Last updated: July 24, 1997
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Un Giorno di Regno

Atto Primo | Atto Secondo


Setting: Galleria.

[ I servi del Barone. ]

CORO I
Ma le nozze non si fanno?

CORO II
Tutto in fuom s'è disciolto.

CORO I
Chi fu causa del malanno?

CORO II
Perchè tutti han mesto il volto?

TUTTI
Sempre questo fu lo stile
Del gran mondo signorile;
Come cambiano di veste
Così cambiano d'umor.
Noi felice, noi contenti,
Benchè rozzi servitor!
Non facciamo complimenti
Nelle nozze e negli amori:
Niun segreto è in noi rinchiuso,
Parla sempre aperto il muso;
Siam ne' giorni della festa
Pari ai giorni di lavor.

[ Entra Edoardo. ]

EDOARDO
Buoni amici! . . . Voi sapete
Come fu crudel mio fato.

CORO
Ma, signore, che volete?
Tale il mondo ognora è stato.
Non virtudi, ma denari
Comperare or ponno amor.

EDOARDO
Dunque tutto, amici cari,
Dunque tutto non sapete?
Io v'apro il cor.

Pietoso al lungo pianto
Alfin m'arride amore;
Quella che m'arde il core
Mia sposa alfin sarà.
Avrò per sempre accanto
Il ben che già perdea!
Questa amorosa idea
Scordare il duol mi fa!

CORO
Finì la sorte rea? . . .
Godiamo in verità.

EDOARDO
Deh, lasciate a un'alma amante
Di speranza un solo istante,
Sì, che al gaudio un sol momento
S'abbandoni il mesto cor!
Ah! Se il debile contento
A noi manca della spene
Non è meta d'ogni bene,
È uno spasimo l'amor.

CORO
Ah sì, del contento
Ritornano i giorni,
E ancora ritorni
La pace del cor.

[ I servi s'allontanano. ]

[ Entrano il Cavaliere, Giulietta ed il Tesoriere. ]

CAVALIERE
Bene, scudiero, vi ritrovo in tempo.
Qui Baronessa, e voi ministro! . . . Dite:
Perchè nega il Baron con tal fermezza
Sposar la figlia ad Edoardo?

GIULIETTA
Ah Sire!
Perchè ei non ha fortuna,
E il Tesorier nuota nel denaro.

CAVALIERE
Se la cosa è così, v'è il suo riparo.

EDOARDO
Sire, in qual modo?

CAVALIERE
Il Tesorier vi cede
Un suo castello, e cinque mila scudi
Di rendita per anno . . .

TESORIERE
Un piccolo riflesso . . .

CAVALIERE
Eh! Non è tempo adesso
Di perdersi in rifletterre; convien
Decider su due piè.

TESORIERE
Sire . . . va bene.

[ Partono, tranne il Tesoriere. ]

TESORIERE
Un mio castello! Cinque mila scudi! . . .
E il ministero? . . . Ahimè, veggo il Barone!
Egli è sdegnato ancora.

[ Entra il Barone. ]

BARONE
Ebben, signore!
Siam soli e vo' raggione
Di tanta villania.

TESORIERE
(Corragio!) Ella vuol guerra . . . e guerra sia.

BARONE
Tutte l'armi si può prendere
De' due mondi e vecchio e nuovo,
Me lo bevo come un ovo,
Me lo voglio digerir.

TESORIERE
Ciarle, ciarle: pria di scendere
Al fatal combattimento
Lasci detto in testamento
Dove s'abbia a seppellir.

BARONE
Seppellirmi?

TESORIERE
È inevitabile.

BARONE
Morir io?

TESORIERE
Non c'è da dir.

BARONE
(Del suo colpo ei par sicuro,
Se la passa da spaccone;
Non credea in quel buffone
Tal fermezza e tanto ardir.)

TESORIERE
(Un boccone molto duro
Par la morte anche al Barone:
Ci vuol corte da leone
Se si tratta di morir.)

BARONE
Via, si spieghi finalmente,
Di qual arme pensa usar?

TESORIERE
Vuol saperlo?

BARONE
Certamente.

TESORIERE
Mi stia dunque ad ascoltar.
Sì figuri un barilone
Pien di polve da cannone,
Ella ed io così bel bello
A cavallo andiam di quello;
Fieri al par di due Romani
Colla miccia fra le mani,
Ci auguriam la buona notte,
Diamo fuoco alla gran botte . . .
Bum! si salta . . . qua la testa,
Là le gambe, un braccio qua . . .
Mio signor, la strada è questa
Per cui voglio andar di là.

BARONE
Eh! Che miccie? Che barili?
Son pretesti indegni e vili.
Un suo pari vada e trotti
A cavallo delle botti;
A lei solo, ad un villano
Starà ben la miccia in mano.
Un guerrier qual io valente
Sol la spada ha da trattar:
E con questa immantinente
Noi ci abbiam da misurar.

TESORIERE
La mia moda è assai più spiccia:
Quella io voglio . . .

