Atto terzo


Scene 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7


Una piazza nel villaggio posto nel mezzo della valle.
Case rustiche. Osterie con porticato, sotto il quale tavole, panche, sedie.
Una collina con vari sentieri praticabili. Più avanti, a sinistra dell'attore, la porta di una casa. Prima che si alzi la tela odesi da lontano un preludio e suono di ghironde, e voci di Viva!

Scena prima


Savoiardi e Savoiarde, parte sotto il porticato seduti alle tavole bevendo e mangiando; altri di fuori osservando verso il fondo. Sulla collina intanto compaiono gruppi di giovani savoiardi e fanciulle colle loro bisacce e ghironde. Si fermano un istante, osservano, e poi facendo segno di esultanza e salutando e inviando baci a quelli che li attendono al piano, vengono scendendo.

Coro
Eccoli/Sentili, giungono... Oh! qual piacere!
Per loro vuotisi tutto il bicchiere.
Ansiosi guardano, già ne han veduti,
lieti ci mandano baci e saluti...
Vispi discendono dalla collina.
Su, su, corriamoli ad abbracciar.
I giovani sono già discesi e corrono fra le braccia dei genitori e parenti.

Tutti
Oh! padre, o madre!
Figlio, sorella!
Fratello, amici! Un bacio, un altro!

I Giovani
Sani e contenti fra voi torniamo,
n'aiutò il cielo, Dio ci ha guidato,
ed il guadagno noi vi rechiamo.
(cavando dalle bisacce e borse di cuoio, fazzoletti, calzette, nelle quali tengono fra carte i loro denari, che vanno mostrando con compiacenza)
Per ora allegri potremo star.

I Primi
Ottimo core! Mostra quant'hai?

Uno
Io cento scudi mi guadagnai.

I Primi
Bravo Michele!

Un Altro
Ed io in tant'oro
trenta luigi.

I Primi
Viva, è un tesoro!

Una Fanciulla
Io quattrocento franchi soltanto.

I Primi
Eh! non c'è male.

Altra
Ed io altrettanto.

Uno
Io n'ho trecento.

Altro
Io cinquecento.

I Primi
Diventi un principe.

Altro
Io settecento.

I Primi
Tu compri un feudo.

Altri ed Altre
Dal canto mio, sono contento/contenta.

Altri
Contento/contenta anch'io.

Tutti
Evviva! evviva! Dopo le pene
vien sempre il bene a consolar.
Facciamo allegri un brindisi
all'ora del ritorno.
Facciam di lieti cantici
la valle risuonar.
Quindi sull'erbe floride,
al tramontar del giorno,
corriam insiem festevoli
le danze ad intrecciar.
Partono allegri.

Scena seconda


Il Prefetto ed il Visconte.

Prefetto
Tutta la valle è in giubilo. Ogni padre
i suoi figli rivede... Antonio solo,
povero Antonio, è in preda a nero duolo.
Quella Linda sì candida, sì pia!
Ah! quella più non è, corre via
di perdizion! E come il fatal nunzio
alla madre recar, che ansiosa attende
la cara figlia? Forza il ciel
conceda al labbro mio.
(avviandosi alla casa a sinistra, e si ferma poi osservando)
Chi mai raccolto a noi s'appressa?
(riconoscendo il Visconte)
Il signor di Sirval?

Visconte
(accorrendo smanioso)
Rispettabil prefetto, io desiava
di favellarvi. A compiere qui vengo
imponenti doveri. Al vostro core
abbandonasi il mio.

Prefetto
Dite, o signore. Ebben?

Visconte
La madre mia s'è alfin arresa
a' miei fervidi voti... La marchesa
è la matrigna d'una giovinetta
Loustolot . . .

Prefetto (sospirando)
Sì, infelice!

Visconte (turbato)
Oh cielo! che si dice?
E che avvenne di 1ei?

Prefetto (cupo)
Fatal mistero!
Che a me soltanto palesava il padre,
misero genitore,
cui speme alcuna più non riconforta!

Visconte (con tutta l'ansia)
Ah! dite... Linda!

Prefetto
Quella Linda è morta!

Visconte (colpito)
Ciel, che dite? Linda è morta?

Prefetto
Morta, sì, per la famiglia,
che coperse di rossore.

Visconte
Ah! ma vive?
(respirando)

Prefetto
Chi sa? Viva
pur lasciolla il genitore,
quando rapido fuggiva
quella misera tradita
da un indegno seduttor.

Visconte
Seduttor! ah! se sapeste?
(contenendosi)

Prefetto
Voi difenderlo potreste?
(con calore)
Le giurava fé di sposo,
e ad unirsi a un'altra andava.

Visconte
No, quel nodo sì odioso,
cui la madre lo sforzava,
non fu stretto. Presso all'ara
udì il grido disperato
con cui Linda lo chiamava.
Tutto allora ha calpestato;
saldo allor nella sua fede,
e di Linda corse al piede
ma più Linda non trovò.

Prefetto
Ah! che intesi? Voi piangete!
(sorpreso)
Ciel! qual dubbio!

Visconte (con pena)
Non sapete?...

