PIETRO METASTASIO / WOLFGANG AMADEUS MOZART OperaGlass
IL RÈ PASTORE K.208 
Composer: Wolgang Amadeus Mozart
Librettist: Pietro Metastasio
First performance: 23.4.1775 Archiepiscopal Residence, Salzburg

ALESSANDRO, King of Macedonia (tenor)
ELISA, Phoenician shepherdess (soprano)
AGENORE, Sidonian aristocrat (tenor)
AMINTA, a shepherd, rightful heir to Sidon (soprano)
TAMIRI, daughter of the deposed tyrant, Stratone (soprano)


ATTO PRIMO

No. 1 Overtura

SCENA PRIMA

Vasta ed amena campagna. Greggi e pastori. Tuguri pastorali. Veduta
della città di Sidone in lontano. Aminta assiso sopra un sasso,
cantando al suono delle avene pastorali; indi Elisa.


Aria

AMINTA
Intendo amico rio
Quel basso mormorio:
Tu chiedi, in tua favella,
Il nostro ben dov'è?

Recitativo

AMINTA
(vedendo Elisa, getta le avene e corro ad incontrarla)
Bella Elisa? idol mio?
Dove?

ELISA
A te caro Aminta.

AMINTA
Oh Dei! non sai
Che il campo d'Allesandro
Quindi lungi non è?
Che tutte infesta
Questa amene contrade
Il Macedone armato?

ELISA
Il so.
Deh m'ascolta. Ho colmo il core
Di felici speranza: e non ho pace
Finchè con te non le divido.

AMINTA
Altrove
Più sicura potrai...

ELISA
Ma d'Alessandro
Fai torto alla virtù.
Ei da un tiranno
Venne Sidone a liberar: né vuole
Che sia vendita il dono:
Ne franse il giogo, e ne ricusa il trono.

AMINTA
Chi sarà dunque il nostro re?

ELISA
Si crede,
Che ignoto anche a se stesso occulto viva
Il legittimo erede.

AMINTA
E dove...

ELISA
Ah lascia,
Che Alessandro ne cerchi. Odi. La mia
Pietosa madre (oh, cara madre!) alfine
Già l'amor moi seconda.

AMINTA
Ah!

ELISA
Tu sospiri Aminta!
Che vuol dir quel sospiro?

AMINTA
Contro il destin m'adiro,
Che sì poco mi fece
Degno, Elisa, di te.

ELISA
Non le richezze, o gli avi;
Cerco Aminta in
Aminta: ed amo in lui
Fin la sua povertà.

AMINTA
Oh mia sola, oh mia vera
Felicità! quei cari detti...

ELISA
Addio.
Corro alla madre, e vengo a te fra poco.
Io non dovrò mai più lasciarti. Insieme
Sempre il sol noi vedrà, parta, o ritorni.
Oh dolce vita; oh fortunati giorni!

No. 2 Aria

ELISA
Alla selva, al prato.
al fonte,
Io n'andrò col
gregge amato:
E alla selva, al fonte,
al prato
L'idol mio con
me verrà.
In quel rozzo
angusto tetto,
Che ricetto a
noi darà,
Con la gioia e
col diletto
L'innocenza
albergherà.
SCENE SECONDA
(Aminta, poi
Alessandro ed
Agenore con picciol
seguito)

Recitativo

AGENORE
(piano ad
Alessandro)
Ecco il pastor.

ALESSANDRO
Come t'apelli?

AMINTA
Aminta

ALESSANDRO
E il padre?

AMINTA
Alceo.

ALESSANDRO
Vive?

AMINTA
No: Scorse
Un lustro già ch'io lo perdei.

ALESSANDRO
Senti. I tuoi passi
Ad Alessandro il
guiderò, se vuoi.

AMINTA
No.

ALESSANDRO
Perché?

