LUIGI ILLICA & GIUSEPPE GIACOSA / GIACOMO PUCCINI

Madama Butterfly



Atto Secondo

Parte Seconda

Marinai (T1) [dalla baia, lontanissimi]
Oh eh! oh eh!
Marinai (T2)
Oh eh!
Marinai (T1)
oh eh! oh eh!
Marinai (T2)
oh eh!

Marinai (T1)
oh eh! oh eh!
Marinai (T2)
oh eh!

Marinai (T1)
Oh eh! oh eh!
Marinai (T2)
oh eh!
Marinai (T1)
oh eh! oh eh!
Marinai (T2)
oh eh!
[Rumori di catene, di àncore e di manovre marinaresche]

[si alza il sipario]
[Butterfly, sempre immobile, spia al di fuori: il bimbo, rovesciato sul cuscino, dorme e dorme pure Suzuki, ripiegata sulla persona]
[comincia l'alba]
[l'alba sorge rosea]
[spunta l'aurora]
[Al di fuori risplende il sole]
[Butterfly finalmente si scuote, batte sulla spalla a Suzuki, che sussultando si risveglia e si alza, mentre Butterfly si volge verso il bambino e con premurosa cura lo solleva]

Suzuki [svegliandosi di soprassalto]
Gia l'alba!...
[si alza]
[va verso Butterfly e le batte sulla spalla]
Ciociosan...

Butterfly [si scuote e fidente dice:]
Verrà... verrà... col pieno sole.

[Butterfly vede il bimbo addormentato e lo prende sulle braccia, avviandosi al piano superiore]

Suzuki
Salite a riposare, affranta siete...
al suo venire... vi chiamerò.

Butterfly [salendo la scaletta]
Dormi amor mio,
dormi sul mio cor.
Tu se con Dio
ed io col mio dolor.
A te i rai
degli astri d'or:
Bimbo mio dormi!

Suzuki [mestamente, crollando la testa]
Povera Butterfly...

Butterfly [entra nella camera superiore] [voce un poco lontana]
Dormi amor mio,
dormi sul mio cor.
[voce più lontana]
Tu sei con Dio
ed io col mio dolor.
[perdendosi]

Suzuki [si inginocchia innanzi al simulacro di Budda]
Povera Butterfly!
[si alza e va ad aprire lo shosi]
[Si batte lievemente all'uscio d'ingresso * * *]
Chi sia?...
[si batte più forte * * * *]
[va ad aprire]
[grida, per la grande sorpresa]
Oh!...

Sharpless [sul limitare dell'ingresso fa cenni a Suzuki di silenzio]
Stz!

Pinkerton [raccomanda a Suzuki di tacere]
Zitta! zitta!

[Pinkerton e Sharpless entrano cautamente in punta di piedi]

Sharpless
Zitta! zitta!

Pinkerton [premuorsamente a Suzuki]
Non la destar.

Suzuki
Era stanca sì tanto! Vi stette ad aspettare
tutta la notte col bimbo.

Pinkerton
Come sapea?

Suzuki
Non giunge
da tre anni una nave nel porto, che da lunge
Butterfly non ne scruti il color, la bandiera.

Sharpless [a Pinkerton]
Ve lo dissi?!...

Suzuki [per andare]
La chiamo...

Pinkerton [fermando Suzuki]
No: non ancor.

Suzuki [indicando la stanza fiorita]
Lo vedete, ier sera,
la stanza volle sparger di fiori.

Sharpless [commosso]
Ve lo dissi?...

Pinkerton [turbato]
Che pena!

Suzuki [sente rumore nel giardino, va a guardare fuori dallo shosi ed esclama con meraviglia:]
Chi c'è là fuori
nel giardino?...
Una donna!!..

Pinkerton [va da Suzuki e la riconduce sul davanti, raccomandandole di parlare sottovoce]
Zitta!

Suzuki [agitata]
Chi è? chi è?

Sharpless [a Pinkerton]
Meglio dirle ogni cosa...

Suzuki [sgomenta]
Chi è? chi è?

Pinkerton [imbarazzato]
È venuta con me.

Suzuki
Chi è? chi è?

Sharpless [con forza repressa ma deliberatamente]
È sua moglie!

Suzuki [sbalordita, alza le braccia al cielo, poi si precipita in ginocchio colla faccia a terra]
Anime sante degli avi! Alla piccina
s'è spento il sol,
s'è spento il sol!

Sharpless [calma Suzuki e la solleva da terra]
Scegliemmo quest'ora mattutina
per ritrovarti sola, Suzuki, e alla gran prova
un aiuto, un sostegno cercar con te.

