ATTO I (Il battesimo) Scena 1 CORO A Scendiam ... B Silenzio ... A Silenzio ... B Immerso, tutto nel sonno è l'universo ... A Da questo ignoto, profondo speco a Palesarci non sorga un'eco. TUTTI Ancor ci asconda un velo arcano all'empio ferro che ne minaccia. Il giorno forse non è lontano che fra i martiri al mondo in faccia, per, noi la prece, con labbro esangue, al Re de' cieli s'innalzerà: E più del labbro, il nostro sangue del Dio vivente favellerà. NEARCO Tu sei commosso! POLIUTO È ver ... Sul capo mio l'onda che terge dall'antica macchia fia sparse in breve... Un sacro terror m'investe! NEARCO Di terror che parli? Quei che t'apre le braccia, ostia di pace s'offerse, e pace ei dona nell'alma in cui discende. POLIUTO Io n'ho ben d'uopo! Da procellosi affetti è sconvolta la mia. NEARCO Poliuto! POLIUTO Velen di gelosia mi freme il cor!... NEARCO Fia vero ... POLIUTO Dir la parola, intendere il pensiero mal può di quanto amor la mia consorte amava ... ed amo... Di tristezza ingombra talor la vidi, e tacito le guance solcarle amaro pianto: a lei ne chiesi; con labbro incerto mendicò ragioni, che fur pretesti. A Callistene spersi il mio pensier geloso, e d'un rivale anch'ei sospetta. NEARCO Ah! Chi nomasti? Taci. Ministro d'un culto iniquo, ben costui le parti tutte ne adempie! Di virtù severa specchio è la tua consorte. Calmati... cessa. Il momento s'appressa il momento solenne! A Dio ti volgi, e quel soccorso implora, che invan giammai non fu richiesto. POLlUTO Io piego la fronte nella polve ... ... e gemo ... e prego. D'un'alma troppo fervida tempra, buon Dio, gli affetti... Tu che lo puoi, tu dissipa gli orrendi miei sospetti ... Nel combattuto cuore t'inebrii il mio favore, né più lo scuota un palpito che indegno sia di te ... Ah, amor! (Partono. Entra Paolina, sola.) PAOLINA Ove m'inoltro? Qual tremendo speco! Ah! Vano il mio sospetto non fu! Qui certo han loco i sanguinosi altari, e le vietate orribili adunanze di lor, che Dio si fer un uom. Lo sposo Anch'egli dunque? O morte, rapito m'hai l'amante, ora il consorte bieca sogguardi! ... Gente s'appressa!... (Entra Nearco, seguito da un drappello di Cristiani) NEARCO Fin, che si compia il rito cauti vegliate della rupe il varco. In voi m'affido. UN CRISTIANO Non temer. PAOLINA Nearco? NEARCO Qual voce! Che! traveggo! Donna, tu qui? PAOLINA Sull'orme di Poliuto trassi. Un dubbio, un fero dubbio è sorto nel mio pensier ... La santa religion degli avi osato avria disdir? NEARCO Tu dici il vero. PAOLINA Numi! NEARCO Fatal mistero tu penetrasti! Una recente legge non più d'esilio, ma di pronta morte i neofiti coglie! La tua virtù fia pegno del tuo silenzio, ed il periglio estremo di Poliuto!... Andar m'è d'uopo. (Rientra) PAOLINA Io tremo! POLIUTO (dalla speco) Infiamma quest'alma, spirto di Dio, che piena di speme a te ricovrò: E il premio le serba che avanza il desio, pei nostri nemici preghiamo, Signor. PAOLINA Un turbamento arcano lo provo!.. Al cor mi scende quella preghiera! È forza. È forza ch'io m'atterri! Oh! che mai sento! ... Fin pei nemici loro! Divino accento! Di quai soavi lagrime aspersa è la mia gota!... Qual mi ricerca l'anima dolce potenza ignota! ... Somiglia alla speranza ... L'umana gioia avanza ... Par che dal ciglio infranto mi cada un fosco vel!... Par che il devoto canto ritrovi un'eco in ciel! (Entrano Poliuto e Nearco quindi gli altri cristiani) NEARCO Mira... POLIUTO Donna!... PAOLINA Ah, sposo mio... Di'... rispondi ... Abbandonasti il tuo rito? POLIUTO Un vero Dio me raccolse. PAOLINA Ed obliasti qual rigor? POLIUTO Nol temo, nol temo. Donde viene il periglio, donde viene il terror? (odesi lieta musica guerriera: i cristiani ricompariscono.) NEARCO Un favorito del sommo imperator, un