AMINTA
Sedurrebbe
Ei me dalle mie cure; io qualche istante
Al mondo usurperei del suo felice
Benefico valor.
Ciascun se stesso
Deve al suo stato.
Altro il dover d'Aminta,
Altro è quel d'Alessandro.

ALESSANDRO
Ma può il Ciel di tua sorte
In un punto cangiar tuto il tenore.

AMINTA
Sì! ma il Cielo fin'or mi vuol pastore.
Se soletto tra voi
Della tenera greggia i passi osservo,
Col rozzo suon del umil mia zampogna
A quella i paschi raddolcisco, e intanto
Scaccio dal cuor la noia, e lieto io canto.
Canto della mia ninfa i dolci amori,
Che se meco non è, so che sospira;
Tutto amor ella spira,
Tutto fuoco
Anch'io qual fenice mi struggo indi rinasco.

Recitativo accompagnato

AMINTA
Ditelo voi pastori,
Se un più di me felice e fortunato
Si ritrova fra voi.
Che al fido
Aminta fida
È la bella Elisa ogni ruscello
Garrulo il dice a tutti, il cavo monte
Lo ripete giulivo ed ogni fronda
Chinandosi l'afferma, e fin gl'augelli
Emuli al nostro amor amano anch'essi;
E fra baci, ed amplessi
Separandosi, all'un, e all'altro polo
Portan de' pastorelli
Elisa e Aminta
Al chiaro esempio il testimon verace:
Che il riposo, la pace, e il vero amore
Nella vita s'annidan del pastore.

No. 3 Aria

AMINTA
Aer tranquillo e dì sereni,
Freschi fonti, e verdi prat
Sono i voti fortunati,
Della greggia e del pastor.
Che se poi piacesse ai fati
Di cambiar gl'offici miei,
Avran cura allora i Dei
Di cambiarmi e mente e cor.

SCENA TERZA
(Alessandro ed Agenore)

Recitativo

AGENORE
Or che dici
Alessandro?

ALESSANDRO
Ah certo ascondo
Quel pastorel lo sconosciuto erede del soglio di Sidone.
Eran già grandi
Le prove tue; ma quell parlar, quell volto
Son la maggior. Che nobil cor! che dolce,
Che serena virtù!
Sieguime. Andiamo
La grand'opra a compir. De'fasti miei
Sarà questo il più bello. Abatter mura,
Eserciti fugar, scuoter gl'imperi
Fra turbini di guerra,
È il piacer che gl'eroi provano in terra.
Ma sollevar gli opressi,
Render felici i regni,
Coronar la virtù, togliere a lei
Quel che l'adombra ingurioso velo,
È il piacer che gli Dei provano in Cielo.

No. 4 Aria

ALESSANDRO
Si spande al sole in faccia
Nube talor così,
E folgora, e minaccia
Su l'arido terren.
Ma poi, che in quella fogia
Assai d'umori unì,
Tutta si scioglie in pioggia,
E gli feconda il sen.

SCENA QUARTA

(Tamiri in abito pastorale ed Agenore)

Recitativo

TAMIRI
Agenore? T'arresta.
Odi...

AGENORE
Perdona
Leggiadra pastorella; io d'Alessandro
Deggio or su l'orme... (Oh Dei!
Tamiri è guella).
Principessa...

TAMIRI
Ah moi ben!

AGENORE
Sei tu?

TAMIRI
Son `io

AGENORE
Tu qui, tu in questa spoglia?

TAMIRI
Io deggio a questa
Il sol ben, che mi resta,
Ch'è la mia libertà: già che Alessandro
Padre e regno m'ha tolto.

AGENORE
O quanto mai
Ti piansi, e ti cercai!
Ma dove ascosa
Ti celasti fin'or?

TAMIRI
La bella Elisa
Fuggitiva m'accolse.

AGENORE
E qual disegno? ...
Ah m'attende
Alessandro. addio, fra poco
A te verrò.
(in atto di partire)

TAMIRI
Guarda: d'Elisa i tetti
Colà...

