(Fragment) Music: Wolfgang Amadeus Mozart Date and place of composition: Vienna, 1783 Libretto: Gianbattista Varesco Première: Unknown Cast: Don Pippo......................................bass Donna Pantea.................................soprano Celidora.........................................soprano Biondello........................................tenor Calandrino..................................... tenor Lavina............................................soprano Chichibio........................................bass Auretta...........................................soprano Libretto: ATTO PRIMO SCENA 3 Camerone nel palazzo del Marchese Auretta, Chichibio N.1 Duetto AURETTA Così si fa; Due paroline, Quattro occhiatine, Ci fruttan più Che non si crede, E non s'avvede Chi amar non sa. CHICHIBIO Così si fa? A civettine Innocentine, Come sei tu, Chi presta fede Or ben si avvede Ch'è un baccalà. AURETTA Tu mi fai torto, Non son mai giunta A offender te. CHICHIBIO Mi vedrai morto Dal mal di punta, Già crepo ahimè! AURETTA Non morir, mia speme amata, Gran pazzia sarebbe affé! CHICHIBIO Ah, già l'alma è stivalata, E rimedio più non c'è! AURETTA (piange) Al mio pianto cedi almeno. CHICHIBIO (piange anch'egli) Di ricotta ho il cor nel seno. AURETTA Dunque dì... CHICHIBIO Che vuoi da me? AURETTA, CHICHIBIO Siamo amici, siamo amanti, Io son tua (tuo) da capo a piè. Non più smorfie, non più pianti, Vanne al diavol gelosia! Sia ricetto l'alma mia Sol d'amor e sol di fé! SCENA 4 Calandrino, Auretta, Chichibio CALANDRINO Auretta mia, Chichibio, vi saluto. AURETTA Son serva sua. CHICHIBIO Buon giorno a voi, signore. CALANDRINO Ditemi, il signor zio, di Ripasecca Il Marchese, Don Pippo, il dolce sposo Per le cui nozze esulta il mondo tutto, E dià si veste d'or il biondo Dio, Non peranco lasciò Le vedove sue piume? AURETTA Sentiremo a momenti Lo svegliarin. CALANDRINO Deh datemi il piacer, Caro Chichibio mio, Ite a vedere Se nuota ancor in Lete Oppur s'è desto. CHICHIBIO Questo lo posso far; (Ma torno presto.) (parte) SCENA 5 Auretta, Calandrino CALANDRINO Auretta mia vezzosa, Ditemi in confidenza, Come stiamo d'amanti? AURETTA Oh, lei mi burla; Di questo brutto ceffo Nissuno s'innamora, al sol Chichibio Il brutto piace. CALANDRINO In questo ei non è stolto; Voi mi piacete molto, Bellissima voi siete; Ma, gli siete fedele? AURETTA E come! CALANDRINO Ed egli Serbavi fedeltà? Non è geloso? AURETTA All'eccesso. CALANDRINO E se mai In questa positura Ei ci trovasse? (l'abbraccia) AURETTA Oh me meschina! ei viene E ci ha veduti. CALANDRINO Non vi scomponete, Restiam così. SCENA 6 Chichibio e detti (Fingono non vederlo, Chichibio s'avanza pian piano ascoltando) CALANDRINO Così stavano stretti Come Dafne ed Apollo I semplicetti amanti, e l'una, e l'altro A vedermi rimase a chiuso labbro Tinto il volto di rose, e di cinabro. N.2 Aria AURETTA Se fosse qui nascoso Quell'Argo mio geloso, Oh poverina me! Direbbe: oh maledetta, Pettegola fraschetta! La fedelta dov'è? Pur sonno innocente. Se fosse presente Direbbe fra sé: Oh qui non c'è pericolo; Un caso sì ridicolo Golder si deve affé! CHICHIBIO (accostandosi) Un caso si ridicolo Golder di deve affé! Recitativo CHICHIBIO Buon pro', signori. AURETTA Ridi, ah ridi, Chichibio. CALANDRINO Ecco la secena che vidi poco fa Tra Lisa e Tirsi. CHICHIBIO Bella sarà, ma ridere non posso. AURETTA Dimmi, Chichibio ha il demonio addosso? (parte) N.3 Aria CHICHIBIO Ogni momento Dicon le donne Siamo colonne Di fedeltà. Ma picciol vento D'un cincinnato Inzibettato Cader le fà. Non dico delle brutte; Son sode quasi tutte, Se vento non ci va. Delle bella Vanarelle Io non parlo; Già si sa, Già si vede Che la fede Nelle belle È rarità. SCENA 4 Appartamento di Don Pippo Don Pippo in vesti di camera, poi Auretta, indi Chichibio DON PIPPO O pazzo, Pazzissimo Biondello! Il giorno è questo, Che resterai scornato, Spolpato, spenacchiato. Un anno intiero Non ti bastò di tempo Per ficcar quel tuo naso nella rocca E conseguir mia figlia? Oh quanto meglio Direbbe il