FELICE ROMANI / VINCENZO BELLINI

Norma

Atto primo



[Sinfonia]

Scena prima

Foresta sacra de' Druidi;(2)in mezzo, la quercia d'Irminsul, al piè della quale vedesi la pietra druidica che serve d'altare.(3)

Colli in distanza sparsi di selve.E&146; notte; lontani fuochi trapelano dai boschi.

[Introduzione]

Al suono di marcia religiosa difilano le schiere de' Galli, indi la processione de' Druidi.

Per ultimo Oroveso coi maggiori sacerdoti.

Oroveso

Ite sul colle, o Druidi,

&160;Ite a spiar ne' cieli

Quando il suo disco argenteo

La nuova Luna sveli;

Ed il primier sorriso

Del virginal suo viso

Tre volte annunzi il mistico

Bronzo sacerdotal.

Druidi

Il sacro vischio a mietere Norma verrà?

Oroveso

Sì, Norma.

Druidi

Dell'aura tua profetica,&160;

Terribil Dio, l'informa:&160;

Sensi, o Irminsul, le inspira&160;

D'odio ai Romani e d'ira,&160;

Sensi che questa infrangano&160;

Pace per noi mortal .(4)

Oroveso

Sì: parlerà terribile

Da queste querce antiche:

Sgombre farà le Gallie

Dall'aquile nemiche:

E del suo scudo il suono,

Pari al fragor del tuono,

Nella città dei Cesari

Tremendo eccheggerà.

Tutti

Luna, ti affretta a sorgere!

Norma all'altar verrà.

( Si allontanano tutti e si perdono nella foresta: di quando in quando si odono ancora le

loro voci risuonare in lontananza. Escono quindi da un lato Flavio e Pollione guardinghi e ravvolti nelle loro toghe).'

Scena seconda &160;[Recitativo e Cavatina )

Pollione e Flavio

Pollione

Svanir le voci &150;

e dell'orrenda selva

Libero è il varco.

Flavio

In quella selva è morte.

Norma tel disse.

Pollione

Profferisti un nome

Che il cor m'agghiaccia.

Flavio

Oh! che di' tu? l'amante!...

La madre de' tuoi figli!...

Pollione

A me non puoi

Far tu rampogna, ch'io mertar non senta;

Ma nel mio core è spenta.

La prima fiamma, e un Dio(6)&160; la spense, un Dio

Nemico al mio riposo: ai piè mi veggo

L'abisso aperto, e in lui m'avvento io stesso.

Flavio

Altra ameresti tu ?

Pollione

Parla sommesso.

Un'altra, sì, ... Adalgisa...

Tu la vedrai ... fior d'innocenza e riso

Di candore e di amor. Ministra al tempio

Di questo Iddio di sangue, ella vi appare

Come raggio di stella in ciel turbato.

Flavio

Misero amico! e amato

Sei tu del pari?

Pollione

lo n'ho fiducia.

Flavio

E l'ira

Non temi tu di Norma?

Pollione

&160;Atroce, orrenda,

Me la presenta il mio rimorso estremo...

Un sogno...

Flavio

Ah! narra.

Pollione

In rammentarlo io tremo.(7)

Meco all'altar di Venere

Era Adalgisa in Roma,

Cinta di bende candide,

Sparsa di fior la chioma.

Udia d'Imene i cantici,

Vedea fumar gli incensi,

Eran rapiti i sensi

Di voluttade e amor.

Quando fra noi terribile

Viene a locarsi un'ombra:

L'ampio mantel druidico

Come un vapor l'ingombra:

Cade sull'ara il folgore,(8)

D'un vel si copre il giorno,

Muto si spande intorno

Un sepolcrale orror.

Più l'adorata vergine

lo non mi trovo accanto;

N'odo da lunge un gemito,

Misto de' figli al pianto...

Ed una voce orribile

Eccheggia in fondo al tempio

Norma così fa scempio

Di amante traditor.&160;

(Squilla il sacro bronzo)

&160;Flavio

Odi?... 1 suoi riti a compiere&160;

Norma dal tempio move.

&160;Voci (lontane)

Sorta &138; la Luna, o Druidi,

Ite, profani, altrove.

Flavio

Vieni, fuggiam... sorprendere,

Scoprire alcun ti può.(9)

Pollione

Traman congiure i Barbari...&160;

Ma io li preverrò...&160;&160;&160;&160;&160;

Me protegge, me difende

Un poter maggior di loro.

E&146;il pensier di lei che adoro;

E&146; l'amor che m'infiammò.

Di quel Dio` che a me contende

Quella vergine celeste

Arderò le rie foreste,

L'empio altare abbatterò.

