Last updated: Feb. 18, 1997
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Suor Angelica

Music composed by Giacomo Puccini

Libretto/text by Giovacchino Forzano




Personaggi

Suor Angelica - Soprano La zia principessa - Contralto La Badessa - Mezzosoprano La Suora zelatrice - Mezzosoprano La maestra delle novizie - Mezzosoprano Suor Genovieffa - Soprano Suor Osmina - Soprano Suor Dolcina - Soprano La Suora infermiera - Mezzosoprano Le cercatrici - Soprani Le novizie - Soprani Le converse - Soprano e Mezzosoprano

Atto Unico

L'azione si svolge in un monastero sul finire del 1600. L'interno di un monastero. La chiesetta e il chiostro. Nel fondo, oltre gli archi di destra, il cimitero ; oltre gli archi di sinistra, l'orto. Nel mezzo della scena, cipressi, una croce, erba e fiori. Nel fondo a sinistra, fra piante di acoro, una fonte il cui getto ricadrà in una pila in terra.

LA PREGHIERA

Si apre il sipario tramonto di primavera. Un raggio di sole batte al di sopra del getto della fonte. La scena è vuota. Le suore sono in chiesa e cantano. DUE CONVERSE, in ritardo per la preghiera, traversano la scena ; si soffermano un istante ad ascoltare un cinguettio che scende dai cipressi, quindi entrano in chiesa. SUOR ANGELICA, anch'essa in ritardo, esce da destra e si avvia in chiesa, apre la porta e fa l'atto di penitenza ; quindi richiude la porta. La preghiera termina. Le monache escono di chiesa a due a due. La Badessa si sofferma davanti alla croce. Le monache, passandole innanzi, fanno atto di reverenza. La Badessa le benedice, quindi si ritira a sinistra. (le suore restano unite formando, a piccoli gruppi, una specie di semicerchio. La Sorella zelatrice viene nel mezzo.)

LE PUNIZIONI

LA SORELLA ZELATRICE (alle due converse) Sorelle in umiltà, mancaste alla quindena, ed anche Suor Angelica, che però fece costrizione piena. Invece voi, sorelle, peccaste in distrazione e avete perso un giorno di quindena! LE CONVERSE M'accuso della colpa e invoco una gran pena, e più grave sarà, più grazie vi dirò, sorella in umiltà. (restano in attesa della penitenza mentre la zelatrice medita.) LA MAESTRA DELLE NOVIZIE (alle due novizie) Chi arriva tardi in coro si prostri e baci terra. LA SORELLA ZELATRICE (alle converse) Farete venti volte la preghiera morale per gli afflitti, gli schiavi e per quelli che stanno in peccato mortale. LE CONVERSE Con gioia e con fervore! Cristo Signore, Sposo D'Amore, io voglio sol piacerti, ora e nell'ora della mia morte. Amen. (si ritirano compunte sotto gli archi di destra.) LA SORELLA ZELATRICE (A suor Lucilla) Suor Lucilla, il lavoro. Ritiratevi e osservate il silenzio. (Suor Lucilla si avvia sotto gli archi di destra, prende la rocca che è sopra una panca e si mette a filare.) LA MAESTRA DELLE NOVIZIE (alle novizie) Perché stasera in coro ha riso e fatto ridere. LA SORELLA ZELATRICE (a suor Osmina) Voi, Suor Osmina, in chiesa tenevate nascoste nelle maniche due rose scarlattine. SUOR OSMINA (indocile) Non è vero! LA SORELLA ZELATRICE (severa ma senza asprezza) Sorella entrate in cella. (Suor Osmina scuote le spalle) Non tardate! la Vergine vi guarda! (Suor Osmina si avvia senza parola. Le suore la seguono con lo sguardo fino a che non è scomparsa nella sua cella e mormorano : Regina virginum, ora pro ea.)