Suzuki [desolata]
Che giova? che giova?

Sharpless [prende a parte Suzuki e cerca colla persuasione di averne il consenso, mentre Pinkerton, sempre più agitato, si aggira per la stanza ed osserva]
Io so che alle sue pene
non ci sono conforti!
Ma del bimbo conviene
assicurar le sorti!
/ Pinkerton
| Oh! l'amara fragranza
| di questi fior,
| velenosa al cor mi va.
| Sharpless
| La pietosa
| che entrar non osa
\ materna cura
/ del bimbo avrà
| Suzuki
| Oh me trista!
| E volete ch'io chieda
| ad una madre...
| Pinkerton
| Immutata è la stanza
\ dei nostri amor...
Sharpless
Suvvia,
parla,
suvvia,
[Pinkerton va verso il simulacro di Budda]
/ parla con quella pia
| e conducila qui... s'anche la veda
| Butterfly, non importa.
| Anzi, meglio se accorta
| del vero si facesse alla sua vista.
| Suvvia, parla con quella pia,
| suvvia, conducila qui,
| conducila qui.
| Pinkerton | Ma un gel di morte vi sta.
| [vede il proprio ritratto]
| Il mio ritratto...
| Tre anni son passati,
| tre anni son passati,
| tre anni son passati e noverati
| n'ha i giorni e l'ore,
| i giorni e l'ore!
| Suzuki
| e volete ch'io chieda
| ad una madre...
| Oh! me trista!
| Oh! me trista!
| Anime sante degli avi!...
| Alla piccina
| s'è spento il sol!
| Oh! me trista!
| Anime sante degli avi!...
| Alla piccina
\ s'è spento il sol!
[spinta da Sharpless va nel giardino a raggiungere Mistress Pinkerton]
Sharpless
Vien, Suzuki, vien!
Pinkerton [vinto dall'emozione e non potendo trattenere il pianto si avvicina a Sharpless e gli dice risolutamente:]
Non posso rimaner;
Suzuki [andandosene]
Oh! me trista!
Pinkerton
Sharpless, v'aspetto
per via...

Sharpless
Non ve l'avevo detto?

Pinkerton [dando a Sharpless dei denari]
Datele voi qualche soccorso...
mi struggo dal rimorso,
mi struggo dal rimorso.

Sharpless
Vel dissi? vi ricorda?
quando la man vi diede:
``badate!.. Ella ci crede''
e fui profeta allor!
Sorda ai consigli,
sorda ai dubbî, vilipesa
nell'ostinata attesa
raccolse il cor...

Pinkerton
Sì, tutto in un istante
io vedo il fallo mio e sento
che di questo tormento
tregua mai non avrò,
mai non avrò! no!

Sharpless
Andate: il triste vero
da sola apprenderà.

Pinkerton [dolcemente con rimpianto]
Addio fiorito asil
di letizia e d'amor...
Sempre il mite suo sembiante
con strazio atroce vedrò.

Sharpless
Ma or quel cor sincero
pressago è già...
Pinkerton
Addio fiorito asil...
Sharpless
Vel dissi... vi ricorda?...
e fui profeta allor.
Pinkerton
Non reggo al tuo squallor,
ah! non reggo al tuo squallor!
Fuggo, fuggo, son vil!
Addio, non reggo al tuo squallor,
/ Sharpless
| Andate, il triste vero
| apprenderà. | Pinkerton
\ ah! son vil ah! son vil!...
[strette le mani al Console, esce rapidamente dalla porta a destra: Sharpless crolla tristamente il capo]

[Kate e Suzuki vengono dal giardino]

Kate [con dolcezza a Suzuki]
Glielo dirai?

Suzuki [a testa bassa risponde senza scomporsi dalla sua rigidezza]
Prometto.

Kate
E le darai consiglio
d'affidarmi?...

Suzuki
Prometto.

Kate
Lo terrò come un figlio.

Suzuki
Vi credo. Ma bisogna ch'io le sia sola accanto...
Nella grande ora... sola! Piangerà tanto tanto!
piangerà tanto!

Butterfly [voce lontana dalla camera superiore, chiamando]
Suzuki!
[più vicina] Suzuki!
Dove sei?
Suzuki!
[appare in cima alla scaletta]

Suzuki
Son qui... pregavo e rimettevo a posto...
[Butterfly comincia a scendere]
No...
[si precipita verso la scaletta per impedire a Butterfly di scendere]
no... no... no... no... non scendete...
[Butterfly discende precipitosa, svincolandosi da Suzuki che cerca invano tratteneria]
[gridando] no... no... no...

