ATTO SECONDO SCENA PRIMA Piccola sala come nell'atto I. Elvira, Zulma, Haly e coro di Eunuchi. N.8 INTRODUZIONE Coro di Eunuchi Uno stupido, uno stolto Diventato è Mustafà. Questa volta Amor l'ha colto: Gliel'ha fatta come va. Elvira, Zulma, Haly L'Italiana è franca e scaltra. La sa lunga più d'ogni altra. Quel suo far sì disinvolto Gabba i cucchi ed ei no'l sa. Coro Questa volta Amor l'ha colto: Gliel'ha fatta come va. SCENA SECONDA Mustafà e detti Mustafà Amiche, andate a dire all'Italiana Che io sarò tra mezz'ora A ber seco il caffè! Zulma Vi serviremo. Elvira Farò per compiacervi Tutto quel ch'io potrò. Zulma Ma non crediate Così facil l'impresa.E'finta... Elvira E'scaltra più assai che non credete. Mustafà Ed io sono un baggian? Sciocche che siete. Haly, vien meco e voi Recate l'ambasciata. Ah! Se riesce Quello che io già pensai, La vogliam veder bella. Haly E bella assai. (tutti partono) SCENA TERZA Isabella e Lindoro Isabella Qual disdetta è la mia! Onor e patria E fin me stessa oblio; su questo lido Trovo Lindoro, e lo ritrovo infido! Lindoro (a Isabella che va per partire) Pur ti riveggo... Ah, no, t'arresta, Adorata Isabella, in che peccai, Che mi fuggi così? Isabella Lo chiedi ancora? Tu che sposo ad Elvira?... Lindoro Io! Di condurla, Non di sposarla ho detto, e sol m'indussi Per desio d'abbracciarti. Isabella E credete posso? Lindoro M'incenerisca un fulmine, se mai Pensai tradire la nostra fede. Isabella (pensosa) Hai core? T'è caro l'amor mio, l'onor ti preme? Lindoro Che far degg'io? Isabella Fuggir dobbiamo insieme. Quell'istesso vascel...Qualche raggiro Qui bisogna intrecciar. Sai che una donna Non v'ha di me più intraprendente e ardita. Lindoro Cara Isabella, ah, tu mi torni in vita. Isabella T'attendo nel boschetto. Inosservati Concerteremo i nostri passi insieme. Separiamoci per or. Lindoro Verrò, mia speme. (Isabella parte) N.9 CAVATINA Lindoro Oh, come il cor di giubilo Esulta in questo istante! Trovar l'irata amante, Placar sua crudeltà. Son questi, amor, tuoi doni, Son questi i tuoi diletti. Ah! Tu sostien gli affetti Di mia felicità. (Parte.) SCENA QUARTA Mustafà, indi Taddeo, poi Haly con due Mori,i quali portano un turbante, un abito Turco, una sciabola, e coro di Eunuchi. RECITATIVO Mustafà Ah! Se da solo a sola M'accoglie l'Italiana...Il mio puntiglio Con questa Signorina E'tale ch'io ne sembro innamorato. Taddeo Ah! Signor Mustafà. Mustafà Che cosa è stato? Taddeo Abbiate compassion d'un innocente. Io non v'ho fatto niente... Mustafà Ma spiegati...cos'hai? Taddeo Mi corre dietro quell'amico del palo. Mustafà Ah!...Ah!...capisco. E'questa la cagion del tuo spavento? Taddeo Forse il palo in Algeri è un complimento? Eccolo...Ohimè... Mustafà Non dubitare. Ei viene D'ordine mio per onorarti. Io voglio Mostrar quanto m'è cara tua nipote. Perciò t'ho nominato Mio grande Kaimakan. Taddeo Grazie, obbligato. N.10 CORO, RECITATVO E ARIA (Haly mette l'abito Turco a Taddeo, poi il turbante; indi Mustafà gli cinge la sciabola. Intanto i Turchi, con gran riverenza ed inchini, cantano il coro.) Coro di Eunuchi Viva il grande Kaimakan, Protettor de' Mussulman. Colla forza dei leoni, Coll'astuzia dei serpenti, Generoso