SALVADORE CAMMARANO / GIUSEPPE VERDI OperaGlass Libretto
Alzira
Notes


                                ALZIRA

                Tragedia lirica di Salvadore Cammarano
                    DIVISA IN UN PROLOGO E DUE ATTI
                           posto in musica
                        DAL M.o GIUSEPPE VERDI

                              PERSONAGGI                                 {*}

Alvaro, padre di }  .  .  .  .  .  .  .  {  .  .  .  .  Basso
                    governatori del Perù
Gusmano .  .  .  }  .  .  .  .  .  .  .  {  .  .  .  .  Baritono

Ovando, duca spagnuolo .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  Tenore

Zamoro }   .  .  .  .  .  .  .  .  {  .  .  .  .  .  .  Tenore
           Capi di Tribù Peruviane
Ataliba }  .  .  .  .  .  .  .  .  {  .  .  .  .  .  .  Basso

Alzira, figlia d'Ataliba  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  Soprano

Zuma, ancella di Alzira   .  .  .  .  .  .  .  .  .  .  Mezzo-Soprano    {*}

Otumbo, guerriero americano  .  .  .  .  .  .  .  .  .  Tenore

       Ufficiali e soldati spagnuoli — Americani d'ambo i sessi.

           La scena è in Lima, ed in altre contrade del Perù:
                l'epoca è verso la metà del secolo XVI.


                               PROLOGO
                           Il Prigioniero

                             SCENA PRIMA

     Vasta pianura, irrigata dal Rima; l'oriente è ingombro di
      maestose nubi, imporporate dai raggi del sole nascente.

              Otumbo, a capo d'una tribù di Americani,
                   trascinando Alvaro fra catene.

OTU. e CORO [mentre alcuni annodano Alvaro ad un tronco]
            Muoja, muoja coverto d'insulti,
            I martiri sien crudi, ma lenti,              [con accento
            Strappi ad esso codardi singulti              ferocissino]
            Il tormento di mille tormenti. —
            O fratelli, caduti pugnando,                                   5
            Dalle tombe sorgete ululando…
            L'inno insiem del trionfo s'intuoni,
            Mentr' ei sparge l'estremo respir.

ALV.        (A costoro quel nume perdoni
            Cui mi volgo, già presso a morir.)                            10

  [gli Americani, alzando urli di frenetica gioia, si avventano sul
   prigioniero, alcuni con dardi, altri con picche e tizzi ardenti,
   e concitandosi l'un l'altro con le parole  muoja, muoja,  quando
   apparisce sul fiume una canòa]

OTU.    Chi giunge?…               [un americano discende dalla canòa]

                              SCENA II
                           Zamoro e detti.

CORO                 Ah!        [riconoscendolo, e con grido di gioja
                                                         e maraviglia]
OTU.                    Tu!

CORO                         Fia vero!…              [gettandosi, con
                                                 Otumbo, a piè di lui]
ZAM.    Sorgete. [inoltrandosi] Un prigioniero!
                 [figge lo sguardo in Alvaro, e sembra commosso dalla
                  sua veneranda canizie]
        Del primo rieder mio non vo' la gioja
        Mista col sangue: a me costui si lasci.

OTU. e CORO  Abbilo.

ZAM.                 Vivi.            [sciogliendo i legami di Alvaro]

ALV.                      Giusto ciel!…              [come trasognato]

ZAM.                                  Frà tuoi                             5
        Ritorna, o vecchio, ed a color, che noi
        Chiaman selvaggi, narra
        Che ti donò la vita
        Un selvaggio.

ALV.           [abbracciando Zamoro con tutta l'effusione di un'anima
        Ti dica il pianto mio                            riconoscente]    10
        Quel che non può l'accento.            [ad un cenno di Zamoro
                         Alvaro parte, scortato da alcuno della tribù]
OTU.                                Ah! quale iddio
        Serbò, Zamoro, i giorni tuoi? Qui spento
        Ognun ti pianse!

ZAM.                    Ed a' nemici ancora
        Tal sembrai, ne' tormenti
        Che apprestar mi facea l'empio Gusmano…                           15
        Ahi! sento a questo nome
        Ribollirmi le vene, alzar le chiome!

