LINA [ dal fondo agitatissima ]
[ S'aggira barcollando tra i sepolcri. ]
Ah di mia madre è questo il santo avello! . . .
RAFFAELE [ frettoloso ]
LINA
RAFFAELE
LINA
RAFFAELE
LINA
RAFFAELE
LINA
RAFFAELE
LINA
[ Stankar comparisce dal fondo, chiuso in un mantello; egli ha due spade. ]
RAFFAELE
LINA
STANKAR [ entrando improvvisamente tra loro ]
LINA
STANKAR
LINA
STANKAR
[ Lina parte. ]
STANKAR [ gettando il mantello e presentandogli due spade ]
RAFFAELE
STANKAR
RAFFAELE
STANKAR
RAFFAELE
STANKAR
RAFFAELE
STANKAR
RAFFAELE
STANKAR
RAFFAELE
STANKAR
RAFFAELE [ furente ]
STANKAR
[ Presenta le spade a Raffaele che ne sceglie una. ]
RAFFAELE
STANKAR
TUTTI E DUE [ brandendo le spade ]
[ Sì battono accanitamente. Stiffelio dalla porta del tempio. ]
STIFFELIO
[ Scende. ]
RAFFAELE e STANKAR
STIFFELIO
STANKAR [ a Raffaele ]
STIFFELIO
STANKAR e RAFFAELE
STIFFELIO
STANKAR
STIFFELIO
[ a Stankar ]
Il fratello perdoni ai fratello . . .
STANKAR
STIFFELIO
[ Lo disarma e gli stringe la mano. ]
STANKAR [ a Raffaele ]
STANKAR
STANKAR
STIFFELIO [ a Stankar ]
STANKAR
STIFFELIO
[ Lina dal fondo. ]
LINA
STIFFELIO [ a Stankar ]
LINA [ inoltrandosì ]
STANKAR e RAFFAELE
STIFFELIO
LINA
STIFFELIO
[ con voce soffocata ]
Era dunque costui! . . .
STANKAR
STIFFELIO [ con disperazione ]
[ a tutti ]
Che ho mentito, almeno dite . . .
[ a Lina ]
Un accento proferite . . .
[ Lina spaventata sì allontana da lui. ]
LINA [ da sè ]
STANKAR [ a Raffaele ]
RAFFAELE [ a Stankar ]
STANKAR [ a Stiffelio ]
Dessa non è, comprendilo,
STIFFELIO [ a Stankar ]
[ a Raffaele strappando la spada di mano a Stankar ]
Riprendi l'armi!
RAFFAELE
STIFFELIO
RAFFAELE
STIFFELIO
CORO [ dall'interno del tempio ]
[ Jorg dal tempio ]
JORG [ dalla soglia ]
STIFFELIO [ Gli cade di mano la spada. ]
JORG [ raggiungendolo ]
STIFFELIO
JORG
STIFFELIO
JORG
STIFFELIO [ come in delirio ]
[ S'ode nuovamente il coro interno dal tempio. ]
JORG
LINA, STIFFELIO e STANKAR
JORG
Solleva il tuo pensiero . . .
STIFFELIO [ scosso ]
[ s'inginocchia. ]
Dio, a parlar loro ispirami.
TUTTI [ inginocchiandosi ]
STIFFELIO
[ sorgendo impetuosamente ]
Sia maledetta!
TUTTO
Oh cielo!
[ Lina cade in ginocchio al piè di Stiffelio. ]
JORG [ sale sui gradini ]
STIFFELIO [ Va verso la croce, barcollando. ]
[ Cade sui gradini. ]
TUTTI
[ Quadro e cade la tela. ]
Fine dell'atto secondo Return to Top of the page. Libretto input by Stephen L. Parker
Giuseppe Verdi
Stiffelio
Characters
| Atto Primo | Atto Secondo |
Atto Terzo
Setting: Antico cimitero. Nel centro è una croce con gradini; a sinistra la porta d'un tempio internamente illuminato, a cui sì ascende per grandiosa scalea; a destra più in fondo vedesi il castello di Stankar;
la luna piove sua luce sulle sparse tombe ombreggiate da spessi cipressi; tra queste una ve n'ha di recente.
Oh cielo! . . . dove son io! . . .
Quale incognita possa qui mi trascina! . . .
Egli verrà! . . . qui dove tutto è orrore! . . .
In ogni tomba sculto
In cifre spaventose
Il mio delitto io leggo! . . .
Il murmure d'ogn'aura mi par voce
Che un rimprovero tuoni!
Ella sì pura! . . . ed io! . . .
Madre! . . . madre, soccori al dolor mio.
Ah dagli scanni eterei,
Dove beata siedi,
Alla tua figlia volgiti,
L'affanno suo deh vedi;
Queste pentite lagrime
Offri all'Eterno trono,
E se i beati piangon,
Piangi tu pur con me.
Non vorrà il suo perdono
Neigarmi Iddio per te.
Lina . . . Lina!
Parlate sommesso
Per pietade . . . mio padre è qui presso.
Indovina Rodolfo . . . sa tutto . . .
Federico sol reo ei sospetta;
Vostro padre la prova ha distrutto . . .
E il rimorso ch'eterno ne aspetta?
