Last updated: July 15, 1997
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Il Corsaro

Atto Primo | Atto Secondo | Atto Terzo


Setting: Stanza deliziosa nell'harem di Seid Odalische tenenti veli trapunti e gemme che presentano a Gulnara.

CORO DI ODALISCHE
Oh qual perenne gaudio t'aspetta,
tu prima gioia sei del Pascià.
Vieni, Gulnara, vieni, t'alletta,
per te qui brilla sol voluttà.
Di vesti seriche, di ricche gemme
Cingi ed adorna la tua beltà.
Tu sei la stella di quest'haremme,
Urj più vaga il ciel non ha.

GULNARA
Nè sulla terra creatura alcuna
di me più sventurata!
M'ama Seid! Io l'odio!
O vile musulman, tu non conosci,
tu non comprendi ancora
qual alma io chiuda in petto!
Per gemme ed oro non ne avrai l'affetto!

Vola talor dal carcere
libero il pensier mio
al sospirato e limpido
aere del ciel natio:
Ivi rapita l'anima
scorda le sue catene,
oblia le antiche pene,
spazia in un ciel d'amor.

EUNUCO
Seide celebra con gioia e festa
una vittoria ch'egli otterà.
Vieni, a goderne tu pur t'appresta,
te spettatrice vuole il Pascià.

GULNARA
Verrò . . .
[ alle odalische ]
Voi pur con me verrete!
[ all'Eunuco che parte ]
Al suo commando s'ubbidirà.

Ah conforto è sol la speme
per quest'anima smarrita:
li sentier della mia vita
non fia tutto di dolor.
Forse il cielo alfin placato
a pietà del pianto mio
darà fine a quel desio,
che m'infiamma e strugge il cor.

CORO di DONNE
Del Pascià tu sei desio,
sei la speme d'ogni core,
tu regina del suo cor.

GULNARA
Ah conforto è sol la speme, ecc.

CORO di DONNE
Del Pascià tu sei desio, ecc.


Scena II

Setting: Magnifico chiosco in riva al porto di Corone che sì vedrà occupato dal navile musulmano illuminato e messo a festa. A sinistra sì vedrà parte del serraglio pure splendente di faci. Alla destra avv i una tenda con sotto le mense apprestate.



SOLDATI e DUCI MUSULMANI
Sol grida di festa
echeggino intorno,
più chiara del giorno
la notte sarà.
Mostriamci e l'infesta
ciurmaglia cadrà.

Tremate, o cosari!
su voi fulminando
l'invitto suo brando
Seid graverà.
Al traffico i mari
sicuri farà.
Tremate, o corsari, tremate!

[ Entra Seid seguito da Selimo ed altri guerrieri. Tutti sì prostrano. ]

SEID
O prodi miei, sorgete,
gioia v'allegri i cuori
mentr'io preparo a voi
vittoria e allori.
Squillin le trombe intanto.
e ad Allah vincitor s'intuoni il canto!

Salve, Allah! Tutta quanta la terra
del suo nome possente risuoni:
Del profeta ai credenti campioni
ei la spada invincibil farà.
Santo in pace, terribile in guerra
per gli Osmani è il gran nome d'Allah!

SOLDATI e DUCI
Santo in pace, terribile in guerra
per gli Osmani è il gran nome d'Allah!

SEID
Salve, Allah!
s'ei corruga il suo ciglio
buio e pianto è l'attonito mondo;
s'egli volge uno sguardo giocondo
il creato è sorriso e beltà.
Per gli Osmani guerrieri periglio,
se in suo nome combatton, non v'ha.

SOLDATI e DUCI
Per gli Osmani guerrieri periglio,
se in suo nome combatton, non v'ha.

[ Entrano uno schiavo. ]

SCHIAVO
Giunge un Dervis
fuggito alle catene
de' rei corsari,
e favellarti implora.

SEID
Fa ch'egli venga.

[ Entra Corrado, sotto le spoglie d'un Dervis. ]

Onde, o Dervis?

CORRADO
Dei perfidi fuggiii
pur or l'artiglio

SEID
E dove preso, e quando?

CORRADO
Tre lune, or son, varcando
su musulman naviglio.

SEID
Chi t'ha salvato?

CORRADO
Un umile pietoso pescator.
A te ne vengo or supplice,
proteggimi, signor!

SEID
Di': que' ribaldi tremano,
paventan l'ira mia?
Restar, fuggirsi pensano,
di scampo han qualche via?
San essi qual vendetta
terribile li aspetta?
San che macerie e polvere
de' covi lor farò?

CORRADO
Io non vedea che il carcere,
che la catena mia;
dell'onde solo il fremito
l'orecchio mi feria.
Pur me ne son fuggito:
mal vi sì guarda il lito.
Che la tua possa irridano
dubbio, signor, non ho.
[ Va per partire. ]

SEID
Resta ancora.

CORRADO
Signore . . .

SEID
Lo voglio!
I miei cenni ripeter non soglio.
[ Un abbagliante chiarore illumina la scena. ]
Ma qual luce diffondesi intorno?
Forse il di fa più presto ritorno?

CORRADO
(Oh! Miei prodi! )

[ Scoppia un brulotto. Il fuoco s'appicca alle navi, indi al serraglio. ]

TURCHI
Traditi noi siamo;
preda al fuoco già sono le navi.

SEID
A me l'armi!

TURCHI
Il periglio affrontiamo.

SEID
Empio Dervis, tai nuove recavi?
Ch'ei sia preso . . .
L'infame è una spia,
tosto in brani ridotto qui sia!