motto su quel tuo portone, Che sì erudito par, e sì facondo: Il più pazzo di me non vide il mondo! AURETTA Eccellenza, buongiorno! DON PIPPO O mia diletta, o melliflua Auretta! AURETTA Che comanda? DON PIPPO Tu sei la mia Didone, E dopo le mie nozze, immantinente Esser vogl'io Enea, il tuo servente. AURETTA Capperi! questa sì sarà fortuna! DON PIPPO Ma Chichibio che fa? AURETTA Batte la luna. DON PIPPO È reo di crimen lese: Inarca il ciglio... sognai... AURETTA Forse le nozze? DON PIPPO Appunto! Citerea, Le Grazie e gli Amoretti All'Eccellenza mia Festeggiavano intorno, Era sul far del giorno, e mentre andavo In dolce visiblio, il maledetto destommi, e mi trovai solo nel letto. AURETTA Chichibio nonne ha colpa, ei non sapea... DON PIPPO Sarà così se tu lo dici, Ah dunque, pastosissima Auretta, In grazia tua, e già che sposo io sonno, Venga, mi baci il lembo e gli perdonno! (accenna al lembo dalla veste) (Entra Chichibio) AURETTA Eccolo qui! DON PIPPO Chichibio, quello ch'è stato È stato. Ora m'udite E tutti i cenni miei fidi eseguite! N.4 Aria e Terzetto DON PIPPO Siano pronte alle granz nozze Cento e trenta e sei carrozze. Da ippogrifi sian tirate, Che i più lesti son di piè. All'Ariosto domandate La lor stalla omai dov'è! La camicie a centinaia, Calze e scarpe cento paia, Le perrucche di strigonia Siano in punto trentatré. Già verran di Babilonia Coi penacchi i miei lacché. AURETTA E i vestiti, ed i cappelli? DON PIPPO Tutte l'ore nuovi, e belli. CHICHIBIO Gioie, fibbie, occhiali e guanti? DON PIPPO Non vuò cederla ad un re; Tutto sia di brillanti Di colore mordorè. (ad Auretta) A te raccomando La stalla, e cantina, Staffieri, scudieri, E i cabriolè. (a Chichibio) Tu, va preparando Dispensa, cucina, I letti, confetti, Liquori, e caffè, E quando comando Sia pronto il suppè. (sta pensando) AURETTA Oh questa sì ch'è bela, In stalla una zitella Farà comparsa affé. CHICHIBIO Oh questa è graziosina, Farò una gelatina, Farò un buon fricassé. DON PIPPO Andate, (sono per partite) Restate, (si fermano) Partite, udite, (partono ridendo) Ognun badi a sé. Qual giorno felice Godere mi lice Qual gioia per me! (parte) SCENA 11 A destra, mura, che rinchiudono la città, di cui si vedranno gli edifici più alti. Queste formano un semicircolo, in quale ha in prospettiva una fortezza, di cui non si vede che la parte di dietro, cioè il rovescio d'una fabricca antinca con una torre alta quattro piani. Nell'angolo della muraglia, che si perde fra il bosco, se vede un pertugio. Biondello, poi Celidora, Calandrino, poi Lavina Recitativo BIONDELLO L'ultima volta al fin, mura adorate, Il tergo mi mostrate, e pria che Febo Agli antipodi scenda, Vedrovvi il sen. All'arte, alle richezze, A queste mie belezze la tua torre, Sciminito Don Pippo, Oggi ceder vedrai, e darle il sacco Stimo men d'una pipa di tabacco. N.4a Aria BIONDELLO Che parli, che dica Quel viso di pazzo; Ho Venere amica, Cupido è per me. De'matti non curo La furia, e schiamazzo: Del mio, più sicuro Trionfo non c'è. Oh quanto voglio ridere Stasera a quel suppè; Sentir quel vecchio stridere È un gran baccano affè. Recitativo BIONDELLO Ma parmi là in quel lato, Che si muovan le frondi. In quell'ombroso speco Voglio celarmi, e vuo', s'è Celidora, Sorprenderla, pian pian uscendo fuora. N.5 Quartetto CELIDORA (esce dal pertugio) S'oggi, oh dei, sperar mi fate La mia cara libertà; Ah di me non vi burlate; Saria troppa crudeltà. BIONDELLO (uscendo) Qui son io, pupille amate, Dubbio alcun non vi sarà. A Don Pippo le risate Questa sera ognun farà. LAVINA (uscendo dal pertugio) Che m'addita quel ch'adoro? Calandrino mio dov'è? S'ei non vien, zitella io moro; Non v'è medico per me. CALANDRINO Eccol qui, mio bel tesoro, Ho un buon recipe per te, Buone nuove a tuo ristoro, Presto udrai il come, il che. CELIDORA, LAVINA Ma fia poi vero Oppur mentine? Badate e dite La verità! CALANDRINO, BIONDELLO Amor sincero Menzogne ardite Mai proferite Certo non ha. BIONDELLO In un amico Confido e spero. CALANDRINO Io ve lo dico: Oggi verrà! CELIDORA, LAVINA