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ATTO PRIMO SCENA I (recitativo) GOFFREDO Delle nostre fatiche Siam prossimi alla meta, o gran Rinaldo! Là in quel campo di palme Omai solo ne resta Coglier l'estrema messe, E già da' lidi eoi Spunta più chiaro il sole, Per illustrar co' rai d'eterna gloria L'ultima di Sion nostra vittoria. (aria) Sovra bale scoscesi e pungenti Il suo tempio la gloria sol ha. Né fra gioie, piaceri e contenti I bei voti ad apprender si va. (recitativo) RINALDO Signor, già dal tuo senno E dal valor di questo braccio armato, Piange l'Asia rubelle Nell'estrema agonia l'ultimo fato; Onde al suone ammirando Del glorioso tuo nome Caderan quelle mura oppresse e dome. Ciò, che solo mi resta, o prence invitto, É cogli alti imenei Della bella Almirena Giunger a questo cor più lieta sorte; Ch'unita la virtà, semmmopre è più forte. GOFFREDO Chi non cura 'l nemico, I precipizi affretta, o forte eroe! Sul sentier della gloria Tu non devi arrestar in piè nel corso; Vinta Sion, prendi da me la fede, Almirena ti fia bella mercede. ALMIRENA Rinaldo, amato sposo, eh! Ti sovenga, Ch'ogni ritardo è inciampo Nella bella carriera Della gloria guarriera. Va, pugna ardito in campo, Sì, che Ssion scuota quel gioog indegno; Che la face d'amore Spesso gela nel sen marziale ardore. (Aria) Combatti da forte, che fermo il mio sen Piacer ti prepara, contenti d'ognor. Con face di gloria bell'iri seren Adesso risplenda nell'alto tuo cor (Recitativo) EUSTAZIO Questi saggi consigli Accogli nel tuo sen, prode guerriero! RINALDO Quanto possente sei, bendato arciero! (Aria) Ogni indugio d'un amante È una pena acerba e ria. Il timore sempre lo sferza, La speranza seco scherza, Or lo prova l'alma mia. SCENA II (Recitativo) ARALDO Signor, che delle stelle Emuli i pregi, a te salute invia L'eccelso mio monarca; e da te chiede In un libero varco Esporti i sensi suoi, con franca fede. GOFFREDO Venga il tuo re a suo grado, Ch'in di lui sicurta l'onore impegno. EUSTAZIO Quivi lo spinge alta cagion di regno. (Aria) Sulla ruota di fortuna Va girando la speranza. Ma se un cor virtute aduna, Gl'è sol base la contanza. SCENA III (Aria) ARGANTE Sibillar gli angui d'Aletto, E latrar vorace Scilla, Parmi udir d'intorno a me. Rio velen mi serpe in petto, Né ancor languida favilla Di timor, pena mi diè. (Recitativo) Goffredo, se t'arrise Sin qui fortuna, ella inconstante sempre Può ben cangiar sue tempre; E se saggio tu sei, Ascolta i detti miei. Per ristorar in parte I scambievoli oltraggi, Chiedo, che si sospenda Sol per tre giorni 'l marzial firore; Tanto devi a tuo prò, tanto al mio onore. GOFFREDO Chi su base del giusto Appoggia l'alte imprese, Non teme della sorte i crudi eventi. Tu con superbi accenti Grazie richiedi, e pur ti fian concesse, Che d'un'anima grande Leggerai con rossor i pregi in esse. [aria] No, no, che quest'alma Scontenti non dà, Con placida calma Giovare sol sa. Ch'e grande il diletto D'un nobile petto, Ch'a gloria sen va. SCENA IV [recitativo] ARGANTE Infa dubbi di Marte Resta sospeso il cuore; Ma più vaneggia oppreso Ne' pensieri d'Armida, Ch'amante in un e mia compagna fida, De' marziali eventi Nelle ziffre del fato Corse a spiar gl'arcani, Per rendeer de' nemici i moti vani. [aria] Vieni o cara, a consolarmi Con un sguardo tuo seren! Il