CORO
[ Entrano il Barone ed il Tesoriere. ]
BARONE
TESORIERE
BARONE
TESORIERE
BARONE
BARONE e TESORIERE
BARONE e TESORIERE
DELMONTE
CORO
[ Entra il Cavaliere. ]
CAVALIERE
Del vostro accoglimento,
BARONE
TUTTI
CAVALIERE [ da sè ]
[ forte ]
Fincè con voi soggiorno,
GLI ALTRI
CAVALIERE
BARONE
CAVALIERE
BARONE
CAVALIERE
BARONE
[ Parte col Tesoriere ed il Coro. ]
CAVALIERE
[ Scrive. ]
"La meditata impresa
[ Entra Edoardo. ]
EDOARDO
CAVALIERE
EDOARDO
Proverò che degno io sono
CAVALIERE
EDOARDO
CAVALIERE
EDOARDO [ prostrandosì ]
Ah! La mia riconoscenza!
CAVALIERE [ alzandolo ]
No, amicizia e confidenza,
EDOARDO
CAVALIERE
EDOARDO
CAVALIERE
CAVALIERE
[ La Marchesa entra cautamente e guarda al Cavaliere che parte. ]
MARCHESA
Grave a core innamorato
Se dee cader la vedova
Un Giorno di Regno
Atto Primo |
Atto Secondo
Setting: Galleria. Camerieri e vassalli del Barone.
Mai non rise un più bel dì
Per la Casa di Kelbar.
Un sovrano alloggia qui,
Due sponsali s'han da far . . .
Quante feste, quanti onori! . . .
Quante manace ai servitori! . . .
Che banchetti sontuosi . . .
Che festini strepitosi! . . .
Più bel dì non può brillar
Per la Casa di Kelbar.
Tesoriere garbatissimo,
Una perla or tocca a voi:
Ella è un ramo preziosissimo
D'un grand'albero d'eroi;
E son certo, a voi sposandola,
Che non abbia a tralignar.
Sì, Baron; felice e prospero
Sarà sempre illustri ed incliti
Ne vedrete uscir ben presto,
Che le nostre due famiglie
Faran chiare in terra e in mar.
Bravo genero!
Gran suocero!
Io mi sento a consolar.
Per sì fausto matrimonio
Già ciascun le ciglia inarca:
Esso avrà per testimonio
Di Polonia il buon monarca.
CORO
[ Entra Delmonte. ]
Quante feste, quanti onori! ecc.
E in dorata cartapecora
Noi l'abbiamo da segnar.
Sua Maestà, signori,
È alzata, e qui s'invia;
Ei salutar desia
Il nostro albergator.
Di così nobil ospite,
Risuoni il nome intorno;
Quest'umil soggiorno
Ottien da lui splendor.
Non fate cerimonie,
Signori, io vi ringrazio:
Dell'etichetta solita
Sono annoiato e sazio.
Barone, io son contento! . . .
Oggi alla Corte scrivo . . .
Di voi le parlerò.
Ah, se in Polonia arrivo
Quel che ho da far saprò!
Sire, che dite mai?
Io son premiato assai.
Sì prezïosa visita
Assai ci compensò.
(Compagnoni di Parigi,
Che sì matto mi tenete,
Qua venite e decidete
Se v'è un saggio al par di me.
L'ufficial più dissipato
Dell'intero reggimento
Prese l'aria in un momento
Di filosofo e di re.)
Signori, io vel ridico,
Come privato e amico
M'avete da trattar.
Verrà pur troppo il giorno
BARONE
De' miei pensier più gravi;
Pur troppo in me degli avi
Lo scettro ha da pesar.
Sire, a voi siamo intorno
Pieni di meraviglia:
In quell'auguste ciglia
L'anima bella appar.
Al doppio matrimonio
Che nel castello si farà domani
Assisterete, o Sire?
E le spose chi sono?
Una è mia figlia
Col Tesoriere . . . mia nipote è l'altra.
La Marchesa del Poggio . . .
Ella . . . (Che ascolto!)
La conoscete voi?
Di fama . . . e molto! . . .
Or vi prego lasciarmi in libertà.
Leviamo il tedio a Vostra Maestà!
Non c'è tempo da perdere . . . Scriviamo
Immantinente a Corte . . . Io son scoperto
Se giunge la Marchesa.