Butterfly [aggirandosi per la stanza con grande agitazione, ma giubilante]
È qui,... è qui... dove è nascosto?
è qui,... è qui...
[scorgendo Sharpless]
Ecco il Console...
[sgomenta, cercando Pinkerton]
e... dove?... dove?...
[Butterfly, dopo aver guardato da per tutto, in ogni angolo, nella piccola alcova e dietro il paravento, sgomenta si guarda attorno]
Non c'è!..
[vede Kate: la guarda fissamente]
[a Kate] Chi siete?
Perchè veniste?
Niuno parla!...
Perché piangete?
[teme di capire e si fa piccina come una bimba paurosa]
No: non ditemi nulla... nulla... forse potrei
cader morta sull'attimo...
[con bontà affettuosa ed infantile a Suzuki]
Tu Suzuki che sei
tanto buona, non piangere! e mi vuoi tanto bene
un Sì, un No, di' piano... Vive?

Suzuki
Sì.

Butterfly [come se avesse ricevuto un colpo mortale: irrigidita]
Ma non viene
più. Te l'han detto!...
[Suzuki tace]
[irritata al silenzio di Suzuki]
Vespa! Voglio che tu risponda.

Suzuki
Mai più.

Butterfly [con freddezza]
Ma è giunto ieri?

Suzuki
Sì.

[Butterfly, che ha capito, guarda Kate, quasi affascinata]

Butterfly
Quella donna bionda
mi fa tanta paura! tanta paura!

Kate [con semplicità]
Son la causa innocente
d'ogni vostra sciagura.
Perdonatemi.
[fa per avvicinarsi a Butterfly, ma questa le fa cenno di starle lontano]

Butterfly
Non mi toccate.
[con voce calma]
Quanto
tempo è che v'ha sposata... voi?

Kate
Un anno.
[peritosa] E non mi lascierete far nulla pel bambino?
[Butterfly tace]
Lo terrei con cura affetuosa...
[impressionata dal silenzio di Butterfly, insiste commossa]
È triste cosa, triste cosa,
ma fatelo pel suo meglio.
[rimane immobile]

Butterfly
Chissà!
Tutto è compiuto ormai!

Kate [insinuante]
Potete perdonarmi, Butterfly?

Butterfly
Sotto il gran ponte del cielo non v'è
donna di voi più felice.
[con passione]
Siatelo sempre,
non v'attristate per me.
Mi piacerebbe pur che gli diceste
che pace io troverò.

Kate [porgendole la mano]
La man,... la man, me la dareste?

Butterfly [energica, ma gentile]
Vi prego, questo... no...
Andate adesso.

Kate [andando verso Sharpless]
Povera piccina!

Sharpless [assai commosso]
È un immensa pietà!

Kate
E il figlio lo darà?

Butterfly [che ha udito, dice con solennità e spiccando le parole]
A lui lo potrò dare
se lo verrà a cercare.
[con intenzione, ma con grande semplicità]
Fra mezz'ora salite la collina.

[Suzuki accompagna Kate che esce dalla porta di destra, poi sale al piano superiore]
[Sharpless s'avvicina a Butterfly per darle i danari di Pinkerton]

Sharpless [interrompendosi per la commozione]
L'amico mio... mi diede...
per voi... non so spiegarmi...
[quasi piangendo] Egli provede...

Butterfly [interrompendolo]
Non piangete, signore, io sono avvezza
ad ogni peggior cosa. E poi riposa
pur tanto la certezza,
la speranza ed il sogno,
quelli no, quelli no, non dan pace,...
quelli no, non dan pace.
[Suzuki rientra dalla porta di sinistra e rimane in disparte ad osservare]
Or se vi piace...
[cercando dare i danari a Sharpless]
rendete...

Sharpless [rifiutandoli]
Oh no.

Butterfly
Non me ne fa bisogno.

Sharpless [cercando persuaderla con scherzoso rimprovero]
Come è caparbia quella testolina!

Butterfly [rendendo i danari]
Lo voglio.

Sharpless [riprendendoli]
Obbedirò.
Si può rivedervi?

Butterfly
Si può:
[con intenzione, ma tristamente]
fra mezz'ora salite la collina.
[Sharpless all'udir ripetere queste parole è preso da triste presentimento, saluta Butterfly ed esce frettoloso da destra]

[Butterfly si regge a stento - Suzuki s'affretta a sorreggererla conducendola nel mezzo della scena]

Suzuki [mettendo una mano sul cuore a Butterfly]
Come una mosca prigioniera
l'ali batte il piccolo cuor!

