuto i miei servi!...

Falstaff (all'Oste, che esce per eseguire l'ordine)
          Oste! un'altra bottiglia di Xeres.

Dr.Cajus (come sopra)
          Hai fiaccata la mia giumenta baia,
          Sforzata la mia casa.

Falstaff (con flemma)
          Ecco la mia risposta:
          Ho fatto ciò che hai detto.

Dr.Cajus
          E poi?

Falstaff
          L'ho fatto apposta.

Dr.Cajus (gridando)
          M'appellerï al Consiglio Real.

Falstaff
          Vatti con Dio.
          Sta zitto o avrai le beffe;
          quest'é il consiglio mio.

Dr.Cajus (ripigliando la sfuriata contro Bardolfo)
          Non é finita!

Falstaff
          Al diavolo!

Dr.Cajus
          Bardolfo!

Bardolfo
          Ser Dottore.

Dr.Cajus (sempre con tono minaccioso)
          Tu, ier, m'hai fatto bere.

Bardolfo (Si fa tastare il polso dal Dr.Cajus)
          Pur troppo! e che dolore!...
          Sto mal. D'un tuo pronostico m'assisti.
          Ho l'intestino
          Guasto. Malanno agli osti
          Che dan la calce al vino!
(mettendo l'indice sul proprio naso enorme e rubicondo)
          Vedi questa meteora?

Dr.Cajus
          La vedo

Bardolfo
          Essa si corca
          Rossa così ogni notte.

Dr.Cajus (scoppiando)
          Pronostico di forca!
          M'hai fatto ber, furfante,
          con lui (indicando Pistola)narrando frasche;
          Poi, quando fui ben ciuschero,
          M'hai vuotato le tasche.

Bardolfo (con decoro)
          Non io.

Dr.Cajus
          Chi fu?

Falstaff (chiamando)
          Pistola!

Pistola (avanzandosi)
          Padrone.

Falstaff (sempre seduto sul seggiolone e con flemma)
          Hai tu vuotate
          le tasche a quel Messere?

Dr.Cajus (scattando contro Pistola)
          Certo fu lui. Guardate.
          Come s'atteggia al niego
          quel ceffo da bugiardo!
(vuotando una tasca del farsetto)
          Qui c'eran due scellini
          del regno d'Edoardo
          E sei mezze-corone.
          Non ne riman più segno.

Pistola (a Falstaff,dignitosamente brandendo la scopa)
          Padron, chiedo di battermi
          con quest'arma di legno.
(al Dr.Cajus con forza)
          Vi smentisco!

Dr.Cajus
          Bifolco! tu parli a un gentiluomo!

Pistola
          Gonzo!

Dr.Cajus
          Pezzente!

Pistola
          Bestia!

Dr.Cajus
          Can!

Pistola
          Vil!

Dr.Cajus
          Spauracchio!

Pistola
          Gnomo!

Dr.Cajus
          Germoglio di mandragora!

Pistola
          Chi?

Dr.Cajus
          Tu.

Pistola
          Ripeti!

Dr.Cajus
          Si.

Pistola (scagliandosi contro il Dr.Cajus)
          Saette!!!

Falstaff (al cenno di Falstaff, Pistola si frena)
          Ehi là! Pistola! Non scaricarti qui!
(chiamando Bardolfo che s'avvicina)
          Bardolfo! Chi ha vuotato le tasche
          a quel Messere?

Dr.Cajus (subito)
          Fu l'un dei due.

Bardolfo (con serenità, indicando il Dr.Cajus)
          Costui beve, poi pel gran bere
          Perde i suoi cinque sensi,
          poi ti narra una favola
          Ch'egli ha sognato mentre
          dormì sotto la tavola.

Falstaff (al Dr.Cajus)
          L'odi? Se ti capaciti,
          del ver tu sei sicuro.
          I fatti son negati. Vattene in pace.

Dr.Cajus
          Giuro
          Che se mai mi ubbriaco
          ancora all'osteria
          Sarà fra gente onesta,
          sobria, civile e pia.
(Esce dalla porta di sinistra).
Bardolfo, Pistola (accompagnando buffonescamente fino all'uscio il Dr.Cajus e salmodiando)
          Amen.

