Last updated: Feb. 13, 1997
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LUISA MILLER

Libretto: Atto Primo


Atto Primo, Atto Secondo, Atto Terzo.


Scena I


Setting: Ameno villaggio. Da un lato la modesta casa di Miller, dall'altro, rustica chiesetta: in lontananza, ed attraverso degli alberi, le cime del castello di Walter.

Un'alba limpidissima di primavera è sull'orizzonte: gli abitanti del villaggio si adunano per festeggiare il di natalizio di Luisa.

LAURA, CONTADINI
Ti desta, Luisa, regina de'cori;
i monti già lambe un riso di luce:
d'un giorno sì lieto insiem con gli albori
qui dolce amistade a te ne conduce:
leggiadra è quest'alba sorgente in aprile,
ma come il tuo viso, leggiadra no, non è:
è pura, soave quest'aura gentile,
pur meno è soave, men pura è di te.

MILLER
Ecco mia figlia.

LUISA
O care amiche!

CONTADINI
Il cielo a te sia fausto.

LAURA
In breve ad invocarlo andrem uniti
al rempio.

MILLER
Il vostro affetto
dal mio ciglio esprime pianto di tenerezza.
Al cor paterno è sacro il dì che spunta.
esso mi die' Luisa!

LUISA
(Né giunge ancor!
Da lui divisa non v'ha gioia per me!)

MILLER
Figlia, ed amore, appena desto in te,
sì vive fiamme già spande!
Oh! mal non sia contanto amor locato!
Del novello signor qui giunto nella Corte
ignoto a tutti è questo Carlo.
Io temo!

LUISA
Non temer:
più nobil spirto,
alma più calda
di virtù non mai vestì spoglia mortal.
M'amò, l'amai.
Lo vidi, e 'l primo palpito
il cor sentì d'amore;
mi vide appena, e il core
balzò del mio fedel.
Quaggiù si riconobbero
nostr'alme in rincontrarsi
formate per amarsi
Iddio le avea in ciel!

LAURA, CONTADINI [ presentandole tutti, prima le donne, poi gli uomini, un mazzettino di fiori ]
Luisa, un pegno ingenuo
dell'amistade accetra.

LUISA
Grata è quest'alma,
o tenere compagne!
[ scorgendo un giovane cacciatore, che anch'esso fra gli altri le porge i suoi fiori ]
Ah!

RODOLFO
Mia diletta!

MILLER [ turbato, tra sé ]
Desso!

RODOLFO
Buon padre!

LUISA
Abbraccialo,
t'ama qual figlio.

RODOLFO [ salutando i contadini ]
Amici . . .
[ a Luisa ]
Sei paga?

LUISA
Di letizia colma son io!

LAURA, CONTADINI
Felici appieno vi rende amore.

LUISA, RODOLFO
Appien felici? È vero!
A te dappresso il cuore
non vive che al piacer.

T'amo d'amor ch'esprimere
mal tenterebbe il detto!
Il gel di morte spegnere
non può sì ardente affetto;
ha i nostri cori un Dio
di nodo eterno avvinti,
e sulla terra estinti
noi ci ameremo in ciel!

MILLER
(Non so qual voce infausta
entro il mio cor favella . . .
Misero me, se vittima
d'un seduttor foss'ella!
Ah! non voler, buon Dio,
che a tal destin soccomba . . .
mi schiuderia la tomba
affanno sì crudel!)

LAURA, CONTADINI
Un'alma, un sol desio
ad ambo avvia il petto!
Mai non ssi vide affetto
più ardente, più fedel!

[ Odesi la sacra squilla. ]

TUTTI
Udiste? I bronzi squillano;
andiam, ne invita il ciel.

[ Da questo momento tutti abbandonano la scena cantando, ed entrano a poco a poco nella chiesa, ad eccezione di Miller. ]

[ Entra Wurm. ]

WURM
Ferma ed ascolta.

MILLER
Wurm!

WURM
Io tutto udìa!
Furor di gelosia m'arde nel petto!
Amo tua figlia,
eppure, un anno volge,
io la sua man ti chiesti;
non dissentisti,
ed or che più fortuna
a me spira seconda,
or che il novello signor
più che l'estinto
m'è largo di favor,
tu la promessa
calpesti, ed osi!

MILLER
Ah! cessa!
Il mio paterno assenso promisi,
ove la figlia t'avesse amato.