tuo volto può bearmi, E scacciar il duol dal sen. SCENA V [aria] ARMIDA Furie terribili! Circondatemi, Sequidatemi Con faci orribili! [recitativo] ARGANTE Coma a tempo giungesti, Cara, per consolar l'alma smarrita; Io, ch'alla tua partita Frettoloso anelai, impaziente Il tuo ritorno attesi, E a quel tiran richiesi Breve tregua nel campo, All'Asia per saper se v'è più scampo ARMIDA Signor, se ben confusi Son gli enigmi del fato, Io con note tremende Pur forzaii quell'abisso A scior in chiaro suon distinti accenti, Ed a mie brame ardenti Rispose in tuono amico: ”Se dal campo nemico Svelto fia di Rinaldo il gran sostegno, Spera pur d'Asia il desolato regno.” ARGANTE Corro a spegner quell'empio. ARMIDA T'arresta, o caro, e sol di me fia cura, D'allontar quel forte Dalle squadre nemiche. Nel mio poter t'affida! ARGANTE Parto, e in te sol l'anima mia confida [aria] ARMIDA Molto vogliiio, molto spero Nulla devo dubitar. Di mia forza all'alto impero Saprò il mondo assoggettar. SCENA VI [aria] ALMIRENA Augelletti, che cantate, Zefiretti che spirate Aure dolci intorno a me, Il mio ben dite dov'e! [recitativo] Adorato mio sposo, Vieni a bear quest'alma! RINALDO Al suon di quel bel labbro Corron festosi a te gli affetti miei, E quella fiamma illustre, Ch'in me viepiù s'accende Da' tuoi bei lumi, o cara, Prende il gran fuoco ad avamparmi 'l core. ALMIRENA Bella stella d'amore Nelle pupille tuo folgota il lume RINALDO Per te sola, o mio nume, In dovuto olocausto Ardon le faci mie, fuman gl'incensi Di fervidi sospiri. ALMIRENA Tu solo a' miei martiri Porgi placida calma. RINALDO Per te vive il mio cor, si strugge l'alma. [duetto] ALMIRENA Scherzano sul tuo volto Le grazie vezzosette A mille, a mille. RINALDO Ridono sul tuo labbro I pargoletti Amori A mille, a mille. ALMIRENA & RINALDO Nel bel fuoco di quel guardo Amor giunge al forte dardo Care faville. SCENA VII [recitativo] ARMIDA Al valor del mio brando Cedi la nobil preda! ALMIRENA Oh dei, che fia? RINALDO Non cederò Almirena, Se col fulmine in mano La chiedesse il Tonante. ARMIDA Tanto ardisci, arrogante? [sinfonia] [aria] RINALDO Cara sposa, amante cara, Dove sei? Deh! Ritorna a' pianti miei! Del vostro Erebo sull'ara, Colla face dello sdegno Io vi sfido, o spirti rei! SCENA VIII [recitativo] GOFFREDO Ch'insolito stupore Lega gli sensi tui prode campione? EUSTAZIO Quale a quell'alma forte Meraviglia fatal sxuote l'ardire? Tu, che con bbraccio armato Vibri fulmini in campo, Abbagliato cadrai De' funesti pensieri ad un sol lampo? RINALDO Tale stupor m'occupa i sensi, e tale È il dolor che m'accuora, Che posso a pena articolar gli accenti! Qui con note innocenti Stavo spiegando del mio cor gl'afffetti Alla bella Almirena: Quando (oh cieli, che pena!) Amazzone corsara Tentò rapir a me qioia sì rara, [aria] Cor ingrato, ti rammembri, E non scoppi di dolor? Ma se stupido rassembri, Ti risvegli il mio furor! [recitativo] Io allore impugno il brando A prÓ del mio tesoro; Quando tartareo coro M'incolò in un istante La nemica, e l'amante; Forse fu error, ch'alla beltà divina Credè Pluton, che fosse Proserpina. GOFFREDO Un mio giusto dolor l'anima ingombra? EUSTAZIO Insoliti portenti! Ma tra sì fieri eventi Ti consola, geerman, Rinaldo, spera! Ch'a piè d'un monte, in cavernoso sasso, Giace uom, che delle