Falstaff
          Cessi l'antifona.
          Le urlate in contrattempo.
(Bardolfo e Pistola smettono e si avvicinano a Falstaff.)
          L'arte sta in questa massima:
          "Rubar con garbo e a tempo".
          Siete dei rozzi artisti.
(Si mette ad esaminare il conto che l'Oste avrà portato insieme alla bottiglia di Xeres)
          6 polli: 6 scellini,
          30 giarre di Xeres: 2 lire; 3 tacchini...
(a Bardolfo gettandogli la borsa, e si rimette a leggere lentamente).
          Fruga nella mia borsa. 2 fagiani
          Un'acciuga.

Bardolfo (estrae dalla borsa le monete e le conta sul tavolo.)
          Un mark, un mark, un penny.

Falstaff
          Fruga.

Bardolfo
          Ho frugato.

Falstaff
          Fruga!

Bardolfo (gettando la borsa sul tavolo)
          Qui non c'é più uno spicciolo.

Falstaff (alzandosi)
          Sei la mia distruzione!
          Spendo ogni sette giorni dieci ghinee!
          Beone!
          So che se andiam, la notte,
          di taverna in taverna,
          Quel tuo naso ardentissimo
          mi serve da lanterna!
          Ma quel risparmio d'olio
          tu lo consumi in vino.
(con flemma)
          Son trent'anni che abbevero
          quel fungo porporino!
          Costi troppo.
(a Pistola, poi all'Oste che sarà rimasto ed esce.)
          E tu pure. Oste! un'altra bottiglia.
(rivolto ancora a Bardolfo e a Pistola)
          Mi struggete le carni!
          Se Falstaff s'assottiglia
          Non é più lui, nessuno più l'ama;
          in quest'addome
          C'é un migliaio di lingue
          che annunciano il mio nome!

Pistola (acclamando)
          Falstaff immenso!

Bardolfo (come sopra)
          Enorme Falstaff!

Falstaff (guardandosi e toccandosi l'addome)
          Quest'é il mio regno.
          Lo ingrandirï.
          Ma é tempo d'assottigliar l'ingegno.

Bardolfo, Pistola
          Assottigliam. (Tutti e tre in crocchio).

Falstaff
          V'é noto un tal, qui del paese
          che ha nome Ford?

Bardolfo
          Si.

Pistola
          Si.

Falstaff
          Quell'uomo é un gran borghese...

Pistola
          Più liberal d'un Creso.

Bardolfo
          E'un Lord!

Falstaff
          Sua moglie é bella.

Pistola
          E tien lo scrigno.

Falstaff
          E'quella! O amor! Sguardo di stella!
          Collo di cigno! e il labbro?! Un fior.
          Un fior che ride.
          Alice é il nome,
          e un giorno come passa mi vide
          Ne'suoi paraggi, rise.
          M'ardea l'estro amatorio
          Nel cor. La Dea vibrava
          raggi di specchio ustorio.
          (pavoneggiandosi)
          Su me, su me, sul fianco baldo,
          sul gran torace,
          Sul maschio pie', sul fusto saldo,
          erto, capace;
          E il suo desir in lei fulgea sì
          al mio congiunto
          Che parea dir:
          "Io son di Sir John Falstaff".

Bardolfo
          Punto.

Falstaff (continuando la parola di Bardolfo)
          e a capo. Un'altra;
          e questa a nome Margherita

Pistola
          La chiaman Meg.

Falstaff
          E'anch'essa dei miei pregi invaghita.
          E anch'essa tien le chiavi dello scrigno.
          Costoro saran le mie Gioconde
          e le mie Coste d'oro!
          Guardate. Io sono ancora
          una piacente estate
          Di San Martino.
          A voi, due lettere infuocate.
(Dà a Bardolfo una delle due lettere che sono rimaste sul tavolo.)
          Tu porta questa a Meg;
          tentinam la sua virtù.
(Bardolfo prende la lettera.)
          Già vedo che il tuo naso arde di zelo.
(a Pistola, porgendogli l'altra lettera)
          E tu porta questa ad Alice.

Pistola (ricusando con dignità)
          Porto una spada al fianco.
          Non sono un Messer Pandarus.
          Ricuso.

Falstaff (con calma sprezzante)
          Saltimbanco.

Bardolfo (avanzandosi e gettando la lettera sul tavolo)
          Sir John, in quest'intrigo
          non posso accondiscendervi.
          Lo vieta...

Falstaff (interrompendolo)
          Chi?