il ciel ti doni Faccia franca e buoni denti. Protettor de' Mussulman, Viva il grande Kaimakan. Taddeo Kaimakan! Io non capisco niente. Mustafà Vuol dir Luogotenente. Taddeo E per i meriti Della nostra nipote a quest'impiego La vostra Signoria m'ha destinato? Mustafà Appunto, amico mio. Taddeo Grazie: obbligato. Ho un gran peso sulla testa; In quest'abito m'imbroglio. Se vi par la scusa onesta, Kaimakan esser non voglio, E ringrazio il mio Signore Dell'onore che mi fa. (Egli sbuffa!...Ohimè!...Che occhiate!) Compatitemi...ascoltatemi... (Spiritar costui mi fa. Qua bisogna fare un conto: Se ricuso...il palo è pronto. E se accetto?...è mio dovere Di portargli candeliere. Ah! Taddeo, che bivio è questo! Ma quel palo?... Che ho da far?) Kaimakan, Signor, io resto. Non vi voglio disgustar. Coro Viva il grande Kaimakan, Protettor de' Musulman. Taddeo Quanti inchini!...quanti onori!... Mille grazie,miei Signori, Non vi state a incomodar. Per far tutto quel che posso, Signor mio, col basto indosso, Alla degna mia nipote Or mi vado a presentar. (Ah! Taddeo! Quant'era meglio Che tu andassi in fondo al mar.) Coro Viva il grande Kaimakan, Protettor de' Mussulman. Taddeo Grazie, quanti onori!... Alla degna mia nipote Or mi vado a presentar. SCENA QUINTA Appartamento magnifico a pian terreno con una loggia deliziosa in prospetto, che corrisponde al mare. A destra l'ingresso e varie stanze. Isabella innanzi ad uno specchio grande portatile, che finisce d'abbigliarsi alla Turca.Elvira e Zulma, poi Lindoro, Mustafà e Taddeo. RECITATIVO Isabella Dunque a momenti Il Signor Mustafà mi favorisce A prendere il caffè? Quanto è grazioso Il Signor Mustafà. Ehi...Schiavo...Chi è di là? Lindoro Che vuol, Signora? Isabella Asinaccio, due volte Ti fai chiamar?...Caffè. Lindoro Per quanti? Isabella Almen per tre. Elvira Se ho ben inteso Con voi da solo a sola Vuol prenderlo il Bey. Isabella Da solo a sola?... E sua moglie mi fa tali ambasciate? Elvira Signora... Isabella Andate...Andate... Arrossisco per voi. Elvira Ma che cosa ho da fare? Isabella Io v'insegnerò. Va in bocca al lupo Chi pecora si fa. Sono le mogli Fra noi quelle che formano i mariti. Orsù: fate a mio modo. In questa stanza Ritiratevi. Elvira E poi? Isabella Vedrete come a Mustafà farò drizzar la testa Zulma (Che spirito ha costei!) Elvira (Qual donna è questa!) Isabella (alle schiave) Voi restate (a momenti Ei sarà qui): finiamo d'abbigliarci. Ch'egli vegga...Ah! Sen viene: Or tutta l'arte a me adoprar conviene. (Si mette ancora allo specchio abbigliandosi servita dalle schiave. Mustafà, Taddeo, Lindoro restano indietro, ma in situazione di veder tutto.) N.11 CAVATINA Isabella Per lui che adoro, Ch'è il mio tesoro, Più bella rendimi, Madre d'amor. Tu sai se l'amo, Piacergli io bramo: Grazie, prestatemi Vezzi e splendor. (Guarda, guarda, aspetta, aspetta... Tu non sai chi sono ancor.) Mustafà (Cara!...Bella! Una donna Come lei non vidi ancor.) Taddeo e Lindoro (Furba!...Ingrata! Una donna Come lei non vidi ancor.) Isabella Questo velo è troppo basso... Quelle piume un po' girate... No, così...Voi m'inquietate... Meglio sola saprò far. Bella quanto io bramerei Temo a lui di non