            Un Inca… eccesso orribile!
              Fu dato a' cenni suoi
              In man di rei carnefici!                                    20
              — E i barbari siam noi! —
              Parve in quel fero strazio
              La luce a me rapita;
              Ma un soffio in petto, un alito
              Mi rimanea di vita…                                         25
              Sì, vivo ancor, o perfido;
              Paventa il mio furor!…
            Le braccia tue riaprimi,
              Alzira, io vivo ancor.

OTU.        Col genitor la misera                                         30
              In Lima è prigioniera.

ZAM.          Che intesi, oh ciel!… Ma toglierti
              Alla possanza Ibera,
              Sposa, io m'affido.

OTU. CORO                         Ah! svelane…
              Onde la speme?

ZAM.                        Udite.                                        35
              Risorto fra le tenebre,
              Per lunghe vie romite,
              Là trassi, ove men fervidi
              Piovon del sole i raggi:
              Narrar m'udian que' popoli                                  40
              Tutti gl'ispani oltraggi.

OTU. CORO     E quindi?

ZAM.                    All'armi sursero
              Mille tribù guerriere…
              In breve ne raggiungono
              Le radunate schiere…                                        45
              Cento vendette, e cento
              Faremo in un sol dì.

OTU. CORO     Oh gioja!… Il gran momento
              È presso dunque?

TUTTI:                          Ah! sì.
                  [si abbracciano con occhi scintillanti di selvaggia
                              esultanza, quindi irrompono ad una voce]
        Dio della guerra, i tuoi furori                                   50
          Spira, trasfondi ne' petti nostri. —
          Quei crudi tremino, quegli oppressori                          {*}
          D'oro, e di sangue avidi mostri!
          Tutti morranno di morti orrende,
          Nè tomba un solo, nè rogo avrà!                                 55
        L'odio, che atroce il cor ne accende,
          De' lor cadaveri si pascerà!
                            [si avviano tumultuosi, agitando all'aura
                                  vivamente e dardi, e clavi, ed aste]

                           FINE DEL PROLOGO

                             ATTO PRIMO
                            Vita per vita

                             SCENA PRIMA
                           Piazza di Lima.

 Al lieto suono di bellici strumenti schieransi le milizie spagnuole:
                 gli Uffiziali si radunano in crocchio.

PARTE I.    Giunse or or, da lido ispano,
            Un messaggio.

PAR. II.                  Del Sovrano.

PAR. III.   Del Sovrano!

PAR. I.                 È ver.

PAR. II.                        Ne chiama
            Forse all'armi?

TUTTI [con entusiasmo guerriero] S'ei lo brama,
            Se vedremo all'aura i segni                                    5
            Dell' Iberia sventolar,
          Nuove palme e nuovi regni
            Voleremo a conquistar.

                              SCENA II
        Alvaro, Gusmano, Ataliba, altri Uffiziali e detti.

ALV.    Alta cagion qui v'assembrava, o forti.
        Grave d'età soverchia, il fren di questa
        Ampia contrada io lascio; il re l'affida
        A più gagliarda mano:
        Succede il figlio a me.        [presentando Gus. alle schiere]

CORO                           Viva Gusmano!                               5

GUS.    Atto primier del mio novello grado
        La pace sia fra l'Inca
        E noi formata. Ei del monarca Ibero                              {*}
        Al venerato impero
        Si china.

ATA.              E la mia fede                                           10
        Costringo a lui.      [protendendo la destra in atto grave di
                                                           giuramento]
GUS.                     Della città le porte
        Fien quindi a' suoi dischiuse. — Un dolce pegno
        Tu promettevi, a render più solenne
        La pace!

ATA.            Alzira? È ver!… ma d'imenei
        Tempo non parmi ancor… dentro quel seno                           15
        Cova fatal mestizia…

GUS.                         Intendo appieno!

            Eterna la memoria
              D'un folle amor l'ingombra!
              Dal regno delle tenebre
              Me la contrasta un'ombra.                                   20
              Chi vivo debellai
              Forza è ch'io tema estinto…                                {*}
              Mille battaglie ho vinto,
              Vincer non posso un cor!

ALV.        Persisti, e vincerai;                                         25
              Amor produce amor.

ATA.        Al suo martir concedere
              Vuolsi un indugio.