È forse riuscita, ed a quest'ora
Il vero Stanislao, giunto in Varsavia,
Del favor della Dieta è già sicuro.
Altezza, io vi scongiuro
Di balzarmi dal trono sull'istante;
Se ancor regnassi perderei l'amante."
Sire, tremante io vengo
Al vostro regio piede!
Ebben? . . . l'amante
Voi siete della figlia del Barone,
E v'è rival lo zio . . . Che far poss'io,
Buon giovane, per voi?
Conceder solo
Ch'io vi segua in Polonia! Ah! Permettete
Ch'io v'accompagni ove l'onor m'invita,
E per voi spenda quest'inutil vita.
Del favor che vi domando;
Proverò per voi pugnando
Che un ingrato non sarò.
O guerrier, la patria, il trono
Vi daranno eterna lode;
In tal guisa un'alma prode
Sempre il fato disprezzò.
Dunque, o Sire, concedete
Di far pago il voto mio?
Sì, al mio fianco pugnerete,
Se giammai pugnar degg'io.
Mio scurdiere infin d'adesso
State sempre a me d'appresso.
Come! (Oh gioia!) E qui dovrei
Alloggiar, veder colei?
Perchè no? Ci vuol coraggio,
Vi dovete rassegnar.
Maestà, non ho linguaggio
Per potervi ringraziar.
Ricompensi amica sorte
Sì magnaimo sovrano,
E confonda e renda vano
De' nemici il congiurar.
(Quando in fumo andrà la corte
Non avrà ricorso invano;
Per burlar quel vecchio insano
Anche un dì saprò regnar. ]
EDOARDO
[ Partono. ]
Infiammato da spirto guerriero
Scorrerò della gloria il sentiero:
Me vedrete contento per voi
I perigli di morte sfidar.
Sì! . . . vicino, mio giovin guerriero,
Mi sarete nell'aspro sentiero!
Le ghirlande serbate agli eroi
Fôra bello alle chiome intrecciar.
Ah, non m'hanno ingannata! . . . È desso! . . .
è desso!
Inosservata io giunsi, e qui l'arcano
Squarciar saprò. La mano
Fingasi dare al vecchio comandante . . .
Vedrem se allora si scoprirà l'amante . . .
È frenar l'ardente affetto!
Mal sì puote in caldo petto
Vero palpito celar.
All'amore che m'ha guidato
Perdonar saprà lo zio;
È impossibile al cor mio
Per un altro sospirar.
Non cada in peggio imbroglio;
Io sprezzo il fasto inutile,
Viver non so d'orgoglio;
Io cerco sol amore,
Amore e gioventù;
Ma s'è infedel Belfiore,
Amar non vo' mai più.
Scena II
Setting: Giardino. Contadine e cameriere recano frutti e fiori. Giulietta
è seduta mestamente sovra un sedile.
GIULIETTA [ alzandosì ]
Care fanciulle, è grato
Al core il vostro affetto!
(Non san quant'io nel petto
Soffra mortal dolor!
Vieni, Edoardo amato,
O morirò d'amor!)
CORO
Perchè nel volto angelico
Sta nube di dolor?
GIULIETTA
Stupite a tal mestizia?
Amiche, io v'apro il cor.
Non vo' quel vecchio, non son sì sciocca;
Ben altro palpito il cor mi tocca;
Un vago giovine io vo'sposar.
Oh, venga subito sì bel momento!
E ai primi gaudi ritorna amor.
CORO
Il ciel vi liberi d'ogni tormento,
E torni in gaudio tanto penar.
[ Le cameiere e contadine partono. ]
[ Entrano il Barone ed il Tesoriere. ]
BARONE
Ebben, Giulietta mia,
Quand'hai da presentarti ad un sovarno,
E il tuo sposo è vicino,
Ti par tempo d'asconderti in giardino?
GIULIETTA
Papà, voi lo sapete:
Sono inclinata alla malinconia.
TESORIERE
Via, bricconcella, via;
Sappiam da che proviene la tristezza
Di una bella ragazza innocentina;
Ma sarete più gaia domattina.
[ Entrano il Cavaliere ed Edoardo. ]
CAVALIERE
Avanti, avanti, io stesso
Vi presento allo zio.