sembrar. Per lui che adoro, ecc. (Turco caro, già ci sei, Un colpetto, e dei cascar.) Lindoro, Taddeo e Mustafà (Oh, che donna è mai costei!... Faria ogn'uomo delirar.) (Isabella parte, le schiave si ritirano.) SCENA SESTA Mustafà, Taddeo, Lindoro, poi Isabella e Elvira. RECITATIVO Mustafà Io non resisto più: questa Isabella E' un incanto: io non posso Più star senza di lei... Andate... e conducetela. Senti, Kaimakan, quando io starnuto Levati tosto, e lasciami con lei. Taddeo (Ah! Taddeo de'Taddei, a qual cimento... A qual passo sei giunto!...) Mustafà Ma che fa questa bella? Lindoro Eccola appunto. (Entra Isabella) N.12 QUINTETTO Mustafà Ti presento di mia man Ser Taddeo Kaimakan. Da ciò apprendi quanta stima Di te faccia Mustafà. Isabella Kaimakan? A me t'accosta. Il tuo muso è fatto a posta. Aggradisco, o mio Signore, Questo tratto di bontà. Taddeo Pe'tuoi meriti, nipote, Son salito a tanto onore. Hai capito? Questo core Pensa adesso come sta. Lindoro (a Mustafà in disparte) Osservate quel vestito, Parla chiaro a chi l'intende, A piacervi adesso attende, E lo dice a chi no'l sa. Isabella Ah, mio caro. Mustafà Eccì... Isabella e Lindoro Viva. Taddeo (Ci siamo.) Isabella Ah!... Mustafà Eccì... Taddeo (Crepa. Fo il sordo.) Mustafà (Maledetto quel balordo Non intende e ancor qui sta.) Eccì... Taddeo (Ch'ei starnuti finchè scoppia/vuole: Non mi movo via di qua.) Isabella e Lindoro (L'uno spera e l'altro freme. Di due sciocchi uniti insieme, Oh, che rider si farà!) Isabella Ehi!...Caffè... (Due Mori portano il caffè.) Lindoro Siete servita. Isabella (Va a levar Elvira.) Mia Signora, favorite. E' il marito che v'invita: Non vi fate sì pregar. Mustafà (Cosa viene a far costei?) Isabella Colla sposa sia gentile... Mustafà (Bevo tosco...sputo bile.) Taddeo (Non starnuta certo adesso.) Lindoro (E' ridicola la scena.) Mustafà (Io non so più simular.) Isabella Via, guardatela... Mustafà (sottovoce a Isabella) Briccona! Isabella E' si cara!... Mustafà (E mi canzona!) Elvira Un'occhiata... Mustafà Mi lasciate. Lindoro Or comanda?... Isabella Compiacenza... Elvira Sposo caro... Isabella Buon padrone... Taddeo (Non starnuta.) Elvira, Isabella, Lindoro, Taddeo Ci/La dovete consolar. Mustafà Andate alla malora. Non sono un babbuino... Ho inteso, mia Signora, La noto a taccuino. Tu pur mi prendi a gioco, Me la farò pagar. Ho nelle vene un foco, Più non mi so frenar. Tutti Sento un fremito...un foco, un dispetto... Agitato(a), confuso(a)...fremente... Il mio core...la testa...la mente... Delirando... perdendo si va. In sì fiero contrasto e periglio Chi consiglio, conforto mi dà? SCENA SETTIMA Piccola sala, come alla scena prima dell'atto II. Haly solo Haly Con tutta la sua boria Questa volta il Bey perde la testa. Ci ho gusto. Tanta smania Avea d'una Italiana...Ci vuol altro Con le donne allevate in quel paese, Ma va ben ch'egli impari a proprie spese. N.13 ARIA Haly Le femmine d'Italia Son disinvolte e scaltre. E sanno più dell'altre L'arte di farsi amar. Nella galanteria L'ingegno han raffinato: E suol restar gabbato Chi le vorrà gabbar. (parte) SCENA OTTAVA Taddeo e Lindoro RECITATIVO Taddeo E tu speri di togliere Isabella Dalle mani del