GUS.                            Ardore
              Io provo, che non tollera
              Indugio alcun. Signore,                                     30
              Ai voti miei la piega.
              Sei padre… fosti re…
            Imponi… esorta… prega…

ATA.          Vado… riposa in me.                              [parte]

GUS.        Quanto un mortal può chiedere                                 35
              Benigno il ciel m'offerse…
              Di gloria mi coverse,
              Mi pose un mondo al piè…

            Ma non s'appaga l'anima,
              Che ad altro ben sospira…                                   40
              Ah! senza il cor d'Alzira
              Un mondo è poco a me!                                      {*}


ALV. CORO   La desiata Alzira
              Amor conceda a te.                             [partono]

                             SCENA III

  Appartamento destinato ad Ataliba, nel palagio del Governatore.

  Zuma s'avanza tacitamente, seguita da altre donzelle americane.
                               Alzira.

ZUMA    [sollevando una cortina, al di là della quale scorgesi Alzira
        Riposa. Tutte, in suo dolor vegliante,               giacente]
        Scorse l'ore notturne; alfin sugli occhi,
        Stanchi dal pianto, mattutin discese
        Lieve sopor.

DON.          Le più gradite immagini                                      5
                Un Dio presenti ad essa:
                Pace a quell'alma oppressa
                Infonda il sonno almen.

ALZ. [sognando]                         Zamoro!…

ZUM.                                             E sempre,
        Vegli o dorma, quel nome!

ALZ. [destandosi e percorrendo la scena, come in cerca d'alcuno]
        Ov'è?… — Sparve… fu sogno!…

ZUM.                                Alzira… oh come                       10
        Balza il tuo cor!…                                               {*}

ALZ.                        Dal petto
        Ei tenta sprigionarsi,
        E volare al suo ben, lungi da queste
        Vitali aure abborrite…

DON.    Ti calma.

ALZ.              Egli m'apparve!                                        {*}

ZUM., DON.                        Egli?

ALZ.                                    Sì… udite.                        15
            Da Gusman, su fragil barca,
              Io fuggia, dell'onde in grembo…
              Ma terribil surse il nembo,
              E sconvolse cielo e mar.
            Di terror, d'affanno carca                                    20
              Io chiedea soccorso invano…
              La sua preda l'oceáno
              È già presso ad ingoiar.
            Quando, in sen d'un'ombra errante,
              Fra le nubi son levata.                                     25
              In quell' ombra, o me beata!
              Io ravviso il mio tesor!
            L'universo, in quell' istante,
              Mi sembrò d'amor vestito…
              Fin del turbine il ruggito                                  30
              Voce parve a me d'amor! —

ZUM., DON.  Alta pietade ogn' anima
              Di noi, tue fide, assale…
              Eppur di sogni pascere
              Il tuo pensier che vale?                                    35
              Scorda un amore infausto
              Cui tanta il ciel fe' guerra,                              {*}

ALZ.          Scordarlo!


ZUM., DON.                È forza, o misera:
              Perì Zamoro.

ALZ.                        In terra.
              Ma in più giocondo loco                                     40
              Vive, e m'attende… ah! sì…                                 {*}
            Morte non spegne un foco
              Che vero amor nudrì. —
            Nell' astro che più fulgido
              La notte in ciel sfavilla,                                  45
              Ivi è Zamoro, e palpita,
              Fatto immortal scintilla;
              Conversa in luce ascendervi
              A me fia dato ancor,
            E seco unirmi, e vivere                                       50
              Vita d'eterno amor.

ZUM. e DON. (Troppo il destin fu barbaro
              A sì fedele amor!)

                              SCENA IV
                          Ataliba e dette.

ATA.    Figlia!…


ALZ.            Padre!    [andandogli incontro, con la fronte bassa e
                            quasi in atto di prostrarsi.  Ad un cenno
                            di Ataliba Zuma e le donzelle si ritirano]

ATA.                    Compir la mia promessa
        È d'uopo alfin: la mano
        Porger devi…

ALZ.                    A Gusmano?
        E lo potrei?… De' sanguinosi eventi                              {*}
        La memoria smarristi? Alvaro, il trono                             5
        Coll' armi a te rapì, ma non osava
        Troncare i giorni tuoi… Gusmano intanto
        A quel Zamoro, cui tu stesso avevi
        Giurato unirmi, tolse
        E regno e vita!…

ATA.                        Lo piangemmo. Or pensa                        10
        A questi oppressi, e di regnanti e numi
        Popoli orbati, cui soltanto avanza
        Un' ultima speranza;
        Il vivo amor, che nudre
        Per te Gusmano…

ALZ.                    Amore!                                            15
        Sì dolce affetto, in quel tiranno core
        Aver può stanza?