stelle Spiar sa il corso, e qual virtute alligna Nelle pietre, nell'erbe; Questi m'e noto, ivi Pronti n'andrem a ricercar consiglio. GOFFREDO Il mio core ne freme. EUSTAZIO Lieta scorta ne sia una belle speme! [aria] Col valor, colla virtù Or si vada a trionfar. Dall'indegna servitù L'alta prole io vo' ritrar. SCENA IX [recitativo] Di speranza un bel raggio Ritorna a consolar l'alma smarrita; Sì adorata mia vita! Corro veloce a discoprir gl'inganni; Amor, sol per pietà, dammi i tuoi vanni! [aria] Venti, turbini, prestate Le vostre ali a questo piè! Cieli, numi, il braccio armate Contro chi pena mi diè! ATTO SECONDO SCENA I [aria] EUSTAZIO Siam prossimi al porto, Per prender conforto Al nostro penar. Ch'il cor si consoli, Il duolo s'involi Da chi sa sperar. SCENA II [recitativo] RINALDO A quel sasso bramato, Da qui fra l'ombre del mio cieco duolo Spero trar di pieta liete faville, Quanto ne resta? GOFFREDO E quando La soglia bacierem del mago amico? EUSTAZIO Da questo lido aprico Di quel fatale albergo Non distano i confini, e fra momenti Dell'alto affar iscoprirem gli eventi. SCENA III [recitativo] DONNA Per accor d'Almirena I più dolci respiri, Entra, Rinaldo, in questo augusto pino; Ella quivi mi spinse, ella t'attende Colà in spiaggia romita, Mesta, sola e tradita; Tanto importi le piacque, Di portaar il tuo foco in mezzo all'acque. [aria a 2] SIRENE Il vostro maggio De' bei verdi anni, O ori amanti, Sempre costanti Sfiorate in amore! Né un falso raggio D'onor v'affanni, Che sol beato Chi amante amato Possede un bel core. [recitativo] RINALDO Qual incognita forza Mi spinge ad eseguir l'alto commando? Sì Almirena, mia vita, A te ne vengo. GOFFREDO O gran guerrier, t'arresta, Ferma l'incauto piede! EUSTAZIO Qual ignobil cimento! RINALDO Spero, temo, confido, e in un pavento. DONNA Rinaldo, affretta i passi! RINALDO Sì, Almirena, a te corro. GOFFREDO La tua gloria? RINALDO Ne freme. EUSTAZIO Il tuo senno? RINALDO Languisce. GOFFREDO Frena l'ardir? RINALDO Non devo. EUSTAZIO Pensa a' casi tuoi! RINALDO Il cor non pave. GOFFREDO Sion ti chiama. RINALDO Ed il mio ben m'invita. EUSTAZIO L'Erebo ti delude. GOFFREDO Stige ti prende a scherno. RINALDO Pugnerò per quel bbel sin'coll'inferno! [aria] Il tricerbero umiliato Al mio brando renderò, E d'Alcide l'alto fato Colà giu`rinovero. [recitativo] EUSTAZIO Signor, strano ardimento! Sui vortici dell'onde, All'aure di lusinghe, Fidar la propria gloria! GOFFREDO Ciò fu indegna vittoria Del barbaro Acheronte; Ma di tal duolo a fronte Non paventi il mio core. La figlia, oh dio! È smarrita! L'eroe sen fugge a volo! Speme, virtù, non mi lasciate solo! [aria] mio cor, che mi sai dir? O vincer, o morir, Sì, sì, t'intendo! Se la mia gloria freme, Sol da una bella speme Io pace attendo. SCENA IV [recitativo] ALMIRENA Armida, dispietata! Colla forza d'abisso Rapirmi al caro ciel de' miei contenti! E qui con duolo eterno Vivia mi tieni in tormentoso inferno! ARGANTE Non funestar, o bella, Di due uci divine il dolce raggio, Che per pietà mi sento il cor a frangere. Tu, del mio cor reina Con dispotico impero, Puoi dar legge a quest'alma. ALMIRENA Ah! Non è vero. ARGANTE Della mia fedeltate Qual fia un pegno sicur? ALMIRENA La libertate. ARTANTE Malagevol commando! ALMIRENA Dunque lasciami piangere. [aria] Lascia