Bey? Lindoro Questa è la trama. Ch'ella vi prega e brama, Che abbiate a secondar. Taddeo Non vuoi?...Per bacco! Già saprai chi son io. Lindoro Non siete il signor zio? Taddeo Ti pare? Lindoro Come?...Come?... Taddeo Tu sai quel che più importa E ignori il men? D'aver un qualche amante Non t'ha mai confidato la Signora? Lindoro So che un amante adora: è per lui solo Ch'ella... Taddeo Ebbene. Son quell'io. Lindoro Me ne consolo. (ah! ah!) SCENA NONA I detti Taddeo Ti giuro, amico, che in questo brutto intrico altro conforte non ho che il suo amore; prima d'adesso non era, tel confesso, di lei troppo contento; avea sospetto che d'un certo Lindoro, suo primo amante, innamorat ancora, volesse la signora farsi gioco di me; ma adesso ho visto che non v'ha cicisbeo che la possa staccar dal suo Taddeo. Lindoro Viva viva! (ah! ah!...) ma zitto: appunto vien Mustafà. Coraggio, secondate con arte il mio parlare; vi dirò poi quel che avete a fare. SCENA DECIMA Mustafà e detti Mustafà Orsù: la tua nipote con chi crede D'aver a che far? Preso m'avria costei Per un de'suoi babbei? Lindoro Ma perdonate. Ella a tutto è disposta. Taddeo E vi lagnate? Mustafà Dici davvero? Lindoro Sentite. In confidenza Ella mi manda a dirvi Che spasima d'amor. Mustafà D'amore? Lindoro M'ha detto infin, Che a rendervi di lei sempre più degno, Ella ha fatto il disegno, Con gran solennità fra canti e suoni, E al tremolar dell'amorose faci, Di volervi crear suo Pappataci. N.14 TERZETTO Mustafà Pappataci! Che mai sento! La ringrazio. Son contento. Ma di grazia, Pappataci Che vuol poi significar? Lindoro A color che mai non sanno Disgustarsi col bel sesso, In Italia vien concesso Questo titol singolar. Taddeo Voi mi deste un nobil posto. Or ne siete corrisposto. Kaimakan e Pappataci Siamo là: che ve ne par? Mustafà L'Italiane son cortesi, Nate son per farsi amar. Lindoro e Taddeo (Se mai torno a'miei paesi, Anche questa è da contar.) Mustafà Pappataci... Lindoro E' un bell'impiego. Taddeo Assai facil da imparar. Mustafà Ma spiegateni, vi prego: Pappataci, che ha da far? Lindoro e Taddeo Fra gli amori e le bellezze, Fra gli scherzi e le carezze, Ei dee dormire, mangiare e bere, Dee dormire, e poi mangiar. Pappataci dee mangiar, Pappataci dee dormir. Pappataci deve ber, Pappataci ha da dormir, Pappataci ha da goder. Mustafà Bella vita!...Oh, che piacer!... Io di più non so bramar. Pappataci dee mangiar, Pappataci dee dormir, Pappataci...e ber, mangiar. SCENA UNDICESIMA Appartamento magnifico come alla scena quinta. Taddeo, Lindoro, indi Isabella, e un coro di Schiavi Italiani. RECITATIVO Taddeo Tutti i nostri Italiani Ottener dal Bey spera Isabella? Lindoro E li ottiene senz'altro. Taddeo Ah! saria bella! Ma con qual mezzo termine? Lindoro Per far la cerimonia Taddeo Ih...Ih...Ih... Lindoro Di loro altri saran vestiti Da Pappataci, ed altri Qui a suo tempo verran sopra il vascello. Taddeo Ih...Ih...gioco più bello Non si può dar. Ma eccola...Per bacco! Seco ha gli schiavi ancor. Lindoro N'ero sicuro. Taddeo Quanto è brava costei! Lindoro Con due parole Agli sciocchi fa far quello che vuole. N.15 CORO, RECITATIVO E RONDO' Coro di schiavi Italiani Pronti abbiamo e ferri e