LA RICREAZIONE

LA SORELLA ZELATRICE Ed or, sorelle in gioia, poiché piace al Signore e per tornare più allegramente a faticare per amor Suo, ricreatevi! LE SUORE Amen! (le figure bianche delle suore si sparpagliano per il chiostro e oltre gli archi. Suor Angelica zappetta la terra e innaffia l'erbe e i fiori.) SUOR GENOVIEFFA Oh sorelle! Sorelle! Poiché il Signore vuole, io voglio rivelarvi che una spera di sole è entrata in clausura! Guardate dove batte, là, là fra la verzura! Il sole è sull'acoro! Comincian le tre sere della fontana d'oro! ALCUNE SUORE - E' vero, fra un istante vedrem l'acqua dorata! - E per due sere ancora! - E' Maggio! E' Maggio! - E' il bel sorriso di Nostra Signora che vien con quel raggio. - Regina di Clemenza, grazie. - Grazie. UNA NOVIZIA Maestra, vi domando licenza di parlare. LA MAESTRA DELLE NOVIZIE Sempre per laudare le cose sante e belle. LA NOVIZIA Qual grazia della Vergine rallegra le sorelle? LA MAESTRA DELLE NOVIZIE Un segno risplendente della bontà di Dio! Per tre sere dell'anno solamente, all'uscire dal coro, Dio ci concede di vedere il sole che batte sulla fonte e la fa d'oro. LA NOVIZIA E le altre sere? LA MAESTRA DELLE NOVIZIE O usciamo troppo presto e il sole è alto o troppo tardi e il sole è tramontato. ALCUNE SUORE (con accento di gran malinconia) - Un altr'anno è passato!... - E' passato un altr'anno!... - E una sorella manca!... (Le suore, assorte, sembrano rievocare l'immagine della sorella che non è più.) SUOR GENOVIEFFA (improvvisamente, con accento ingenuo e quasi lieto) O sorelle in pio lavoro, quando il getto s'è indorato, non sarebbe ben portato un secchiello d'acqua d'oro sulla tomba di Bianca Rosa? LE SUORE Sì, la suora che riposa lo desidera di certo! SUOR ANGELICA I desideri sono i fior dei vivi, non fioriscon nel regno delle morte, perché la Madre Vergine soccorre, e in Sua benignità liberamente al desiar precorre ; prima che un desiderio sia fiorito la Madre delle Madri l'ha esaudito, O sorella , la morte è vita bella! LA SORELLA ZELATRICE Noi non possiamo nemmen da vive aver desideri. SUOR GENOVIEFFA Se son leggieri e candidi, perché? Voi non avete un desiderio? LA SORELLA ZELATRICE Io no! UN'ALTRA Ed io nemmeno! UN'ALTRA Io no! UNA NOVIZIA (timorosa) Io no! SUOR GENOVIEFFA Io sì. E lo confesso : (volge lo sguardo in alto. ) Soave Signor mio, tu sai che prima d'ora nel mondo ero pastora... Da