L'ASSEDIO DI CORINTO

Opera in tre atti

Libretto de Luigi Balocchi e Alexandre Soumet
Texto italiano de Callisto Bassi


PERSONAGGI

PAMIRA
NEOCLE
MAOMETTO
CLEOMENE
JERO
OMAR
ISMENE
ADRASTO

SOLDATI GRECI, SOLDATI TURCHI, DONNE GRECHE

SINFONIA

ATTO PRIMO

SCENA I
(Corinto. Vestibolo del Palazzo del Senato. Cleomene, Neocle, Jero,
Guerrieri greci.)

CORO
Signor, un sol tuo cenno
ne accoglie in queste mura,
per torre alla sciagura
de' padri nostri, il suol.
(Ma!... che fia!... non ode e geme!
Qual pensier lo affanna e preme?
Qual mai duolo avvolge in cor?
Ah! per noi non v'è più scampo,
il destin ne opprime ancor.)

CLEOMENE
Del vincitor superbo di Bisanzio
che tutta in ogni intorno assedia la città,
noi già sfidammo la feroce baldanza.
Ciascun d'i del tiranno l'ira sa provocar;
ma del futuro io tremo!...
Ohimè!... sul campo dell'onore
i più forti campioni, miseri! han sepoltura.
Cingon le nostre mura ignei bronzi di guerra;
e uniti all'inumano acciar del Musulmano
mieton... che orror! il popolo e! soldati.
Maometto udì che Grecia oppressa langue,
né vuol ristar quell'empio dal sangue.
Per torne all'empio giogo,
Oh ciel! che far potremo?
Anche pugnar... morire...
o arrenderci dovremo?
Che istante, oh Dio, crudel!
Liberi dite, qua! cura in voi più regge:
il vostro sol pensier mi fia di legge.

CORO
In così reo periglio,
giovar che può il coraggio?
Come ad un no servaggio
potremo oh Dio! fuggir?...

NEOCLE
Guerrieri, a noi s'affida
la Grecia omai che langue
versando il nostro sangue
per lei si de' perir
Di schiavitù l'orrore
ridesti il vostro ardore,
l'ardire de' tiranni
da tutti noi s'inganni.
Il di della vendetta pei nostri pur verrà.

JERO
Si, combattete;
il cielo, il ciel ne reggerà.
La spada omicida
lo scudo é del forte;
se onore gli è guida,
se sfida la sorte
la vita sprezzando
va lieto a pugnar.
E dove egli cada per sorte fatale,
la fronda immortale
si seppe acquistar.

CLEOMENE
La spada omicida, ecc.
Sa un'alma non vile
la morte sprezzar...
il cielo n e guida,
si vada a pugnar,
corriamo all'armi a pugnar.

JERO
Corriamo, amici, all'armi;
corriamo, amici, il barbaro a fugar...
all'armi! all'armi! all'armi!
Sa un'alma non vile, ecc.

NEOCLE
AII'armi!
Corinto si vada a salvar...
all'armi!
Sa un'alma non vile, ecc.

CORO
AII'armi! all'armi! all'armi!
Corinto si vada a salvar...
(Adrasto ed! guerrieri partono.)

NEOCLE
Tua figlia m'è promessa e d'un imen di pace
in Corinto dovra' splender la face.
La tua fé manterrai?

CLEOMENE
Si, vien mira.
T'appressa, o figlia
questo giorno, infausto
forse a noi sorgerà,
ei dee fissar tua sorte;
forse pugnando
io saro tratto a morte;
e questa io preferisco
ai destin d'esser vile.
AI tuo sostegno io scelsi
tra i guerrieri il più forte.
Eccol, Neocle.

PAMIRA
(Che mai sento!)

CLEOMENE
Vien, mi Segui; la pompa è di già presta.

PAMIRA
Ma in un giorno di duol!...

NEOCLE
Ciel!

CLEOMENE
Che t'arresta?

PAMIRA
I miei giorni, se il vuoi,
o padre, saran tuoi;
ma questo imene...
Me vedi a', tuoi piè...

NEOCLE
Gran Dio!  Che sarà?

CLEOMENE
Gran Dio!... Fatal mistero!
Ed ha forse il tuo cor ad altri fé giurata?

PAMIRA
Almanzor in Atene la mia fé ricevette.

CLEOMENE
Chi fia quest'Almanzor?
Chi fia, parla, l'audace?

PAMIRA
Nol tradirà  Pamira.

CLEOMENE
Ah! sgombra dall'alma un tanto affetto
chè se tu non rinunzi a questo insano amore,
l'ira su te cadrà del genitore.

PAMIRA, NEOCLE, CLEOMENE
Destin terribile
O no dolor!
Qual colpo orribile!

PAMIRA
Oh ciel! propizio, mie preci intendi
la pace all'anima, a me tu rendi.
Del cielo irato cessi lo sdegno,
d'avverso fato cangi il rigor.

PAMIRA, NEOCLE, CLEOMENE
Oh ciel propizio, mie preci intendi, ecc.