(Partono rapidamente)

Scena terza

[Coro] Druidi dalfondo, Sacerdotesse, Guerrieri, Bardi, Eubagi,(11) Sacrificatori, e in mezzo a tutti Oroveso.&160;&160;&160;&160;&160;&160;

Coro generale

Norma viene: le cinge la chioma

La verbena ai misteri sacrata;'(12)

In sua man come luna falcata

L'aurea falce diffonde splendor.

Ella viene: e la stella di Roma

Sbigottita si copre di un velo;

Irminsul corre i campi del cielo

Qual cometa foriera d'orror.

Scena quarta

[Scena e Cavatina]

Norma in mezzo alle sue ministre. Ha sciolti i capegli, la fronte circondata di una corona di verbena, ed armata la

mano d'una falce d'oro. Si colloca sulla pietra druidica, e volge gli occhi d'intorno come inspirata. Tutti fanno silenzio.(13)

&160;

Norma

Sediziose voci,

Voci di guerra avvi chi alzar si attenta

Presso all'ara del Dio? v'ha chi presume

Dettar responsi alla veggente Norma,

E di Roma affrettar il fato arcano?...

Ei non dipende da potere umano.&160;&160;&160;&160;&160;&160;

Oroveso

E fino a quando oppressi

Ne vorrai tu? Contaminate assai

Non fur le patrie selve e i templi aviti

Dall'aquile latine? Omai di Brenno

Oziosa non può starsi la spada.(14)

Tutti&160;&160;&160;&160;&160;&160;

Si brandisca una volta.

Norma

E infranta cada!

Infranta, sì, se alcun di voi snudarla

Anzi tempo pretende. Ancor non sono

Della nostra vendetta i dì maturi:

Delle sicambre scuri Sono i pili romani ancor più forti.(15)&160;&160;&160;&160;&160;&160;

Tutti

E che ti annunzia il Dio? parla: quai sorti?&160;&160;&160;&160;&160;&160;

Norma

Io nei volumi arcani

Leggo del cielo; in pagine di morte

Della superba Roma è scritto il nome...

Ella un giorno morrà; ma non per voi.

Morrà pei vizi suoi;

Qual consunta morrà. L'ora aspettate,

L'ora fatal che compia il gran decreto.

Pace v'intimo... e il sacro vischio io mieto.(16)

(Falcia il vischio le Sacerdotesse lo raccolgono in canestri di vimini.

Norma si avanza e stende le braccia al cielo. La

luna splende in tutta la sua luce. Tutte si prostrano.) (17)

Norma, Oroveso e Coro

Casta Diva, che inargenti&160;

Queste sacre antiche piante,&160;

A noi volgi il bel sembiante

&160;Senza nube e senza vel.&160;&160;&160;&160;&160;&160;

Norma

Tempra tu de' cori ardenti,&160;

Tempra ancor lo zelo audace,

Spargi in terra quella pace

Che regnar tu fai nel ciel.&160;&160;&160;

Oroveso e Coro&160;&160;&160;&160;&160;&160;

Spargi in terra quella pace

Che regnar tu fai nel ciel.&160;&160;&160;&160;&160;&160;

Norma

Fine al rito; e il sacro bosco

Sia disgombro dai profani.

Quando il Nume irato e fosco

Chiegga il sangue dei Romani&160;&160;&160;&160;&160;&160;

Dal druidico delubro.(19)

La mia voce tuonerà.&160;&160;&160;&160;&160;

Oroveso e Coro

Tuoni; e un sol del popol empio

Non isfugga al giusto scempio;

E primier da noi percosso

Il Proconsole (20) cadrà.&160;&160;&160;&160;&160;&160;

Norma&160;&160;&160;&160;&160;&160;

Cadrà... punirlo io posso...

(Ma punirlo il cor non sa).&160;&160;&160;&160;&160;&160;

(Ah! bello a me ritorna

Del fido amor primiero;

E contro il mondo intiero

Difesa a te sarò.&160;&160;&160;&160;&160;&160;

Ah! bello a me ritorna

Del raggio tuo sereno;&160;&160;&160;&160;&160;

E vita nel tuo seno,&160;&160;&160;&160;&160;&160;

E patria, e cielo avrò.)&160;&160;&160;&160;&160;&160;

Oroveso e Coro

Sei lento, si, sei lento&160;&160;&160;&160;&160;&160;

O giorno di vendetta;&160;&160;&160;&160;&160;&160;

Ma irato il Dio t'affretta&160;&160;&160;&160;&160;&160;

Che il Tebro(21) condannò.