ch'io pianga Mia cruda sorte, E che sospiri La libertà. Il duolo infranga Queste ritorte, De' miei martiri Sol per pietà. [aria] ARGANTE Basta che sol tu chieda, Per otterner da me, Bocca amorosa. Solo ch'il cor ti veda, Tutto si perde in te, Guancia vezzosa! SCENA V [recitativo] ARMIDA Cingetemi d'alloro Le triondali chiome! Rinaldo, il più possente, Terror dell'arme Assire, In umile olocausto Sull'altar del mio sdegno Cadra svenato al suolo. Onducetelo quivi, o spirti, a volo! SCENA VI [recitativo] RINALDO Perfida, un cor illustre Ha ben forza bastante Per isprezzar l'inferno; O rendimi Almirena, O pagherai con questo acciar la pena. ARMIDA D'Armida a fronte si superbi accenti? RINALDO A fronte ancor de' più crude tormenti. ARMIDA Mio prigionier tu sei. RINALDO Sin nell'alma non giunge il mio servaggio. ARMIDA È in mia balia la vita. RINALDO La morte non paventa un'alma invitta. ARMIDA (Splende su quel bel volto Un non so che, ch'il cor mi rasserena.) RINALDO Omai rendi Almirena! ARMIDA (Con incognito affetto Mi serpe al cor un'amorosa pena) RINALDO Rendimi, sì, crudel, rendimi Almirena! ARMIDA (Ma d'un nemico atroce Sarà trofeo il mio core?) RINALDO Ha forza il mio fuurore, Per atterrar il tuo infernal drapello. ARMIDA (Son vinta, sì; non lo credea sì belllo.) Rinaldo, in questa spiaggia Ogn'aura spira amore; L'onda, l'augelllo, il fiore T'invitan solo ad amorosi amplessi; Depon quell'ira infida, Vinto non più, ma vincitor d'Armida! T'amo, oh caro. RINALDO Io t'aborro! ARMIDA Prendi questo mio cor! RINALDO Per lacerarlo. ARMIDA Mille gioie t'appresto. RINALDO Io mille pene. ARMIDA T'ammoliscano i prieghi! RINALDO Io li detesto. ARRMIDA Abbian forza i sospir? RINALDO D'accender l'ira. ARMIDA M'obbedisce l'inferno. RINALDO Io ti disprezzo. ARMIDA Pensa ch'io son… RINALDO Tiranna. ARMIDA Risolvi… RINALDO La vendetta. ARMIDA Per pietade! RINALDO A te corro, o mia diletta! [duetto] ARMIDA Fermati! RINALDO No, crudel! ARMIDA Armida son, fedel… RINALDO Spietata, infida! Lasciami! ARMIDA Pria morir! RINALDO Non posso più soffir. ARMIDA Vuoi ch'io m'uccida? SCENA VII [recitativo] ARMIDA Crudel, tu ch'involasti Al mio core la calma, Un sol gueardo mi nieghi a tante pene? RINALDO Che veggio! Idolo mio! Sei tu, mio bene? Deh! Vieni a consolar l'alma smarrita! ARMIDA Quivi con molle vita Vai fometando una novella brama, E lasci sì chi t'ama? RINALDO No, cara, che tu sei La sospirata meta, e in questo loco Sol d'Armida crudel viddi 'l sembiante. ARMIDA Stringimi dunque al sen. RINALDO Beato amante! Sfinge, un penoso horrore Arrecchi nel mio core! Giove, lancia il tuo tello! Non avrà per costei fulmini il cielo? ARMIDA Corri fra queste braccia! RINALDO Anima mia! Ma che tenti, Rinaldo! Forse sotto quel viso V'è l'infeerno co' un vel del paradiso. [aria] Abbrugio, avampo e fremo Di sdegno e di furor. Spero, ma sempre temo D'un infernal error. SCENA VIII [recitativo accompagnato] ARMIDA Dunque i lacci d'un volto, Tante gioie promesse, Li spanveti d'inferno, Forza n'avran per arrestar quel crudo? E tu il segui, o mio core! Fatto trofeo d'un infelice amore! No! si svegli 'l furore, Si raggiunga l'ingrato, Cada a' miei piè svenato! Ohimè! Che fia? Uccier l'alma mma? Ah! Debole mio petto, A un traditor anco puoi dar ricetto? Su, su, furie, ritrovate Nova sorte