Vestiva i colli e le campagne intorno
La primavera di novelli amori
E spirava soavi Arabi odori,
cinta d'erbe e di fior il crine adorno:
Quando Licori all'apparir del giorno
Cogliendo di sua man purpurei fiori
Mi disse: in guiderdon di tanti onori
A te li colgo, ed ecco io te n'adorno.
Così le chiome mie soavemente
Parlando io cinse, e in sì dolci legami
Mi strinse il cor, ch'altro piacer non sente
Onde non fia giammai che più non l'ami
Degl'occhi miei, nè fia che la mia mente
Altri sospiri, o desiando io chiami.
(Text according to: Le opere complete di Giovanni Pierluigi da Palestrina, R. Casimiri, ed. Vol. IX, Roma 1940, S. 117-125) see: Palestrina Werke XXVIII
Vestiva i colli e le campagne intorno
La primavera di novelli amori
E spiravan soave Arabi odori,
cinti d'erbe e di fronde il crin adorno:
Quando Licori all'apparir del giorno
Cogliendo di sua man purpurei fiori
Mi disse: in guiderdon di tanti onori
A te gli colgo, et ecco io te n'adorno.
Rostiva i corni e le castagne in forno I
l prim'havea dei novelli humori,
Sospiravan le rane, arbori e mori
Cinti d'erbe e di trombe in fin al corno.
Quando mi corro all'apparir d'un storno
Cogliendol con le man tra puri fiori.
Mi disse un sier guidon: per tanti ardori
A te mi volgo, e leccami d'intorno.
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