ATA.                     Dal suo labbro giovi.
        A te l'udir com' ei t'adora…         [Alzira accenna di voler
                                     È forza                  parlare]
        All' imeneo piegar l'indole avversa.

ALZ.    No…                                          [in tuono deciso]

ATA.       Quando il padre impone,                                        20
        Ubbidisce la figlia.                                   [parte]

ALZ.                         Oh!… pria la morte!…

                               SCENA V
                             Zuma e detta.

ZUM.    Alcun fra loro, cui vegliar le porte
        S'ingiunge, annunzia che venirne implora
        Un de' nostri al tuo piede.

ALZ.    Ei s'inoltri.  [Zuma parte] Chi fia?…
        Qual mai cagion lo tragge?…                                        5

                              SCENA VI
                           Zamoro e detta.

ZAM.                                Anima mia!…

ALZ. [indietreggiando, e con grido acutissimo]
            Ah! l'ombra sua!…

ZAM.                         No, calmati…
            L'aure del giorno io spiro…

ALZ.        Che?… Vivi! Non deliro?…
            Vivi?…

ZAM.              E per te.

ALZ.                       Fia ver!…

ZAM.      Mentì la fama…

ALZ.                     Oh giubilo!…                                      5

ZAM.        Alzira mia!

ALZ.                    Zamoro!…

a 2         Io non resisto… io moro…
            Io moro di piacer!… —

ALZ.      Qual mai prodigio renderti
            A me potea?

ZAM.                    Mal vivo                                          10
            Rimasto fra gli spasimi,
            Sembrai di vita privo.
            Ma dimmi, è ver che stringerti
            Ad abborrito ispano
            Tu promettevi?

ALZ.                       E crederlo.                                    15
            Potresti?

ZAM.                  Al rio Gusmano?…

ALZ.        Ah! parlami soltanto
            Dell'amor tuo, di te.

ZAM.      E m'ami sempre?

ALZ.                      Oh quanto!…

ZAM.        Mi giuri?…

ALZ.                      Eterna fè.                                      20

a 2       Risorge ne' tuoi lumi
            L'astro de' giorni miei!
            Quanto sinor perdei                                          {*}
            Reso mi viene in te!
          De' nostri infidi numi                                          25
            Cadde il fallace impero,
            Ma nume fido e vero
            Ancor tu sei per me!

                             SCENA VII

             Gusmano, Ataliba e detti, quindi Ufficiali
          e Soldati spagnuoli, Zuma, e Donzelle americane.


GUS. [scorgendo Alzira nell'amplesso di Zamoro]
        Qual ardimento!… Olà?…

ALZ.                          Gusman!…

ATA.                                  Traveggo!…

GUS.    Chi fia l'indegno?… Al guardo                    [avanzandosi]
        Creder potrò… Zamoro!…

ZUM., CORO  Zamoro!…

ZAM.                Sì, quel desso, a cui rapisti
        Ogni ben sulla terra,                                              5
        Tranne d'Alzira il cor, che mio fu sempre,
        E sempre mio sarà.

GUS.                       Di sdegno avvampo!…
        Soldati, a voi l'audace
        Affido.

ALZ.            Che!

ATA.                La pace
        Osi tu vïolar?

GUS.                   Costui qui venne                                   10
        Certo a compier disegni.
        Malvagi… Un traditore
        Egli è.

ZAM.            Qui venni a ripigliarmi Alzira…
        Il nostro imene fu promesso…

ALZ.                                    È vero…

ZAM.    M'è la sua man dovuta.

GUS.                            A te dovuta                               15
        È la scure.

ATA.                Signor!…

GUS.                        Lo trascinate
        Al supplizio.

ALZ.                  Al supplizio!…

ATA. e ZUM.                        Oh ciel!…                             {*}

ALZ. [cacciandosi disperatamente fra i soldati e Zamoro] Fermate.

ZAM.        Teco sperai combattere,
              Ma nella pugna invano
              Io ti chiamai… mi trassero                                  20
              Prigione a te, Gusmano…
              Di ceppi e di patiboli
              Tu favellasti allora,
              Di scure e di supplizio
              Or tu favelli ancora:                                       25
              E sei guerrier? Carnefice,
              E non guerrier sei tu!