di pena e di flagello! S'uccida, sì…ah!, ch'è troppo bello! [aria] Ah! Crudel, Il pianto mio Deh! Ti mova per pietà! O infedel, Al mio desio Proverai la crudeltà. SCENA IX [recitativo] ARMIDA Riprendiam d'Almirena Il mentito sembiante in questo loco, Che forse qual farfalla Ritornerà Rinaldo al suo bel foco. ARGANTE Adorata Almirena, Ogni breve dimora, Che dal tuo bello fa l'anima mia, È pena acerba e ria. Tu con rai luminosi Fai splender quelle stelle, Che mi promiser sì felici influssi? Anima mia, ti rasserena omai, Che della cruda Armida In breve ti trarrò da lacci indegni. Deh! Non tener l'animo tuo perplesso, S'impegna di contento la mia fé, la mia forza, E questo amplesso! ARMIDA Traditor! Dimmi: è questa Del mio amor la mercede? ARGANTE Oh dei! Che miro? ARMIDA Io, ch'il mio cor ti spiego Con affetti? ARGANTE No, 'l niego. ARMIDA Io, che l'infeerno, op altero, Slego a tuo prò! ARGANTE Egli è vero. ARMIDA Tradirmi! ARGANTE Scusa un lampo D'intempestivo amor! ARMIDA I fulmini vedrai del mio furore. ARGANTE A'acqueta! ARMIDA No. ARGANTE Il rossore Sia una rigida pena. ARMIDA No. ARGANTE Sì, superba, amo Almirena. ARMIDA Stige ritiro. ARGANTE Fa ciò, che t'aggrada; Senta i demoni tuoi basta mia spada. [aria] ARMIDA Vo' far guerra, e vincer voglio, Collo sdegno chi m'offende Vendicar i torti miei. Per abbatter quel orgoglio, Ch'il gran foco i sen m'accende, Saran meco gli stessi dei. ATTO TERZO
SCENA I [recitativo] EUSTAZIO Quivi par che rubelle La terra s'alzi a guerreggiar le stelle. GOFFREDO Germano, è questo 'l segno Delle nostre fatiche? EUSTAZIO Ecco del saggio Il sospirato albergo. GOFFREDO Omai t'accosta! EUSTAZIO Tu. A cui vien concesso Sin delle stelle il penetrar gli arcani, Degli eventi più strani Fermar il corso, e grazie ogn' or dispensi, D'un alto affar vendo a cercarti i sensi. SCENA II [recitativo] MAGO La causa che vi spinge In sì remota perte Nota m'è già; Rinaldo ed Almirena Colà sull'alte cime Di quell'orrido sasso in lacci indegni Della perfida Armida Giacciono avinti; il varco Impossibile for a Senza in poter prefisso, Ch'i mostri suoi colà vuotò l'abisso. GOFFREDO L'aprirò colla spada. EUSTAZIO Andiam, cche la virtù ne farà strada. GOFFREDO Seguitemi, o miei fidi! EUSTAZIO Io vi precedo. MAGO Arrestatevi, o forti, Che nel mar del terror sarete absorti. [sinfonia] [recitativo] GOFFREDO Qui vomita Cocito Tutta ssua nera peste. EUSTAZIO D'Acheronte proviam qui le tempeste. MAGO Prodi campioni, non giunge Il terreno valore A sormonntar quell'infernal furore; Queste verghe fatal, ch'ora vi porgo, Faran fuggir quei mostri; Ite con piè sicuro, Che potran dar il corso al pigro Arturo. GOFFREDO German, all'opra! EUSTAZIO Impaziente anelo, Ch'a forte al fin darà vittoria il cielo. [aria] MAGO Andate, o forti, Fra stragi e morti Senza timore Or colà su! Ch'omai v'è guida, Compagna fida, Tra quell'horrore Fatal virtù. [recitativo] Oh, di bella virtù, saper eterno, Che Stige prende a scherno! [ritornello] SCENA III [recitativo] ARMIDA Mori, svenata! ALMIRENA O numi! RINALDO T'arresta per pietà! ARMIDA Ho d'aspe il core; Poivhe le fiamme mie sprezzasti, indegno, Cada costei trafitta, Olocausto d'amor, vittima al sdegno! RINALDO Il mio pianto! ARMIDA Dell'ira accresce i flutti. RINALDO L'innocenza! ARMIDA Il suo volto il fallo