Bardolfo
          L'Onore

Falstaff (vedendo il paggio Robin che entra dal fondo)
          Ehi! paggio!
(poi subito a Bardolfo e Pistola)
          Andate a impendervi.
          Ma non più a me.
(al paggio che uscirà correndo con le lettere)
          Due lettere, prendi, per due signore.
          Consegna tosto, corri, lesto, va!
(rivolto a Pistola e Bardolfo)
          L'Onore!
          Ladri! Voi state ligi all'onor vostro, voi!
          Cloache d'ignominia,
          quando, non sempre, noi
          Possiam star ligi al nostro.
          Io stesso, sì, io, io,
          Devo talor da un lato
          porre il timor di Dio
          E, per necessità, sviar l'onore, usare
          Stratagemmi ed equivoci,
          Destreggiar, bordeggiare.
          E voi, coi vostri cenci
          e coll'occhiata torta
          Da gatto pardo e i fetidi sghignazzi
          avete a scorta
          Il vostro Onor! Che onore?!
          che onor? che onor! che ciancia!
          Che baia!
          Puï l'onore riempirvi la pancia?
          No. Puï l'onor rimettervi uno stinco?
          Non puï.
          Nè un piede? No. Nè un dito?
          Nè un capello? No.
          L'onor non é chirurgo.
          Che é dunque? Una parola.
          Che c'é in questa parola?
          C'é dell'aria che vola.
          Bel costrutto!
          L'onore lo puï sentire chi é morto?
          No. Vive sol coi vivi?...
          Neppure: perchè a torto
          Lo gonfian le lusinghe,
          lo corrompe l'orgoglio,
          L'ammorban le calunnie;
          e per me non ne voglio!
          Ma, per tornare a voi, furfanti,
          ho atteso troppo.
          E vi discaccio.
(Prende in mano la scopa e insegue Bardolfo e Pistola che scansano i colpi correndo qua e là e riparandosi dietro la tavola.)
          Olà! Lesti! Lesti! al galoppo!
          Ladri! Via! Via di qua!
          Via di qua! Via di qua!
(Bardolfo fugge dalla porta a sinistra. Pistola dalla porta del fondo, non senza essersi buscato qualche
colpo di granata, e Falstaff lo insegue.)

Parte seconda

Giardino. A sinistra la casa di Ford. Gruppi d'alberi nel centro della scena. Alice, Nannetta, Meg,Mrs. Quickly, poi Mr. Ford, Fenton, Dr.Cajus, Bardolfo, Pistola. Meg e Mrs Quickly da destra. S'avviano verso la casa di Ford e sulla soglia si imbattono in Alice e Nannetta che stanno per uscire.

Meg (salutando)
          Alice.

Alice (come sopra)
          Meg.

Meg (salutando)
          Nannetta.

Alice (a Meg)
          Escivo appunto.
          Per ridere con te.
(a Mrs Quickly) Buon dì, coïare.

Quickly
          Dio vi doni allegria.
(accarezzando la guancia di Nannetta)
          Botton di rosa!

Alice (ancora a Meg)
          Giungi in buon punto.
          M'accade un fatto da trasecolare.

Meg
          Anche a me.

Quickly (che parlava con Nannetta, avvicinadosi con
curiosità) Che?

Nannetta (avvicinandosi)
          Che cosa?

Alice (a Meg)
          Narra il tuo caso.

Meg
          Narra il tuo.

Alice (in crocchio)
          Promessa
          Di non ciarlar.

Meg
          Ti pare?!

Quickly
          Oibò! Vi pare?!

Alice
          Dunque: se m'acconciassi
          a entrar ne' rei
          Propositi del diavolo, sarei
          Promossa al grado si Cavalleressa!

Meg
          Anch'io

Alice
          Motteggi.

Meg (cerca in tasca, estrae una lettera.)
          Non più parole,
          Chè qui sciupiamo la luce del sole.
          Ho una lettera.

Alice (cerca in tasca)
          Anch'io.

Nannetta, Quickly
          Oh!

Alice
          Leggi. (dà la lettera a Meg.)

Meg (scambia la propria lettera con quella di Alice)
          Leggi.
(leggendo la lettera di Alice)
          "Fulgida Alice! amor t'offro..."
          ...Ma come?!
          Che cosa dice?
          Salvo che il nome
          La frase é uguale.

Alice (cogli occhi sulla lettera che tiene in mano, ripete la lettera di Meg.)
          "Fulgida Meg, amor t'offro..."