TESORIERE
(Chi vedo mai?)
GIULIETTA
(Edoardo! Oh piacere!)
CAVALIERE
Io volli, o Tesoriere,
Una grata sorpresa preparavi,
Presentandovi io stesso nel nipote
Il mio primo scudiero.
TESORIERE
Sire . . . vostro scudier! . . . Nipote, è vero?
EDOARDO
Signore, il Re si degna
D'accordarmi un favor così distinto.
CAVALIERE
Dovunque io lo ritrovo amo il talento.
Simpatia per voi due . . .
[ al Barone ed al Tesoriere ]
Tanto vi stimo
Che consultar vi bramo intorno a cosa
Che vuol discussion molto analitica,
Voi molto esperto in guerra, egli in politica.
BARONE
Sire, vostra bontà . . .
TESORIERE
Non fo per dire,
Ma in certi affari, o sire,
Ho tatto molto fino.
CAVALIERE [ ad Edoardo ]
In quanto a voi,
State in disparte; ancor non siete in grado
Di penetrar segreti d'importanza.
Tenete compagnia
Alla futura zia.
TESORIERE [ di mal umore ]
(Vicino a lei,
Cospetto, io non vorrei . . .)
CAVALIERE
Voi qua sedete.
[ Li fa sedere su di un banco in modo che volgano le spalle a Giulietta. ]
Osservate la carta e decidete.
[ Mentre il Cavaliere spiega una carta topografica, glia altri due stanno intenti ad osservarla. Edoardo e Giulietta parlano fra di loro. Il Cavaliere di tanto in tanto sorride dell'imbarazzo del Tesoriere. ]
EDOARDO
Cara Giulia, alfin ti vedo!
Di parlarti è a me concesso!
GIULIETTA
Dolce amico, appena il credo
Del mio giubilo all'eccesso.
BARONE
Maestà, la posizione
È difesa dal cannone.
CAVALIERE [ osservando gli amanti ]
Baron mio, per quanto miro
Il nemico è fuor di tiro.
GIULIETTA [ ad Edoardo ]TESORIERE
Spero assai da mia cugnia.
TESORIERE
(Ahi! Che troppo si avvicina.)CAVALIERE
Tesorier, voi non badate.TESORIERE
Bado, sì, non dubiate.EDOARDO [ a Giulietta ]
Tu mi colmi di speranza.TESORIERE [ come sopra, smaniando ]
(Traditor! . . . come sì avanza!)CAVALIERE [ obbligandolo ad osservare la carta ]
Ma cospetto, attento bene.
BARONE [ sempre interno alla carta ]
Il nemico sopravviene . . .
TESORIERE [ per correre a Edoardo ]
(E sugli occhi ce la fa.)
CAVALIERE e BARONE[ Il Cavaliere si alza, gli amanti si dividono. ]
No, cospetto, in questo lato
Può spuntar l'artiglieria;
Il nemico è bersagliato
Da quest'altra batteria:
Sbigottito in pochi istanti
Alla fuga sì darà.TESORIERE
Sire, è ver . . . (Com'è infocato!)
Molto può l'artiglieria . . .
(Ah! Nipote scellerato!)
Non vedea la batteria . . .
(Il briccon va sempre avanti . . .
Dell'ardir sì pentirà.)GIULIETTA ed EDOARDO
Questo bene inaspettato
Tanto a noi conteso pria,
Rassicura il cor turbato,
Rende lieta l'alma mia;
E la fin dei nostri pianti,
Idol mio, sperar mi fa.
CAVALIERE
Basta per or: l'impresa
Meglio studiar conviene.
TESORIERE
(Respiro.)
[ Entra un servo. ]
SERVO
La Marchesa
In questo punto viene.
GIULIETTA e BARONE
Sì corra ad incontrarla.
CAVALIERE
(Ahimè, vorrei schivarla!)
GIULIETTA
Eccola: è già vicina.
CAVALIERE
(Non posso più scappar.)
[Entra la Marchesa. Il Barone e Giulietta corrono ad abbracciarla; Il Tesoriere ed Edoardo gentilmente la salutano. Il Cavaliere procura di stare in disparte, e di nascondere il suo imbrazzo.]
BARONE
Nipote!
MARCHESA
Zio! Cugina!
Lasciatevi abbracciar.
