FELICE ROMANI / VINCENZO BELLINI

Norma

Atto secondo



Scena prima

Interno dell'abitazione di Norma.

Da una parte un letto romano coperto di pelle d'orso. I figli di Norma sono addormentati.

[Introduzione]

Norma con una lampa e un pugnale alla mano. Siede e posa la lampa sopra una tavola. E' pallida, contraffatta, ec.

Norma

Dormono entrambi... non vedran la mano

Che li percuote. ‑ Non pentirti, o core;

Viver non ponno... Qui supplizio, e in Roma

Obbrobio avrian, peggior supplizio assai...

Schiavi d'una matrigna. ‑ Ah! no: giammai.

(Sorge risoluta)

Muoiano, sì. (fa un passo e si ferma) Non posso

Avvicinarmi: un gel mi prende, e in fronte

Mi si solleva il crin. ‑ I figli uccido!...

Teneri figli ... pur dianzi

Delizia mia ... essi nel cui sorriso

Il perdono del ciel mirar credei!...

Ed io li svenerò?... di che son rei?

(Risoluta)

Di Pollion son figli:

(Pausa)

Ecco il delitto. Essi per me son morti:

Muojan per lui:

E non sia pena che la sua somigli.

Feriam...

(s'incammina verso il letto: alza il pugnale; essa dà un grido inorridita.. i figli si svegliano)

Ah! no... son miei figli!... Miei figlii! (32)

(li abbraccia piangendo amaramente)

Olà!... Clotilde!

Scena seconda-Clotilde e Detta.

Norma

Vola...

Adalgisa a me guida.

Clotilde

Ella qui presso

Solitaria si aggira, e prega e plora.

Norma

Va. ‑ (Clotilde parte)

Si emendi il mio fallo... e poi... si mora.

Scena terza [Recitativo e Duetto]

Adalgisa e Norma.

Adalgisa (con timore)

Me chiami, o Norma!... (sbigottita)

Qual ti copre il volto

Tristo pallor?

Norma

Pallor di morte. ‑ Io tutta

L'onta mia ti rivelo.(33)

Una preghiera sola

Odi, e l'adempi, se pietà pur merta

Il presente mio duolo... e il duol futuro.

Adalgisa

Tutto, tutto io prometto.

Norma

Il giura.

Adalgisa

Il giuro.

Norma

Odi. ‑ Purgar quest'aura

Contaminata dalla mia presenza

Ho risoluto, né trar meco io posso

Questi infelici... a te gli affido...

Adalgisa

Oh cielo!

A me gli affidi?

Norma

Nel romano campo

Guidali a lui... che nominar non oso.

Adalgisa

Oh! che mai chiedi?

Norma

Sposo

Ti sia men crudo. ‑ io gli perdono, e moro.

Adalgisa

Sposo!... Ah! mai...

Norma

Pei figli suoi t'imploro.

Deh! con te, con te li prendi... 

Li sostieni, li difendi... 

Non ti chiedo onori e fasci;(34)

A' tuoi figli ei fian serbati: 

Prego sol che i miei non lasci 

Schiavi, abbietti, abbandonati... 

Basti a te che disprezzata

Che tradita io fui per te.

Adalgisa, deh! ti mova

Tanto strazio del mio cor.

Adalgisa

Norma! ah! Norma, ancora amata, 

Madre ancor sarai per me.

Tienti i figli. Non fia mai 

Ch'io mi tolga a queste arene.`

Norma

Tu giurasti...

Adalgisa

Sì, giurai...

Ma il tuo bene, il sol tuo bene.

Vado al campo, ed all'ingrato

Tutti io reco i tuoi lamenti:

La pietà che mi hai destato

Parlerà sublimi accenti...

Spera, ah, spera... amor, natura

Ridestarsi in lui vedrai...

Del suo cor son io secura...

Norma ancor vi regnerà.

Norma

Ch'io lo preghi?Ah! no: giammai.

Adalgisa

Norma, ti piega.

Norma

No, più non t'odo ‑ parti... va.

Adalgisa

Mira, o Norma, a' tuoi ginocchi

Questi cari pargoletti.

Ah! pietà di lor ti tocchi

Se non hai di te pietà.

Norma

Ah! perché la mia costanza

Vuoi scemar con molli affetti?

Più lusinghe, più speranza,

Presso a morte un cor non ha.

Adalgisa

Cedi... deh! cedi.

Norma

Ah! lasciami.

Ei t'ama.

Adalgisa

E già sen pente.

Norma 

E tu?...

Adalgisa

Lo amai... quest'anima

Sol l'amistade or sente.

Norma 

0 giovinetta!... E vuoi?...

Adalgisa

Renderti i dritti tuoi,

0 teco al cielo, agli uomini

Giuro celarmi ognor.