Meg (continuando sul proprio foglio la lettera di
Alice)    "...amor bramo."

Alice
          Qua "Meg", là "Alice"

Meg
          E' tal e quale, (come sopra)
          "Non domandar perchè,ma dimmi..."

Alice (come sopra)
          "...t'amo"
          Pur non gli offersi cagion.

Meg
          Il nostro caso é pur strano.
(tutte in un gruppo addosso alle lettere, confrontandole e maneggiandole con curiosità.)

Quickly
          Guardiam con flemma.

Meg
          Gli stessi versi.

Alice
          Lo stesso inchiostro.

Quickly
          La stessa mano.

Nannetta
          Lo stesso stemma.

Alice, Meg (leggendo insieme ciascuna sulla propria lettera)
          "Sei la gaia comare, il compar gaio
          "son io, e fra noi due facciamo il paio."

Alice
          Già

Nannetta
          Lui, lei, te.

Quickly
          Un paio in tre.

Alice
          "Facciamo il paio in un amor ridente"
          (tutte col naso sulle lettere)
          "di donna bella e d'uom..."

Tutte
          "...appariscente..."

Alice
          "Ma il viso tuo su me risplenderà
          Come una sorella sull'immensità"

Tutte (ridendo)
Ah! Ah! Ah! Ah! Ah! Ah! Ah! Ah!

Alice (continua e finisce)
          "Rispondi al tuo scudiere,
          John Falstaff Cavaliere".

Quickly
          Mostro!

Alice
          Dobbiam gabbarlo.

Nannetta
          E farne chiasso.

Alice
          E metterlo in burletta.

Nannetta
          Oh! Oh! che spasso!

Quickly
          Che allegria!

Meg
          Che vendetta!

Alice (rivolgendosi ora all'una, ora all'altra, tutte in crocchio cinguettando.)
          Quell'otre, quel tino!
          Quel Re delle pance,
          Ci ha ancora le ciance
          Del bel vagheggino.
          E l'olio gli sgocciola
          Dall'adipe unticcio
          E ancor ei ne snocciola
          La strofa e il bisticcio!
          Lasciam ch'ei le pronte
          Sue ciarle ne spifferi;
          Farà come i pifferi
          Che sceser dal monte.
          Vedrai che, se abbindolo
          Quel grosso compar,
          Più lesto d'un guindolo
          Lo faccio girar.

Quickly (ad Alice)
          Quell'uomo é un cannone!
          Se scoppia, ci spaccia.
          Colui, se l'abbraccia,
          Ti schiaccia Giunone.
          Ma certo si spappola.
          Quel mostro a tuo cenno
          E corre alla trappola
          E perde il suo senno.
          Potenza di un fragile
          Sorriso di donna!
          Sciena d'un agile
          Movenza di gonna!
          Se il vischio lo impegola
          Lo udremo strillar,
          E allor la sua fregola
          Vedremo svampar.

Nannetta (ad Alice)
          Se ordisci una burla,
          Vo' anch'io la mia parte.
          Conviene condurla
          Con senno, con arte.
          L'agguato ov'ei sdrucciola
          Convien ch'ei non scerna;
          Già prese una lucciola
          Per una lanterna.
          Che il gioco riesca
          Perciï non dubito;
          Poi coglierlo subito.
          Bisogna offrir l'esca
          E se i scillinguagnoli
          Sapremo adoprar,
          Vedremo a rigagnoli
          Quell'orco sudar.

Quickly (ora ad Alice, ora a Nannetta, ora a Meg)
          Un flutto in tempesta
          Gittï sulla rena
          Di Windsor codesta
          Vorace balena.
          Ma qui non ha spazio
          Da farsi più pingue;
          Ne fecer già strazio
          Le vostre tre lingue.
          Tre lingue più allegre
          D'un trillo di nacchere,
          Che spargon più chiacchere
          Di sei cingallegre.
          Tal sempre s'esilari
          Quel bel cinguettar.
          Così soglion l'ilari
          Comari ciarlar. (s'allontanano).

Mr Ford, Dr.Cajus, Fenton, Bardolfo,Pistola entrano da destra, mentre le donne escono da sinistra. Ford nel centro, Pistola al suo fianco, Bardolfo al suo fianco sinistro, Fenton e il Dr.Cajus dietro Ford. Tutti in gruppo parlando a Ford a bassa voce e brontolando.