più tremendo proconsol empio in questo dì qui giunge, e il suo braccio feroce ora dal cor n'è sprone a carnefici nostri, onde novelli s'inventino supplici. POLIUTO Io l'affronto il furore; al lor pugnali già presento il sen. PAOLINA Ah! deh, taci! Al proconsole e a mio padre più ancora cela il segreto. Io pure il taccio. POLIUTO Che io rinneghi quel Dio che tanto adoro! PAOLINA Taci, se m'ami! Taci ... taci, se m'ami, o di spavento, o di spavento morrò! POLIUTO Oggetto de miei numi, gentil pensier di me, clemente fra gli eletti Iddio ti chiama a sé. PAOLINA Ah! se tu m'ami, taci Piangendo chieggo a te. Lo sdegno lor paventa, Lo sposo salva a me, Paventa il loro sdegno! NEARCO, CRISTIANI Nell'ombra e nel silenzio volgiamo amici il piè, ... Poter un Dio clemente farà trionfar la fè ecc. POLIUTO Oggetto de miei numi, gentil pensier di me, clemente fra gli eletti Iddio ti chiama a sé, ecc. PAOLINA Se tu m'ami, Ah, taci, piangendo chieggo a te, lo sposo salva a me, ah, si, ecc. UN CRISTIANO Omai da lunge nell'immense pianure brillan le insegne di romane legion. NEARCO Il proconsol s'avanza del alto Imperator: Qui Severo giunge armato. PAOLINA Ah! Severo!... E combattendo ei sul campo non mori? NEARCO Egli vive. PAOLINA O ciel! ... che sento? Ah! Egli vive! Severo? Ah! Perchè di stolto giubilo mi balzi, o cor, nel petto? ... Vive l'amato oggetto, ma spento egli è per me! Condanna questi palpiti il mio dover ... la sorte ... Il palpito di morte meglio s'addice a te. (Partono) Scena 2 CORO Plausi all'inclito Severo, lauri eterni alla sua chioma; egli è vita dell'impero, brando e scudo agli è di Roma, sì, vita ... Plausi all'inclito Severo, ecc. Saggio in pace; forte in guerra, fra i mortali un Dio sembrò: Plausi all'inclito Severo, lauri eterni alla sua chioma. In guerra fra mortali un Dio sembrò, ecc. Plausi! Plausi! Viva! SEVERO Decio, signor del mondo, popolo armeno, a te m'invia: felice egli ti brama, ed a tal uopo ingiunto m'ha d'estirpar l'iniqua sacrilega genia ribelle ai numi, che s'annida fra voi, come tra i fiori malvagia serpe. (da sé) In breve ti rivedrò, mia speme! Il sen mi scuote un palpitar frequente! ... La tua dolce presenza il cor già sente! Di tua beltade immagine è questo sol ch'io miro; piena è di te quest'aura, piena del tuo respiro ... Ah! tutto in queste arene parla contento e amor! Celeste Iddio propizio chiuse la mia ferita, pur da te lunge, ah! Misero! Io non sentia la vita ... Dappresso a te, mio bene, saprò che vivo ancor! ecc. (Entrano Callistene, Poliuto, ecc.) CALLISTENE Come fausta è a noi l'aurora che in Armenia ti conduce; a'tuoi voti Giove ognora Fausto arrida, invitto Duce SEVERO Grato appien! ... (vede Felice) Sei tu? ...M'abbraccia. E la figlia? FELICE (sa sè) Ciel! ... che mai, che dir posso? ... il cor .s'agghiaccia! SEVERO Non rispondi? FELICE La vedrai... SEVERO Ella forse? FELICE Al tuo cospetto mira intanto il suo consorte. SEVERO Il consorte! POLIUTO (da sé) Qual sospetto! FELICE (da sé) Oh momento! SEVERO (da sé) Oh colpo! CALLISTENE (da sé) Oh sorte! FELICE (da sé) Fremo! SEVERO (da sé) Non deliro? ... Ella?) CALLISTENE (da sé) Oh sorte! POLIUTO (da sé) Si converse di pallor SEVERO Altrui porgesti, donna rea, la mano e il cor?... Ahimè! No, l'acciar non fu spietato che versava il sangue mio, ma spietato fu quel Dio che la vita a me serbò! Godi pure, o core ingrato, gel di morte in sen mi piomba ... Quest'avanzo della tomba alla tomba io renderò. No l'acciar non fu spietato, ecc. CORO Gloria! Gloria! Fra i mortali un Dio sembro! Plausi all'inclito Severo, lauri eterni alla sua chioma; egli è vita dell'impero. Saggio in pace, forte in guerra, fra i mortali un Dio sembrò! (Severo entra nel palagio; tutti lo seguono.)