CORO
Di morte il suon mando l'ostil masnada;
per noi non han quegl'empi cor pietà.
AI Musulman corriam, le mura difendiam.

PAMIRA
Qual mai dolor! Già vien l'ostil masnada !
Oh ciel! In te, nel tuo favor fidiam.

CLEOMENE
Figli d'eroi! Eh! riprendiam la spada!
Corriam, le mura difendiam, corriam.

NEOCLE
Corriam, le mura difendiam,

PAMIRA
Oh ciel! di noi pietà.

CLEOMENE
Andiam, guerrieri, andiam

PAMIRA
Oh padre! Oh, che duolo!

CLEOMENE
Se il mio valore illudesse il destino,
se noi spenti cadiamo sul campo dello scempio,
schiava Pamira esser dovria d'un empio!

PAMIRA
Oh padre!

CLEOMENE
Questo ferro mi risponda dite.

PAMIRA
Tutto comprende la tua Pamira, o padre.

CLEOMENE
Sia dei vili ogni speme illusa appieno;
pensa che vita a Grecia avesti in seno.

PAMIRA
La data fé rammento;
e in quel fatal momento
la figlia tua sarò.
A prevenir l'oltraggio
dell'inimiche squadre,
l'esempio di mio padre
infiammerà il mio cor.
Oh ciel, del tuo favore
tutto il bisogno io sento;
proteggi la mia patria
in si crudel cimento,
seconda il lor valor...

NEOCLE, CLEOMENE
Qual sorte mai funesta!
L'acciar che sol mi resta
punisca il lor furor.
Un voto insuperabile
infiammi il nostro cor.

CORO (donne)
Oh ciel, del tuo favore, ecc.
seconda il lor valor.

CORO (uomini)
La gloria della patria
infiammi il nostro (vostro) cor.

PAMIRA
…destino inesorabile,
dà fine aI tuo rigor.
Ohimè, dà fine, ecc.

CLEOMENE
Mia figlia... ti rammenta...

PAMIRA
Il ferro...

CLEOMENE
Su degna di me.

PAMIRA
La data  fé rammento, ecc.

CLEOMENE, NEOCLE
Qual sorte mai funesta, ecc.

(Le parti principali e quelle del coro continuano, ripetendosi quasi
come prima sino alla conclusione della scena).

SCENA 2
(Piazza di Corinto.! soldati musulmani traversano la scena, inseguendo
dei soldati Greci.)

TURCHI
Dal ferro del forte
germoglia la morte,
la strage, l'orror.
Qual forza non cede
aI nostro valor?
Nessuno pel vinto
s'accolga dolor.
Esecri Corinto
il proprio furor.
Nessuno pel vinto, ecc.

MAOMETTO
Duce di tanti eroi
crollar farò gli imperi,
e volerò con voi
del mondo a trionfar.
A Maometto intorno
venite ad esultar.

CORO
Omaggio, gloria e onor
aI nostro conduttor.

MAOMETTO
Duce di tanti eroi, ecc.

CORO
Omaggio, gloria e onor, ecc.

OMAR
Trionfammo, signor;
ma i Greci ancora difendono
il sentier della fortezza.
Un de' lor capi
in nostre man venia.
Vuoi che s'uccida?

MAOMETTO
A me condotto ei sia.
Vaghezza di parlargli anzi mi prende.

OMAR
Vinse Maometto, e vendicarsi or teme?

MAOMETTO
Amico! a me deh! tu perdona.
Innanzi ch'io v'apparissi vincitor,
la Grecia, d'Almanzor sotto il nome,
io tutta scorsi.

OMAR
E d'Almanzor col nome?

MAOMETTO
Ed in Atene... oh Dio!
qual si offriva donzella
al guardo mio!
lo movo verso Atene
e già comincia la mia ventura.
Amico,! suoi vezzi rammento,
e ai suo pensier
ardir più in me non sento.
Ma il prigionier ver noi
volge il suo passo.
(Cleomene fra guardie.)
Capo all'oste ribelle,
ordina a' tuoi soldati
di deporre la spada.

CLEOMENE
Non m'udrebber giammai.
La Grecia è fida alla sua gloria.

MAOMETTO
Verso la fortezza a riunirsi
li spinge un folle ardire.
Difendersi sapran?

CLEOMENE
Sapran morire.

MAOMETTO
Reprimi que trasporti
d'inutile valore.
Vuoi che porti là dentro
il mio furore?

CLEOMENE
D'uopo di ciò non hai
prevenirti col loro ferro vedrai.

MAOMETTO
Guardie! a me costui sia tolto.
(a Cleomene)
Quanto io vi tema udrai fra breve, o stolto.
I ferri omai precipitin sugli empi.

PAMIRA
Oh ciel! fermate... fermate...

MAOMETTO (alle guardie)
Andate - m 'ubbidite.

PAMIRA
Oh padre!... Ingrata sorte!
Il mio dolore mitigar
possa almen il vincitore.
Signor... io cado a' piedi tuoi...

MAOMETTO
Qual voce!

PAMIRA
Ciel! Che vedo!

MAOMETTO
Pamira!

PAMIRA
Almanzor!