accese- RINALDO Per il fuoco onde ardesti! ARMIDA È in tutto spento. RINALDO Pria questo sen trapassa! ARMIDA Il duol lo sveni! RINALDO Versa in fulmine, o ciel! ARMIDA Io pria il suo sangue. RINALDO Al mio braccio cadrai, perfida, esangue! SCENA IV [recitativo] ARMIDA Nella guardataa soglia Come osaste portar sicuro il piede! GOFFREDO Prode Rinaldo! RINALDO Glorioso prence! EUSTAZIO Lascia ch'al sen ti stringa! RINALDO Io pur t'annodi ALMIRENA Chi mi soccorree! Aita! RINALDO Ancor tenti, crudel, tormi la vita? GOFFREDO Figlia! ALMIRENA Padre! EUSTAZIO Mia cara! RINALDO Idolo mio! GOFFREDO Fugga il duol! ALMIRENA Rieda il piacer! EUSTAZIO e RINALDO E svanisca ogni tormento… ALMIRENA, RINALDO, GOFFREDO ed EUSTAZIO …al contento, al contento! GOFFREDO Vinto il furor d'inferno, Il terreno furor vincer ne resta. Quando là in oriente Febo risorge ad indorare il mondo, German, le squadre appresta, Perché Sione cada; E tu Rinaldo, dèi Contaminata da' tuoi molli amori Col sangue del rubel purgar la spada. [aria] Sorge nel petto Certo diletto Che bella calma Promette al cor. Sarà il contento, Doppo gran stento Coglier la palma Del nostro ardor. [recitativo] RINALDO Al trionfo s'affretti senza ritardo il corso! Mi stimolan l'amor, gloria, e rimorso. [aria] È un incendio fra due venti, Fra due fiamme questo cor. Ha di gloria gli alimenti, Lo nodrisce un fermo amor. SCENA V [recitativo] ARGANTE Chiuso fra quelle mura Langue il ccommun calore, o forti eroi; Quindi sian noti a voi Gli ultimi sensi nostri; Ch'oggi ong'un si dimostri Non sol di fer, ma di coraggio armato, Perché l'oste nemica Cada al nostro valor, ceda al suo fato. SCENA VI [recitativo] ARMIDA Per fomentar lo sdegno A fronte d'un sleal anco mi trovo? ARGANTE Io pur l'ira rinovo Al tuo superbo aspetto. ARMIDA È l'offeso mio amor per te un Aletto. ARGANTE L'affetto tuo non curo. ARMIDA Io i sdegni tuoi. ARGANTE Or è tempo di palme; Va, e non tentar d'effeminar gli eroi! ARMIDA Ho un cor virile in petto, Che sa emular la gloria. ARGANTE Abbian sensi sì grandi al fin vittoria! Cara, perdon ti chiedo. ARMIDA Io no 'l rifiuto. ARGANTE Accuso la mia colpa. ARMIDA Egli m'è grato. ARGANTE Fu importuno l'amor. ARMIDA Io pure errai. ARGANTE Solo per momenti. ARMIDA Anch'io Rinaldo amai. ARMIDA ed ARGANTE Dunque mi sia concesso Di pirgar il mio error con qesto amplesso! ARGANTE Or preparianne ad una estrema sorte. ARMIDA E coi spenti nemivi Un gran trofeo alla morte. ARGANTE Olà, cogli oricalchi Si destino a battaglia i stessi venti! ARMIDA E sian nostri campioni Maccone in ciel, l'inferno, e gli elementi! [marcia] [recitativo] ARGANTE N quel bosco di strali Ne' lacci caderan que' indegni mostri. ARMIDA E in un mare di sangue Spenti saranno i giusti sdegni nostri. [duetto] ARMIDA ed ARGANTE Al trionfo del nostro furore Or corriamo que' mostri a legar. Che poi, caro/cara, questo core Dolce premio ti vuol dar! SCENA VII [recitativo] GOFFREDO Di quei strani accidenti Se la serie ripiglio, Per dolor, per stupor, s'inarca il ciglio. ALMIRENA A sì crudelo eventi Ancor non so se dormi, o se sia desta. RINALDO Cessata la tempesta, Godiam, cara, la calma! ALMIRENA Dell'aure dolci della tua bell'alma. [aria] Bel piacere È godere Fido amo! Questo fa contento il cor. La fermezza Sol apprezza Lo splendor, Che provien