Last updated: July 23, 1997
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Oberto

Atto Primo | Atto Secondo


CORO
(Infelice! Nel core tradito
ha tumulto di mesti pensier.
Infelice! E d'amore all'invito
affidava il suo giuro primier.)

IMELDA
A te Riccardo favellar desia.

CUNIZA
Riccardo? . . . E che gli resta
a proferire in sua discolpa? Un giorno
dolce nel core mi scendea quel nome,
qual rugiada che avviva
i lassi fior nella stagione estiva.
Oh, soavi memorie! Oh, caro affetto!
Chi vi toglie al mio petto?
Oh, chi torna l'ardente pensiero
Ei nel volto, nell'alma era bello . . .
Qui m'apparve . . . parlommi d'amor.
Un suo sguardo, un suo dolce sorriso
m'eran vita, gioir, paradiso!
Come preci su gelido, paradiso!
ora invano mi scendono al cor.

IMELDA
Dunque imponi . . .

CUNIZA
Lo spergiuro a Leonora tornerò.

IMELDA
E tu stessa?

CUNIZA
Al primo giuro
io medesma il condurrò.
Più che i vezzi e lo splendore,
più che un plauso che delude,
della splendida virtude
può la voce sul mio cor.
Della misera il dolore
trovi asilo nel mio petto;
amistade è santo affetto
pari a quello dell'amor.

CORO
Ah, sì grande e caro oggetto
non mertava il traditor!

CORO di CAVALIERI (I)
Dov'è l'astro che nel cielo
sorge fulgido col dì?

CORO di CAVALIERI (II)
Lo ricopre un mesto velo,
quel bell'astro impallidì!

CORO di CAVALIERI (I)
E la gioia ed il sorriso
che promise a noi l'amor?

CORO di CAVALIERI (II)
Tutto sparve d'improvviso
come sogno mentitor!

TUTTI
Sì consoli la tradita
che speranze non ha più;
son compagne in questa vita
la sventura e la virtù.

OBERTO
Ei tarda ancor! . . . Forse mancato è il messo,
o forse ei vile! . . . Ah no! Nol credo. Alfine
di vendetta appagar posso il desìo . . .
Niun asil può sottarlo al brando mio.
L'orror del tradimento
chiede dell'empio il sangue;
il braccio mio non langue,
fulmina il brando ancor.
Pur cada il veglio spento,
se in ciel così fu scritto;
ma dell'altrui delitto
nol gravi il disonor.

CORO
Oberto! Oberto!

OBERTO
Qual lieto grido!
Forse tradito mi ha il messo infido . . .

CORO
Tu d'Ezzelino temer non dêi,
vieni a Cuniza che ti salvò.

OBERTO
Ite! fra poco sono da lei.
Salvo? Che importa! Vendetta io vo'.
Ma tu, superbo giovanne,
me non vedrai fiaccato!
All'uno o all'altro il fato
reca l'estremo dì.
S'udrà dal mio cadavere
un grido uscir di guerra;
Oberto ai Salinguerra
morendo maledì!
Eccolo! . . . è desso! Or son tranquillo.
Inoltra, prode guerrier.
Di tenere donzelle
questo non è cimento.
Tu vieni qui a morire, o a compir l'opra
del tuo vile misfatto. Il ferro impugna,
e ti difendi.

RICCARDO
Un sol momento ancora,
fervido vecchio. Ad inegual conflitto
forse mi chiami . . . e lo rifiuto!

OBERTO
Infame abbastanza tu sei!
Fia la men vile questa dell'opre tue.

RICCARDO
Frena l'oltraggio,
all'insulto non scende un ver coraggio.

OBERTO
Vili all'armi, a donne eroi
io proclamo i Salinguerra!
RICCARDO
Vili all'armi? . . . Ah! Tu lo vuoi? . . .
Con l'acciar risponderò.

CUNIZA
Ferma! Ah, troppo in questa terra
disonor tua man versò!

RICCARDO
La vergonga ed il dispetto,
ahi, combattono il mio seno!
Il rimorso a quell'aspetto
lacerando il cor mi va.
Deh, spalancati, o terreno,
e m'ascondi per pieta!

LEONORA
Egli è infame, è traditore,
ed ancora io l'amerei!
Ah! L'incendio d'un amore
chi mai spegnere potrà?
Ma la morte or sceglierei,
altra speme il cor non ha.

CUNIZA
Sciagurato! E tanto ardiva
mentre a me chiedea parola,
e al ricorsco il core apriva
d'un'orribile viltà!
Infelice! Ti consola,
al tuo seno ei tornerà.

OBERTO
Ah, codardo! Al brando mio
no, sfuggire non potrai!
Pari al fulmine di Dio
te dovunque ei coglierà.
Nel tuo sangue laverai
fin de' padri la viltà!

CUNIZA
Conte, lo vedi, orribile
scena apprestati a noi. a infamia ancor ti puoi.

RICCARDO
Imponi! . . .

CUNIZA
A questa misera
giura l'antico amor!

LEONORA
(Oh generosa!)

CUNIZA
Il gaudio brilli di nozze ancor
RICCARDO
E tu l'imponi?