WURM
E non potevi forse
alle richieste nozze astringerla?
Non hai dritto sovr'essa tu?

MILLER
Che dici mai?
Sacra la scelta è d'un consorte,
esser appieno libera deve;
nodo che sciorre sol può la morte
mal dalla forza legge riceve.
Non son tiranno, padre son io,
non si comanda de' figli al cor.
In terra un padre somiglia Iddio
per la bontade, non pel rigor.

WURM
Costarti, o vecchio debole,
caro il tuo cieco affetto dovrà,
ben caro!

MILLER
Spiegati.

WURM
Sotto mendace aspetto
il preferito giovine
sì mostra a voi.

MILLER
Fia vero! E tu conosci?

WURM
Apprendilo: ei figlio è
dell'altero Walter!

MILLER
O ciel! Dicesti figlio?

WURM
Del tuo signor. Addio.

MILLER
Pur . . .

WURM
M'intendesti.

[ parte ]

MILLER
Ei m'ha spezzato il cor!
Ah! fu giusto il mio sospetto!
Ira e duol m'invade il petto!
D'ogni bene il ben più santo,
senza macchia io vo' l'onor.
D'una figlia il don solanto,
ciel mi festi, e pago io son,
ma la figlia, ma il tuo dono
serba intatto al genitor.

[ parte ]

Scena II


Setting: Sala nel castello di Walter. Walter inoltrasi seguito da Wurm.
WALTER
Che mai narrasti!
Ei la ragione a dunque smarrì!

WURM
Signor, quell'esaltato capo voi conoscete.

WALTER
La Duchess intanto mi segue!
Digli ch'io lo bramo.
[ Wurm si ritira. ]
Ah! tutto m'aride,
tu, mio figlio, tu soltanto osi!
La tua felicità non sai quanto mi costi!
Oh! mai nol sappia, mai.
Il mio sangue, la vita darei
per vederlo felice, possente!
E a' miei voti, agli ordini miei
si opporrebbe quel cor sconoscente?
Di dolcezze l'affetto paterno
a quest'alma sorgente non è . . .
Pena atroce, supplizio d'inferno
Dio sdegnato l'ha reso per me.

[ Entra Rodolfo. ]

RODOLFO
Padre . . .

WALTER
M'abbraccia.
Portator son io di lieto annunzio.
Federica in breve sarà tua sposa.

RODOLFO
(O cielo!)

WALTER
Insiem cresciuti nel tetto istesso,
più di te quel core apprezzar chi potria?
Come l'offerta della tua man le feci,
ebbra di gioia mi rivelò
ch'ella per te nudria segreta fiamma,
pria che il paterno comando
al Duca la stringesse.

RODOLFO
(O me perduto!)

WALTER
Fra l'armi estinto quel guerrier canuto,
il nome ed il retaggio a lei ne resta,
a lei cui man d'amica
porge l'augusta donna
che preme il trono di Lamagna.
Il varco s'apre a te della corte!

RODOLFO
Ambiziose voglie non alimento
in cor, t'è noto!

WALTER
In questo debil core
trema che il guardo mio non scenda.

RODOLFO
Io voglio a te scoprirlo . . .

WALTER
Taci . . . È la Duchessa!

RODOLFO
O padre!

WALTER
Incontro ad essa moviam,
quindi le nozze chiederne a te spetta.

RODOLFO
E credi? e speri?

WALTER
Obbedisci . . . Son leggi i miei voleri.

[ La Duchessa entra con seguito di damigelle, paggi, famigliari, arcieri. ]

I COMPAGNI DELLA DUCHESSA
Quale un sorriso d'amica sorte,
gentil, venite, fra queste porte.
È senz'orgoglio in voi bellezza,
è senza fasto in voi grandezza.
La pudibonda romita stella
è destinata a sfolgorar.

FEDERICA
Congiunti! amici miei!

WALTER
Nobil signora!
Bella nepote, il mio Rodolfo implora
l'onor di favellarti.
Io la bandita caccia
intanto affretterò.
[ piano a Rodolfo ]
M'udisti?

[ Tutti partono, meno Federica e Rodolfo. ]

RODOLFO
(È d'uopo al suo cuor generoso fidarsi appien. )
Duchessa . . .