cinqu'anni non vedo un agnellino ; Signore, ti rincresco se dico che desidero vederne uno piccino, poterlo carezzare, toccargli il muso, fresco e sentirlo belare? Se è colpa t'offerisco il Miserere mei. Perdonami, Signore, Tu che sei l'Agnus Dei. SUOR DOLCINA (grassottella e rubiconda) Ho un desiderio anch'io! LE SUORE - Sorella, li sappiamo i vostri desideri!... - Qualche boccone buono! - Della frutta gustosa! - La gola è colpa grave! - (E' golosa! E' golosa!) (suor Dolcina resta mortificata e interdetta.) SUOR GENOVIEFFA (a Suor Angelica che sta annaffiando i fiori) Suor Angelica, e voi avete desideri? SUOR ANGELICA (volgendosi verso le suore) ... Io? ... no, sorella mia. (si volge ancora ai fiori.) LE SUORE (facendo gruppo dalla parte opposta a Suor Angelica, a bassa voce.) _ Che Gesù la perdoni, ha detto una bugia! - Ha detto una bugia! UNA NOVIZIA (avvicinandosi, curiosa) Perché? ALCUNE SUORE (piano) - Noi lo sappiamo, ha un grande desiderio! - Vorrebbe aver notizie della famiglia sua! - Sono più di sett'anni, da quando è in monasterio, che non ha avuto nuove! - E sembra rassegnata, ma è tanto tormentata! - Nel mondo era ricchissima, lo disse la Badessa. - Era nobile? - Nobile! - Nobile? Principessa! - La vollero far monaca sembra per punizione! - Perché? - perché? - mah!? - mah!? LA SORELLA INFERMIERA (accorre affannata.) Suor Angelica, sentite!... SUOR ANGELICA O sorella infermiera, che cosa accadde, dite! LA SORELLA INFERMIERA Suor Chiara, là nell'orto, assettava la spalliera delle rose; all'improvviso tante vespe sono uscite, l'han pinzata qui nel viso! Ora è in cella e si lamenta. Ah! calmatele, sorella, il dolor che la tormenta! ALCUNE SUORE Poveretta! Poveretta! SUOR ANGELICA Aspettate, ho un'erba e un fiore! (corre cercando fra i fiori e l'erbe.) LA SORELLA INFERMIERA Suor Angelica ha sempre una ricette buona, fatta coi fiori, sa trovar sempre un'erba benedetta per calmare i dolori! SUOR ANGELICA (alla Suora infermiera porgendole alcune erbe) Ecco, questa è la calenzola : col latticcio che ne cola le bagnate l'enfiagione ; e con questa, una pozione. Dite a sorella Chiara che sarà molto amara ma che le farà bene. E le direte ancora che punture di vespe sono piccole pene ; e che non si lamenti, chè a lamentarsi crescono i tormenti. LA SORELLA INFERMIERA Le saprò riferire. Grazie, sorella, grazie. SUOR ANGELICA Sono qui per servire.