MAOMETTO
Oh, Dio! E' lei.
Quel ciglio ha spento il fuoco mio...

TUTTI
Ah!

PAMIRA
Ritrovo l'amante nel crudo nemico;
che barbaro istante!
che penso? Che dico?
La morte che imploro
deh! porga ristoro a tanto dolor!
Che affanno! Oh, ciel!... a tanto dolor.

MAOMETTO
Quel nobile aspetto,
quel ciglio d'amore,
riaccendon l'affetto
che accolse il mio core.
Oh ciel! dell'alma il furor
distrugger può solo quel volto
quel duolo si dell'alma il furor.

CLEOMENE
Amante la figlia,
che affanno!
dell'empio tiranno!
O ciel, mi consiglia;
qual barbaro affanno!
La morte che imploro,
deh porga ristoro a tanto dolor.

ISMENE
Che affanno!
O ciel!
Quel cielo che imploro,
deh porga ristoro
a tanto dolor!

OMAR
Che affanno!
Oh ciel! Qual terror!
Oh ciel, porgi ristoro
ai suo dolor.

CORO (tenori, bassi)
Il tenero aspetto
d'inerme beltà
ridesta in Maometto
la spenta pietà.
Qual magico incanto
quel ciglio, quel pianto
han mai su quel cor!
O ciel, quel cor!

CORO (soprani)
Cleomene fra l'ira
ondeggia e l'affanno,
e geme Pamira
per barbaro inganno.
Quel cielo che imploro,
deh porga ristoro
a tanto dolor,
o ciel! dolor.

MAOMETTO
Pamira mi sei resa...

PAMIRA
Nel giorno del terror.

MAOMETTO
Giorno sarà di pace
se tu mi segui all'ara
per te la Grecia, o cara,
fia tolta al suo dolor.

PAMIRA
Oh, padre! Oh, padre!

CLEOMENE
Oh, mio furor... Oh mio furor!

MAOMETTO
Vien, mi segui, mi segui,
o mio tesor.

CLEOMENE
Figlia, quel dubbio eccede
Neocle avea tua fede.

MAOMETTO
Neocle? Oh, ciel!...

CLEOMENE
Lui solo disponga del tuo cor.

PAMIRA
No, giammai...

CLEOMENE
Spietata figlia!...
L'ardor che ti consiglia
accende in me lo sdegno,
mi rende un padre indegno
ti maledico!

TUTTI
Oh! quale orror!

PAMIRA
L'alma che geme
non ha più speme,
più non resiste
al suo dolor.

CLEOMENE
Quel core ingrato
d'un padre irato
te ma lo sdegno
vendicator.

MAOMETTO
Vien, mi segui.
L'amore, il potere
puniran di quell'alma,
l'orgoglio.
Un rifiuto
soffrire non soglio
e vendetta tremenda farò.
Vien, mi segui, ecc.

CLEOMENE
Fra i rimorsi,
fra il duol e l'affanno
sempre viva
l'indegna nel pianto;
tolga morte
rossore cotanto
ad un padre
che tutto perdè.

OMAR, CORO (uomini)
Non piegar di Maometto
lo sdegno vanterebbe
il potere d'un Dio.
Di vendetta
lo strugge il desio;
fatal giorno pei Greci
quest'è.
Si, di vendetta, ecc.

ISMENE, CORO (donne)
Dai rimorsi, dal duol,
dall'affanno lacerata
non regge quell'alma
Dio possente
le rendi la calma
che il suo core
innocente perdè.
Si  da rimorsi, dai duol, ecc.

PAMIRA
Dai rimorsi, dal duol,
dall'affanno lacerata
non regge quest'alma;
Dio possente
mi rendi la calma
che il mio core
innocente perdè.
L'alma che geme, ecc.


ATTO SECONDO
(Padiglione di Maometto.)

PAMIRA
Cielo! che diverrò?
Destin crudele!
Oh come mai sottrarmi
ai poter d'un amante,
e più d'un vincitor?
L'ira patema
mi persegue e m'opprime:
Corinto è in ceppi...
Oh! giorno di pianto e di terror!
I canti, i giuochi, questi fior!...
quelle faci... ah! tutto, tutto
dell'alma accresce il lutto.
Dolce per me
fora un feral cipresso...
la morte è sola speme
a un core oppresso.
Si, ferite, il chieggo, il merto,
quelle spade in me volgete,
che di gloria il più bel serto
già m'appresta amico il cielo.
Si, fente, ecc...
…amico il ciel.
Dal soggiorno degli estinti
le mie preci, o madre, intendi
di Pamira tu difendi
l'innocenza e la virtù,
dal soggiorno degli estinti, ecc.
Ah! che spiegar non posso
quello che in petto io sento
e il mio crudel tormento
più grande ognor si fa.
No, non più, no, non spero, oh, Dio,
trovar felicità.
Che crudo istante è questo,
che palpito, che pena!
Tormento più funesto
del mio, no, non si dà.
Ah, del mio non si dà, ecc.