FEDERICA
Duchessa tu m'appelli!
Federica son io;
non ho cessato per te d'esserla mai!
Se cangiò la fortuna, io non cangiai.
Dall'aule raggianti di vano splendor
al tetto natio volava il desir,

là dove sorgea dal vergin mio cor
la prima speranza, il primo sospir!

RODOLFO
Degl'anni primieri le gioie innocenti
con me dividesti, divisi con te.


Le pene segrete degl'anni più ardenti
or deggio svelarti, prostrato al tuo piè.

FEDERICA
Deh! sorge, Rodolfo,
tu sembri turbato!

RODOLFO
Non giova negarlo, pur troppo lo sono.

FEDERICA
Ah! parla!

RODOLFO
M'astringe un padre spietato
di fallo non mio a chieder perdono . . .

FEDERICA
Che intendo!

RODOLFO
Sì vaga, sì eccesla consorte a me destinata
il cielo non ha . . .

FEDERICA
Oh! spiegati.

RODOLFO
Ad altra m'avvince la sorte . . .

FEDERICA
Ad altra!

RODOLFO
Pietà!

Deh! la parola amara
perdona al labbro mio!
Potea seguiriti all'ara,
mentir, dinanzi a Dio?
Pria d'offiriti un core
che avvampa d'altro amore,
la destra mia traffiggerlo
a' piedi tuoi saprà!

FEDERICA
Arma, se vuoi, la mano,
in sen mi scaglia il brando.
M'udrai, crudele, insano,
a te perdonar spirando;
ma da geloso core
non aspettar favore;
amor sprezzato è furia
che perdonar non sa.

[ partono ]

Scena III


Setting: Interno della casa di Miller. Odonsi per le montagne e le vallate circostanti grida e rimbombo di strummenti da caccia.
CACCIATORI
Sciogliete i levrieri,
spronate i destrieri,
allegra, gioconda la caccia sarà.

LUISA [ accostandosi alla finestra ]
Nol veggo . . . allontanarsi dalla caccia
e qui venir promise.

CACCIATORI
Si cingan le selve
snidiamo le belve,
la preda è sicura,
sfuggir non potrà.

[ Entra Miller e si getta sopra una seggiola. ]

LUISA
O padre mio! Che fu? Sembri agitato!

MILLER
Il mio timore non era vano . . .
sei tradita!

LUISA
Io? Come? Narra . . .

MILLER
Sembianza e nome colui mentì!

LUISA
Carlo? Fia ver?

CACCIATORI
Sfuggir non potrà, ecc.

MILLER
Del Conte di Walter figlio,
qual comanda il padre,
egli a stringer s'appresta splendide nozze.

LUISA
Ria menzogna è questa. Esser non puote . . .

MILLER
Dal castello io vengo,
giunta è la sposa.

LUISA
Taci! Uccider vuoi tua figlia?

MILLER
Un seduttore accolse dunque il tetto mio?
[ aggirandosi per la stanza pieno d'ira, trovasi dinanzi alla sua vecchia divisa che pende dal muro ]
Per questa d'onore assisa,
che il mio petto un giorno coprì,
vendetta io giuro!

LUISA
Padre!

RODOLFO [ ancor sula soglia, donde ha udito l'ultima parte del colloquio ]
Luisa, non temer.
Non furo bugiarde le promesse di questo labbro.
Il velo, ben veggo, è tolto;
ma cangiato il nome,
è sempre il cor lo stesso.

MILLER
Che intendi?

LUISA
Ahimè!

[ Rodolfo pone Luisa in ginocchio a' piedi di Miller, e prostrandosi anch'esso stringe nella sua la destra di lei. ]

RODOLFO
Son io tuo sposo!
Il padre testimone e Dio
chiamo del giuramento.

MILLER
Ahi, sconsigliato!
E chi sottarci all'ira potrà del Conte?

LUISA
Io gelo!

RODOLFO
A me soltanto e al cielo
arcan tremendo è manifesto!
Arcano che da me rivelato
a piè cadermi farebbi il Conte!
Alcun s'avanza . . .
è desso! Mio padre!

[ Entra Walter ]

LUISA
Ah! son perduta!

MILLER
Egli? Egli stesso?

RODOLFO
Tu, signor, fra queste soglie!
A che vieni?

WALTER
A che?
Nol rese lo spavento che vi coglie
assai chiaro, assai palese?
Del mio dritto vengo armato
a stornar colpevol tresca.

MILLER, LUISA
Che?!