AGENORE
Già mi son noti.

TAMIRI
Odi.

AGENORE
Che brami?

TAMIRI
Come sto nel tuo core?

AGENORE
Ah non lo vedi?
A' tuoi begl'occhi, o principessa, il chiedi.

No. 5 Aria

AGENORE
Per me rispondete,
Begl'astri d'amore:
Se voi nol sapete,
Chi mai lo saprà?
Voi tutte apprendeste
Le vie del moi core,
Talor che vinceste
La mia libertà.

SCENA QUINTA
(Tamiri sola)

Recitativo

TAMIRI
No: voi non siete, o Dei,
Quanto fin'or credei
Inclementi con me.
Cangiaste, è vero,
In capanna il moi soglio; in rozzi velli
La porpora real; ma fido ancora
L'idol moi ritrovai.
Pietosi dei, voi mi lasciaste assai.

No. 6 Aria

TAMIRI
Di tante sue procelle
Già si scordò quest'alma:
Già ritrovò la calma
Sul volto del moi ben
Fra l'ire delle stelle
Se palpitò d'orrore,
Or di contento il core,
Va palpitando in sen.

SCENA SESTA

(Elisa, Aminta)
Recitativo

ELISA
(Oh lieto giorno! oh me felice! oh caro
Mio genitor! Ma ­ dove andò? Pur dianzi
Qui lo lasciai. Sarà là dentro. Aminta!
Aminta!... Oh stolta! mi sovviene; è l'ora
D'abbeverar la greggia. Al fonte io deggio
E non qui ricercarne...)

AMINATA
Dove t'affretti,
Elisa?

ELISA
Ah tornasti una volta. Andiamo.

AMINTA
E dove?

ELISA
Al genitor.

AMINTA
Dunque ei consente.

ELISA
Il core
Non m'ingannò.
Sarai moi sposo, e prima
Che il sol tramonti.

SCENA SETTIMA

(Agenore, seguito da guardie reali e nobili di Sidone che portano
sopra bacilli d'oro le regie insegne, e detti)

Recitativo

AGENORE
Dal più fedel vassallo
Il primo omaggio,
eccelso re, ricevi.

ELISA
(ad Agenore)
Che dice?

AMINTA
(ad Agenore)
A chi favelli?

AGENORE
A te signor.

AMINTA
Lasciami in pace: e prendi
Alcun altro a schernir. Libero io nacqui,
Se re non sono; e se non merto omaggi,
Ho un core almen, che non sopporta altraggi.

AGENORE
Quel generoso sdegno,
Te scopre, e me difende.
Tu Adolonimo sei; l'unico erede
Del soglio di Sidone.

AMINTA
Io!

AGENORE
Sì .

ELISA
(Oh giubilo! oh contento!
Il mio bene è il mio re.)

AMINTA
Dunque Alessandro...

AGENORE
T'attende, e di sua mano
Vuol coronarti il crin. Le regie spoglie
Quelle son, ch'ei t'invia. Questi che vedi,
Son tuoi servi e custodi. Ah vieni ormai;
Ah questo giorno ho sospirato assai.

SCENA OTTAVA
(Alisa allegra, Aminta attonito)

Recitativo

AMINTA
Elisa!

ELISA
Aminta!

AMINTA
È sogno?

ELISA
Ah no.

AMINTA
Tu credi
Dunque...

ELISA
Sì: non è strano
Questo colpo per me, benché improvviso.
Un cor di re sempre io vidi in viso.

AMINTA
Sarà. Vadasi intanto
Al padre tuo.

ELISA
No; maggior cura i Numi
Ora esigon da te. Va, regna, e poi...