ISMENE, CORO (donne)
Oh ciel!... che fia...
chi mai s'avanza?
Chi forza ne darà?
Si ami il petto
di costanza,
quaI si visse,
si morrà.

MAOMETTO (a Pamira)
Sgombra il timor:
il mio poter ti cinge,
lo depongo ai tuoi piedi
I'orgoglio del mio serto.
Venti scettri mi diè facil vittoria,
e son tuoi, Pamira!

PAMIRA
Ciel!

MAOMETTO
Onde tal pena?
AI mio fianco esser puoi,
lieta e serena.

PAMIRA
Ah! di Corinto in pianto
riprendiam il cammin.
A Dio sleale...
in odio ai padre mio...

MAOMETTO
Si placherà, mio bene, si placherà,
e secondo il vedrem ai nostro imene.
Che vedo? Ohimè... tu piangi?
Deh! parla - a che quel pianto?
Qual fia di duol cotanto
fatal sorgente in te?
Qual fia, ecc.

PAMIRA
Potrei lasciar che l'alma
gustasse amor e calma,
mentre lo vieta il padre mio?
Mi giovi, o morte, il tuo rigor
mentre lo vieta, oh Dio,
crudele il padre mio.
Oh giuramento! il cielo
m'opprime, ahi! troppo, io gelo;
deh, vieni, o morte –
in questo momento ah si funesto
mi giovi il tuo rigor.

MAOMETTO
Onde il pallor di morte
che su quel volto è sculto?
Qual tristo affanno occulto
opprime il suo bel cor?
Pietosa a me sorridi
col guardo tuo d'amor;
l'impero mio dividi
e calma il tuo dolor.
Vinci, Pamira, il terror
che t'arresta.
Vedi? L'ara d'imen
per noi s'appresta.
(dagli Imani viene posta un 'ara in scena)

ISMENE
Imen le dona
una corona,
e la circonda
del suo splendor.
Ma la sventura
per lei congiura,
e veste ai duolo
il suo bel cor.
L'odio d'un padre
estingui, o cielo,
e copra un velo
il suo dolor,
imen le dona, ecc.

CORO (donne)
Muovi o regina
sicuro il piede,
qui avrà mercede
il tuo bel cor.
Vieni, e potrai
lunge dal pianto
gustar l'incanto
d'un dolce amor.

CORO (donne, uomini)
Divin profeta,
dator di bene,
circonda imene
del tuo splendor.
Da te propizio
sia il voto accolto
nè a noi sia tolto
il tuo favor.
Divin profeta, ecc.

MAOMETTO
Pamira...

PAMIRA
Questo altar...

MAOMETTO
Qual mai tumulto!...

NEOCLE (di dentro)
Pamira?

(entra Omar; indi Neocle incatenato fra guardie)

OMAR
A provocarne
fu spinto audace un Greco.
Fatal disperazione
travia la sua ragione.

PAMIRA
(Che mai vedo!... Neocle!)


NEOCLE
(E' dessa!)

MAOMETTO
Audace schiavo ribelle,
e quale vana speme
ti ricondusse all'armi?...
sol, che pretendi?

NEOCLE
O morte, o vendicami.
Ecco ciò che dai Greci
può attendersi un tiranno,
ed è la pace che in nome lor
a qui proporti io vengo.

MAOMETTO
Stolti, ricusan dunque
la man che lor donai?

NEOCLE
Pugnar tu li vedesti,
e dubbio n'hai?
Sai tu ch'invide tutte
del nostro fin,
contendono la gloria
di custodir que' muri
di Corinto le vergini e le spose
della palma funebre oggi orgogliose?
Tutti d'un bel morir
gustan l'ebbrezza,
intanto che Pamira,
fra gl'inni a gioia sacri,
arride lieta ai vincitor,
e sulta Grecia esangue
adorna il crin di fior
tinti nel sangue.

MAOMETTO
Nessun mai può torti ai furor mio.
Chi sei tu? Chi sei tu?

NEOCLE
Tale io son...

PAMIRA
E' mio gemano.

MAOMETTO
E' suo gemano!

PAMIRA
E' mio gemano.
(mi trema il core,
chi a quel furore
lo può salvar?)
Mi trema  il core, ecc.
E' mio gemano, ecc.

NEOCLE
(lo suo gemano!
mi trema il core,
chi a quel furore
mi può salvare?)
Mi trema il core, ecc…
lo suo gemano, ecc.

MAOMETTO
Può sol quel ciglio calmar
la piena del mio furore
può sol quel ciglio che m'incatena,
lo può salvar dal mio furor.
E' suo gemano ma un suon d'amore
dal mio furore lo può salvar.
Sian tolti a lui quei ferri.

NEOCLE
(Che pensa? Che fia mai?)

MAOMETTO
Tu il testimon sarai
del mio vicino Imen.

NEOCLE
Che ascolto!

MAOMETTO
Non si tardi.
Pamira, l'ara è presta.

NEOCLE
Ah no! che aIl'empia festa
presente io non sarò.
No, no, no... la morte!

MAOMETTO
Insano!

PAMIRA
Maometto!

MAOMETTO
Vieni, o cara,
vieni, ne attende l'ara.