GUS.        Udiste il cenno? Compiasi.       [ai soldati che muovonsi
                                         in atto di strascinar Zamoro]
ALZ.          Aita o ciel….

                             SCENA VIII

                           Alvaro, e detti.

ALV.                       Che fu?…

ALZ.        Vive Zamoro, e il barbaro
              Spento lo vuol…

ALV.                         Chi veggio!…
              È desso, è quel magnanimo
              A cui la vita io deggio!…

GUS.          Fia ver!…                       [viva sorpresa in tutti]   {*}

ALZ.                    Pietade implora…                   [ad Alvaro]     5

ALV.          Grazia per esso.

GUS.                          Ah! no…

ALV.        Grazia.

GUS.                È destin ch'ei mora:
              Oltre sfuggir non può.

ALV. [cadendo in ginocchio a' piè di Gusmano]
              Nella polve, genuflesso
              Ecco un padre innanzi al figlio…                            10
              Involato fui per esso
              Della morte al crudo artiglio…
              E volerne puoi lo scempio?
              Esser puoi sì fiero, ed empio?
              No, Gusmano, se una stilla                                  15
              Del mio sangue scorre in te.

GUS.        A quest' alma piena d'ira
              Mal tu parli di clemenza:
              Chi mi toglie il cor d'Alzira
              Non ha dritto all' esistenza.                               20
              Ah! per te, per te darei
              Il mio sangue, i giorni miei…
              Ma la grazia che domandi
              Più di morte è ria per me!

ALZ.        Il contento fu per noi                                        25
              Breve sogno mentitore!
              Sul mattin de' giorni tuoi
              Scese il nembo struggitore!
              Ma quel crudo non può tanto,
              Che mi strappi a te d'accanto:                              30
              Il tuo fato, è il fato mio…
              Vita, o morte insiem con te.

ZAM.        Vivi Alzira, ma fedele
              Al primier giurato affetto!
              In eterno pel crudele                                       35
              Odio e sprezzo serba in petto.
              Dal tuo labbro ascolti ognora
              Che tu m' ami estinto ancora…
              Del supplizio ch'ei m'appresta
              La vendetta io fido a te.                                   40

ATA., ZUM. e DON.
            (Ah! che stanca della sorte
              L'ira ingiusta ancor non è)

GUERRIERI
            (Egli un dì campò da morte,
              Evitarla or non potè)        [odesi un mormorio lontano,   {*}
                                             che cresce a poco a poco]
GUS.        Qual suon?…

                               SCENA IX

                           Ovando e detti

GUS.                    Che avvenne?

OVA.                                 Il Rima
              Varcò nemico stuolo:
              Arditi verso Lima
              Traggon que' folli a volo;
              E in mezzo al procelloso                                     5
              Fragor dell'armi loro,
              Un grido minaccioso
              Domanda a noi Zamoro.

ALV.          Figlio!…

ALZ.                  Gusmano!…                                          {*}

ZAM.                            Ah! spento
              Cadrò, ma vendicato!                                        10

ALV.          Che pensi?…

GUS.                     Dell'evento
              Mercè propizio fato! —
              Padre, vincesti; a lui
              Vita, per vita io dono.

ALV. ATA.     Cielo!…                                                    {*}

ALZ.                  Ed è ver?…

GUS.                            Costui                  [alle guardie]    15
              Libero parta. Io sono
              Tuo figlio!* Vanne al campo…                    [a Zam.]
              Ci rivedrem colà!…            *[correndo fra le braccia
                                                            del padre]
ZAM.        Oh gioia!

GUS.                  Breve lampo
              Il viver tuo sarà.                                          20
          Trema, trema… a ritorti fra l'armi
            Vengo il dono, rivale abborrito…
            Il tuo capo, alla scure fuggito,
            Al mio brando fuggir non potrà!

ZAM.      Ah! vederti, superbo, già parmi                                 25
            Nella polve cader trucidato…
            Al tuo capo, di sangue bruttato,
            Questa mano la chioma torrà.

ALZ.      Io ti seguo, tuo scudo vo' farmi
            Contro l'empio nemico furore…                                 30
            Non è brando che giunga al tuo core.
            Se il mio cor pria squarciato non ha.

OVA. e    Nel tremendo apparato dell'armi
GUE.        Agl'insani mostriamo la fronte…
            Di nemici cadaveri un monte                                   35
            Tutto il campo fra poco sarà!