AMINTA
Che? m' affretti a lasciarti? e non ti cale,
Che il genitor, il genitore, oh Dei!
A cui la tua tu dei,
La mia felicità degg'io, de' nuovi
Improvvisi contenti, or ne sia a parte?
Perdona Elisa, ubbidirti non posso;
Me'l vietan l'amor tuo, il gran piacere,
Il rispetto, il dovere.
Ah pria, ch'altri il prevenga,
Dal moi labbro si lieta nuova intenda,
E ad Alessandro, e al regno poi n'andrò;
Quindi fra poco nel tuo fido pastore
Un re tuo sposo a te ritornerà.
Soffri, ch'io vada
...Ah se sapessi, quanto
Lungi da te,
Idol moi, un solo istante
Peni il moi cor amante...

ELISA
Ah se vedessi,
Comme sta questo cor! Di gioia esulta.
Ma pur... no no, tacete,
Importuni timori, Or non si pensi,
Se non che Aminta è re. Deh va: potrebbe
Alessandro sdegnarsi.

AMINTA
Amici Dei,
Son grato al vostro dono:
Ma troppo è caro a questo prezzo un trono.

No. 7 Duetto

ELISA
Vanne a regnar ben moi,
Ma fido a chi t'adora
Serba se puoi quel cor.

AMINTA
Se ho da regnar ben moi,
Sarò sul trono ancora
Il fido tuo pastor.

ELISA
Ah che il moi re tu sei!

AMINTA
Ah che crudel timor!

ELISA, AMINTA
Ah proteggete o Dei,
Questo innocente amor.

ATTO SECONDO

SCENA PRIMA

Il padiglione d'Alessandro da un lato; ruine inselvatichite di antichi
edifici dall'altro. Campo de' Greci in lantano.

(Elisa, poi Agenore)
Recitativo

ELISA
Questa del campo greco
È la tenda maggior. qui l'idol moi
Certo ritroverò.

AGENORE
Dove t'affretti,
Leggiadra ninfa?

ELISA
Io vado al re.
AGENORE
Perdona,
Veder nol puoi.

ELISA
Per qual ragione?
AGENORE
Or siede
Coi suoi Greci a
consiglio.

ELISA
Coi Greci suoi?
AGENORE
Sì.

ELISA
Dunque andar poss'io,
Non è quello il moi re.
AGENORE
Ferma: né pure
Al tuo re lice andar.
Amica Elisa,
Va: credi a me. Per ora
Deh non turbarci. Io col tuo re fra poco
Più tosto a te verrò.

ELISA
T'appagherò.
M senti.
Se tardi, io torno.

AGENORE
È giusto.

ELISA
Addio. Frattanto
Non celare ad Aminta
Le smanie mie.

AGENORE
No.

ELISA
Digli,
Che le sue mi figuro.

AGENORE
Sì.

ELISA
Da me lungi oh quanto
Penerà l'infelice!

AGENORE
Molto.

ELISA
E parla di me?

AGENORE
Sempre.

ELISA
E che dice?

AGENORE
Ma tu partir non vuoi. Se tutte io deggio
Ridir le sue querele...

ELISA
Vado: non ti sdegnar. Sei pur crudele!

No. 8 Aria

ELISA
Barbaro! oh Dio mi vedi
Divisa dal moi ben:
Barbaro, e non concedi
Ch'io ne dimandi almen.
Come di tanto affetto
Alla pietà non cedi?
Hai pure un core in petto,
Hai pure un'alma in sen!

SCENA SECONDA
(Agenore ed Aminta)

Recitativo

AGENORE
Nel gran cor d'Allessandro, o Dei clementi,
Secondate i miei detti,
A favor di Tamiri.
Ah! n'è ben degna
La sua virtù, la sua beltà... Ma dove,
Dove corri, mio re?

AMINTA
La bella Elisa
Pur da lungi or mirai; perché s'asconde?
Dov'è?

AGENORE
Partì.

AMINTA
Senza vedermi?
Ingrata!
Ah raggiungerla io vogli.

AGENORE
Ferma, signor.

AMINTA
Perché?

AGENORE
Non puoi.

