STANKAR [ entra agitato leggendo una lettera. ]
[ Sì leva la spada e la getta. ]
Disonorato io son! . . . disonorato!
[ Prende una pistola, poi sì arresta. ]
Ma lasciar tutto! . . . Stiffelio . . . la mia figlia! . . .
[ Va sedere commosso e scrive. Jorg astratto. ]
Ah sì finisca . . . Addio, Stiffelio . . .
[ Suggella il foglio, poi prende una pistola e ne monta il cane. ]
JORG
STANKAR [ sorpreso, ascondendo l'arma ]
JORG
STANKAR
JORG
STANKAR
JORG
[ Entra nella stanza di Stiffelio. ]
STANKAR [ solo ]
[ Parte. Stiffelio e Jorg dalla camera. ]
STIFFELIO [ a Jorg ]
JORG [ parte ]
[ Stiffelio, Raffaele e Fritz a tempo. ]
RAFFAELE
STIFFELIO
RAFFAELE
st1
Non un detto.
RAFFAELE
st1
Solo ho un'inchiesta . . .
RAFFAELE
STIFFELIO
RAFFAELE
STIFFELIO
RAFFAELE
STIFFELIO
[ Fritz entra. ]
S'avverta Lina, che qui l'attendo . . .
[ Fritz parte. ]
RAFFAELE
STIFFELIO
[ Lo conduce in una stanza laterale. ]
RAFFAELE [ entrando ]
[ Entra Lina ]
STIFFELIO
LINA
STIFFELIO
LINA
STIFFELIO
LINA
Quando ci unimmo sposi,
LINA
STIFFELIO [ presentando una carta ]
LINA
STIFFELIO [ con amarezza ]
LINA
[ Glielo strappa dì mano e corre alla tavola. ]
STIFFELIO
LINA
STIFFELIO
LINA
[ Firma. ]
Entrambi siamo or liberi,
[ Gli rende la carta. ]
Ora il potrete . . . Uditemi!
STIFFELIO [ per partire ]
LINA [ trattenendolo ]
STIFFELIO
LINA
[ Sì getta ai suoi piedi. ]
STIFFELIO
LINA
STIFFELIO
LINA
STIFFELIO
LINA
STIFFELIO
LINA
STIFFELIO
LINA
STIFFELIO
LINA
STIFFELIO
[ Stankar con una spada insanguinata alla mano e Jorg da opposte parti. ]
STANKAR
LINA
JORG
STIFFELIO
STANKAR
[ Parte. ]
JORG [ a Stiffelio ]
STIFFELIO
LINA
[ Stiffelio è tratto altrove da Jorg. Lina si ritira in una stanza. ]
Il popolo entra a poco a poco. Federico e Dorotea enteranno poco più tardi. Poi Lina, coperta d'un velo, va presso la cattedra a destra; finalmente Stankar a sinistra. Tutti s'inginocchiano e pregano accompagnati dall'organo.
Stiffelio
Characters
| Atto Primo | Atto Secondo | Atto Terzo
Sena I
Setting: Anticamera che mette a vari appartamenti. Sopra una tavola, due pistola e l'occorrente per iscrivere.
Ei fugge! . . . e con tal foglio
Lina a seguirlo tenta! . . .
Infame! . . . egli s'invola a mia vendetta! . . .
O spada dell'onor che per tant'anni
Cingevi il fianco del guerriero antico
E nei cimenti a lui mietevi gloria,
Vanne lungi da me . . . più non ti merto . . .
E ch'è la vita mai senza l'onore?
È un'onta . . . ebben, sì tolga . . .
Sì, sì un istante, e tutto sia finito!
La mia colpevol figlia! . . . che! . . . una lagrima! . . .
Lagrima il ciglio d'un soldato! . . . Oh quanto
Sei tu grande, o dolor! . . . Mi strappi il pianto.