Norma

(Ah! riedi ancora&160;

Qual eri allora,&160;

Quando il cor,

Ti diedi allora.)(22)

(Norma parte, e tutti la seguono in ordine)

Scena quinta

[Scena e Duetto] Adalgisa sola&160;&160;

Sgombra è la sacra selva,

Compiuto il rito. Sospirar non vista

Alfin poss'io, qui, dove a me s'offerse

La prima volta quel fatal Romano,

Che mi rende rubella al tempio, al Dio...

Fosse l'ultima almen! - Vano desio!

Irresistibil forza

Qui mi strascina... e di quel caro aspetto

Il cor si pasce... e di sua cara voce

L'aura che spira mi ripete il suono.

(corre a prostrarsi sulla pietra d'Irminsul)

Deh! proteggimi, o Dio: perduta io son.

Gran Dio, abbi pietà: perduta io son.(24)

Scena sesta

(Pollione, Flavio e detta)

Pollione (a Flavio)

(Eccola ‑ va ‑ mi lascia Ragion non odo.)

(Flavio parte)

Adalgisa (veggendolo, sbigottita)

Oh! tu qui !(25)

Pollione

Che veggo?

Piangevi tu?

Adalgisa

Pregava. ‑ Ah! t'allontana,

Pregar mi lascia.

Pollione

Un Dio tu preghi atroce,

Crudele, avverso al tuo desire e al mio.

0 mia diletta! il Dio

Che invocar devi, è Amore...

Adalgisa

Amor!! deh! taci...

Ch'io più non t'oda.(si allontana da lui.)

Pollione

E vuoi fuggirmi? e dove

Fuggir vuoi tu ch'io non ti segua?

Adalgisa

Al tempio,

Ai sacri altari che sposar giurai.

Pollione

Gli altari!... e il nostro amor?...

Adalgisa

Io l'obbliai.

Pollione

Va, crudele; al Dio Spietato

Offri in dono il sangue mio.

Tutto, ah! tutto ei sia versato,

Ma lasciarti non poss'io:

Sol promessa al Dio tu fosti...&160;

Ma il tuo core a me si diè...

Ah! non sai quel che mi costi

Perch'io mai rinunzi a te.

Adalgisa

E tu pure, ah! tu non sai

Quanto costi a me dolente!

&160;All'altare che oltraggiai&160;

Lieta andava ed innocente...&160;

Il pensiero al cielo ergea,&160;

Il mio Dio vedeva in ciel...

Or per me spergiura e rea

Cielo e Dio ricopre un vel.

Pollione

Ciel più puro, e Dei migliori

T'offro in Roma, ov'io mi reco.

Adalgisa (colpita)

Parti forse!!

Pollione

Ai nuovi albòri...

Adalgisa&160;

Parti! ed io?...

Pollione

Tu vieni meco.

De' tuoi riti è Amor più santo...

A lui cedi, ah! cedi a me.

Adalgisa (più commossa)

Ah! non dirlo...

Pollione

Il dirò tanto

Che ascoltato io sia da te.

(con tutta la tenerezza)

Vieni in Roma, ah! vieni, o cara...

Dove è amore, è gioja, è vita:

Inebbriam nostr'alme a gara

Del contento a cui ne invita...

Voce in cor parlar non senti,

Che promette eterno ben?

Ah! dà fede ai dolci accenti...

Sposo tuo mi stringi al sen.

Adalgisa

(Ciel! così parlar l'ascolto...&160;

Sempre, ovunque, al tempio istesso...&160;

Con quegli occhi, con quel volto&160;

Fin sull'ara il veggo impresso ...&160;

Ei trionfa del mio pianto,&160;

Del mio duol vittoria ottien ...

Ciel! mi togli al dolce incanto,&160;

0 l'error perdona almen.)

Pollione

Adalgisa!!

Adalgisa

Ah! mi risparmi

Tua pietà maggior cordoglio.

Pollione&160;

Adalgisa! e vuoi lasciarmi?...

Adalgisa

lo... Ah!... non posso... seguir ti voglio.

Pollione &160;

Qui... domani, all'ora istessa...

Verrai tu?

Adalgisa

Ne fo promessa.

Pollione

Giura.

Adalgisa

Giuro.

Pollione

Oh! mio contento!

Ti rammenta...

Adalgisa

Ah! mi rammento&133;

Al mio Dio sarò spergiura;

Ma fedele a te sarò.

Pollione

L'amor tuo mi rassicura;

E il tuo Dio sfidar saprò.

(partono.)