Dr.Cajus ( a Ford)
          E' un ribaldo, un furbo, un ladro,
          Un furfante, un turco, un vandalo;
          L'alto dì mandï a soqquadro
          La mia casa e fù uno scandalo.
          Se un processo oggi gl'intavolo
          Sconterà le sue rapine,
          Ma la sua più degna fine
          Sia d'andare in man del diavolo.
          E quei due che avete accanto
          Gente sonon di sua tribù,
          Non son due stinchi di santo
          Né son fiori di virtù.

Bardolfo (a Ford)
          Falstaff,sì ripeto, giuro,
          (Per mia bocca il ciel v'illumina)
          Contro voi John Falstaff rumina
          Un progetto alquanto impuro.
          Son uom d'arme e quell'infame
          Più non vo' che v'impozzangheri;
          Non vorrei, no, escir dai gangheri
          Dell'onor per un reame!
          Messer Ford, l'uomo avvisato
          Non é salvo che a metà.
          Tocca a voi d'ordir l'agguato
          Che l'agguato stornerà.

Ford (da sè, poi agli altri)
          Un ronzio di vespe e d'avidi
          Calabron brontolamento,
          Un rombar di nembi gravidi
          D'uragani é quel ch'io sento.
          Il cerebro un ebro allucina
          Turbamento di paura
          Ciï che intorno a me si buccina,
          E' un sussurro di congiura.
          Parlan quattro e uno ascolta;
          Qual dei quattro ascolterï?
          Se parlaste uno alla volta
          Forse allor v'intenderï

Pistola (a Ford)
          Sir John Falstaff già v'appresta,
          Messer Ford, un gran pericolo.
          Già vi pende sulla testa
          Qualche cosa a perpendicolo.
          Messer Ford, fui già un armigero
          Di quell'uom dall'ampia cute;
          Or mi pento e mi morigero
          Per ragioni di salute.
          La minaccia or v'é scoperta,
          Or v'é noto il ciurmador.
          State all'erta, all'erta, all'erta!
          Qui di tratta dell'onor.

Fenton (a Ford)
          Se volete, io non mi perito
          Di ridurlo alla ragione
          Colle brusche o colle buone,
          E pagarlo al par del merito.
          Mi dà il cuore e mi solletica
          (E sarà una giostra gaia)
          Di sfondar quella ventraia
          Iperbolico-apoplettica.
          Col consiglio o colla spada
          Se lo trovo al tu per tu,
          O lui va per la sua strada
          O lo assegno a Belzebù.

Ford (a Pistola)
          Ripeti.

Pistola (a Ford)
          In due parole:
          L'enorme Falstaff vuole
          Entrar nel vostro tetto,
          Beccarvi la consorte,
          Sfondar lacassa-forte
          e sconquassarvi il letto.

Dr.Cajus
          Caspita!

Ford
          Quanto guai!

Bardolfo (a Ford)
          Già le scrisse un biglietto...

Pistola (interrompendolo)
          Ma quel messaggio abbietto ricusai.

Bardolfo
          Ricusai.

Pistola
          Badate a voi!

Bardolfo
          Badate!

Pistola
          Falstaff le occhieggia tutte,
          Che siano belle o brutte,
          Pulzelle o maritate.

Bardolfo
          La corona che adorna
          D'Atteïn l'irte chiome
          Su voi già spunta.

Ford
          Come sarebbe a dir?

Bardolfo
          Le corna.

Ford
          Brutta parola!

Dr.Cajus
          Ha voglie voraci il Cavaliere.

Ford
          Sorveglierï la moglie.
          Sorveglierï il messere.
(rientrano da sinistra le quattro donne.)
          Salvar vo' i beni miei
          Dagli appetiti altrui.

Fenton (vedendo Nannetta)
          (E' lei)

Nannetta (vedendo Fenton)
          (E' lui)

Ford (vedendo Alice)
          (E' lei)

Alice (vedendo Ford)
          (E' lui)

Nannetta
          Guai!

Alice
          Schiviamo i passi suoi.

Meg
          Ford é geloso?

Alice
          Assai.

Quickly
          Zitto

Alice
          Badiamo a noi.
(Alice, Meg e Quickly escono da sinistra. Resta Nannetta. Ford, Dr.Cajus, Bardolfo e Pistola escono da destra. Resta Fenton.)

Fenton (fra i cespugli, verso Nannetta, a bassa voce)
          Pst, pst, Nannetta.