Norma

Sì... hai vinto... abbracciami.

Trovo un'amica ancor.

A Due

Sì, fino all'ore estreme

Compagna tua m'avrai:

Per ricovrarci insieme

Ampia è la terra assai.

Teco del Fato all'onte

Ferma opporrò la fronte,

Finché il mio core a battere

Io senta sul tuo cor.

(partono)

Scena quarta

Luogo solitario presso il bosco dei Druidi, cinto da burroni e da caverne. In fondo un lago attraversato da un ponte di pietra.

[Coro e Sortita d'Oroveso]

Guerrieri Galli

Coro I

Non partì?

Coro II

Finora è al campo.

Tutto il dice. I feri carmi,

Il fragor, dell'armi il suon,

Delle insegne il ventilar.

Tutti

Attendiam: un breve inciampo

Non ci turbi, non ci arresti;

E in silenzio il cor si appresti

La grand'opra. a consumar.

Scena quinta

Oroveso, e Detti

Oroveso

Guerrieri! a voi venirne

Credea foriero d'avvenir migliore.

Il generoso ardore,

L'ira che in sen vi bolle

Io credea secondar; ma il Dio non volle.

Coro

Come? E le nostre selve

L'abborrito Proconsole non lascia?

Non riede al Tebro?

Oroveso

Un più temuto e fiero

Latino condottiero

A Pollion succede .(36)

Coro

E Norma il sa? di pace

E consigliera ancor?

Oroveso

Invan di Norma

La mente investigai.

Coro

E che far pensi?

Oroveso

 Al fato

Piegar la fronte, separarci, e nullo

Lasciar sospetto del fallito intento.

Coro

E finger sempre?

Oroveso

Cruda legge! il sento.

Ah! del Tebro al giogo indegno

Fremo io pure, all'armi anelo;

Ma nemico è sempre il cielo,

Ma consiglio è simular.

Coro

Sì fingiam, se il finger giovi;

Ma il furore in sen si covi.

Oroveso

Divoriamo in cor lo sdegno,

Tal che Roma estinto il creda:

Dì verrà che desto ei rieda

Più tremendo a divampar.

Coro 

Guai per Roma allor che il segno 

Dia dell'armi il sacro altar!

(partono)

Scena sesta 

Tempio d'Irminsul. ‑ Ara da un lato.

Norma, indi Clotilde.

Norma

Ei tornerà…Sì, mia fidanza è posta

In Adalgisa: ei tornerà pentito,

Supplichevole, amante. Oh! a tal pensiero

Sparisce il nuvol nero

Che mi premea la fronte, e il sol m'arride,

Come del primo amore ai dì felici.

Clotilde!

(entra Clotilde)

Clotilde

0 Norma!... Uopo è d'ardir.

Norma

Che dici?

Clotilde

Lassa!

Norma

Favella.

Clotilde

Indarno

Parlò Adalgisa, e pianse.

Norma

Ed io fidarmi

 Di lei dovea? Di mano uscirmi, e bella 

Del suo dolore presentarsi all'empio

Ella tramava.

Clotilde

Ella ritorna al tempio:

Trista, dolente implora

Di profferir suoi voti.

Norma

Ed egli?

Clotilde

 Ed egli

 Rapirla giura anco all'altar del Nume.

Norma

Troppo il fellon presume.

Lo previen mia vendetta ‑ e qui di sangue...

Sangue romano... scorreran torrenti.

(Corre all'ara, e batte tre volte lo scudo d'Irminsul)

Coro (di dentro)

Squilla il bronzo del Dio!

Scena settima

Accorrono da varie parti Oroveso, i Druidi, i Bardi e le Ministre. A poco a poco il tempio si riempie d'armati.

 Norma si colloca sull'altare,

Tutti

Norma! che fu? Percosso

Lo scudo d'Irminsul, quali alla terra

Decreti intima?

Norma

Guerra

Strage, sterminio.

Tutti

E a noi pur dianzi pace

S'imponea pel tuo labbro!

Norma

Ed ira adesso,

Stragi, furore e morti.

Il cantico di guerra alzate, o forti.

[Coro](37)

Tutti

Guerra, guerra! Le galliche selve 

Quante han querce producon guerrier.

Qual sul gregge fameliche belve

Sui Romani van essi a cader.

Sangue, sangue! Le galliche scuri

Fino al tronco bagnate ne son

Sovra i Flutti del Ligeri (38) impuri,

Ei gorgoglia con funebre suon.

Strage, strage, sterminio, vendetta!

Già comincia, si compie, si affretta.

Come biade da falci mietute

Son di Roma le schiere cadute.

Tronchi i vanni, (39) recisi gli artigli,

Abbattuta ecco l'aquila al suol.