CORRADO [ gettando il cappuccio e la veste, apparisce armato d'elmo e di maglia ]
Su corragio, miei prodi, avanzate . . .

[ I corsari entrano dal fondo e mettono in fuga i Turchi. ]

Questi vili abbatete, fugate.

GULNARA e VOCI dal SERRAGLIO
Chi ne aita . . . soccorso!

Voliamo, alle imbelli salvezza portiamo.
Morte all'uomo:
lui solo s'uccida,
o corraggiosi, io vi sono di guida.

[ Sì precipita coi suoi alla volta del serraglio. Rientra tenendo fra le braccia Gulnara I corsari lo seguono traendo le odalische. ]

GULNARA
Oh pietade! Pietà!

CORRADO
Non temete!
Rispettate, redente sarete.

CORO di TURCHI [ interno ]
Grande Allah! Grande Allah!

CORRADO [ ai suoi ]

Su, corraggio,
uno sforzo, e n'è schiuso il passaggio.

[ I corsari obbediscono. ]

SEID, TURCHI [ entrando in scena ]
Il Allah! Il Allah! . . . morte, morte . . .

CORRADO
Oh dispetto!
m'atterra la sorte!

[ Anselmo e parte de' corsari fuggono, gli altri sono circondati e vinti. Lo stesso Corrado è costretto a cedere. ]

SEID
Sì risparmi quell'uom.
[ Corrado sì alza. ]
Prode invero
rapitore di donne sei tu!
Ch'io t'ammiri!
Fu grande il pensiero,
ma fortuna contraria ti fu.

CORRADO
Chiudi il labbro superbo: m'aspetto
non parole, sol morte da te.

SEID
Audace cotanto mostrarti pur sai?
Vedremo, superbo, vedrem se potrai
nell'ora suprema
la sorte tua estrema
con ciglio securo
mirare, incontrar.

CORRADO
Pe' vili tuoi pari
tremenda è la morte,
ma chiusa è al terrore
quest'anima forte.
Vedrai se il tormento
mi strappa un lamento:
Quel gaudio infernale
non devi gustar.

GULNARA [ da sè ]
È demone o nume
l'ignoto corsaro?
Quel fiero sembiante
mi sembra pur caro!
Ah! M'accende nel cor
tal fiamma d'amor
qual mai non vi seppe
Seide destar.

GIOVANNI [ da sè ]
Che giova l'ardire
nel petto del forte,
se a lui non sorride
propizia la sorte?
Ha troppo sfidato
Corrado il fuo fato
ed or la cervice
vi debbe piegar.

CORRADO
Vedrai se il tormento, ecc.

ODALISCHE
Pietà chi non sente
del prode, del forte,
se a troppo nemica
gli volse la sorte?
Tra il sangue e l'incendio
la vita e l'onore
sprezzando i perigli
ne volle salvar.

MUSULMANI
Vittoria, vittoria:
L'impresa è compita!
Recisa è la testa
dell'idra temuta:
distrutti i corsari
sui liberi mari
potremo le vele
sicuri spiegar.

SEID
Nell'ora suprema
con ciglio securo
mirare, incontrare,
la sorte tua estrema
vedrem se potrai.

[ Soldati turchi trascinano parte dei corsari in catene. ]

SELIMO
Signor, trafitti giacciono
gran parte di costoro,
schiavi son questi:
Fuggono gli altri alle grotte loro.
Se tu lo vuoi, raggiungerli potrem . . .

SEID
Sarebbe vano!
Costui mi cadde in mano.
di più bramar non so.
[ Corrado fa un atto sdegnoso. ]
Ancor minacci, o perfido?

CORRADO
Perfido a me?
Tu il sei . . .
Se un ferro avessi, o perfido,
tremar ben ti farei:
Vile, abbietto e despota,
fare agli inermi insulto.

SEID
Morrai.

CORRADO
Ma non inulto.

SEID
Nuovi supplizi,
orribilli, mai noti
all'uom, al demone,
immaginar saprò.
Ah!
Sì, morrai di morte atroce,
lenta, infame,
orrenda morte:
Vo'che metta la sua sorte
lo spavento in ogni età.
Non un braccio od una voce
per quest'empio s'alzerà.

GULNARA, ODALISCHE
Deh, signor, deh ti rammenta
che quest'uomo vincitore
m'ha salvato e vita e onore,
il dannarlo è crudeltà.
Ah non fia del tutto spenta
per costui la tua pietà.

ODALISCHE
Deh, signor, deh ti rammenta, ecc.

SEID
Non un braccio od una voce, ecc.

GULNARA
Non, no non sia spenta
per costui la tua pietà.

CORRADO, GIOVANNI
Tu n'hai sconfitti, eppur men grandi
non ne fece il tuo furore;
più del vinto il vincitor
infelice un di sarà.

SELIMO, SOLDATI
Sì, morrai di morte atroce, ecc.

GULNARA
Ah non sia del tutto spenta
per costui la tua pietà.

CORRADO
Siam sconfitti, eppur men grandi, ecc.

GULNARA, ODALISCHE
Deh! Signor, deh ti rammenta, ecc.

CORRADO
Siam captivi, eppur men grandi, ecc.

SELIMO, SEID, SOLDATI
Sì, morrai di morte atroce, ecc.

GIOVANNI
N'hai sconfitti, eppur men grandi, ecc.

Fine dell'atto secondo


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Libretto input by Stephen L. Parker
12th July 1997