[ al Barone ]
Mio signor, voi lo vedete
S'io son donna di parola.
(Mia Giulietta, per te sola
Così presto io venni qua.)
BARONE
Zitto, zitto, chiacchierona:
Di Polonia al Re ti prostra.
MARCHESA
Come! Il Re!
BARONE
Il Re in persona . . .
GIULIETTA
Alloggiato in casa nostra.
MARCHESA [ verso il Cavaliere chi si trattiene col Tesoriere e con Edoardo, fingendo
indefferenza ]
La mancanza involontaria
Perdonate, o Maestà.
Non credea d'aver presente
Così illustre personaggio.
CAVALIERE
(Su, corragio). Non è niente.
MARCHESA
(Cielo! è inganno o verità?
Pur dell'amante
Quello è l'aspetto!
Come nel petto
Mi batte il cor!
Forse l'immagine
Dell'incostante
In tutto pingere
Gode l'amor.)
GIULIETTA, EDOARDO, BARONE e TESORIERE
(Io non comprendo
Il suo stupor.)
CAVALIERE
(Io ben comprendo
Il suo stupor.)
Madamine, il mio scudiere[ Il Cavaliere parte col Barone e Tesoriere. ]
Compagna vi può tenere.
Ho bisogno, miei signori,
Della vostra abilità.
(Se alla meglio n'esco fuori
È un prodigo in verità.)MARCHESA
(Agli accenti, alle maniere
È il briccon di Cavaliere;
Ma mio zio qual re l'onora,
Ei da re parlando va.
Contenermi io vo' per ora,
Poi vedrò quel che sarà.)GIULIETTA ed EDOARDO
(Il buon Re, senza volere,
Ci procura un gran piacere;
In tal guisa i nostri amori
Favorisce e non lo sa.
Senza questi seccatori
Paleremo in libertà.)BARONE e TESORIERE
D'un sovrano consigliere!
Qual favore! . . . qual piacere! . . .
Ci sorprende, ci confonde
Tanto eccesso di bontà . . .
(Ah! Noi siam due teste tonde,
E gran prova il Re ne dà.)
[ I due amanti vanno sollecitamente intorno alla Marchesa. Ella passeggia su e giù sopra pensieri. ]
GIULIETTA
In te, cugina, io spero.
EDOARDO
Il mio destino
Ripongo in vostra mano.
GIULIETTA
Ma rispondi una volta!
MARCHESA [ suotendosi ]
Piano, piano!!
Cugina, veramente
È quegli Stanislao?
GIULIETTA
Bella domanda!
Ma pensa un poco a me . . .
MARCHESA [ sbadatemente ]
Ci ho già pensato!
GIULIETTA
Ah! Davvero? Fa dunque
Ch'io sappia il tuo pensiere.
MARCHESA
(Ingrato Cavaliere!
Quel che soffro non sai.)
EDOARDO
Pronto son io.
A regolarmi come voi bramate.
GIULIETTA
Ma rispondi, crudel.
MARCHESA
Eh! Mi seccate.
[ Breve silenzio. La Marchesa segue a parlar fra sè, i due amanti si guardan mortificati. ]
GIULIETTA ed EDOARDO
(Bella speranza invero.
Un bel sostegno abbiamo.
Caro (Cara), perduti siamo:EDOARDO
Anch'essa a noi mancò.)MARCHESA
(Non so che cosa io spero,
Non posso dir che bramo:
So che tuttora io l'amo,
E ch'egli m'ingannò.)
GIULIETTA
Che amor per me non hai
Il tuo trattar dimostra.
[ per partire ]
MARCHESA [ ricomponendosi e fermandoli ]
Fermatevi . . . scusate . . .
Voi mi mortificate;
Ho cosa per la testa
Che alquanto mi molesta:
Ma quel che vi ho promesso,
Miei cari, eseguirò.
GIULIETTA [ contenta ]
Ah! Ti conosco adesso.
EDOARDO
Ah! Grato a voi sarò.
GIULIETTA
Pensa che quel vecchione . . .
MARCHESA
Sarà ben corbellato.
EDOARDO
Se il padre suo s'oppone . . .
MARCHESA
Sarà capacitato.
V'affidi appien l'intedere
Che anch'io conosco amor . . .