ALV., ALA., ZUM., DON.
          Ahi! che il genio funesto dell'armi
            Ridestato ha il tremendo suo foco!…
            D'altro sangue cosparsa fra poco
            Questa terra innocente sarà!                                  40

    [Gusmano e gli altri guerrieri brandiscono ferocemente le
     spade, ed escono dall'opposto lato pel quale parte Zam.,
     Atal. e le donne trattengono Alzira,  che cerca seguirlo]

                         FINE DELL' ATTO PRIMO

                             ATTO SECONDO
                     La vendetta d'un Selvaggio

                             SCENA PRIMA

             Parte interna delle fortificazioni di Lima.

    Qua e là drappelli spagnuoli,  che sbevazzano allegramente:
     scorgonsi intanto alcuni prigionieri americani, fra' quali
     è Zamoro, attraversare la scena in fondo, carichi di ceppi,
     ed in mezzo a soldati che li custodiscono.

SPAGNUOLI Mesci, mesci!… — Vittoria!… — Vittoria!… —
            Al Sovrano! — Alla Spagna! — Alla gloria!
            Del trionfo la gioja succede              [tocc. i bicch.]
            Alle pugne, alle stragi, al furor.
          Bevi, bevi… È dovuta mercede                                     5
            Vino ibero ad ibero valor!

                              SCENA II
                    Gusmano e detti, poi Ovando.

GUS.    Guerrieri, al nuovo dì, fra voi le opime
            Spoglie nemiche fien divise.

SPAGNUOLI                                Al prode
        Gusman, plauso, mercé!


OVA.                            Dell' assembrato
        Consesso militar, questa ch'io reco
        È la sentenza: manca                                               5
        Il nome tuo soltanto.


GUS. [leggendo il foglio]     «È condannato
        Qual ribelle Zamoro, e come albeggi
        Al rogo fia condotto.»
               [si accosta ad una tavola onde segnar la condanna]

                              SCENA III
                           Alzira e detti.

ALZ.                            Ah! no… clemenza,
        Gusman!…

GUS.            Per chi?

ALZ.                    Per me. S'ei muore, io moro.

 [ad un cenno di Gus., Ovando, e gli altri spagnuoli si ritirano]

GUS.    Il fato di Zamoro
        Cangiar tu puoi… ma solo
        Ad un prezzo!

ALZ.                 Ah! domanda il sangue mio…                            5

GUS.    No, la tua destra.

ALZ.                      Che!…

GUS.                          Seguimi all'ara,
        E compiuto l'imen, giuro ch'ei salvo
        Andrà lontan da questi regni.

ALZ.                                 Oh cielo!…
        Potrei mancar di fe?…

GUS.                         Lo devi, o ch'egli
        Morrà.

ALZ.            Fatale, orrenda scelta!

GUS.                                    Scegli.                           10

ALZIRA       [prorompendo in lagrime disperate, e gettandosi a pié di
        Il pianto… l'angoscia… di lena mi priva…                 Gus.]
          Lo vedi… son io più spenta che viva…
          Se d'esser m'astringi spergiura, infedele,
          Io spiro, crudele, — io spiro… al tuo piè.

GUS.    Quel duolo, quel pianto mi giungono al core,                      15
          Ma sol per destarvi geloso furore…
          Io segno il decreto, se indugi un momento.
          Zamoro fia spento, — e spento da te.
        Ei mora!           [risoluto ed in atto di firmar la sentenza]

ALZ.            Crudo, arrestati
          — Ei… viva.

GUS.                 Viva!… Alzira                                        20
          Sei dunque mia? — Rispondimi…

ALZ.      Ei viva.                          [cadendo sur una seggiola]

GUS.               Olà?…

                              SCENA IV
                           Ovando e Detti.

GUS.                    Di pira
          Non più, ma d'ara, e talamo
          Or si favelli… È questa
          Mia sposa…

OVA.               Sposa!…

GUS.                      Il pronubo
          Rito solenne appresta…
          E sia di tede innumeri                                          5
          Splendente la città…

OVA.    Corro…

GUS.             L'evento annunzia…

ALZ.      Ciel!…

OVA.            T'obbedisco…

GUS.                        Va…                         [Ovando parte]
        Colma di gioja ho l'anima,
          Più non domando, o bramo…                                       10
          Non v'ha, non v'ha fra gli uomini
          Chi t'ami quale io t'amo!
          L'amor che mi governa
          Arde di fiamma eterna!…
          È tale amor, che un barbaro                                     15
          Nemmeno intender può.

