Ch'io mi scordi di te? . . . Non temer, amato bene, K 505 (1786)
Text: Varesco
IDAMANTE
Ch'io mi scordi di te?
Che a lei mi doni puoi consigliarmi?
E puoi voler ch'io viva?
Ah no, sarebbe il viver mio di morte assai peggior!
Venga la morte! intrepida l'attendo,
Ma, ch'io possa struggermi ad altra face,
Ad altr'oggetto donar gl'affetti miei,
Come tentarlo? Ah! di dolor morrei!
Non temer, amato bene,
Per te sempre il cuor sarà.
Più non reggo a tante pene,
L'alma mia mancando va.
Tu sospiri? o duol funesto!
Pensa almen, che istante è questo!
Non mi posso, oh Dio! spiegar.
Stelle barbare, stelle spietate,
Perchè mai tanto rigor?
Alme belle, che vedete
Le mie pene in tal momento,
Dite voi, s'egual tormeto
Può soffrir un fido cuor!
Input by Stefan Pilczek
e-mail: s.pilczek@bilston.ac.uk
Last updated: 28 June 1996