A mirar il trionfo dei figli

Ecco il Dio sovra un raggio di sol.(40)

[Recitativo e Duetto]

Oroveso

Né compi il rito, o Norma?

Né la vittima accenni?"

Norma

Ella fia pronta.

Non mai l'altar tremendo

Di vittime mancò. ‑ Ma qual tumulto!

Scena ottava

Clotilde frettolosa e Detti.

Clotilde

Al nostro tempio insulto

Fece un Romano: nalla sacra chiostra

Delle vergini alunne egli fu cólto.

Tutti

Un Romano?

Norma

(Che ascolto?

Se mai foss'egli?)

Tutti

A noi vien tratto.

Norma

(E desso!)

Scena nona

Pollione fra soldati e Detti.

Tutti

E’ Pollion!

Norma

 (Son vendicata adesso.)

Oroveso (assai maestoso)

Sacrilego nemico, e chi ti spinse

A violar queste temute soglie,

A sfidar l'ira d'Irminsul?

Pollione (con fierezza)

Ferisci;

Ma non interrogarmi.

Norma (svelandosi)

lo ferir deggio.

Scostatevi.

Pollione

Chi veggio?

Norma!

Norma

Sì, Norma.


Tutti

Il sacro ferro impugna,

Vendica il Dio.

Norma (Prende il pugnale dalle mani di Oroveso)

Sì, feriam. (si arresta)

Tutti

Tu tremi?

Norma

(Ah! non poss'io.)

Tutti

Che fia? Perché t'arresti?

Norma

(Poss'io sentir pietà!)

Tutti

Ferisci.

(pausa)

Norma

lo deggio

Interrogarlo... investigar qual sia

L'insidiata o complice ministra

Che il profan persuase a fallo estremo.

Ite per poco.

Tutti

(Che far pensa?)

Pollione

(lo tremo.)

(Oroveso e il Coro si ritirano. Il tempio rimane sgombro)

Scena decima

Norma e Pollione

Norma

In mia man alfin tu sei:

Niun potria spezzar tuoi nodi.

Io lo posso.

Pollione

Tu nol déi.

Norma

lo lo voglio.

Pollione

E come?

Norma

M'odi. Pel tuo Dio, pe' figli tuoi...

Giurar déi, che d'ora in poi..

Adalgisa fuggirai...

All'altar non la torrai... ...

E la vita io ti perdono ...

E non più ti rivedrò.

Giura.

Pollione

No: sì vil non son.

Norma (con furore represso)

Giura, giura!

Pollione (con forza)

Ah! pria morrò.

Norma

Non sai tu che il mio furore

Passa il tuo?

Pollione

Ch'ei piombi attendo.

Norma 

Non sai tu che ai figli in core 

Questo ferro...

Pollione (con grido)

Oh Dio! che intendo?

Norma (con pianto lacerante)

Sì, sovr'essi alzai la punta...

Vedi... vedi a che son giunta!...

Non ferii, ma tosto... adesso

Consumar potrei l'eccesso...

Un istante ... : e d'esser madre

Mi poss'io dimenticar.

Pollione

Ah! crudele, in sen del padre

Il pugnal tu déi vibrar.

A me il porgi.

Norma

A te!

Pollione

Che spento

Cada io solo!

Norma

 Solo!... Tutti.

I Romani a cento a cento

Fian mietuti, fian distrutti...

E Adalgisa...

Pollione

Ahimè!

Norma

Infedele

A' suoi voti...

Pollione

Ebben, crudele?

Norma (con furore)

Adalgisa fia punita;

Nelle fiamme perirà.

Pollione

Ah! ti prendi la mia vita,

Ma di lei, di lei pietà.

Norma

Preghi alfine? indegno! è tardi.

Nel suo cor ti vo' ferire.

Già mi pasco ne' tuoi sguardi,

Del tuo duol, del suo morire.

Posso alfine, io posso farti

Infelice al par di me.(42)

Pollione

Ah! t'appaghi il mio terrore;

Al tuo piè son io piangente,...

In me sfoga il tuo furore,

Ma risparmia un'innocente:

Basti, basti a vendicarti

Ch'io mi sveni innanzi a te.

[Recitativo e Terzetto ‑ Finale II]

Dammi quel ferro.

Norma

Che osi?

Scostati.

Pollione

Il ferro, il ferro!

Norma

Olà, ministri,

Sacerdoti, accorrete.

Scena ultima

Ritornano Oroveso, i Druidi, i Bardi e i Guerrieri

Norma

All'ira vostra

Nuova vittima io svelo. Una spergiura

Sacerdotessa i sacri voti infranse,

Tradì la patria, il Dio degli avi offese.