PAMIRA
Oh cielo! Che farò?

MAOMETTO
De' giuri tuoi sovvienti!

NEOCLE
Deh! pensa ai padre almeno...
ah torna nel suo seno...

MAOMETTO
Pamira mia sarà.
Oh, sol di chi t'adora
dolce conforto e speme,
un cor che avvampa e geme
t'affretta a consolar.

NEOCLE
D'amor seguace e schiava
dell'arti sue Ieggiadre,
il ciel, la patria, il padre
colei potè scordar?
D'amor seguace e schiava, ecc.

PAMIRA
Ancor mi suona irata del genitore la voce;
ma il mio destin feroce
non posso, oh Dio, cangiar.
Ancor mi suona irata, ecc.

MAOMETTO
Ciel! O cor... t'affretta... vien.
Oh, sol di chi t'adora, ecc.

OMAR
Corinto in suon di sdegno
diè di battaglia il segno.

MAOMETTO
Corinto?
Quand' io posso lanciarla nell'orror?

OMAR
Dell'arme il suon non odi?
Le vergini dei prodi
dividono il valor.
Osserva, osserva!
(s'apre la tenda, e si vede la cittadella di Corinto coperta di donne
e di guerrieri amati)

NEOCLE
Ciel! che miro!

PAMIRA
Che orrore!...

MAOMETTO
Qual delirio!

CLEOMENE (di dentro)
Pamira!

PAMIRA
Ah, si, t'intendo...
già l'amor mio spirò.

CORO DI GRECI
Sfidiam della sorte
l'ingiusto rigor sfidiam:
è bella la morte
sul campo d'onor.

NEOCLE
Sfidiam della sorte
l'ingiusto rigor:
sfidiam il rigor, ecc.

CORO DI TURCHI
Punite quell'onte
saran dal terror,
piegate la fronte,
cedete ai valor,
si ,si, ai valor.

PAMIRA, ISMENE, NEOCLE
Sfidiam della sorte, ecc.

CORO DI TURCHI, OMAR
Andiam, della morte
si sparga, il terror,
è gloria del forte
la strage, l'orror,
andiam, della morte, ecc.

MAOMETTO
L'oltraggio m'è guida,
m'infiamma l'amore.
Si pugni, s'uccida,
sia tutto terror.
L'oltraggio m'è guida, ecc.
Tu sola puoi, Pamira,
calmar la mia giust'ira.
Ad un tuo detto è avvinto
il fato di Corinto.
Distrutti i tuoi fra poco
saran dal ferro e il fuoco
se a me la man non dai...

PAMIRA
Con essi lo perirò?

MAOMETTO
Che ardisci dir?

NEOCLE
(Respiro.)

PAMIRA
Si, la palma del martiro
col padre acquisterò.

MAOMETTO
Ma! giuri tuoi?
La speme che fino ad or gustai?

PAMIRA
Un di, Almanzor, t'amai,
morrò oggi co miei,
co miei morrò.

NEOCLE
Oh Pamira!

MAOMETTO
A me sei sposa.

PAMIRA
No, giammai.

MAOMETTO
Mi segui, indegna.

NEOCLE
lo trionfo, io trionfo!

MAOMETTO
Oh mio martir!

NEOCLE
Qual vittoria!

PAMIRA
Oh mio padre!...

MAOMETTO
Vieni all'ara!

PAMIRA
No, la morte!

NEOCLE
Questa morte...

PAMIRA
…è mia gloria. vien, gemano.

NEOCLE
Si, partiam!...

MAOMETTO
Più non reggo! Ite a morir!

CORO DI GRECI
Sfidiam della sorte, ecc.

CORO DI TURCHI
Andiam della morte, ecc.

PAMIRA, ISMENE, NEOCLE
Sfidiam della sorte, ecc.

OMAR
Andiam della morte, ecc.

MAOMETTO
L'oltraggio m'è guida, ecc.
…sia tutto terror.
Ebbene, il nuovo sole
Vegga ogni Greco estinto
e sorga di Corinto
gli avanzi a rischiarar.

TUTTI
AII'armi, all'armi,
strage, vendetta, terrore!

NEOCLE, ISMENE, GRECI
lo sorrido ai destin
che m'attende,
più non teme la morte il mio core.

MAOMETTO, OMAR, TURCHI
Presto all'armi!
Riaperto è il sentiero,
a vendetta, alla strage, al terror...

PAMIRA, ISMENE, NEOCLE, GRECI
Tutta l'alma ai pensier
si riaccende di morir
per la patria e l'onor.
lo sorrido ai destin, ecc.

MAOMETTO, OMAR, TURCHI
…sarà vittima un popolo intero
dell'indomito nostro furor.
Presto all'armi, ecc.


ATTO III
(Le tombe di Corinto.)
NEOCLE
Avanziam...
...questo è il luogo!
E qui bando ai timore!
Salve, asil della morte!
Salve, rifugio estremo
d'un popol vinto
e non di gloria privo!
In tempo lo giungo.
I Greci non morran senza me.