Non lo teme chi serve all'amore.
Fui sorpresa; non v'ama il mio core . . .
Cruda, sempre pur v'amo . . .
Il provate:
I miei scritti, l'anel mi ridate . . .
Di qua tosto partite . . . involatevi . . .
No, a difendervi qui resterò.
Perder dunque volete
Questa misera tradita! . . .
Se restate, la mia vita
Tutta in pianto scorrerà!
Maledetto non andrete
Dalla donna un di beata.
Chi rendeste sventurate
Benedirvi ancor saprà.
Io resto.
Allor Rodolfo saprà tutto.
Ei tutto ignorerà . . .
Padre!
Partite.
Ah, ne' vostr' occhi io leggo . . .
M'obbedite.
Scegli . . .
Un duello?
Sì, mortale . . .
Ma la sorte non è eguale . . .
Tu ricusi! . . . al mondo in faccia
Vo' insultarti . . .
La minaccia
Io non curo . . . fia lodato
Chi avrà un veglio rispettato . . .
Se' un fame . . . un vile indegno . . .
Nè ancor t'ecciti allo sdegno?
Spento è dunque in te l'onore? . . .
Paziente son, signore . . .
Oh mia rabbia! . . . Ebben ascolta . . .
Basti! . . .
M'odi anco una volta;
S'ora invano t'ha gridato
Vile, infame il labbro mio,
Fare a tutti disvelato
Chi tu sia saprò ben io.
Basti . . . Stankar! . . .
Venturiero,
Che t'avvolgi nel mistero . . .
Nobil conte Raffaele,
Tu non sei che un trovatello!
Ah! Una spada! . . .
Grazie, o sorte!
Una spada! . . . in guardia . . .
A morte.
Nessun demone, niun Dio,
A' miei colpi ti torrà.
Col tuo sangue il furor mio
L'onta infame tergerà.
Qual rumore! . . . Un duello! . . . Abbassate
Or quell'armi!
Stiffelio! . . .
Voi siete!
Santo è il loco che sì profanate . . .
I sepolcri col piede premete,
Sopra il capo la croce vi sta!
Vieni altrove . . .
Dio pur vi sarà.
Ne lasciate . . . un di noi dee morire . . .
Io saprovvi dovunque seguire.
Dimmi, scordi a chi parli?
Di Dio
Ora parlo nel nome . . . Acoltarmi
Solo spetta qui a voi. Giù quell'armi;
Sia l'offesa coperta d'oblio . . .
Mai . . .
Più giovin . . . tu pria, Raffaele . . .
La tua destra! . .
Oh eccesso inaudito!
La man stringi dell'uom ch'hai tradito!
Ah! . . . tradito! . . .
Che dissi!
Parlate?
No, lasciatemi . . .
Il vo' . . . terminate.
(Qui dell'armi!)
Sì sveli il mistero.
Oh ciel!
Lina!
Saprò alfine il vero.
Grazia! Grazia! Rodolfo!
Grazi!
Müller!
Ah! . . .
Era vero? . . . ah no! . . . è impossibile! . . .
Vi scolpate per pietade!
Ma tu taci! . . . È tolto il dubbio!
Il mio pi` ti schiaccerà!
(Ah scoppiata è omai la folgore
Che ruggia sulla mia testa,
E la vita che mi resta
Morte lenta a me sarà!
Dio, che padre sei de' miseri,
Non negarmi tua pietà!)
Or da Dio con quelle lagrime
È il destino tuo già scritto . . .
Reo tu sei di tal delitto
Che più inulto non andrà.
S'ora fu sospeso il fulmine,
Più tremendo poi cadà.
Pronto sono; che più tardasi?
Me tremante non vedrai;
Dal mio braccio apprenderai
S'io conosca la viltà.
Nuova pugna inevitabile
L'onor mio vendicherà.
Che devi ora punire . . .
Ah veggo chi è il colpevole!
Onor vi fe' brandire
Quel ferro a venicarmi . . .
Non più . . .
Contro di voi! . . . Nol vo' . . .
Difenditi . . .
No . . . No.
Non odi in suon terribile
Girdarti queste tombe:
Trema, a punirti, o perfido,
L'ora fatal tuonò! . . .
Non punirmi, Signor, nel tuo furore,
O come nebbia al sol dileguerò!
Miserere di me, pietà Signore.
Miserere, e tue glorie canterò.
Stiffelio?
Quale suono!
I tuoi fratelli sono . . .
Che von'?
Conforti chieggono . . .
Conforti! . . . Ah! . . .
Torna in te!
Me disperato abbruciano
Ira, infernal furore,
Tranquilli la man gelida
Voi mi gravate al core . . .
Ah fate prima ch'ardermi
Le vene cessi il sangue,
E la virtù che langue
Sarà più forte in me! . . .
Lasciatemi, lasciatemi . . .
Tutto il mio cor perdè.
Non senti? . . .
Istante fiero!
E chi sei tu rammentati!
Ah, sacerdote sono!
Di pace, di perdono!
Perdon! Giammai! La perfida . . .
Da questa croce agli uomini
Ha Cristo perdonato . . .
La croce! Ahimè! Qual gelo!
Io . . . muoio!
Oh sventurato!
2nd July 1997