IL RITORNO DALLA CERCA

(dal fondo a sinistra entrano due suore cercatrici conducendo un ciuchino carico di roba.) LE CERCATRICI Laudata maria. TUTTE E sempre sia! (Le suore si fanno intorno al ciuchino ; le cercatici scaricano e consegnano le limosine alla sorella dispensiera.) UNA CERCATRICE Un otre d'olio. SUOR DOLCINA (che non può stare.) Uh! Buono! L'ALTRA CERCATRICE Nocciole, sei collane. UNA CERCATRICE Un panierin di noci. SUOR DOLCINA Buone con sale e pane! LA ZELATRICE (riprendendola) Sorella! UNA CERCATRICE Qui farina, e qui una caciottella, che suda ancor latte, buona come una pasta! Un sacchetto di lenti, dell'uova, burro e basta. ALCUNE SUORE Buona cerca stasera, sorella dispensiera! (Una cercatrice porta via il chiuchino ) L'ALTRA CERCATRICE Per voi , sorella ghiotta... SUOR DOLCINA (felice) Un tralcetto di ribes! (vedendo che le altre si scandalizzano) Degnatene, sorelle! UNA SUORA (scherzosamente) Uh! Se ne prendo un chicco la martorio! SUOR DOLCINA No, no, prendete! ALCUNE SUORE Grazie! (Formano un gruppetto a destra e beccano il ribes, fra risatine discrete.) LA CERCATRICE Chi è venuto stasera in parlatorio? ALCUNE SUORE Nessuno - nessuno - Perché? LA CERCATRICE Fuor del portone c'è fermata una ricca berlina. SUOR ANGELICA (volgendosi, come assalita da una improvvisa inquietudine.) Come, sorella? Come avete detto? Una berlina è fuori? Ricca?... Ricca?... Ricca?... LA CERCATRICE Da gran signori. Certo aspetta qualcuno che è entrato nel convento e forse fra un momento suonerà la campana a parlatorio. SUOR ANGELICA (con ansia crescente) Ah! ditemi, sorella, com'era la berlina? Non aveva uno stemma? Uno stemma d'avorio? E dentro tappezzata d'una seta turchina ricamata in argento?... LA CERCATRICE (interdetta) Io non lo so, sorella ; ho veduto soltanto una berlina... bella! LE SUORE (osservando Suor Angelica) - E' diventata bianca... - Ora è tutta vermiglia!... - Poverina! - E' commossa! - Spera che sien persone di famiglia! (Una campanella rintocca ; le suore accorrono da ogni parte.) LE SUORE - Vien gente in parlatorio! - Una visita viene! - Per chi? - Per chi sarà? Fosse per me! - Per me! - Fosse mia madre che ci porta le tortorine bianche! - Fosse la mia cugina di campagna che porta il seme di lavanda buono!... (Suor Genovieffa si avvicina alle compagne e quasi interrompe queste esclamazioni indicando con un gesto pietoso Suor Angelica. - Suor Genovieffa esce dal gruppo e con grande dolcezza:) SUOR GENOVIEFFA (a Suor Angelica) O Sorella in amore, noi preghiamo la Stella delle Stelle che la visita, adesso, sia per voi. SUOR ANGELICA (commossa) Buone sorelle, grazie! (Da sinistra entra la Badessa per chiamare la suora che dovrà andare al parlatorio. - L'attesa è viva. - In quell'attimo di silenzio tutte le suore fanno il sacrificio del loro desiderio a pro della sorella in gran pena. - Suor angelica ha sempre gli occhi volti al cielo, immobile come se tutta la sua vita fosse sospesa.) LA BADESSA (chiamando) Suor Angelica! (fa cenno che le suore si ritirino!) LE SUORE (come respirando, finalmente) Ah!... (Il getto della fontana si è indorato, le suore riempiono un secchiello d'acqua, si avviano verso il cimitero e scompaiono.) SUOR ANGELICA Madre, Madre, parlate! Chi è, Madre... chi è? Son sett'anni che aspetto!... Son sett'anni che aspetto una parola!... una nuova, uno scritto... Tutto ho offerto alla Vergine in piena espiazione... LA BADESSA Offritele anche l'ansia che adesso vi scompone! (Suor Angelica, affranta, si curva lentamente in ginocchio e si raccoglie.) (Le voci delle suore arrivano al cimitero.) LE VOCI DELLE SUORE Requiem aeternam dona ei, domine, et lux perpetua luceat ei - Requiescat in pace - Amen. SUOR ANGELICA (alzando gli occhi) Madre, sono serena e sottomessa. LA BADESSA E' venuta a trovarvi vostra zia Principessa. SUOR ANGELICA Ah! ... LA BADESSA In parlatorio si dica quanto vuole ubbidienza, necessità. Ogni parola è udita dalla Vergine Pia. SUOR ANGELICA La Vergine m'ascolti e così sia.