Nannetta (mettemdo l'indice al labbro per cenno di
silenzio) Sss.

Fenton
          Vien qua

Nannetta (guardando attorno con cautela)
          Taci. Che vuoi?

Fenton
          Due baci.

Nannetta
          In fretta.

Fenton
          In fretta (Si bacciano rapidamente).

Nannetta
          Labbra di foco!

Fenton
          Labbra di fiore!...

Nannetta
          Che il vago gioco
          Sanno d'amore.

Fenton
          Che spargon ciarle,
          Che mostran perle,
          Belle a vederle,
          Dolci a baciarle!
(tenta di abbracciarla)
          Labbra leggiadre!

Nannetta (difendendosi e guardandosi attorno)
          Man malandrine!

Fenton
          Ciglia assassine!
          Pupille ladre!
          T'amo! (fa per baciarla ancora).

Nannetta
          Imprudente, no.

Fenton
          Sì... due baci.

Nannetta (si svincola)
          Basta.

Fenton
          Mi piaci tanto!

Nannetta
          Vien gente.
(si allontanano l'una dall'altro, mentre ritornano le donne.)

Fenton (cantando allontanandosi)
          "Bocca baciata non perde ventura"

Nannetta (continuando il canto di Fenton, avvicinandosi alle altre donne)
          "Anzi rinnova come fa la luna"
(Fenton si nasconde dietro gli alberi del fondo).

Alice
          Falstaff m'ha canzonata.

Meg
          Merita un gran castigo.

Alice
          Se gli scrivessi un rigo?...

Nannetta (riunendosi al crocchio con disinvoltura)
          Val meglio un'ambasciata.

Alice
          Si.

Quickly
          Si.

Alice (a Quickly)
          Da quel brigante
          Tu andrai.Lo adeschi all'offa
          D'un ritovo galante
          Con me.

Quickly
          Questa é gaglioffa!

Nannetta
          Che bella burla!

Alice
          Prima, per attirarlo a noi,
          Lo lusinghiamo, e poi
          Gliele cantiamo in rima.

Quickly
          Non merita riguardo.

Alice
          E' un bove.

Meg
          E' un uom senza fede.

Alice
          E' un monte di lardo.

Meg
          Non merta clemenza.

Alice
          E' un ghiotton che scialacqua
          Tutto il suo aver nel cuoco.

Nannetta
          Lo tufferem nell'acqua.

Alice
          Lo arrostiremo al fuoco.

Nannetta
          Che gioia!

Alice
          Che allegria!

Meg (a Quickly)
          Procaccia di far bene
          La tua parte.

Quickly (accorgendosi di Fenton che s'aggira nel fondo)
          Chi viene?

Meg
          La c'é qualcun che spia.
(Escono rapidamente da destra Alice, Meg, Quickly. Nannetta resta,Fenton le torna accanto.)

Fenton
          Torno all'assalto.

Nannetta (come sfidandolo)
          Torno alla gara. Ferisci!

Fenton
          Para!
(Si slancia per baciarla. Nannetta si ripara il viso con una mano che Fenton bacia e ribaciare; ma Nannetta la sollea più alta che puï e Fenton ritenta invano di raggiungerla con le labbra.)

Nannetta
          La mira é in alto.
          L'amor é un agile
          Torneo, sua corte
          Vuol che il più fragile
          Vinca il più forte.

Fenton
          M'armo, e ti guardo.
          T'aspetto al varco.

Nannetta
          Il labbro é l'arco.

Fenton
          E il bacio é il dardo
          Bada! la freccia
          Fatal già scocca
          Dalla mia bocca
          Sulla tua treccia.
          (Le bacia la treccia.)

Nannetta (annodandogli il collo colla treccia, mentre egli la bacia)
          Eccoti avvinto.

Fenton
          Chiedo la vita!

Nannetta
          Io son ferita,
          Ma tu sei vinto.

Fenton
          Pietà! Facciamo
          La pace e poi...

Nannetta
          E poi?

Fenton
          Se vuoi, ricominciamo.

Nannetta
          Bello é quel gioco
          Che dura poco. Basta.

Fenton
          Amor mio!

Nannetta
          Vien gente. Addio!
          (fugge da destra).

Fenton (allontanandosi cantando)
          "Bocca baciata non perde ventura".