AMINTA
Non posso?
Chi dà legge ad un re?

AGENORE
La sua grandezza,
La giustizia, il decoro, il bene altrui,
La ragione, il dover.

AMINTA
Dunque pastore
Io fui men servo.

AGENORE
Ah te destina il fato
Veramente a regnar!

AMINTA
Ma dimmi, amico:
Non deggio amar, chi m'ama? È poco Elisa
Degna d'amore?

AGENORE
T'arresta.
Sciolto è il consiglio: escone i duci: a noi
Viene Alessandro.

AMINTA
Ov'è?

AGENORE
Non riconosci
I suoi custodi alla real divisa?

AMINTA
Dunque?-

AGENORE
Attender convien.

AMINTA
Povera Elisa!

SCENE TERZA
(Alessandro e detti)

ALESSANDRO
Esecutor son `io
Dei decreti del Ciel.
Tu del contento,
Che in eseguirli io provo,
Sol mi sei debitor.
Per mia mercrede
Chiedo la gloria tua.

AMINTA
Qual gloria, o Dei,
Io saprò meritar, se fino ad ora
Una greggia a guidar solo imparai?

ALESSANDRO
Già questo dubbio solo
Mi promette un gran re.

AMINTA
Ah fate, o Numi,
Fate che Aminta in trono
Se stesso onori, ol donatore, e il dono.

SCENA QUARTA
(Alessandro ed Agenore)

Recitativo

ALESSANDRO
La gloria mia
Me fra lunghi riposi,
O Agenore, non soffre, Oggi a Sidone
Il suo re donerò.
Sarebbe forse
Onorata memoria il nome mio
Lungamente fra voi.
Tamiri, o Dei,
Sol Tamiri l'oscura.
Ov'ella giunga
Fuggitiva, raminga,
Di me che si dirà?
Che un'empio io sono
Un barbaro, un crudel.
Per lei sola or questa
Riman del mio valore orma funesta!

AGENORE
(Coraggio!)

ALESSANDRO
Avrei potuto
Altrui mostrar, se non fuggia Tamiri,
Ch'io distinguer dal reo, so l'innocente.
Vola a Tamiri, e dille
Ch'oggi al nuovo sovrano
Io darò la corona: ella la mano.

AGENORE
La man?
Alessandro
Sì amico. Ah con un sol diadema
di due bell'alme io la virtù corono!
Ei salirà sul trono,
Senza ch'ella nescenda; a voi la pace,
La gloria al nome mio
Rendo così: tutto assicuro.

AGENORE
(Oh Dio!)

ALESSANDRO
Tu impallidisci! e taci?
Disapprovi il consiglio?
È pur Tamiri...

AGENORE
Degnissima del trono.

ALESSSANDRO
E un tal pensiero...

AGENORE
Degnissimo di te.

ALESSANDRO
Di quale affetto
Quel tacer dunque è segno, e quel pallore?

AGENORE
Di piacer, di rispetto, e di stupore.

No. 9 Aria

ALESSANDRO
Se vincendo vi rendo felici,
Se partendo nonlascio nemici,
Che bel giorno fia questo per me!
De' sudori, ch'io spargo pugnando,
Non dimando più bella mercè.

SCENA QUINTA
(Aminta, solo)

Recitativo

AMINTA
Oimè! declina ul sol.
Già il tempo è scorso,
Che a' miei dubbi penosi
Agenore concesse.
E questo è il regno?
E così ben si vive.
Fra la porpora, el'or?

SCENA SESTA
(Agenore e detto)

Recitativo

AGENORE
E irresoluto ancora
Ti ritrovo, o mio re?

AMINTA
No.

AGENORE
Decidesti?

AMINTA
Sì.

AGENORE
Come?

AMINTA
Il dover mio
A compir son disposto.

AGENORE
Ad Alessandro
Dunque d'andar più non ricusi?

AMINTA
A lui
Anzi già m'incammino.