OBERTO
(Fingere devi, se vil non sei!!
Poscia nel bosco attendimi . . .)

RICCARDO
(Verrò, per gli avi miei!!)

CUNIZA
Riccardo! Ebben? . . .

RICCARDO
Rispondere può sol la man per me.

LEONORA
Padre! . . . fia ver?

CUNIZA
Sorridere, possa il Signore a te!

LEONORA
Ah, Riccardo, se a misera amante
tu ritorni pentito, sincero,
come al tempo del giuro primiero
tutto, tutto il mio cor ti darò!

RICCARDO
(Infelice! Sul vago sembiante
parla amor, ed io pur l'ho tradita;
infelice! L'onore m'invita
dove ancora ferir ti dovrò!)

OBERTO
Oh, per poco nell'alma tremante
vi frenate, o pensieri di sdegno!
Ben nel sangue lavar dell'indegno
l'onta infame al mio nome saprò.)

CUNIZA
(Oh, potessi scordarmi l'istante
che all'amore schiudeva il mio seno!
Deh, sorrida alla misera almeno
quella pace ch'io più non avrò!)

CORO di CAVALIERI (I)
Li vedeste.

CORO di CAVALIERI (II)
Ah sì! La mano
si protesero i due Conti.

CORO di CAVALIERI (I)
Ed il core?

CORO di CAVALIERI (II)
Invano, invano!
Stava l'ira sulle fronti.

TUTTI
Ah, sventura! E dalla croce
sol di pace Iddio parlò!,br> Fatto sordo a quella voce
l'uom nel sangue s'allegrò!
Ahi, sventura! E d'una terra
sono entrambi lo splendor!
Pace omai! Fraterna guerra
Maledetta è dal Signor!

CORO di CAVALIERI (I)
Oh qual rumor!

CORO di CAVALIERI (II)
Feroce cozzo è di nudi acciar.

TUTTI
Oh, qual sospetto atroce!
Si corra ad osservar!

RICCARDO
Ciel, che feci! . . . di quel sangue
ho macchiato il brando mio! . . .
Dove ascondere poss'io
il delitto, il mio rossor?
Ah, sì fugga! . . .
Oh Dio! . . . Chi langue? . . .
M'ingannai . . . sussurra il vento.
Ah no! . . . l'ultimo lamento
è del misero che muor.
Ciel pietosa, ciel clemente,
se pregarti ancor mi lice,
deh! Perdona a un infelice,
tu mi salva per pieta!
Oh rimorso! Del morente
l'ombra ognor m'inseguirà.

CUNIZA
Dove son? . . . Il cerco invano!
Qual presagio al cor mi piomba!
Sento il gelo della tomba
per le vene, in mezzo al cor.

IMELDA
Alcun viene . . .

CORO
L'han trovato!
Nella selva ei giace esangue . . .

CUNIZA
Cielo!

CORO
Immerso nel suo sangue
di Leonora è il genitor.
Del duello sospettosa
ella accorse a quelle piante,
vide il colpo dell'amante,
cadde oppressa dal dolor.

CUNIZA
Ah crudeli! Oh, troppo veri
miei presagi! Alla meschina
mi guidate . . .

CORO
S'avvicina!

TUTTI
Oh, spettacolo d'orror!

CUNIZA
Vieni, o misera, cresciuta
solo al pianto, alla sventura!
Sul mio sen ti rassicura,
no, mai più ti lascierò!

CORO
Merce' trovi nel tuo cuore
al dolore che provò.

LEONORA
Tutto ho perduto! . . . tutto! Al colpo estremo
mi volle il ciel presente.
Misero padre mio! Padre, perdono! . . .
Non ei t'uccise . . . chi t'uccide io sono!

CORO
Calma, calma il tuo dolore,
stai nel seno all'amistà!

LEONORA
Sciagurata! A questo lido
ricercai l'amante infido! . . .
Qui l'iniquo mi deluse . . .
Qui l'obbrobrio . . . e l'empie accuse.
Qui lo sguardo . . . Oh Dio! . . . sostenni
d'un offeso genitor!
Ad ucciderlo qui venni
colla man del seduttor.

CORO
Un messagio a questa volta? . . .
Che mai vuole? . . . che sarà?

CUNIZA
I suoi voti, o cielo, ascolta:
abbi ancor di lui pietà!

Fugge Italia in Salinguerra,
cerca asilo in strania terra.
Il perdono a te richiede;
i suoi beni . . . la sua fede . . .
Come ai dì del primo amore . . .

LEONORA
Taci, oh Dio, non proseguir.
Cela il foglio insanguinato
che vergò quello spietato!
Senza padre, maledetta,
una cella a me aspetta!
Veggo sangue in ogni loco . . .
Ei m'abbrucia . . . è ardente foco!
Il mio pianto, il mio dolore,
deh, m'affrettino il morir!

CORO
Infelice! Un rio tormento
già l'assale, e invade il core.
Ella geme . . . il suo lamento
possa il cielo impietosir!

Fine dell'opera.


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Libretto input by Stephen L. Parker
23rd July 1997