Nannetta (di dentro rispondendo)
          "Anzi rinnova come fa la luna"
(Rientrano dal fondo Ford, Dr.Cajus, Bardolfo, Pistola. Fenton si unisce poi al crocchio).

Bardolfo (a Ford)
          Udrai quanta egli sfoggia
          Magniloquenza altera.

Ford
          Diceste ch'egli alloggia
          Dove?

Pistola
          Alla Giarrettiera.

Ford
          A lui mi annuncerete,
          Ma con un falso nome;
          Poscia vedrete come
          Lo piglio nella rete.
          Ma... non una parola.

Bardolfo
          In ciarle non m'ingolfo.
          Io mi chiamo Bardolfo.

Pistola
          Io mi chiamo Pistola.

Ford
          Siam d'accordo.

Bardolfo
          L'arcano custodirem.

Pistola
          Son sordo e muto.

Ford
          Siam d'accordo tutti.

Bardolfo, Pistola
          Sì.

Ford
          Qua la mano.
(Si avanzano nel fondo Alice, Nannetta, Meg, Quickly).

Dr.Cajus (a Ford)
          Del tuo barbaro diagnostico
          Forse il male é assai men barbaro.
          Ti convien tentar la prova
          Molestissima del ver.
          Così avvien col sapor ostico
          Del ginepro e del rabarbaro;
          Il benessere rinnova
          L'amarissimo bicchier.

Pistola (a Ford)
          Voi dovete empirgli il calice,
          Tratto tratto, interrogandolo,
          Per tentar se vi riesca
          Di trovar del nodo il bandolo.
          Come all'acqua inclina il salice.
          Così al vin quel Cavalier.
          Scoverete la sua tresca,
          Scoprirete il suo pensier.

Ford (a Pistola)
          Tu vedrai se bene adopera
          L'arte mia con quell'infame.
          E sarà prezzo dell'opera
          S'io discopro le sue trame.
          Se da me storno il ridicolo
          Non avrem sudato invan.
          S'io mi salvo dal pericolo,
          L'angue morde il cerretan.

Bardolfo (a Ford)
          Messer Ford, un infortunio
          Marital in voi si incorpora;
          Se non siete astuto e cauto
          Quel sir John vi tradirà.
          Quel paffuto plenilunio
          Che il color del vino imporpora
          Troverebbe un pasto lauto
          Nella vostra ingenuità.

Fenton (fra sè)
          Qua borbotta un crocchio d'uomini,
          C'é nell'aria una malia.
          Là cinghetta un stuol di femine,
          Spira un vento agitator.
          Ma colei che in cor mi nomini,
          Dolce amor, vuol esser mia!
          Noi sarem come due gemine
          Stelle unite in un ardor.

Alice (a Meg)
          Vedrai che, se abbindolo
          Quel grosso compar.
          Più lesto d'un guindolo
          Lo faccio girar

Meg (ad Alice)
          Se il viscio lo impegola
          Lo udremo strillar,
          E allor la sua fregola
          Vedremo svampar.

Nannetta (ad Alice)
          E se i scilinguagnoli
          Sapremo adoprar,
          Vedremo a rigagnoli
          Quell'orco sudar

Quickly
          Tal sempre s'esilari
          Quel bel cinguettar;
          Così soglion l'ilari
          Comari ciarlar.
(Ford, Dr.Cajus, Fenton, Bardolfo, Pistola escono).

Alice
          Qui più non si vagoli...

Nannetta (a Quickly)
          Tu corri all'ufficio tuo.

Alice
          Vo' ch'egli miagoli
          D'amor come un micio.
(a Quickly) E' intesa.

Quickly
          Sì.

Nannetta
          E' detta.

Alice
          Domani.

Quickly
          Sì. Sì.

Alice
          Buon dì, Meg.

Quickly
          Nannetta, buon dì.

Nannetta
          Addio.

Meg
          Buon dì.

Alice (trattenendo ancora le altre)
          Vedrai che quell'epa
          Terribile e tronfia
          Si gonfia.

Alice, Nannetta
          Si gonfia.

Alice, Meg, Quickly, Nannetta
          Si gonfia e poi crepa.

Alice
          "Ma il viso mio su lui risplenderà..."

Tutte
          "Come una stella sull'immensità"
(Si accomiatano e s'allontanano ridendo.)

FINE DEL PRIMO ATTO.



Main pages: [ Libretto | Opera | Composer | OperaGlass]

23 Sep 2005