Ernani
PARTI 1 | 2 | 3 | 4
Nel 1519, in un bosco sulle montagne d'Aragona, un gruppo di ribelli
festeggia la futura rivolta contro il re.
Appare l capo dei banditi,
il nobile proscritto Ernani, che vuole vendicare il padre ucciso dal
padre dell'attuale re Carlo. Egli annuncia di voler di rapire Elvira,
di cui è innamorato e che dovrà sposare invece il vecchio zio,
Don Ruy Gomez de Silva (Come rugiada al cespite).
Elvira, nel castello dei Silva, attende di fuggire con Ernani
(Ernani, Ernani involami).
Appare invece re Carlo, anch'egli
innamorato della ragazza, e deciso a convincerla a seguirlo.
Elvira lo respinge, quando arriva Ernani. Lo scontro è
interrotto dall'irrompere del vecchio Silva, che, non riconoscendo
subito il sovrano, lo sfida a duello insieme a Ernani
(Infin che un brando vindice). L'arrivo degli scudieri
di Carlo chiarice la situazione: Silva si placa e chiede perdono;
Carlo salva Ernani, che intanto ha scambiato con Elvira promessa
di reciproco amore, e spiega a Silva che si trovava nel castello
per discutere con lui sulla futura elezione dell'imperatore.
Al castello di Silva, dove intanto si svolgono i preparativi
per le nozze. Arriva Ernani che,
fallita la congiura contro
il re, fugge travestito da pellegrino. Silva gli accorda
ospitalità, ma poi lo sorprende con Elvira. Furente,
medita vendetta: tuttavia al giungere del re, che sta dando
la caccia ai fuggitivi, in nome degli obblighi di ospitalità
nasconde Ernani e si rifiuta di consegnarlo
(Lo vedremo, veglio audace). Perlustrato il palazzo,
Carlo parte, portandosi via però anche Elvira
(Vieni meco, sol di rose). Silva sfida nuovamente a
duello Ernani. Quando questi gli rivela che Carlo è
loro rivale e gli propone di unirsi nella vendetta contro
il re, dopo di che potrà disporre della sua vita:
ne sarà pegno un corno da caccia, al cui squillo Ernani si
impegna a morire (Odi il voto).
Ad Aquisgrana, luogo della tomba di Carlo Magno, si attende la
nomina del nuovo imperatore. Carlo (Oh, de' verd'anni miei)
si introduce nel sotterraneo della tomba, ove Silva, Ernani
e i cospiratori della lega si preparano momento della vendetta.
I cospiratori estraggono a sorte il nome di colui che
dovrà uccidere Carlo: sarà Ernani. Silva prega Ernani
di cedergli l'incarico in cambio della vita: questi rifiuta.
La cospirazione (Si ridesti il leon di Castiglia)
viene interrotta da alcuni colpi di cannone, che annunciano
I'avvenuta elezione. Carlo riappare per l'incoronazione,
seguito da dame e cavalieri: tra essi
c'è anche Elvira,
che lo supplica affinché perdoni i ribelli e risparmi loro la vita.
Il sovrano concede amnistia, e magnanimamente concede inoltre
che Elvira si unisca a Ernani, che ha rivelato la propria
identit&eagrave;. L'atto si conclude con un'apoteosi del
novello imperatore, successore di Carlo Magno (O sommo Carlo).
Solo una persona non emette grida di giubilo ma di vendetta:
è Silva
Terrazza nel palazzo di Don Giovanni d'Aragona (il vero nome di Ernani).
Si festeggiano gli sposi, quando viene notato dai servitori un
uomo dallo sguardo pieno d'ira, avvolto in un mantello nero
e coperto da una maschera, che si aggira con fare furtivo.
Elvira ed Ernani sono al colmo della gioia, ma mentre si
scambiano il tanto sospirato eterno amore, odono il suono
di un corno. Ernani, riconoscendo il segnale, impallidisce
e allontana Elvira con un pretesto. Poco dopo appare Silva,
che, togliendosi la maschera e facendosi riconoscere, ricorda
il patto. Ernani cerca di dissuaderlo; quindi anche Elvira,
che nel frattempo è tornata e intuisce quello che sta accadendo,
si scaglia contro il vecchio, dapprima con violenza, poi con
dolcezza, ma tutto è inutile. Silva è irremovibile.
Ernani non può che tener fede al giuramento: con un pugnale
si trafigge il petto e muore.
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