ALZ.    Ove mi tragge, ahi misera!
          Un rio destin tremendo!…
          Per troppo amor, colpevole
          D'infedeltà mi rendo!…                                          20
          O morte, una speranza
          Or solo in te m'avanza… —
          Sposa non già, ma vittima
          Dell' are al piè verrò.                            [partono]   {*}
                              SCENA V

      Orrida caverna, appena rischiarata da un raggio di luna,
             che vi scende a traverso di un forame.

     La scena resta vuota qualche tempo, indi s'inoltra Otumbo
      guardingo, e batte ad un aureo scudo, che pende sospeso;
      allora  un avanzo  degli sconfitti americani sbuca dalle
      parti più sinuose della spelonca,  ov' erasi appiattato.

OTU.    Amici!…

AMER.          Ebben?

OTU.                 Seconda
        Ebbi fortuna; e l'oro, a noi di tanti
        Mali cagion, quell'oro
        Ne soccorse una volta! Ho di Zamoro
        Compro le guardie: l'Inca                                          5
        Tra l'ombre fuggirà, cinto d'ispane
        Vesti

AMER.         Oh gioja!

OTU.                    Brev' ora,
        Ed egli forse ne raggiunge…

AMER.                             Alcuno
        S'inoltra!…

OTU. [accorrendo verso la bocca dell'antro]
                  È desso!…                                              {*}


                              SCENA VI

  Zamoro e Detti. Egli indossa le vestimenta d'un soldato spagnuolo.
  Al giunger suo tutti si prostrano; esso li rialza di un cenno; poi
  volge d'intorno lentamente gli occhi,  pieni di cupa tristezza,  e
  getta un guardo, come vergognando, alle spoglie di che si ricopre.
  — Silenzio.

ZAM.                         Miserandi avanzi
        Di caduta grandezza,
        Che più ne resta omai?

OTU.                            La tua salvezza.
        In te rivive ancora
        Qualche speranza; vieni                                            5
        Ed a tempi men rei serba dell'ire                                {*}
        La generosa fiamma, e il prisco ardire.

ZAM.       Irne lungi ancor dovrei
             Carco d'onta e fuggitivo?…
             Separarmi da colei                                           10
             Onde sol respiro, e vivo?…            [la commozione gli
             Io guardai la morte in viso             tronca le parole]
             La guardai con un sorriso!…
             Ma spezzarmi sento il core!
             Ma non reggo a tal pensier!…                                 15
           Ahi! che debil rende amore
             Anche l'alma del guerrier!

OTU.       Fuggi, ah! fuggi, ed un'ingrata,
             Inca, obblia: di tanto affetto
             Degna omai la sciagurata                                     20
             Più non è.

ZAM.                    Crudel sospetto!… —
             Forse?…

OTU.                Alzira…

ZAM.                       Ebben? Finisci!…

OTU.         — Sei tradito!

ZAM.                       No… mentisci!


OTU.         Vedi, tu lontan, lontano
             La città brillar di faci?                                    25

ZAM.         Sì…

OTU.             D'Alzira e di Gusmano
             Si festeggia il nodo…

ZAM.    `                         Taci…
             Ella… d'altri?…
         [con grido selvaggio, e cacciandosi furiosamente le mani fra
    capelli, mentre un tremore convulsivo lo assale in tutta la pers.]

AMER.                      Oh ciel!…

OTU.                               Zamoro!…

AMER.        Tu soccombi al tuo furor!

ZAM.       Ah! perchè, perchè non moro?…                                  30

OTU., AMER.  Odi.., calmati signor…

ZAM. [in tutta la piena dello sdegno]
             Non di codarde lagrime,
              Di sangue l'ora è questa!…
              Al rito che s'appresta,
              Non invitato, andrò!                                        35
             Se il ciel non ha più fulmini,
              Rimane il braccio mio…
              Della vendetta il dio,
              Empia, per te sarò!

OTU. e       Ah! qual maligno genio                    [trattenendolo]    40
AMER.          La tua ragion turbò?
             Corri a morir!

ZAM.                       Lasciatemi…            [in tuono imperioso]
               Vendetta e morte io vo…             [esce a precipizio]

                              SCENA VII                                  {*}

  Vasta sala nella residenza del Governatore, con logge nel fondo
    dalle quali scorgesi la città illuminata; nel mezzo una
    tribuna, a cui si ascende per tre o quattro gradini.