LA ZIA PRINCIPESSA

(La Badessa si avvia e scompare a sinistra, Suor Angelica si avvia verso gli archi del parlatorio. Guarda ansiosamente verso la porticina. Si ode un rumore di chiavi. La porta viene aperta in dentro dalla Suora clavaria che rimarrà a fianco della porta aperta, nella penombra della stanza. Quindi si vedrà la Badessa che si sofferma davanti alla Suora Clavaria. Le due Suore fanno ala e fra le due figure bianche, che si curvano lievemente in atto di ossequio, passa una figura nera, severamente composta in un naturale atteggiamento di grande dignità aristocratica: la zia Principessa. Entra. Cammina lentamente appoggiandosi ad un bastoncino di ebano. Si sofferma: getta per un attimo lo sguardo alla nipote, freddamente e senza tradire nessuna emozione; Suor Angelica invece alla vista della zia è presa da grande commozione, ma si frena perché le figure della clavaria e della Badessa si profilano ancora nell'ombra. La porticina si richiude. Suor Angelica prende la mano che le viene tesa, la porta alle labbra e, mentre la zia siede, ella cade in ginocchio, senza poter parlare. Un attimo di silenzio, Suor Angelica, con gli occhi pieni di lacrime, non ha mai tolto lo sguardo dal volto della zia, uno sguardo pietoso, implorante. La vecchia invece ostentatamente guarda davanti a se'.) LA ZIA PRINCIPESSA Il Principe Gualtiero vostro padre, la Principessa Clara vostra madre, quando venti anni or sono vennero a morte... (la vecchia si interrompe per farsi il segno della crece) mi affidarono i figli ancor fanciulli e tutto il patrimonio di famiglia. Io dovevo dividerlo quando ciò ritenessi conveniente, e con giustizia piena. E' quanto ho fatto. Ecco la pergamena. Voi potete osservarla, discuterla, firmarla. SUOR ANGELICA Dopo sett'anni... son davanti a voi... Ispiratevi a questo luogo santo... E' luogo di clemenza... E' luogo di pietà... LA ZIA PRINCIPESSA Di penitenza. Io debbo rivelarvi la ragione perché venni a questa divisione: vostra sorella Anna Viola anderà sposa. SUOR ANGELICA Sposa?!... Sposa la piccola Anna Viola? Sposa la sorellina, la piccina? (si interrompe; pensa un attimo.) piccina?!... Ah?! Son sett'anni!... Son passati sett'anni! O sorellina bionda che vai sposa, o sorellina mia, tu sia felice! E chi la ingemma? LA ZIA PRINCIPESSA Chi per amore condonò la colpa di cui macchiaste il nostro bianco stemma. SUOR ANGELICA Sorella di mia madre, voi siete inesorabile! LA ZIA PRINCIPESSA Che dite? E che pensate? Implacata son io? Inesorabile? Vostra madre invocate quasi contro di me? . . . . . . Di frequente, la sera, là, nel nostro oratorio, io mi raccolgo... Nel silenzio di quei raccogliementi, il mio spirito par che s'allontani e s'incontri con quel di vostra madre in colloqui eterei e arcani! Come è penoso udire i morti dolorare e piangere! Quando l'estasi mistica scompare per voi serbata ho una parola sola : espiare! Espiare!... la mia giustizia! SUOR ANGELICA Tutto ho offerto alla Vergine... si... tutto! ma v'è un'offerta che non posso fare!... Alla Madre soave delle Madri non posso offrire di scordar... mio figlio, mio figlio! Il figlio mio! La creatura che mi fu strappata, che ho veduto e baciato una sol volta! Creatura mia! Creatura mia lontana! E' questa la parola che imploro da sett'anni! Parlatemi di lui! Com'è, com'è mio figlio? Com'è dolce il suo volto? Come sono i suoi occhi? Parlatemi di lui, di mio figlio... mio figlio! (Un silenzio; la vecchia tace, guardando la madre in angoscia) Perché tacete? Perché tacete? Un altro istante di questo silenzio e vi dannate per l'eternità! La Vergine vi ascolta e Lei vi giudica! LA ZIA PRINCIPESSA Or sono due anni venne colpito da fiero morbo... Tutto fu fatto per salvarlo. SUOR ANGELICA E' morto? (La zia curva il capo e tace.) Ah! (Suor Angelica, con un grido, cade di schianto in terra in avanti, col volto sulle mani. La zia si alza come per soccorrerla credendola svenuta; ma, al singhiozzare di Suor Angelica, frena il suo movimento di pietà; in piedi si volge verso un'immagine sacra che è al muro, alla sua destra, e con le mani appoggiate al bastoncino di ebano, con la testa curva, in silenzio, prega. Il pianto di Suor Angelica continua soffocato e straziante. Nel parlatorio è già la semioscurità della sera. Si ode la porta aprirsi, Suor Angelica si solleva restando sempre in ginocchio e col volto coperto. Entra la Suora clavaria con una lucernina accesa ritorna con la Badessa recando in mano una tavoletta, un calamaio e una penna. Suor Angelica ode entrare le due Suore, si volge, vede, comprende ; in silenzio si trascina verso il tavolo e si ricopre il volto con le mani. Le due Suore escono. La zia principessa prende la pergamena , fa per andare verso la nipote, ma al suo avvicinarsi Suor Angelica fa un leggiero movimento con tutta la persona come per ritirarsi. Allora la zia procede verso la porta, batte col bastoncino: la clavaria apre, prende il lume, va avanti. La zia Principessa la segue. Di sulla soglia volge uno sguardo alla nipote. Esce. Scompare. La porta si richiude. La sera è calata ; nel cimitero le Suore vanno accendendo i lumini sulle tombe.)