BARONE [ sbuffando ]
Puf . . . che bile!
Venga meco.

TESORIERE
Colla miccia . . .

BARONE
Colla spada . . .

TESORIERE
Col barile . . .

BARONE
Va, codardo: più coll'armi
Non vo' teco cimentarmi;
Ti farò con un bastone
Da' miei servi castigar.

TESORIERE
Al servizio ho anch'io persone
Che san bene bastonar.

BARONE
(Sudo, avvampo, smanio, fremo,
Il mio petto è un Mongibello . . .
Se più resto, il mio cervello
Incomincia a rivoltar.)

TESORIERE
(Per uscir dal passo estremo
Il rimedio è stato bello.
Dilettanti del duello,
Che ne dite, che vi par?)

[ Partono. ]


Scena II

Setting: Atrio terreno chiuso da invetriate che mette nel giardino.



[ La Marchesa, il Cavaliere in disparte. ]

MARCHESA
(Ch'io non posso il ver comprendere?
Ch'io mi lasci corbellar?
Cavaliere, non lo pretendere,
Vo' ridurti a confessar.)

CAVALIERE [ in disparte ]
(La Marchesa è molto in collera,
Tenta invan di simular;
Cavaliere, sta fermo e tollera,
Bada ben di non cascar.)

[ avanzandosi ]

Così sola, o Marchesina?

MARCHESA [ salutando, con indifferenza ]
Sire . . . io sto co' miei pensier.

CAVALIERE [ con disinvoltura ]
Facilmente s'indovina,
Voi pensate al Cavalier.

MARCHESA
Sì, pensava alla maniera
Di punir quell'incostante.

CAVALIERE
Nol farete; è passeggiera
L'ira in cor di donna amante.

MARCHESA
Anzi, o Sire, ho stabilito
Non volerlo per marito.

CAVALIERE
Non lo credo.

MARCHESA
Perdonate:
Risoluta mi trovate.

CAVALIERE
(Ella finge . . . Eh! Ti conosco.)

MARCHESA
(A cascar vicino egli è.)

MARCHESA e CAVALIERE Fin dove giunga;
Ma la so lunga
Al par di te.)

CAVALIERE
Dunque voi siete? . . .

MARCHESA
Decisa sono.

CAVALIERE
Perdonerete?

MARCHESA
Non v'è perdono.

CAVALIERE
(La sclatra simula.)

MARCHESA
(Parla fra sè.)

MARCHESA e CAVALIERE
(Io so l'astuzia
Fin dove giunga;
Ma la so lunga
Al par di te.)

[ Entra il Barone. ]

BARONE [ frettoloso ]
Nipote, in quest'istante
Mi scrive il comandante:
Egli stesso fra poco
Al castello verrà.

[ Parte Permurosamente. ]

MARCHESA
Son grata al Conte!
M'ama davvero, ed oggi io vo' sposarlo.

CAVALIERE
E il Cavaliere?

MARCHESA
Il Cavalier si prese
Di me giuoco abbastanza; egli mi lascia
In preda al suo rival.

CAVALIERE
No: lo vedrete
Venir a disputar la vostra mano
A quanti conti ha la Bertagna intera.

MARCHESA
Perchè dunque non vien? Che fa? Che spera?
Si mostri a chi l'adora,
Implori il mio perdono.
Parli, se irata or sono,
Posso placarmi ancor.
(Se non si scopre addesso,
Se vinto ancor non è,
Risorse del bel sesso,
Siete impotenti, affè.)

Ma voi tacete, o Sire?
Dite . . .

CAVALIERE [ fingendo ]

Non so che dire.

MARCHESA
Ah, dunque al Conte io dono
La mia mano, la mia fe'.

[ Entrano servi del Barone. ]

CORO
Presto, presto il Conte arriva,
Il suo seguito si appressa.

CAVALIERE
(Forte, o core!)

MARCHESA
Vado io stessa
Il mio sposo ad incontrar.

Sì, scordar saprò l'infido, Così fredda indifferenza
Cara assai gli costerà.
(Scaltro ingegno del bel sesso,
M'hai servito come va.)

CAVALIERE
(Ora sì che son perplesso:
Or davver tremar mi fa.)

CORO
Presto andiamo: Il Conte è presso,
Incontrarlo converrà.

[ La Marchesa parte coi servi, il Cavaliere pel lato opposto. ]

[ Entra Giulietta. ]

GIULIETTA
Oh me felice appieno! . . .
Oh Re pietoso! . . . Per te solo il padre
Concede ch'io mi sposi ad Edoardo . . .

[ Entra Edoardo. ]

EDOARDO [ affanato ]
Ah, mia Giulietta . . . Il Re fra pochi istanti
Parte di qua.

GIULIETTA
Lascia ch'ei parta.

EDOARDO
Ed io
Deggio partir con lui.

GIULIETTA
Partir con lui?
Sei matto?

EDOARDO
Ei lo comanda.