Tutti

Oh! delitto! oh! furor! La fa palese.

Norma

Sì, preparate il rogo.

Pollione

Oh! ancor ti prego...

Norma, pietà.

Tutti

La svela.

Norma

Udite. (lo rea

L'innocente accusar del fallo mio?)

Tutti

Parla: chi è dessa?

Pollione

Ah! non lo dir.

Norma

Son io.

Oroveso

Tu! Norma!

Norma

Io stessa: Il rogo ergete.

Tutti

(D'orrore io gelo).

Pollione

(Mi manca il cor).

Tutti

Tu delinquente!

Pollione

Non le credete.

Norma

Norma non mente.

Oroveso

Oh! mio rossor!

Coro

Oh! quale orror!...

Norma

Qual cor tradisti, qual cor perdesti

Quest'ora orrenda ti manifesti.

Da me fuggire tentasti invano;

Crudel Romano, tu sei con me.

Un nume, un fato di te più forte

Ci vuole uniti in vita e in morte.

Sul rogo istesso che mi divora,

Sotterra ancora sarò con te.

Pollione

Ah! troppo tardi t'ho conosciuta, ...

Sublime donna, io t'ho perduta, ...

Col mio rimorso è amor rinato,

Più disperato, furente egli è.

Moriamo insieme, ah! sì, moriamo;

L'estremo accento sarà ch'io t'amo.

(crescendo di passione)

Ma tu morendo, non m'aborrire,

Pria di morire perdona a me.

Oroveso e Coro

Oh! in te ritorna, ci rassicura;

Canuto padre te ne scongiura:

Dì che deliri, dì che tu menti,

Che stolti accenti uscir da te.

Il Dio severo che qui t'intende

Se stassi muto, se il tuon sospende,

Indizio è questo, indizio espresso

Che tanto eccesso punir non de'.

Oroveso e Coro

Norma! ... deh! Norma! scolpati...

Taci? ... ne ascolti appena?

(Norma si troverà vicina a Pollione, che solo sente le sue parole)

Norma (scuotendosi con un grido)

Cielo! e i miei figli?

Pollione

Ahi! miseri! oh pena!

Norma (volgendosi a Pollione)

I nostri figli?

Pollione

Oh pena!

Tutti

Norma sei rea?

Norma (disperatamente)

Sì, oltre ogni umana idea.

(come colpita da un'idea, s'incammina verso il padre.

Pollione in tutta questa scena osserverà con agitazione

 i movimenti di Norma e Oroveso. ) (43)

Tutti

Empia!

Norma (ad Oroveso)

Tu m'odi.

Oroveso

Scostati.

Norma (a stento trascinandolo in disparte)

Deh! m'odi!

Oroveso

Oh! mio dolor!

Norma (piano ad Oroveso)

Son madre...

Oroveso (colpito)

Madre!!!

Norma

 Acquetati...

Clotilde ha i figli miei...

Tu li raccogli... e ai barbari

L'invola insiem con lei...

Oroveso

No… giammai… va…lasciami.

Norma

Ah! padre!... un prego ancor. (s'inginocchia)

(sempre piano ad Oroveso)

Deh! non volerli vittime

Del mio fatale errore...

Deh! non troncar sul fiore

Quell'innocente età.

Pensa che son tuo sangue...

Abbi di lor pietà.

Padre! tu piangi!

Oroveso

Oppresso è il core.

Pollione

Commosso è già.

Norma

Piangi e perdona.(44)

Oroveso

Ha vinto amore.

Norma

Ah! tu perdoni. ‑ Quel pianto il dice.

Io più non chiedo. ‑ Io son felice.

Contenta il rogo ‑ io ascenderò.

Pollione

Ah! più non chiedo.

Contento il rogo ‑ io ascenderò.

Oroveso

Figlia!Ah! consolarmene ‑ mai non potrò.

Norma

Tu mel prometti?...

Oroveso

Ah! cessa, infelice!…Io tel prometto.

Coro

Piange!... prega!... che mai spera?

Qui respinta è la preghiera.

Le si spogli il crin del serto:

Sia coperto ‑ di squallor.

(i Druidi coprono d'un velo nero la Sacerdotessa)

Vanne al rogo; ed il tuo scempio

Purghi l'ara e lavi il tempio.

Maledetta estinta ancor!

Oroveso

Va, infelice!

Norma (incamminandosi)

Padre!... addio.

Pollione

 Il tuo rogo, o Norma, è il mio.

 Là più santo

 Incomincia eterno amor.

Norma (si volge ancora una volta)

Padre! ... addio!...

Oroveso (la guarda)

Addio!...

Sgorga, o pianto;

Sei permesso a un genitor.


Fine


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Monday, 08-Dec-2003 21:42:07 PST