LA GRAZIA

SUOR ANGELICA (rimasta sola) Senza mamma, bimbo, tu sei morto! Le tue labbra, senza i baci miei, scoloriron fredde, fredde! E chiudesti, bimbo, gli occhi belli! Non potendo carezzarmi, le manine componesti in croce E tu sei morto senza sapere quanto t'amava la tua mamma! Senza mamma, bimbo, tu sei morto : le tue labbra, senza i baci miei scoloriron fredde fredde! e chiudesti bimbo, gli occhi belli! non potendo carezarmi, le manine componesti in croce! e tu sei morto senza sapere quanto t'amava questa tua mamma! Ora che sei un angelo del cielo, ora tu puoi vederla la tua mamma! tu puoi scendere giù pel firmamento ed aleggiare intorno a me... ti sento... Sei qui... sei qui...mi baci... m'accarezzi... ah! dimmi quando anch'io potrò vederti? quando potrò baciarti?... Oh! dolce fine di ogni mio dolore! Quando in cielo con te potrò salire?... Quando potrò morire?... Quando potrò morire?... Dillo alla mamma, creatura bella, con un leggiero scintillar di stella... parlami, amore, amore!... (I lumi del cimitero sono tutti accesi : il chiostro è ormai quasi scuro. Le suore escono dal cimitero e si avviano verso Suor Angelica che è come in estasi. Il gruppo delle Suore si avvicina in silenzio. Nella semioscurità sembra che le figure bianche, camminando, non tocchino terra.) LE SUORE Sarete contenta, sorella, la Vergine ha accolto la prece. Sarete contenta, sorella, la Vergine ha fatto la grazia. (Suore Angelica si leva come in preda ad un'esaltazione mistica.) SUOR ANGELICA La grazie è discesa, dal cielo già tutta già tutta m'accende, risplende! risplende! risplende! Già vedo, sorelle, la meta... Sorelle, son lieta! son lieta! Cantiamo! Già in cielo si canta... Lodiamo la Vergine santa! TUTTE Lodiamo la Vergine santa! (Si ode dal fondo a destra il segnale delle tavolette. Le suore si avviano verso l'arcata di destra e la teoria bianca scompare nelle celle.) LA VOCE DI ANGELICA La grazia è discesa dal ciel!... (La notte avvolge il chiostro. Sulla chiesetta si va illuminando a poco a poco una scintillante cupola di stelle. La luna dà sui cipressi. Si pare una cella : esce Suor Angelica.) SUOR ANGELICA (Ha in mano una ciotola di terracotta che posa a piè di un cipresso ; raccoglie un fastelletto di sterpi e rami, raduna dei sassi a mo' d'alari e vi depone il fastelletto ; va alla fonte e riempie la ciotola d'acqua : accende con l'acciarino il fuoco e vi mette su la ciotola. Quindi si avvia verso la fiorita.) Amici fiori, voi mi compensate di tutte le premure mie amorose! (come chiamando per nome il fiore e l'erba che coglie) Vieni, oleandro. Pruno lauro, ove sei? Atropo bello, vieni!... Ed ora a te, cicuta viperina! Mi dici : "Non scordarmi!". No, non ti scordo, vieni ad aiutarmi! (volgendosi e stringendo i fiori al petto) E siate benedetti, amici fiori, che consolate tutti i miei dolori! (Fa un pugnello delle erbe e dei fiori colti e li getta nella ciotola fumante, guarda un attimo il formarsi del veleno, prende la ciotola e la posa a piè della croce ; quindi si volge a destra verso le cellette.) Addio, buone sorelle, addio, addio! Io vi lascio per sempre! M'ha chiamata mio figlio! Dentro un raggio di stelle m'è apparso il suo sorriso, m'ha detto : Mamma, vieni in Paradiso! Addio! Addio! Addio chiesetta! In te quanto ho pregato! Buona accoglievi preghiere e pianti. E' discesa la grazia benedetta! Muoio per lui e in ciel lo rivedrò! (Esaltata, abbraccia la croce la bacia, si curva rapidamente, prende la ciotola, si volge verso la chiesa e guardando al cielo beve il veleno. Quindi si appoggia ad un cipresso e comprimendosi il petto con la sinistra e abbandonando lentamente il braccio destro lascia cadere la ciotola a terra. L'atto del suicidio ormai compiuto sembra la tolga dalla esaltazione a cui era in preda e la riconduca alla verità. Un rapido silenzio. Il suo volto prima sereno e sorridente si atteggia in una espressione angosciosa come se una rivelazione improvvisa e tremenda le fosse apparsa.) (Le nubi coprono adesso la luna e le stelle ; la scena è oscura.) (Si leva un grido disperato:) IL MIRACOLO Ah! Son dannata! Mi son data la morte! Io muoio in peccato portale! (Si getta disperatamente in ginocchio.) O Madonna, Madonna, per amor di mio figlio smarrita ho la ragione! non mi fare morire in dannazione! Dammi un segno di grazia! Dammi un segno di grazia! O Madonna, salvami! Una madre ti prega, una madre t'implora... O Madonna, salvami! (Già le sembra di udire le voci degli angeli imploranti per lei la Madre delle Madri.) GLI ANGELI Ogloriosa virginum Sublimis inter sidera, Qui le creavit, parvulum lactente nutris ubere. Quod heva tristis abstulit Tu reddis almo germine : Intrent ut astra flebiles, Coeli recludis cardines. (Suor Angelica vede il miracolo compiersi : la chiesetta sfolgora di mistica luce, la porta si apre: apparisce la Regina del conforto, solenne, dolcissima e, avanti a Lei, un bimbo biondo, tutto bianco...) SUOR ANGELICA Ah!... (La Vergine sospinge, con dolce gesto, il bimbo verso la moribonda...) SUOR ANGELICA Ah!... (Muore.)

VELARIO


Initially input by: Paolo Mattiazzi - Sibelius@hotmail.com