Ma qui ti voglio. BIONDELLO E se non viene? TUTTI Un bell'imbroglio Sarebbe affè. CALANDRINO Zitti, zitti, or mi sovviene... O la barca di Caronte, O di Coclite quel ponte... CELIDORA, LAVINA, BIONDELLO Meglio il ponte piace a me. TUTTI Questo è l'unico espediente, Or si vada a trovar gente. CALANDRINO, BIONDELLO Fuora, fuora! CELIDORA, LAVINA All'armi, all'armi! TUTTI Qui fatica non si sparmi, Non si guardi, non si tardi! Più non chiedasi il perché! [SCENA ...] Auretta, Chichibio N.5 Duetto CHICHIBIO Ho un pensiero nel cervello Onde fo la conclusione, Che Biondello in battello Quella torre vuol scalar. AURETTA Senti il mio ch'è ancor più bello: Tu sei pur, o fanfarone, L'asinello, pazzarello, Che per l'aria vuol volar. CHICHIBIO Obbligato, obbligato! Ma cerchiamo quella chiave. AURETTA Io ben l'approvo. AURETTA, CHICHIBIO Ma ove sia, chi potria In cent'anni indovinar? AURETTA A temer le guardie abbiamo! CHICHIBIO Se d'Astolfo il corno trofo, Son chi sono, con quel sono Quelle guardie vuo' scacciar. AURETTA, CHICHIBIO Ma ad un corno non pensiamo, Già col tempo se 'l ritrova; Or pensiamo a quel che giova Atri e noi a consolar. SCENA 15 Calandrino e Biondello con falegnami, che portano la legna per il ponte, poi Celidora, e Lavina salite per mezzo di una scala a mano sopra le mura, indi Chichibio e Auretta, alla fine Don Pippocon guardie della rocca. CALANDRINO Su via putti, presto, presto! Impiantate i cavalletti, E le travi Colle chiavi Rassodatele a dover! BIONDELLO Capomastro, siate lesto, Solo un'asse vi s'assetti Senza chiassi, Pirch'io passi Senz'avervi da ceder. LAVINA Corri, corri, Celidora! Qui si suda, e si lavora Per la nostra libertà. CELIDORA Bravi, bravi, allegramente! Già vi manca poco o niente, E contento ognun sarà. TUTTI A quel vecchio maledetto, Mostreremo i fichi freschi; E quel conte Lionetto Con gran naso resterà. Se la godremo Poi questa sera E rideremo In verità. CELIDORA, LAVINA Ma se il Marchese ci arriva addosso? TUTTI A nostre spese Si riderà! AURETTA (frettolosa) Miei signori, oh guai! CELIDORA, LAVINA, BIONDELLO, CALANDRINO Cosa dici? Che mai fu? AURETTA, CHICHIBIO Il padrone è già sortito, Il Marchese non c'è più. CALANDRINO Sarà forse andato in fiera A comprare qualche cosa Per Lavina sua sposa; Qui venir non penserà. CELIDORA, LAVINA, BIONDELLO, CALANDRINO Ma, se pur venirci pensa Poiché il diavol non fa festa, Il scommetto la mia testa Ch'ognun mal la passerà. CHICHIBIO Andiamo spiando Auretta mia Per ogni via Della cità. AURETTA Andiam! Se a caso Qui 'l caccia il vento In un momento Saremo qua. (Auretta e Chichibio partono, poi ritornano.) DON PIPPO (da sé, di lontano) Corp di Satanasso! Cosa vuol dir quel chiasso? Che diavol si lavora? Che gente è quella lì? CELIDORA, LAVINA, BIONDELLO, CALANDRINO (sotto voce) Ma il ponte non va avanti, Pur gl'uomini son tanti, Travaglian più d'un ora. Che gente è questa qui? DON PIPPO (verso la porta della rocca) Fuora, guardie della rocca, Collo spiedo, e colla rocca, Ite meco, e quei bricconi Siate preste ad arrestar! (Auretta e Chichibio corrono.) TUTTI GLI ALTRI Viene la guardia! CELIDORA, CHICHIBIO Ah, siam traditi, Siamo spediti! CELIDORA, LAVINA, AURETTA Ahimè! ahimè! TUTTI GLI ALTRI Non c'è più tempo, Non c'è ragione, Andar prigione Convien affè! DON PIPPO Io sono offeso! La mia Eccelenza La prepotenza Soffrir non de', no! (alle ragazze) E voi pettegole, La pagherete, V'accorgerete Dopo il suppè! LAVINA Il cercavo il cardellino Che di gabbia mi fuggì. CELIDORA Ascoltavo un canarino In cui canto mi rapì. DON PIPPO Voi tacete, siete pazze Questà è tutta falsità! TUTTI GLI ALTRI Non han colpa le ragazze, Tu sei pazzo, già si sa. DON PIPPO Su via, guardie, li predete, In prigion li conducete, Ed ognun si pentirà. TUTTI GLI ALTRI Se voi guardie vi movete Il bastone proverete, Ed ognun si pentirà. DON PIPPO Alto, all'armi o miei soldati! Orsù via, venite a' fatti, Si vedrà ci vincerà. TUTTI GLI ALTRI Resteranno minchionati, A restar sarenmmo matti. TUTTI Si vedrà chi vincerà.