MARCHESA, GIULIETTA ed EDOARDO
Noi siamo amanti e giovani,
Abbiamo spirto e core;
Se il fato è a noi contrarlo
È dalla nostra amor:
Col suo favor combattere
Sì può col fato ancor.
[ Partono ]
Setting: Galleria come prima.
CAVALIERE
Quanto diceste mostra un gran talento
Che dev'essere al mondo manifesto.
TESORIERE
Sire, di mia natura io son modesto;
Ma in fatto di finanza
Ci pretendo davvero.
CAVALIERE
Ah! Se non foste
Col Barone obbliagto, io vi direi . . .
Tesoriere, accettate il ministero,
La principessa Ineska, e insiem con essa
Un gran podere che renderavvi assai.
TESORIERE
Ah Sire! Io corro subito
A liberarmi da qualunque impegno.
CAVALIERE
Siamo intesi.
[ Parte. ]
TESORIERE
Ah, degg'io tutto all'ingegno!
Or dunque si qualche pretesto col Barone . . .
Chi sa s'ei voglia intender la ragione!
Oh! Cospetto . . . un sovrano . . .
La principessa Ineska . . . le finanze . . .
Son tutti impegni di tanta conseguenza,
Ch'ei dovrà finalmente aver pazienza.
BARONE [ entrando con una carta in mano ]
Diletto genero, a voi ne vengo;
Contento ed ilare io vi prevengo,
Che la minuta del matrimonio
Di mia man propria è stesa già
Allegro, o genero, leggete qua.
TESORIERE
Baron deginissimo . . . (Ormai ci sono)
La vostra Giulia degna è d'un trono,
Ed io fatoso . . . d'esserle sposo
Sarei cotanto . . . che dir non so;
Ma d'un gran caso v'informerò.
BARONE
Per or da parte lasciamo il caso:
Presto ponetevi gli occhiali al naso . . .
Ecco gli articoli del matrimonio:
"Io sottoscritto Gaspare Antonio" . . .
TESORIERE
Barone, è inutile, lasciate star.
BARONE
Certi amminicoli convien sapere . . .
La dote, eccetera . . . Il dare e avere,
Pria che la cedola s'abbia a firmar.
TESORIERE
Io non la firmo . . .
BARONE
Rider volete.
TESORIERE
Parlo sul serio.
BARONE
Eh! Via, prendete.
TESORIERE
Non prendo niente
BARONE
Che? Siete matto!
TESORIERE
Barone, udetemi . . . Questo contratto . . .
BARONE
Che sofferenza!
TESORIERE
Non si può fare.
BARONE
Per qual ragione?
TESORIERE
Perchè . . . perchè . . .
(Eh! Via, sputtiamola.)
BARONE
Sto ad ascoltare.
TESORIERE
Il prender moglie disdice a me.
BARONE
Che! La mia figlia voi ricusate?
TESORIERE
Non la ricuso.
BARONE
Dunque accettate!
TESORIERE
Nemmeno questo.
BARONE
Parlate presto.
TESORIERE
Ministro e principe mi vuole il Re.
BARONE
(Che sento? O nobili atavi miei!
Sì grave ingiuria soffrir dovrei?
Il sangue al cerebro montar mi sento,
Le man mi prudono . . . lo scanno qua.)
TESORIERE
Prole magnanima di semidei
Siete, o Barone, sì voi che lei;
Ma lo stranissimo avvenimento
Mi leva d'obbligo, sucsar mi fa.
BARONE
Tesorier! Io creder voglio
Che sia questo un qualche gioco:
[ minaccioso ]
Altrimenti! . . .
TESORIERE [ spaventato ]
(Ahimè, che imbroglio!
Come polve ei prende fuoco!)
BARONE
Rispondete, o giuro o Giove . . .
TESORIERE [ schivandolo ]
Or non posso; ho impegni altrove.
BARONE [ fermandolo ]
Alto là . . . fuori la spada.
TESORIERE
Tornerò, convien ch'io vada.
BARONE
Mancatore, disgraziato!
Uom villano, mal creato,
Qui con me ti devi battere
O dal sen ti strappo il cor.
[ Lo insegue per afferarlo. ]
TESORIERE [ spaventato ]
Ahi, ahi, ahi, soccorso! Aiuto!