ADRASTO
Ciel! chi vegg'io?
Qual volto appare ai guardo mio?
Neocle fra noi portossi in questo asil di pianto?

NEOCLE
Si, sotto queste funebri volte
ed ai baglior di faci funeste
io vengo a congiunger
un'altra vittima di voi degna.

ADRASTO
Ai ferro ostil tutto,
signor, soccombe,
e la patria non ha
che queste tombe.

NEOCLE
Del mio tornar
Cleomene avverti,
e digli
che a lui riede Pamira,
che Neocle la guida,
e ch'essa attende in dono
d'impetrare, piangendo,
il suo perdono.
(Adrasto parte)
Non temer, d'un basso affetto
non fu mai quel cor capace,
nè saprebbe la tua pace
mai comprar con la viltà,
no, nè saprebbe, ecc.
Del periglio al fero aspetto
ella intrepida già parmi
impugnar lo scudo
e l'ami d'una bella fedeltà.
Del periglio, ecc.
…fedeltà, si, si.
E d'un trono alla speranza
dir con placida sembianza,
basso affetto nel mio petto
nido aver mai non potrà.
Del periglio; ecc.
E d'un trono, ecc.

PAMIRA, CORO INTERNO DI DONNE
Signor, che tutto puoi,
gli oppressi figli tuoi,
signor, si prostrano ai tuo piè,
gli oppressi figli tuoi, ecc.
Il nembo di vendetta
punisca l'empia setta
che d'oltraggiar ardisce
gli altari della fè!

CLEOMENE
Che sarà?
Ciel... che sento! Ella è Pamira
... che unita all'altre suore
implora il tuo favore,
Eterno Dio,
implora il tuo favore.
Oh come ai cor soavi
mi giungono! tuoi detti.
Voglia propizio il ciel
che sian veraci.
Oh, figlia, dolce mia figlia,
a me per sempre i barbari l'han tolta.

MAOMETTO
D'ogni intorno vegliate, o prodi miel.

CLEOMENE
Oh, cielo! Maometto.

MAOMETTO
Che veggio, Cleomene!

CLEOMENE
Tremi forse?

MAOMETTO
Ed osi tu d'insultarmi
e cimentami ancora.

CLEOMENE
In Maometto ognora spregerò un traditor.

MAOMETTO
T'intendo.
Amore mentir mi fece nome un d'i,
tua figlia...

CLEOMENE
E ardisci tu nomarla?

MAOMETTO
Oso adorarla, il sai.
L'adoro or più che mai.

CLEOMENE
Perfido!

MAOMETTO
Ed oso mano offrirle di sposo
e un trono
e questa prova d'amor, di lealtà...

CLEOMENE
T'arresta. T'arresta.
Pria svenar con ferme ciglia
di mia man saprei la figlia,
che la patria fé tradire,
che soffrir un tale orror.
Pria svenarla... che soffrir, ecc.

MAOMETTO
Di feroce insano orgoglio
meco omai fai pompa, invano
meco omai, ecc.
Chi resiste ai mio desire
dee tremar del mio furor,
chi resiste, ecc.

CLEOMENE
Speri invan.

MAOMETTO
Dov'é, chi mai,
chi contender fia capace,
Pamira ai braccio, all'amor mio?

NEOCLE
Io, tiranno, e trema.

MAOMETTO
Audace!
Ma ai fratel di Pamira perdono.

CLEOMENE
E' suo sposo.

MAOMETTO
Che dicesti?

CLEOMENE
E' suo sposo.

MAOMETTO
Che dicesti?

NEOCLE
Fremi si, sposo io sono –
n'ebbi già la fede, il cor.

MAOMETTO
Ah, suo sposo!
E' vive ancor!

NEOCLE
All'empio in braccio
come potrei veder colei
che amai sinor?
A quell'aspetto
d'averno in petto
sento le furie,
provo l'orror!
Ah, veder colei, ecc.
…si, già provo l'orror!

MAOMETTO
All'empio in braccio, ecc.

CLEOMENE
All'empio in braccio, ecc.

MAOMETTO
Tu che tanto orgoglioso ostenti,
vil rival che mi cimenti,
ai rigor di mia vendetta,
v'abbandono, o traditore.

NEOCLE
Se onor senti vieni al campo,
là il rival, se hai cor, ti sfida,
là il valor di noi decida,
premi amore il vincitore.

MAOMETTO
Si, verrà, si, vincerò,
vil rival, ti svenerà.

CLEOMENE (a Neocle)
E quel nume che t'inspira,
che t'ascende all'alta impresa,
veglierà per tua difesa,
vincitor ti renderà.

NEOCLE
Vien.

MAOMETTO
M'attendi.

CLEOMENE (a Neocle)
Va, trionfa.

NEOCLE, CLEOMENE
Pamira, premio a noi (te) sarà.

MAOMETTO
Pamira premio a me sarà.
M'attendi.

NEOCLE
Vien.

CLEOMENE
Va, di generoso, nobile ardore
in seno il core sento avvampar.
Alla vendetta mi guida amore,
ti chiama onore a trionfar.