Scena settima [Scena e Duetto]

(Abitazione di Norma)

Norma e Clotilde recano

per mano due piccoli fanciulli

Norma

Vanne, e li cela entrambi. ‑ Oltre l'usato

lo tremo d'abbracciarli...

Clotilde

E qual ti turba

Strano timor, che i figli tuoi rigetti?

Norma

Non so... doversi affetti

Strazian quest'alma. ‑ Amo in un punto ed odio

I figli miei... Soffro in vederli, e soffro

S'io non li veggo. Non provato mai

Sento un diletto ed un dolore insieme

D&146;esser lor madre.

Clotilde

E madre sei?...

Norma

Nol fossi!

Clotilde

Qual rio contrasto!!...

Norma

Imaginar non puossi.

0 mia Clotilde!... richiamato al Tebro

E&146; Pollione.

Clotilde

E teco ei parte?

Norma

Ei tace Il suo pensiero. ‑ Oh! s'ei fuggir tentasse...

E qui lasciarmi? ... se obbliar potesse

Questi suoi figli! ...

Clotilde

E il credi tu?

Norma

Non l'oso.

t troppo tormentoso,

Troppo orrendo è un tal dubbio. ‑ Alcun s'avanza.

Va... li cela.

(Clotilde parte coi fanciulli. Norma li abbraccia)

Scena ottava

Adalgisa e Norma

Norma

Adalgisa!

Adalgisa (da lontano)

(Alma, costanza.)

Norma

T'inoltra, o giovinetta,

T'inoltra ‑ E perché tremi? ‑ Udii che grave

A me segreto palesar tu voglia.

Adalgisa

E&146; ver. ‑ Ma, deh! ti spoglia

Della celeste austerità che splende

Negli occhi tuoi&133;Dammi coraggio, ond'io

Senza alcun velo ti palesi il core.

(si prostra. Norma la solleva)

Norma

Mi abbraccia, e parla ‑ Che ti affligge?

Adalgisa (Dopo un momento d'esitazione)&160;

Amore... Non t'irritar... Lunga stagion pugnai

Per soffocarlo... ogni mia forza ci vinse...

Ogni rimorso. ‑ Ah! tu non sai pur dianzi

Qual giuramento io fea!... fuggir dal tempio...

Tradir l'altare a cui son io legata,

Abbandonar la patria...

Norma

Ahi! sventurata!

Del tuo primier mattino

Già turbato è il sereno?... E come, e quando

Nacque tal fiamma in te?

Adalgisa

Da un solo sguardo

Da un sol sospiro, nella sacra selva,

A piè dell'ara ov'io pregava il Dio.

Tremai &133;sul labbro mio

Si arrestò la preghiera: e tutta assorta

In quel leggiadro aspetto, un altro cielo

Mirar credetti, un altro cielo in lui..

Norma (distratta)

(Oh! rimembranza! io fui

Così rapita al sol mirarlo in volto.)

Adalgisa

Ma non mi ascolti tu?

&160;Norma

Segui ..t'ascolto.&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;&160;

Adalgisa.

Sola, furtiva, al tempio

&160;lo l'aspettai sovente;

Ed ogni dì più fervida

Crebbe la fiamma ardente.

&160;Norma

(lo stessa arsi così.)(26)

Adalgisa

Vieni, ei dicea, concedi&160;

Ch'io mi ti prostri ai piedi,

Norma

(Oh! rimembranza! io fui così sedotta.)

Adalgisa

Lascia che l'aura io spiri

De' dolci tuoi sospiri

Del tuo bel crin le anella,

Dammi poter baciar

Norma

(Oh! cari accenti!

Così li proferia...

Così trovava del mio cor la via.)

Adalgisa

Dolci qual arpa armonica

M'eran le sue parole;

Negli occhi suoi sorridere

Vedea più bello un sole

Norma

(L'incanto suo fu il mio.)

Adalgisa

lo fui perduta, e il sono;

D'uopo ho del tuo perdono.

Norma

Ah! tergi il pianto: avrò pietade.

Adalgisa&160;

Deh! tu mi reggi e guida,&160;

Me rassicura, o sgrida,

Salvami da me stessa,

Salvami dal mio cor.

Norma

Ah! tergi il pianto:

Te non lega eterno nodo all'ara.

Ah! sì, fa core, e abbracciami.

Perdono e ti compiango.

Dai voti tuoi ti libero,

I tuoi legami io frango.

Al caro oggetto unita

Vivrai felice ancor.

Adalgisa

Ripeti, o ciel, ripetimi

Sì lusinghieri accenti:

Per te, per te s'acquetano

I lunghi miei tormenti.