RODOLFO
L'accento scellerato
più dal labbro mai non t'esca,
puro amor ne infiamma il petto,
oltraggiarlo ad uom non lice.

WALTER
Puro amor l'amore abbietto
di venduta seduttrice?

LUISA, RODOLFO, MILLER
Ah!

[ Rodolfo snuda la spada. ]

RODOLFO
La vita mi donasti!
Lo rimembra . . . t'ho pagato ora il dono!

MILLER
A me portasti grave insulto!
Io fui soldato!
Trema!

LUISA
O Dio!

MILLER
Mi ribollisce nelle vene il sangue ancor.

WALTER
Aridiresti?

MILLER
Tutto ardisce padre offeso nell'onor!

WALTER
Folle, or or ti pentirai dell'audacia!
Olà!

[ Accorre un drappello d'arcieri, seguito da Laura e da molti contadini. ]

ARCIERI
Signore?

LUISA
Giusto ciel!

LAURA, CONTADINI
Che avvenne mai?

RODOLFO
E potresti, o genitore?

LAURA, CONTADINI
Ei suo figlio!

WALTER
Arretra, insano!

RODOLFO
Odi prima . . .

WALTER
Udir non vo'. Ambo in ceppi.

LAURA, CONTADINI
Ah!

MILLER
Disumano!

LUISA [ caldendo alle ginocchia di Walter. ]
Al tuo piè . . .

MILLER [ rialzandola ]
Prostrata! . . . No!

Fra'mortali ancora oppressa
non è tanto l'innocenza,
che si vegga genuflessa
d'un superbo alla presenza.
A quel Dio ti protra innante
de' malvagi punitor,
non a tal che ha d'uom sembiante,
e di belva in petto il cor.

RODOLFO
Foco d'ira è questo pianto . . .
cedi . . . cedi all'amor mio . . .

WALTER
Tu piegarti, tu, non io,
devi o figlio, cieco, ingrato.

RODOLFO
Non voler quel nodo infranto,
che tra noi formava Iddio.

WALTER
Il mio cenno, il voler mio
è immutabil come il fato!

LUISA
Ad immagin tua creata,
o Signore, anch'io non fui?
E perchè son calpestata
or qual fango da costui?
Perchè? perchè?
Deh, mi salva . . . deh, m'aita . . .
deh! non m'abbia l'oppressor!
Il tuo dono, la mia vita
pria riprenditi, Signor!

MILLER
A quel Dio ti prostra innante, ecc.

RODOLFO
Cedi all'amor mio,
ah padre, cedi!
Negro vel mi sta sul ciglio!
Ho l'inferno in mezzo al cor!
Un istante ancor son figlio!
Un instante ho padre ancor!

WALTER
Piegarti devi, non io,
o figlio ingrato.
Fra il suo core e il cor paterno
frapponeste un turpe amor.
Non può il ciel, non può l'inferno
involarvi al mio furor!

LAURA, ALCUNI CONTADINI
Il suo pianto al pianto sforza!
Il suo duolo spezza il cor!

ALCIERI
Obbedirlo a tutti è forza!
Egli è padre, egli è signor!

WALTER
I cenni miei si compiano.

RODOLFO [ mettendosi avanti a Luisa col ferro sguainato ]
Da questo acciar svenato
cadrà chi temerario s'avanza.

WALTER
Forsennato!
[ prende Luisa e la spinge fra gli arcieri ]
In me lo scaglia.

RODOLFO
O rabbia!
Se tratta è fra catene la sposa mia,
nel carcere giuro seguirla.

WALTER
Ebbene, la segui.

RODOLFO
Ah! pria che l'abbiano quei vili in preda,
il core io le trapasso.

[ lanciandosi fra gli arcieri, e mettendo la punta della spada sul petto di Luisa ]

WALTER
Uccidila. Che tardi?

RODOLFO
O mio furor!

Ah! tutto tentai, non restami
che un infernal consiglio
se crudo, inesorabile
tu rimarri col figlio.
Trema! Svelato agl'uomini
sarà dal labbro mio
come giungesti ad essere Conte di Walter!

WALTER
Dio! Rodolfo . . .
m'odi . . . arrestati . . .
costei lasciate, è libera!

LUISA, LAURA, MILLER, CONTADINI, ARCIERI
Fia ver! pietoso ciel!


Libretto input by: Stephen L. Parker
05th August 1996.