Ah! Son morto.
[ Giulietta, la Marchesa, Edoardo e servitori accorrono tutti da varie parti. ]
TUTTI
Qual rumor!
Che fu mai? Cos'è accaduto?
D'onde nasce un tal furor?
TESORIERE
Ah! Nipote, io son perduto
Se non sei mio diffensor.
BARONE
A' miei pari un vil rifiuto!
Vo'amazzarti, o traditor.
MARCHESA
Ascoltate.
GIULIETTA
Oh Dio! Che fate?
EDOARDO
Dite almen cos'è successo.
BARONE
Fremerete, se udirete
Del briccone il nero eccesso.
Ei mi manca di parola . . .
Ei rifiuta mia figliuola . . .
Ti rifiuta, mia Giulietta! . . .
GIULIETTA [ con gioia ]
Non mi vuole?
BARONE
No. Vendetta!
MARCHESA
La vendetta più sicura
È sposarla addirittura
Ad un giovine ch'io so.
GIULIETTA
Sì, papà, se lo approvate,
Il nipote prenderò.
EDOARDO
Signor mio, non v'adirate,
Io lo sbaglio emenderò.
BARONE
No . . . che vile a questo segno
De' Kelbar non è la schiatta:
Non accetto il cambio indegno;
Sangue io voglio . . . si combatta . . .
TUTTI
Piano, piano . . .
[ Entra il Cavaliere. ]
CAVALIERE [ sulla potra ]
Olà, fermatevi.
TUTTI
Il sovrano!
CACALIERE [ con gravità ]
Che si fa?
[ Tutti restano mortificati. Intanto il Cavaliere si avanza lentamente osservandoli ad uno ad uno. ]
BARONECAVALIERE
(In qual punto il Re ci ha colto!
Io non oso alzar il volto.
Litigare dov'è un sovrano
È oltraggiar la maestà!)TESORIERE
(Or che il Re ci mette mano
Spero bene d'uscirne sano.
Per l'onor di sua finanza
Il Baron disarmerà.)MARCHESA
(Quest'amica circostanza
Vi ricolmi di speranza.
Interporre il Re vedrassi
La sua regia autorità.)GIULIETTA ed EDOARDO
(Quest'amica circostanza
Ci ricolma di speranza.
Interporre il Re vedrassi
La sua regia autorità.)CORO
(In qual punto il Re ci ha colto,
Io non oso alzar il volto.)BARONE e CORO
(Litigare dov'è un sovrano
È oltraggiar la maestà!)CAVALIERE
(Questa tiene gli occhi bassi . . .
Quei non osa far due passi.
Or capisco: Il Tesoriere
La disdetta dato avrà.)
BARONE
Sire, un'ingiuria . . .
TESORIERE
Sire, un affronto . . .
MARCHESA, GIULIETTA ed EDOARDO
Sire, un diverbio di nessun conto . . .
BARONE
Una ripulsa . . .
TESORIERE
Una minaccia . . .
BARONE
Egli m'offende . . .
TESORIERE
Mena le braccia.
MARCHESA, GIULIETTA ed EDOARDO
Interponetvi! . . . Sire, impedite . . .
CAVALIERE [ con forza ]
Zitti . . . calmatevi: voi mi stordite.
A mente fredda, ad uno ad uno
Le sue ragioni dirà ciascuno . . .
BARONE
Sire, la gloria della mia schiatta . . .
TESORIERE
Sire, la disputa è così fatta . . .
BARONE
Voglio prontissima soddisfazione . . .
TESORIERE
Vo' che il Barone . . .
CAVALIERE [ sdegnosamente ]
Tacete là.
Freno alla collera, di qua partite;
Chïunque attentasi rinnovar lite
Pria che l'origine sappia del male
L'ira reale incorrerà.
TUTTI GLI ALTRI
Deh! Perdonateci, o Maestà.
TUTTI
Affidate (affidiamo) alla mente reale
Il giudizio di questa questione,
Ella tronchi lo scandalo e il male,
Ella dica chi ha torto o ragione,
E componga cotanta discordia
Come vuole giustizia, equità.
Sveglierò (sveglierà) la primiera concordia,
Desterò (destrà) la primiera amistà.
Fine dell'atto primo.
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Libretto input by Stephen L. Parker
24th July 1997