  Il loco è tutto ingombro di milizie spagnuole; i duci stanno
    sulla tribuna, le ancelle di Alzira da un canto: echeggiano
    lieti concenti.

DONNE         Tergi del pianto America,
                Tergi le meste ciglia.
                Attende eccelso talamo
                La tua più vaga figlia:
                Pace a due mondi recano                                    5
                Legami sì felici,
                Essi faranno amici
                Il vinto e il vincitor.
              Sorgi, e gioisci America
                Del nuovo tuo splendor!                                   10

                             SCENA VIII

        Gusmano, Alzira, Alvaro, Ataliba, Ovando, Zuma e detti.

GUS.    Prodi figli d'Iberia, al cui valore
        Son vittorie le pugne,
        Ecco la sposa di Gusman: del nodo,                               {*}
        Come fra poco il ciel, voi testimoni
        Or siate; fausto nodo,                                             5
        Onde quest'alma, de' trionfi avvezza
        Alle gioje soltanto,
        E' tutta inebriata!

ALZ.                        (Ho il core infranto!..)


GUS.    È dolce la tromba che suona vittoria,
          T'infiamma, ti esalta un inno di gloria:                        10
          Ma innanzi agli altari, agli uomini, a Dio,
          Condurre la donna che avvampa il tuo cor,
        E dir questa donna, quest' angelo è mio:
          Di mille trionfi è gioia maggior! —
            Si compia il rito.

ALZ.                            (Schiuditi                                15
                O terra, in sì funesta
                Ora tremenda..)

GUS.                            Porgimi
                La man…            [egli stende ad Alz. la destra; ma
       non arriva a stringere la mano tremante di lei, che un soldato
       uscendo  dalla fila,  si avventa  sovr' esso,  e gl'immerge un
      pugnale nel petto]

                            SCENA ULTIMA

                           Zamoro e detti.

ZAM.                    La mano è questa
                Che a te si deve.

GLI ALTRI                         Ah! perfido!…

                Zamoro!                               [riconoscendolo]

ALZ.                    Ciel!…

ZAM.                            Son io          [cento spade balenano
                Colpite. — Esulta, beviti             sul di lui capo]
                 Infida, il Sangue mio;                                    5
                 Ed a morir, Gusmano,
                 Impara tu da me.

GUS. [sorretto da Ovando, e dagli altri duci]
              Altre virtudi… insano,
                Apprender voglio… a… te…
              I numi tuoi, vendetta atroce…                               10
                Misfatto orribile… ti consigliâr…
              Io del mio Nume odo la voce,
                Voce che impone di… perdonar!
              Sol per tuo scampo… quel fido core
                                                   [accennando Alzira]
                A me cedeva… e reo sembrò…                                15
              Vivete insieme giorni d'amore…
                E benedite chi perdonò.
                             [ponendo Alzira fra le braccia di Zamoro]

ZAM., ALZ.    Io sono attonita/o!…rapito/a io sono!…
                Ah! no, che tanto un uom non può…
              Nel tuo linguaggio, nel tuo perdono                         20
                Adoro il nume che l'inspirò…
                                 [cadendo in lagrime a piè di Gusmano]

ALV., ALA., ZUM., OVA., CORO
              Virtù sublime!… celeste incanto!…
                Egli perdona chi lo svenò!…
              Quel che mi bagna tenero pianto
                Vieppiù del ciglio, il cor versò…                         25

ALV. [in tutta l'effusione del paterno dolore]
                O mio Gusmano!… oh figlio mio!…

ALCUNI DUCI     Deh! vieni altrove…

ALV.                                 Crudeli, ah! no…

GUSMANO [raccogliendo le forze estreme, e movendo qualche passo verso 
                Padre!…                                      il padre]

ALV.                   Al mio seno!…

GUS.                                 L'ultimo addio!…
                  Qui la… tua… destra…             [ponendosi la mano
                      paterna sul capo, onde riceverne la benedizione]

ALV.                                 Figlio!…
             [egli non può aggiungere altra parola, ma sono in questa
                   mille benedizioni. Gusmano manda l'estremo anelito]   {*}

GLI ALTRI                                   Spirò!…

                                 FINE


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26 Dec 2009