mani Per fuggir con voi di qua, Quanto vaglian gl'Italiani Al cimento si vedrà. Isabella Amici, in ogni evento M'affido a voi. Ma già fra poco io spero, Senza rischio e contesa, Di trarre a fin la meditata impresa. Perchè ridi, Taddeo? Può darsi ancora Ch'io mi rida di te. (a Lindoro) Tu impallidisci, Schiavo gentil? Ah! Se pietà di desta Il mio periglio, il mio tenero amor, Se parlano al tuo core Patria, dovere e onore, dagli altri apprendi A mostrarti Italiano; e alle vicende Della volubil sorte Una donna t'insegni ad esser forte. Pensa alla patria, e intrepido Il tuo dover adempi: Vedi per tutta Italia Rinascer gli esempi D'ardir e di valor. (a Taddeo) Sciocco! Tu ridi ancora? Vanne, mi fai dispetto. (a Lindoro) Caro, ti parli in petto Amore, dovere, onor, Amici in ogni evento... Coro Andiam. Di noi ti fida. Isabella Vicino è già il momento... Coro Dove ti par ci guida. Isabella Se poi va male il gioco... Coro L'ardir trionferà. Isabella Qual piacer! Fra pochi istanti Rivedrem le patrie arene. (Nel periglio del mio bene Coraggiosa amor mi fa.) Coro Quanto vaglian gl'Italiani Al cimento si vedrà. (Partono tutti meno Taddeo.) SCENA DODICESIMA Taddeo, indi Mustafà RECITATIVO Taddeo Che bel core ha costei! Chi avria mai detto Che un sì tenero affetto Portasse al suo Taddeo?...Far una trama, Corbellar un Bey, arrischiar tutto Per esser mia... Mustafà Kaimakan... Taddeo Signor? Mustafà Tua nipote dov'è? Taddeo Sta preparando quello ch'è necessario Per far la cerimonia. Ecco il suo schiavo, Che qui appunto ritorna, e ha seco il coro De' Pappataci. Mustafà E d'onorarmi dunque La bella ha tanta fretta? Taddeo E'l'amor che la sprona. Mustafà Oh, benedetta. SCENA TREDICESIMA Lindoro con un coro di Pappataci e detti. N.16 FINALE II Lindoro Dei Pappataci s'avanza il coro: La cerimonia con gran decoro Adesso è tempo di cominciar. Coro di Pappataci I corni suonino, che favoriti Son più dei timpani nei nostri riti, E intorno facciano l'aria eccheggiar. Taddeo Le guancie tumide, le pancie piene, Fanno conoscere che vivon bene. Lindoro e Taddeo (Ih...ih...dal ridere sto per schiattar.) Mustafà Fratei carissimi, fra voi son lieto. Se d'entrar merito nel vostro ceto Sarà una grazia particolar. Coro Cerca i suoi comodi chi ha sale in zucca. Getta il turbante, metti parrucca, Leva quest'abito, che fa sudar. (Levano il turbante e l'abito a Mustafà e gli mettono in testa parrucca e l'abito di Pappataci.) Mustafà Quest'è una grazia particolar. Lindoro e Taddeo (Ih...ih...dal ridere sto per schiattar.) SCENA QUATTORDICESIMA Isabella e detti Isabella Non sei tu che il grado eletto Brami aver di Pappataci? Delle belle il prediletto Questo grado ti farà. Ma bisogna che tu giuri D'eseguirne ogni dover. Mustafà Io farò con gran piacere Tutto quel che si vorrà. Coro Bravo, ben: così si fa. Lindoro State tutti attenti e cheti A sì gran solennità. (A Taddeo dandogli un foglio da leggere) A te: leggi. (A Mustafà) E tu ripeti Tutto quel ch'ei dirà. (Taddeo legge e Mustafà ripete tutto verso per verso.) Taddeo e Mustafà Di veder e non veder, Di sentir e non sentir, Per mangiare e per goder Di lasciare e fare e dir, Io qui giuro e poi scongiuro Pappataci