Tu rendi a me la vita,

Se non è colpa amor.

(Scena e Terzetto &150; Finale I )

Norma

Ma dì... l'amato giovane

Quale fra noi si noma?

Adalgisa&160;

Culla ei non ebbe in Gallia...&160;

Roma gli è patria...

Norma

Roma!

Ed è? prosegui...

Scena nona

Pollione e dette.

Adalgisa

Il mira

Norma&160;

Ei! Pollione!...

Adalgisa

Qual ira?

Norma

Costui, costui dicesti?...

Ben io compresi?

Adalgisa

Ah! sì.

Pollione (inoltrandosi ad Adalgisa.)

Misera te! che festi?

Adalgisa

Io!...

Norma (a Pollione)

Tremi tu? e per chi?

(pochi momenti di silenzio.)

(Pollione è confuso, Adalgisa tremante, e Norma fremente)

Oh non tremare, o perfido,&160;

No, non tremar per lei ...&160;

Essa non è colpevole,&160;

Il malfattor tu sei...&160;

Trema per te, fellone... ...&160;

Pei figli tuoi... per me ...

Adalgisa (tremante)

Cha ascolto?... ah! Deh parla...

Taci! t'arretri!... ahimè!

(Si copre il volto colle mani. Norma l'afferra per un braccio, e la costringe a mirar&160; Pollione; egli la segue)

Norma

Oh! di qual sei tu vittima&160;

Crudo e funesto inganno!&160;

Pria che costui conoscere&160;

T'era il morir men danno.

Fonte d'eterne lagrime&160;

Egli a te pur dischiuse;&160;

Come il mio cor deluse,&160;

L'empio il tuo cor tradì.(27)

Adalgisa

Oh! qual mistero orribile!&160;

Trema il mio cor di chiedere,&160;

Trema d'udire il vero...&160;

Tutta comprendo, o misera,

Tutta la mia sventura...

Essa non ha misura,

S'ei m'ingannò così.(28)

Pollione

Norma! de' tuoi rimproveri

Segno non farmi adesso.

Deh! a questa afflitta vergine

Sia respirar concesso...

Copra a quell'alma ingenua,

Copra nostr'onte un velo...

Giudichi solo il cielo

Qual più di noi fallì.

Norma

Perfido!

Pollione

Or basti.

(per allontanarsi)

Norma

Fermati. (29)

Pollione (afferra Adalgisa)&160;

Vieni...

Adalgisa (dividendosi da lui)

Mi lascia, scostati...

Sposo sei tu infedele!(30)

Pollione (con tutto il fuoco)

Qual io mi fossi obblio...

L'amante tuo son io.

E&146; mio destino amarti...

Destin costei fuggir.

Norma (reprimendo il furore)

Ebben: lo compi... e parti.

(ad Adalgisa)

Seguilo.

Adalgisa (supplichevole)

Ah! pria morir.

A tre

Norma (fissa Pollione sino che prorompe)

Vanne, sì: mi lascia, indegno,

Figli obblia, promesse, onore...

Maledetto dal mio sdegno

Non godrai d'un empio amore.

Te sull'onde, e te sui venti

Seguiranno mie furie ardenti,

Mia vendetta e notte e giorno

Ruggirà d'intorno a te.

Pollione (disperatamente)

Fremi pure, e angoscia eterna

Pur m'imprechi il tuo furore!

Questo amor che mi governa

E di te, di me maggiore...

Dio non v'ha che mali inventi

De' miei mali più cocenti...

Maledetto io fui quel giorno

Che il destin t'offerse a me.

Adalgisa (supplichevole a Norma)

Ah! non fia, non fia ch'io costi

Al tuo cor si rio dolore...

Sian frapposti e mari e monti

Fra me sempre e il traditore...

Soffocar saprò i lamenti,

Divorar i miei tormenti:

Morirò perché ritorno

Faccia il crudo ai figli, a te.

(Squillano i sacri bronzi del Tempio. Norma è chiamata ai riti.)

Druidi (coro interno)

Norma all'ara! In tuon feroce

D'Irminsul tuonò la voce,

Norma, Norma al sacro altar! (31)

Norma

Ah! suon di morte!...

Va, per te qui pronta ell'è.

Adalgisa

Ah! suon di morte s'intima a te,

Va, per te qui pronta ell'è.

Pollione

Ah! qual suon!...

Sì, la sprezzo, sì, ma prima

Mi cadrà il tuo Nume al piè.

(Norma respinge d'un braccio Pollione e gli accenna di uscire. Pollione si allontana furente.)



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Monday, 08-Dec-2003 21:42:05 PST