d'un grato cor. SCENA VIII [recitativo] EUSTAZIO Signor, l'oste nemica Con barbari ululati S'avvicina alle tende, E già ne' nostri accende Desir di gloria ardenti; Tu quegli alti ardimenti Raffrena con gran senno, Ch'ognun fia pronto a venerame il cenno. GOFFREDO Ecco il glorioso giorno, Che ne chiama al trionfo. RINALDO Ecco le palme, Che spuntano nel campo. ALMIRENA Ecco ne' tuoi bei lumi Che di gloria e d'amor folgora un lampo! GOFFREDO German, le nostre tende Il custodir ti sia nobile incarco; Colà il nemico affrena; E da eventi marzial serba Almirena! RINALDO Raccomando al tuo zel l'alto tesoro. EUSTAZIO German, Rinaldo, i tuoi commandi adoro. [aria] Di Sion nell'alta sede La virtute ed il valore Oggi solo si vedrà. Ch'alfin nobile mercede D'alma grande, nobil core, È una belle felicità. SCENA IX [marcia] [recitativo] RINALDO Se ciò t'è in grado, o prence, Tu le falangi armate In campo aperto spingi; Io per obliquo calle Vo' che Sione oggi umiliata cada Del tuo nome in virtù, colla mia spada. GOFFREDO Degna è sol di grand'alma Malagevole impresa; Approvo il tuo consiglio; Io ti precedo in tanto. RINALDO Brilla l'anima mia sul lieto ciglio. [aria] Or la tromba in suon festante Mi richiama a trionfar. Qual guerriero e queal amante, Gloria e amor mi vuol bear. SCENA X [recitativo] ARGANTE Miei fidi, ecco là un campo Colmo di mille furti, Più famoso che forte; Quello benigna sorte Or vi presenta; sù, prodi, pugnate, Abbattete, atterrate! Per ong'un di quegli empi, Sian le rapine lor nostro tributo, E l'alme lor un olocausto a Pluto! SCENA XI [recitativo] GOFFREDO Magnanimi campioni, Ecco l'ultimo giorno Delle vostre fatiche, Quel che tanto bramaste. Quivi una selva d'aste Il nemico ha congiunto; Perché vinciam più guerre in un sol punto. Combattete qual forti, e a monti estinti Vadan color sossopra, Perché solo un bel fin orona l'opra. [battaglia] [aria] GOFFREDO Solo dal brando, Dal senno solo. Della vittoria Nasce il piacer. Ma un cor amando Ferma il suo volo, Né della gloria Cura il pensier. SCENA XII [recitativo] RINALDO Goffredo, ecco il superbo in lacci avvolto. ARGANTE Argante è vinto, e non il cor d'Argante, Che ragion sovra d'esso Gli astri non han. GOFFREDO Rinaldo, S'ascriva al tuo valor l'alto successo. SCENA XIII EUSTAZIO Ecco, german, la cruda, Che, mentre colle all'alte nostre tende Recar gli ultimi danni, Cade ne' ceppi, e negli estremi affanni. ARGANTE Numi, che veggio! ARMIDA Sommi dei, che miro! RINALDO Cara, questa è la meta. ALMIRENA A cui sospiro. GOFFREDO Or ne' sponsali eccelsi A quel alto valore… GOFFREDO ed EUSTAZIO …sia pronuba la gioia al nostro amore! ARMIDA D'un nume il più possente Han la scorta costor. ARGANTE Varia la sorte. RINALDO ed ALMIRENA Int e sol l'alma mia si riconforta. ARMIDA No, forse ch'al ciel piacque, Ch'io spegna al fin pentita Il mio foco infernal colle sacre acque. Verga indegna, ti spezzo. ARGANTE Il tuo consiglio Seguo, mia cara. ARMIDA Il vostro rito io piglio. RINALDO O clemenza del ciel! ALMIRENA Beata sorte! EUSTAZIO Trionfo alter! GOFFREDO La libertà vi dono. ARGANTE Cara, ti stringo. ARMIDA Vien sposo al mio trono. [coro] TUTTI Vinto è sol della virtù Degli affetti il reo livor. E felice è sol qua giù Chi dà meta a un vano cor.
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