Lina, pensai che un angelo
In te mi desse il cielo,
Raggio d'amor purissimo
Degli anni miei sul gelo . . .
Stolto! . . . sognai! . . . Sparita è
La gioia di mia vita;
Un'innocente lagrima
Spirando non vedrò
Solo seguace al feretro
Il disonore avrò.
Addio estremo . . .
Ei qui verrà . . .
Chi?
Voi! . . . Stiffelio cerco.
È inaccesso a tutti . . .
A me nol fia
Quando saprà che Raffaele raggiunsi.
Che di'?
Ei verrà tra poco . . .
Qui Leuthold! Qui verr` Leuthold!
In questo tetto uno di noi morrà!
Oh gioia inseprimibile,
Che questo core innondi,
È troppo, è troppo il palpito
Che in tutto me diffondi!
Convulsa provo un'estasi
Che quasi par deliro!
La voce ed il respiro
Mancar già sento a me!
Vendetta! . . . Ah vieni, affrettati,
Rinascerò per te!
Dite ai fratei che al tempio
Lasciatemi . . .
Egli viene . . .
Ricercare mi feste?
Sì.
Prevedo qua
I rimbrotti . . .
Non m'opporrò a vendetta, se bramate . . .
Quale?
Che fareste, se pur libera fosse
Lina? . . .
Che dite!
Io chiedo! . . . Rispondete.
A impossibil supposto?
Fritz? . . .
E che cercate?
Saper s' è a voi più cara
Colpevol libertade, o l'avvenire
Di donna che perdeste! . . .
Là tutto udrete . . .
(Cielo!)
Inevitabil fu questo colloquio
Prima di sperarci . . .
Che! . . . Partite? . . .
Sì . . . questa sera . . .
Voi! . . . Come?
Udite!
Opposto è il calle che in avvenire
La nostra vita dovrà seguire . . .
Col guardo fisso soltanto in Dio
Vo' rassegnato correre il mio . . .
Voi, stretta all'uomo del vostro core,
Trarvi potrete dal disonore . . .
Che dite! . . .
Perchè dovunque perseguitato,
A tutti il vero mio nome ascosì;
Dal dritto sciogliere tal nodo è dato.
Quest'atto il frange . . .
Cielo, un divorzio! . . .
A voi, segnatelo . . . firmato io l'ho.
Ah, fatal colpo attendermi,
Rodolfo, qui sapea! . . .
Ma degna di rimprovero
Almeno mi credea . . .
No . . . d'uno sprezzo acerrimo
Trovo sol qui l'orror! . . .
Schiacciatemi . . . uccidetemi . . .
Morrò per vostro amor!
Speraste che per lagrime
Scemasse il dolor mio! . . .
Che l'onta incancellabile
Coprissi alfin d'oblio! . . .
Che rassegnato accogliere
Potessi il disonor! . . .
Ah vivon quanto l'anima
Le offese dell'onor! . . .
A me quell'atto . . . Datelo.
Firmate?
Sì.
(Che ascolto!)
Trama pensaste il piangere . . .
Ora tal dubbio è tolto . . .
Tutto tra noi cessò.
Non più, signora!
Il vo'!
Non allo sposo volgomi,
Ma all'uom del Vangelo.
Ei fino dal patibolo
A' rei dischiude il cielo . . .
La donna più non supplica,
Qui la colpevol sta . . .
Lasciatemi . . . lasciatemi . . .
Ministro, confessatemi . . .
Voi! Voi! Che udrò?
Quanto Müller
Voluto udir non ha.
Egli un patto proponea
Ch'altrui moglie mi rendea,
Quasi al mondo, lui perduto,
Trovar pace avessi potuto;
Quasi a prezzo tal volessi
Racquistarmi ancor l'onore . . .
Quasi vivere io potessi
Discacciata dal suo core . . .
Basti! Basti!
D'altrui moglie!
Ah voi dunque non capite
L'amor mio! . . .