GIULIETTA
Ed io comanda
Che tu resti con me.

EDOARDO
L'onore, o cara,
Esige il sacrifizio;
Scudier del Re son io.

GIULIETTA
Che scudiere, che Re, sei sposo mio!

EDOARDO
Giurai seguirlo in campo,
Pugnar per lui giurai;
Nè tu, ben mio, vorrai
Farmi scordar l'onor.

GIULIETTA
Io nulla so di campo,
Io non m'intendo d'armi . . .
So che tu dêi sposarmi,
So che mi devi amor!

EDOARDO
Rifletti almen . . .

GIULIETTA
Riflettere?
Io non rifletto mai.

EDOARDO
Vuoi che il miglior de' Principi . . .

GIULIETTA
Io son migliore assai.

EDOARDO
Dunque, che far degg'io?

GIULIETTA
Soltanto a modo mio.

EDOARDO
Cara, non è possibile.

GIULIETTA
Oh, possibile sarà.

Corro al Re: saprò difendere
I miei dritti incontro a'suoi;
Ei m'udrà; vedremo poi
Se involarti a me potrà.

EDOARDO
Altro in testa ha il Re che intender
Le tue ciance, i dritti tuoi.
Credi a me, cambiar non puoi
La sua regia autorità.

GIULIETTA
Ei m'udrà; vedremo poi
Se involarti a me potrà.

Spera almen . . .

MARCHESA
Io son disposta
A sposarvi, o signor, ma con un patto
Che richiede la mia delicatezza . . .

CONTE
Comandate, signora . . .

MARCHESA
Quando non torni il Cavliere fra un'ora.

[ Entrano il Cavaliere, Edoardo e Giulietta. ]

CAVALIERE
Signori!

CONTE [ inchinandosi ]
Maestà!

BARONE
Sire!

CAVALIERE
Barone,
Importante cagione
Impon la mia partenza.
MARCHESA
Vicina ad esser moglie
Del Conte Ivrea, sperai che alle mie nozze
Vi sareste degnato esser presente.

CAVALIERE
Madama, alta cagion non lo consente.

MARCHESA
Delle nozze il contratto
Dunque tosto s'estenda.

CAVALIERE
Assai men duole.
Ma un ordine della Corte impone al Conte
Che per segreta missïon di stato
Accompagnar mi debba.

MARCHESSA [ mortificata ]

Egli!

BARONE
Peccato!

[ Sopresa generale ]

MARCHESA
(A tal colpo preparata
Io non era, o Cavaliere;
Sì confonde il mio pensiere,
Ripiegarci, oh Dio! Non sa.)

CAVALIERE
Ella è appien mortificata,
Ciò non giunse a prevedere;
Questa poi la vo'godere,
Gliel'ho fatta come va.)

CONTE, BARONE, GIULIETTA, TESORIERE, EDOARDO
(L'incombenza è capitata
Veramente a far spiacere:
Io non posso (Non può il Conte) ritenere
Il dispetto che mi (gli) fa.

[ Entra Delmonte. ]

de1 Sire, venne in quest'istante
Un corriere della Corte:
D'una lettera importante
Ei si dice messager.

CAVALIERE
Porgi, porgi . . .

[ leggendo ]

(Oh lieta sorte!
Tu coroni il mio pensier.)

[ agli altri ]

Lieta novella arrivami,
Or or dirò l'arcano;
Ma prima doni Giulia
All'ufficial la mano;
Faran da testimone
Il Tesoriere e il Re.

EDOARDO e GIULIETTA
Del nostro ben cagione,
Nostro sostegno egl'è.

BARONE
Che dir poss'io? Sposatevi . . .
Lo vuol, l'impone il Re.

TUTTI
Vivan gli sposi! . . .

CAVALIERE
Uditemi,
Questo si scrive a me.

[ Apre la lettera e legge: ]

"Finalmente in Varsavia
È giunto Stanislao. S'è dichiarata
In suo favor la Dieta, e voi potete
La corona abdicar quando volete.
La perdita d'un trono
Non v'incresca però, perchè vi acquista
Di maresciallo il titolo e l'onore."

BARONE
E voi chi siete?

CAVALIERE
Il cavalier Belfior . . .

TUTTI GLI ALTRI
Belfior?

MARCHESA
Ah sì!

CAVALIERE [ abbracciando la Marchesa ]
Fedele al primo amore!

TESORIERE
Conte!

CONTE
Barone!

BARONE
Fui stolido;
Ed or come si fa?

CONTE, TESORIERE, BARONE
Facciamo l'uom di spirito . . .
Tacere converrà.

TUTTI
Eh! Facciamo da buoni amici,
Non si memori il passato!
Viva, viva il Re salvato,
Sacro a lui fia questo dì.
Due sponsali assai felici
Oggi compiansi frattanto;
A sparmiare sospiri e pianto
Forse il gioco riuscì.

Fine dell'opera.


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Libretto input by Stephen L. Parker
25th July 1997