NEOCLE
Di generoso, nobile ardore, ecc.
…mi chiama onore a trionfar.


MAOMETTO
Di generoso, ... nobile ardore, ecc.
…mi chiama onore a trionfar.

NEOCLE
E fia ver, mio Signore, chi t'adora,
dovrà, o ciel, la sua terra lasciar?
Nol permetter, lo chiede, lo implora,
chi per te sa la morte incontrar.
No, no, ben credo ai tuo detto immortale:
l'empio invan contro te sorgerà.
Noi cadrem, ma tremendo, fatale,
ai nemico il trionfo sarà.
Ah! si, è il ciel che quell'anima ispira,
con noi morte ella viene a incontrar.
Del tiranno sprezzare seppi l'ira,
seppi il ferri a Pamira spezzar.
Sei tu che stendi, o Dio,
la mano onnipossente,
e salvi l'innocente
da ria fatalità.
Per te rinascer sento
in me la dolce speme;
in me rinascer sento
per te la dolce speme;
appien per te contento
il cor alfin sarà,
appien per te, ecc.
Presso all'urna di sua madre
in tal di si tenebroso,
meco fugge un nodo odioso
e mai sempre il fuggirà,
un nodo odioso, ecc.
Sei tu che stendi, ecc.
O mio Cleomene!

CLEOMENE
E tu, ch'io credea spento,
al nostro estremo di
dunque sei reso?
Un figlio ancor mi resta
onde tergermi il pianto.

NEOCLE
E ti scordi Pamira, o padre intanto?

CLEOMENE
Disciolse l'infedele ogni sacro legame...
ah! viva lunge da un genitor che offese.

NEOCLE
Ella salvò! miei giorni.

CLEOMENE
Ma dell'infamia i miei
tutti coperse...
Ah! l'onor mio perdei!...

NEOCLE
Se pentita a' tuoi piè reduce fosse?

CLEOMENE
Le figgerei questo pugnal nel seno.

NEOCLE
il suo dolor...

CLEOMENE
Ma il mio?

NEOCLE
Tu, padre...

CLEOMENE
E vuoi? Ciel! Ella!

PAMIRA
Ella spira a' piedi tuoi!

CLEOMENE
Perfida! a che vieni?
QuaI pensier volgi?

PAMIRA
Oh padre!

CLEOMENE
Qual è la tua famiglia?
Fui padre un giorno...
oggi non ho più figlia.

PAMIRA
Padre!

NEOCLE
Pietade almeno del suo dolor ti prenda.

CLEOMENE
Ah vada lunge da questo asil di morte!

PAMIRA
Partir non posso ed a morir qui venni!

CLEOMENE
A morirvi?...
La patria esilia un'infedele;
l'esecrato amor tuo...

PAMIRA
Ei con la patria spira
essa morendo, il cor cangiò a Pamira.

NEOCLE (a Cleomene)
Ebben?

CLEOMENE
Se vero fosse... se degna ancor di me...
l'impura fiamma giuri toglier dal sen?

PAMIRA
Giuro a Neocle, sulla tomba materna,
fede costante, eterna.

CLEOMENE
O figli, entrambi venite ai seno mio...
meco vi benedica il sommo Iddio.

PAMIRA, NEOCLE, CLEOMENE
Celeste provvidenza,
il tuo favor imploro:
dà temine ai martiro
d'un popolo fedel.
Celeste provvidenza,
pietade all'innocenza
giammai negava il ciel.
Celeste provvidenza,
il tuo favor imploro, ecc.

PAMIRA
Oh padre!

CLEOMENE
Andar conviene.

NEOCLE
Pamira! Addio mio bene.

PAMIRA, CLEOMENE, NEOCLE
Ci rivedremo in ciel...
(nel partire s'incontrano con Jero che gli arresta)

JERO
Tutto percorsi il marzial recinto;
già feroce s'avanza la nemica coorte,
nè speme v'ha per noi
che e la morte.

CLEOMENE
lo voglio
che il Musulman orgoglio
innanzi a queste tombe
tremi di sua vittoria.
O veglio eletto dal ciel,
le nostre insegne benedici.

JERO
I secoli futuri serberanno
memoria di si nobil coraggio.
Vendetta alle nostre onte!
Prodi... chinate ai suol
la vostra fronte.
(tutti si prostrano)
Chiuso serbate il cor
a tema indegna?

PAMIRA, NEOCLE, CLEOMENE, GRECI
Si, a te tutti il giuriam!

JERO
Coll'armi, o su di quelle
tornar giurate?

PAMIRA, NEOCLE, CLEOMENE, GRECI
Si, a te tutti il giuriam!

JERO
Morir Saprete per la patria in pianto?

PAMIRA, NEOCLE, CLEOMENE, GRECI
Si, a te noi lo giuriam!

JERO
Ed a nome di quel Dio che v'ispira,
lo benedico, appendendo all'insegne
la palma del martirio, la fronte del fedeli.
Sorgete per morire... io v'apro! cieli...
(tutti si alzano)
Andiam... ma... oh turbamento!
Oh profetica ebbrezza!
A' sensi miei lo stesso Iddio comanda.
Egli ai mio sguardo svela l'avvenir della Grecia...
Pria di morir m'udite...