Amor! . . . che dite! . . .
V'amai sempre . . . sempre v'amo;
Testimonio Iddio ne chiamo . . .
Ma colui! . . .
Fu tradimento . . .
Vi tradiva! . . .
Sì . . .
Fia spento . . .
Io n'ho il dritto . . .
Ciel! . . .
È là.
Non v' è più.
Che!
Un'uccisione?
Un duello?
Un'espiazione . . .
Chi poteva il disonore
Rivelar, estinto è già.
Vieni al tempio del Signore,
Virtù nuova avrai colà.
Ah sì, voliamo al tempio,
Fuggiam le inique porte,
Delitto solo e morte
Qui l'uomo vi stampò.
Ai seduttori esempio
Rimanga questo tetto . . .
Iddio l'ha maledetto,
D'infamia il fulminò.
A dunque non v'ha in terra
Conforto al mio dolore! . . .
D'involontario errore
Perdono non avrò!
Clemente Iddio disserra
Di tua pietà il tesoro,
Col palpito t'imploro
D'un cor che non peccò!
Scena II
Setting: Interno d'un tempio gotico sostenuto da grandi arcate. Non sì vedrà alcun altare; solamente, appoggiata ad una colonna, è una cattedra, a cui sì ascende per doppia gradinata.
STANKAR
Se punii chi m'ha tradito
Nell'onor ch' è tuo dono,
Come a Davide pentito,
Dio, concedimi il perdono.
LINA
Confido in Te,
Signor, pietà
Non nieghi a me
La tua bontà.
[ Stiffelio e Jorg dalla destra. Sono coperti di nera e lungi cappa. Stiffelio è concentrato; porta un gran libro. ]
JORG
Stiffelio?
STIFFELIO [ riavendosì da un'astrazioine ]
Eccomi . . .
LINA
(Udirlo ancor potrò!)
STIFFELIO [ passandole vicino ]
(Qual donna!)
LINA
(Non mi connobe!)
STIFFELIO [ a Jorg ]
Qui restate.
JORG [ piano tra loro ]
L'alma afforza
Speran tutti in te.
[ Lina alza il velo. ]
STIFFELIO [ scorgendo Lina ]
Ciel!
JORG
Ch'hai?
STIFFELIO
Dessa! . . .
JORG
Pensa ove sei! . . . coraggio! . . .
STIFFELIO
Ah sì! . . .
Ma confusa ho la mente
Ed il pensier mi sfugge . . .
JORG
Il libro santo schiudi,
T'ispierà il Signore . . .
STIFFELIO
Dicesti ben . . .
JORG
Fa cor.
[ Salgono alla cattedra per la scala a sinistra. ]
STIFFELIO [ Molto agitato apre il libro e con voce tremante vi legge. ]
"Allor Gesù rivolto
Al popolo assembrato
Mostrò l'adultera
Ch'era a suoi piedi e così disse:
LINA
(Oh, ciel!)
[ Cade sui gradini della scala a destra. ]
STIFFELIO
'Quegli di voi che non peccò
La prima pietra scagli.'
JORG [ piano a Stiffelio ]
Che parli?
LINA [ con dolore ]
(E non finisce?)
STIFFELIO [ guardando Lina ]
E la donna, la donna
Perdonata s'alzò."
[ Lina sale coi ginocchi la scala. ]
LINA
Gran Dio!
JORG
Che fai, Stiffelio?
STIFFELIO
"Perdonata, perdonata."
[ Lina cade sull'ultimo gradino a piè di Stiffelio. ]
Iddio lo pronunziò.
[ ponendo la mano sul libro ]
CORO [ Tutti ripetono. ]
"Perdonata! Perdonata!" Iddio lo pronunziò.
[ Lina si alza da terra e colle mani alzate grida. ]
LINA
Gran Dio!
Fine dell'opera
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Libretto input by Stephen L. Parker
3rd July 1997