[Butterfly si rinfranca poco a poco: vedendo che è giorno fatto, si scioglie da Suzuki, e le dice:]
Butterfly
Troppa luce è di fuor,
e troppa primavera.
Chiudi.

[Suzuki va a chiudere porte e tende, in modo che poi la camera rimane quasi in completa oscurità]

[Suzuki ritorna verso Butterfly]

Butterfly
Il bimbo ove sia?

Suzuki
Giuoca... Lo chiamo?

Butterfly
Lascialo giuocar, lascialo giuocar.
Va a fargli compagnia.

Suzuki [rifiutandosi]
Non vi voglio lasciar.
No! no! no! no!
[si getta ai piedi di Butterfly, piangendo]

Butterfly [accarezzando la testa di Suzuki]
Ieri m'hai detto una savia parola:
che il buon riposo accresce la beltà.

Suzuki
Vero.

Butterfly
Lasciami sola
e la tua Butterfly riposerà.
[Suzuki rifiuta ancora d'andarsene]
Sai la canzone?
``Varcò le chiuse porte,
prese il posto di tutto, se n'andò
e nulla vi lasciò,
nulla, nulla, fuor che la morte.''

Suzuki [piangendo]
Resto con voi.

Butterfly [risolutamente, battendo forte le mani]
Va, va. Te lo comando.
[fa alzare Suzuki, che piange disperatamente, e la spinge fuori dell'uscio di sinistra]

[si sentono i singhiozzi di Suzuki]
[Butterfly accende il lume davanti al Budda]
[s'inchina]

Butterfly rimane immobile assorta in doloroso pensioro - ancora si odono i singhiozzi di Suzuki, i quali vanno a poco a poco affievolendosi.
Butterfly ha un moto di spasimo.
Butterfly va allo stipo e ne leva il velo bianco, che getta attraverso il paravento - poi prende il coltello, che chiuso in un astuccio di lacca, sta appeso alla parete presso il simulacro di Budda.
Butterfly ne bacia religiosamente la lama, tenendola colle due mani per la punta e per l'impugnatura.

Butterfly [legge a voce bassa le parole che vi sono incise]
Con onor muore
chi non può serbar vita con onore.

[si punta il coltello lateralmente alla gola]

[s'apre la porta di sinistra e vedesi il braccio di Suzuki che spinge il bambino verso la madre: questi entra correndo colle manine alzate: Butterfly lascia cadere il coltello - si precipita verso il bambino, lo abbraccia e lo bacia quasi a soffocarlo]

Butterfly
Tu? tu? tu? tu? tu? tu? tu?
piccolo Iddio!
Amore, amore mio,
fior di giglio e di rosa.
[prendendo la testa del bimbo, accostandola a sè]
Non saperlo mai
per te, pei tuoi puri
occhi, muor Butterfly
perché tu possa andar
di là dal mare
senza che ti rimorda ai dì maturi,
il materno abbandono.
[con esaltazione]
O a me, sceso dal trono
dell'alto Paradiso,
guarda ben fiso, fiso
di tua madre la faccia!...
che te'n resti una traccia,
guarda ben!
Amore, addio! addio! piccolo amor!
[con voce fioca]
Va. Gioca, gioca.

Butterfly prende il bambino, lo posa su di una stuoia col viso voltato verso sinistra, gli dà nelle mani la banderuola americana ed una puppattola e lo invita a trastullarsene, mentre delicatamente gli benda gli occhi. Poi afferra il coltello e, collo sguardo sempre fisso sul bambino, va dietro il paravento.

Si ode cadere a terra il coltello, e il gran velo bianco scompare dietro al paravento.
Si vede Butterfly sporgersi fuori dal paravento, e brancolando muovere verso il bambino -- il gran velo bianco le circonda il collo: con un debole sorriso saluta colla mano il bambino e si trascina presso di lui, avendo ancora forza di abbracciarlo, poi gli cade vicino.

Pinkerton [interno] [gridando]
Butterfly! Butterfly! Butterfly!

La porta di destra è violentemente aperta - Pinkerton e Sharpless si precipitano nella stanza, accorrendo presso Butterfly che con debole gesto indica il bambino e muore. Pinkerton si inginocchia, mentre Sharpless prende il bimbo e lo bacia singhiozzando.

SIPARIO RAPIDO



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29 Mar 2009