AGENORE
Oh fortunato Aminta! Oh qual compagna
Ti destinan le stelle!
Amala; è degna
Degl'affetti d'un re.

AMINTA
Comprendo, amico,
Tutta la mia felicità.
Non dirmi
D'amar la sposa mia.
Già l'amo a segno,
Che senza lei mi spiacerebbe il regno.

No. 10 Rondeaux

AMINTA
L'amerò, sarò costante:
Fido sposo, e fido amante
Sol per lei sospirerò.
In sì caro e dolce oggetto
La mia gioia, il mio diletto,
La mia pace io troverò.

SCENA SETTIMA
(Agenore, solo)

Recitativo

AGENORE
Uscite, alfine uscite,
Trattenutu sospiri,
Oh Dio, bella Tamiri, oh Dio.

SCENA OTTAVA
(Elisa e detto)

ELISA
Ma senti Agenore quai fole
S'inventan qui per tormentarmi. È sparso 
Ch'oggi Aminta a Tamiri,
Darà la man di sposo.

AGENORE
Esci d'error. Nessun t'inganna.

ELISA
Santi Numi del Ciel!
Come! a Tamiri
Darà la man?

AGENORE
La mano, e il cor.

ELISA
Che far posso? Ad Alessandro,
Agli uomini, agli Dei, pietà, mercede Giustizia chiederò.
Voglio che Aminta
Confessi a tutti in faccia
Che del suo cor m'ha fatto dono: e voglio,
Se pretende il crudel, che ad altri il ceda,
Voglio morir d'affanno: e ch'ei l veda.

SCENA NONA
(Agenore, poi Tamiri)

Recitativo

AGENORE
Povera ninfa! Io ti compiango: e intendo
Nella mia la tua pena.
Io da Tamiri convien ch'io fugga.
Bella regina, addio.

TAMIRI
Sentimi. Dove corri?

AGENORE
A ricordarmi
Che sei la mia sovrana.

TAMIRI
Alle mie nozze io presente ti voglio.

AGENORE
Ah no, perdona:
Questo è l'ultimo addio.

TAMIRI
Ubbidienza io voglio
Da un suddito fedel.

AGENORE
(Oh Dio!)

TAMIRI
M'udisti?

AGENORE
Ubbidirò, crudele.

No. 11 Aria
TAMIRI
Se tu di me fai dono:
Se vuoi che d'altri io sia:
Perché la colpa è mia?
Perché son io crudel?
La mia dolcezza imita.
L'abbandonata io sono:
E non t'insulto ardita,
Chiamandoti infedel.

SCENA DECIMA
(Agenore, solo)

Recitativo

AGENORE
Misero cor! Credevi
Di aver tutte sofferte
Le tirannie d'amore.
Ah non è vero:
Ancor la più funesta,
Misero core, a tollerar ti resta.

No. 12 Aria

AGENORE
Sol può dir come si trova
Un amante in questo stato
Qualche amante sfortunato
Che lo prova al par di me.
Un tormento è quel ch'io sento
Più crudel d'ogni tormento,
È un tormento disperato,
Che soffribile non è.

SCENA UNDICESIMA

No. 13 Aria

ALESSANDRO
Voi che fausti ognor donate
Nuovi germi a' lauri miei,
Secondate, amici Dei,
Anche i moti del mio cor.

Recitativo

ALESSANDRO
Olà! che più si tarda?
Il sol tramonta:
Perché il re non si vede?
Dov'è Tamiri?

TAMIRI
È d'Alessandro al piede.

ALESSANDRO
Sei tu la principessa?

TAMIRI
Son'io.

AGENORE
Signor, non
dubitarne: è dessa.

TAMIRI
Odi: Agenore amante
La mia grandezza all'amor suo prepone.
Se alla grandezza mia posporre io debba
Un'anima sì fida;
Esamini Alessandro, e ne decida.