Mustafà. Coro Bravo, ben: così si fa. Taddeo e Mustafà (come sopra) Giuro inoltre all'occasion Di portare torcia e lampion. E se manco al giuramento Più non abbia un pel sul mento. Io qui giuro e scongiuro Pappataci Mustafà. Coro Bravo, ben: così si fa. Lindoro Qua la mensa. (Si porta un tavolino con vivande e bottiglie.) Isabella Ad essa siedano Kaimakan e Pappataci. Coro Lascia pur che gli altri facciano: Tu qui mangia, bevi e taci. Questo è il rito primo e massimo Della nostra società. (il coro parte) Taddeo e Mustafà Buona cosa è questa qua. Isabella Or si provi il candidato. Caro... Lindoro Cara... Mustafà Ehi!...Che cos'è? Taddeo Tu non fai quel ch'hai giurato! Or t'insegno. Bada a me. Isabella Vieni o caro. Taddeo Pappataci. (Mangia di gusto senza osservar gli altri.) Lindoro Io t'adoro. Taddeo Mangia e taci. Mustafà Basta, basta. Ora ho capito. Saper far meglio di te. Aver capito, saper far meglio di te. Lindoro e Taddeo (Che babbeo, che scimunito! Me la godo per mia fè.) Isabella Così un vero Pappataci Tu sarai da capo a piè, Così un vero Pappataci Resterai da capo a piè. SCENA QUINDICESIMA Comparisce un vascello, che s'accosta alla loggia con marinari, e Schiavi Europei, che cantano in coro. Coro di schiavi Son l'aure seconde, son placide l'onde, Tranquille son l'onde, Su presto salpiamo: non stiamo più a tardar. Lindoro Andiam, mio tesoro. Isabella Son teco, Lindoro. A due C'invitano adesso la patria e l'amor. Taddeo Lindoro!...Che sento? Quest'è un tradimento. Gabbati, burlati, noi siamo, o Signor. Mustafà Io son Pappataci. Taddeo Ma quei... Mustafà Mangia e taci. Taddeo Ma voi... Mustafà Lascia far. Taddeo Ma io... Mustafà Lacia dir. Taddeo Ohimè!...Che ho da far? Restar, o partir? V'è il palo, se resto: se parto, il lampione Lindoro, Isabella: son qua colle buone, A tutto m'adatto, non so più che dir. Isabella e Lindoro Fa' presto, se brami con noi venir. SCENA ULTIMA Elvira, Zulma, Haly, coro di Eunuchi e detti Zulma e Haly Mio Signore... Elvira Mio marito... Elvira, Zulma, Haly Cosa fate? Mustafà Pappataci. Elvira, Zulma, Haly Non vedete? Mustafà Mangia e taci. Pappataci. Mangia e taci. Di veder e non veder, Di sentir e non sentir, Io qui giuro e poi scongiuro Pappataci Mustafà. Elvira, Zulma, Haly Egli è matto. Isabella, Lindoro, Taddeo Il colpo è fatto. Elvira, Zulma, Haly L'Italiana se ne va. Mustafà Come...come...ah, traditori. Presto, Turchi...Eunuchi...Mori. Elvira, Zulma, Haly Son briachi tutti quanti. Mustafà Questo scorno a Mustafà? Coro di schiavi Chi avrà cor di farsi avanti Trucidato alfin cadrà. Mustafà Sposa mia; non più Italiane. Torno a te. Deh! Mi perdona... Elvira, Zulma, Haly Amorosa, docil, buona, Vostra moglie ognor sarà. Isabella, Lindoro, Taddeo Andiamo... Elvira, Zulma, Haly Buon viaggio! Isabella, Lindoro, Taddeo ...Padroni! Elvira, Zulma, Haly Stian bene! Isabella, Lindoro, Taddeo Possiamo contenti Lasciar queste arene. Timor, nè periglio Per noi più non v'ha. Elvira, Zulma, Haly Potete contenti Lasciar queste arene. Timor, nè periglio Per voi più non v'ha. Tutti La bella Italiana Venuta in Algeri Insegna agli amanti Gelosi ed alteri, Che a tutti, se vuole, La Donna la fa.
FINE dell'OPERA