PAMIRA, NEOCLE, CLEOMENE, GRECI
Di Grecia l'avvenir Dio palesa
a' suol sguardi: udiamo.

JERO
Nube di sangue intrisa
copriva il nostro cielo:
e della morte il gelo
spandeva in ogni cor.
Un popol servo io veggio
dormir sulle sue pene,
e il suon di rie catene
non lo risveglia ancor?

PAMIRA, NEOCLE, CLEOMENE, GRECI
E il suon di rie catene
non lo risveglia ancor?
Ohimè?

JERO
Ma si ridesta alfin.
Genti! Genti!
Tergete il pianto...

PAMIRA, NEOCLE, CLEOMENE, GRECI
Tergiam, tergiamo il pianto!

JERO, PAMIRA, NEOCLE, CLEOMENE, GRECI
Oh patria!

JERO
I figli tuoi si scuotono ai tuo
Il vento apporta la polve sul loro brandi di Maratona.

PAMIRA, NEOCLE, CLEOMENE, GRECI
Maratona! Maratona!

JERO
E come possente scudo, lddio,
Grecia difende!
L'eco delle Termopili di Leonida
ancora favella.

PAMIRA, NEOCLE, CLEOMENE, GRECI
Leonida! Leonida!

JERO
Questo nome, che suona vittoria,
scuote ogn'alma e la guida a pugnar
e vedrassi sul campo di gloria
il sepolcro cangiarsi in altar.

JERO, PAMIRA, NEOCLE, CLEOMENE, GRECI
Questo nome, ecc...
…noi vedremo sul campo
di gloria, ecc.
…andiam, andiam.
(tutti partono, tranne Pamira e le donne)

PAMIRA
L'ora fatal s'appressa.
Vincer giova o perir.
Per nostro Dio, per la Grecia
ne accenda egual desio.
Volte tranquille e terre,
asilo della morte,
voi che ne proteggete
e di vostre ombre ne coprite,
se mai de' Greci il fato
tradisse! sforzi lor...
…deh! profondate.
Fra le vostre ruine,
di sue vittime in cerca,
il vile autor de' nostri mali estremi,
non vi trovi che sangue:
il vegga e fremi!
Venite a questo sen,
dilette suore,
impetriamo dal cielo
il suo favore.
Giusto ciel!
In tal periglio, più consiglio,
più speranza non ci avanza,
che piangendo, che gemendo
implorar la tua pietà,
che gemendo, ecc.
più consiglio, più speranza, ecc.

CORO (donne)
Giusto ciel! la tua clemenza,
ciel! ciel! ciel!
giusto ciel, ponga temine ai soffrir.

CORO DI TURCHI
Vittoria! Vittoria!
L'altero oppresso resto.

PAMIRA
Fia ver? Che orror!

CORO DI TURCHI
Prigioniero fra ritorte
fia preda di morte.

PAMIRA
A ch'io morirò.

CORO DI DONNE GRECHE
Che parli? Deliri!

PAMIRA
A tanti
resister chi può?

CORO DI DONNE GRECHE
Ah! Ah!

PAMIRA
Parmi vederlo, ahi misero
vicino a morte orribile.
Che affanno inesprimibile,
oh, immagine d'orror!
Parmi vederlo, parmi vederlo.
Quest'anima sensibile
non regge a tanti palpiti,
soccombe ai suo dolor...

CORO DI DONNE GRECHE
Quest'anima sensibile, ecc.

PAMIRA
Ah, parmi vederlo, ecc.  
ai suo dolor.

CORO DI DONNE GRECHE
…si , aI suo dolor.

PAMIRA
Ma qual mai suona
funebre accento?
Ah! ben lo sento, tutto fini
Se i dei pé Greci
pietà non hanno,
tremi il tiranno che ne avvilì.

CORO DI TURCHI
Feriam! Feriam!
L'ardir non langui
Quel corpi esangui,
su calpestiam.

PAMIRA
Tremi il tiranno, il vincitor, si.

CORO DI DONNE GRECHE
Se!. Greci tutti,
miser! fur spenti,
di noi paventi
il vincitor.

MAOMETTO
Anche all'orgoglio
mercé non resta.
Pamira io voglio.
(ai suoi)
Andate...

PAMIRA
Arresta!...
o questo ferro
mi squarcia il sen...

MAOMETTO
Pamira!
(si sente scoppiare l'incendio)
Cielo!
Che avviene? Oh giorno!

CORO DI TURCHI
Cielo!
Che avviene? Oh giorno!

MAOMETTO
Qual nembo intorno
s'ode muggir!

(pro fonda la parte in prospetto dell'edifizio, e lascia vedere
l'incendio di Corinto)

CORO DI TURCHI
Qual nembo intorno
s'ode muggir!

PAMIRA, CORO DI DONNE GRECHE
Oh patria!

CORO DI TURCHI
Oh giorno!


contributed by Daniel Levrard


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Monday, 08-Dec-2003 21:42:32 PST