ALESSANDRO
Dei! qual virtù! qual fede!

SCENA DODICESIMA

ELISA
Ah giustizia, signor, pietà, mercede!

ALESANDRO
Chi sei? che brami?

ELISA
Io sono Elisa.
Imploro
D'Alessandro il soccorso,
A pro d'un core ingiustamente oppresso.

ALESSANDRO
Contro chi mai?

ELISA
Contro Alessandro istesso.

ALESSANDRO
Che ti fece Alessandro?

ELISA
Egli m'invola
Ogni mia pace, ogni mio ben: d'affano
Ei vuol vedermi estinta.
D'Aminta io vivo: ei mi rapisce Aminta.

ALESSANDRO
Aminta! E qual ragione
Hai tu sopra di lui?

ELISA
Qual! Da bambina
Ebbi il suo core in dono.

ALESSANDRO
Colui che il cor ti diè, ninfa gentile,
Era Aminta, il pastore: a te giammai
Abdolonimo, il re, non diede il core.

SCENA TREDICESIMA

AMINTA
Signore, io sono
Aminta, e son pastore.

ALESSANDRO
Come!

AMINTA
Le regie spoglie
Ecco al tuo piè:
Con le mie lane intorno
Alla mia greggia, alla mia pace io torno.

ALESSANDRO
E Tamiri non è...

AMINTA
Tamiri è degna
Del cor d'un re: ma non è degna Elisa
Ch'io le manchi difè.
Abbiasi il regno,
Chi ha di regnar talento:
Purch' Elisa mi resti, io son contento.

AGENORE
Che ascolto!

ALESSANDRO
Ove son'io!

ELISA
Agenore io tel dissi,
Aminta è mio.

ALESSANDRO
Sì generosi amanti
Non divida Alessandro. Eccoti, Aminta,
La bella Elisa. Ecco, Tamiri, il tuo
Agenore fedel.
(ad Aminta e Elisa)
Voi di Sidone
Or sarete i regnanti:
(ad Tamiri e Agenore)
E voi soggetti
Non resterete. A fabbricarvi il tronon,
La mia fortuna impegno:
Ed a tanta virtù non manca un regno.

ELISA, AMINTA, AGENORE
Oh grande! oh giusto!

ALESSANDRO
Ah vegga alfin Sidone
Coronate il suo re.

AMINTA
Ma in queste spoglie...

ALESSANDRO
In queste spoglie a caso
Qui non ti guida il
Cielo. Il Ciel predice
Del tuo regno felice
Tutto per questa via forse il tenore:
Bella sorte d'un regno, è IL RE PASTORE.

No. 14 Finale

TUTTI
Viva, viva l'invitto duce,
Viva de Cielo il dono
Più caro al nostro cor.

ELISA, AMINTA
Con fortunati auspici
In questi dì più belle
Splendano in ciel le stelle,
Rida più lieto amor.

TUTTI
Viva del Cielo il dono
Più caro al nostro cor.

ELISA
Nell'adorarti ognora
Qual sia un felice amore caro, il mio cor saprà.

AMINTA
Se quel tuo cor m'adora,
Cara, più dolce ardore
Non, che l'amor non dà.

ALESSANDRO
Questo è per me contento.

AGENORE
Gioia ne provo al cor.

ELISA, TAMIRI, AMINTA, AGENORE
No, che ad amore un cor
Resistere non sa.

ELISA
Vaghe luci, mio tesoro.
Nel mirarti mi conviene
Dolcemente sospirar.

AMINTA
Cari accenti del mio bene,
Nel mirarti miconviene,
Dolcemente sospirar.

TAMIRI, ALESSANDRO
Alme liete, alme care,
Sì godete nell'amar.

ELISA, TAMIRI, AMINTA, AGENORE
No, che ad amore un cor
Resistere non sa.

TUTTI
Viva, viva l'invitto duce, ecc.


contributed by Guy Laffaille


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19 Sep 2007