Prefetto (compassionandola)
Dite, e Linda?

Visconte
Era fuggita,
si credea da me tradita.
Tracce invano io ne cercai.

Prefetto (marcato)
Voi! l'amante, voi!...

Visconte
Sì, omai
sì, sappiatelo, son io.

Prefetto
(agitato)
Ed or Linda!...

Visconte (desolato)
Oh! l'amor mio!

Prefetto
Ah! chi sa quale e dove la vita
or trascina raminga, dolente!
Forse, oh cielo! mendica, languente
sulla terra non trova pietà.

Visconte
Ella ha puro serbato il candore,
m'adorava quel fervido core!
Ch'io potessi tradirla, il pensiero
disperata morir la farà.

Prefetto
Ah! chi sa come, dove la vita
or trascina raminga, dolente!
Forse, oh cielo, mendica, languente,
sulla terra non trova pietà.
Alla fede, a virtude, all'onore
io formava quel tenero core.
Di sua misera sorte il pensiero
mi fa gemer, tremare mi fa.
Ma v'è un nume, egli mai nell'ambascia
la virtù derelitta non lascia.

Visconte
In lui fido, ed in voi. Ritrovarla
qui sperava, ritorno a cercarla.

E se il cielo mi punisce,
se per sempre mi è rapita,
qui la misera mia vita
a finire io tornerò.
All'amore sventurato
una tomba innalzerò.
Là proteso, desolato,
la mia Linda piangerò.
No, per me non v'è conforto,
Linda, Linda, o morirò.

Prefetto
Il mio cor mi presagisce
ch'ella a noi non fu rapita;
quella misera smarrita
fra noi lieta io rivedrò.
Dal suo pianto il ciel placato
al pentito perdonò.
L'innocente sventurato
alle gioie riserbò.
Sì, sperate. Del conforto
per voi l'ora già suonò.
Escono.

Scena terza


Il Marchese dal basso della collina e Coro.

Marchese
Eccoci ancora qui... Volati samo
da Parigi al castello: e giorno e notte
senza chiuder un occhio, e mangiar male!
Che smania dell'inferno in mio nipote
per giunger come un lampo! Ah! quella Linda,
quella mia figlioccetta qui sì gentil, vispetta,
è a Parigi sì austera. Eh! cos'è il mondo!
Una Savoiardetta che diventa,
cospetto, una gran dama, e che il plebeo
sangue confonde al sangue bleu! che orrore!...
Orrore?... La virtù premiata... amore
consolato... avrem nozze...
Feste, balli, e là a me.
(canto savoiardo)
Viva! Preludio!
Già d'allegria!

Giovani savoiardi, savoiarde che vengono sempre cantando e si fermano guardando il Marchese.

Coro
Ve', giunto è qui il marchese.
Ben tornato al paese!

Marchese
Ben tornati, miei cari
qui vi riveggo volontier.

Coro
Voi sempre
ci portate fortuna e buon umore.

Marchese
E adesso avrem da stare allegramente.

Coro
Come? dite, perché?

Marchese
Nozze, gran nozze!

Coro
Dove?

Marchese
Al castello .

Uomini
Che! vi maritate?

Ragazze
Egli? vi par!

Marchese
Burlate, eh! bricconcelle!
Lo sposo è il nostro nobile nipote.

Coro
E la sposa?

Marchese
La sposa? oh! lavedrete!

Coro
È ricca, è buona, è bella?

Marchese
Potete immaginarlo, è come stella.
Ella è un giglio di puro candore,
una rosa ridente d'aprile
un sorriso il più dolce e gentile,
uno sguardo... ah! lo sguardo d'amor.
Essa è poi ciò che v'ha di più raro
fra voi donne in purezza ed onor.

Coro
Quanto a lui sarà cara!

Marchese
Ne avvampa.
Tutti già di nostr'alto lignaggio
testa e cuore vulcanici abbiamo,
e allorquando sentiamo, sentiamo
(con enfasi)
all'eroica, con tutto il furor.

Coro
Alla larga! alla larga!

Marchese
Or son saggio.

Coro
Eh! signor! siete già conosciuto,
(scherzosi)
a Parigi v'abbiamo veduto
ai caffè, sui bastion far gli occhietti,
dar biglietti, fissar rendez-vous.

Marchese
Ma d'onor, d'innocenza e virtù.
E voi altri, suonando, cantando,
state tutto osservando, ascoltando!
Usi, moda, occasion, capriccetti,
ma quell'uomo d'allor non son più:
or io sono la stessa virtù.
Ma vedrete, vedrete la sposa:
incantati, sorpresi sarete...
Invitati al castello verrete.
Grandi chiassi là s'hanno da far.
Là confusi padroni e vassalli,
ai banchetti, alle caccie, nei balli,
e ballando con voi, mie carine,
mi vedrete a vent'anni tornar.

Coro
Di vedere, onorare la sposa
sospiriamo il felice momento;
qui sull'erbe, dei suoni al concento,
quanto lieti verremo a danzar!
Partono da lati opposti.

Scena quarta


Linda e Pierotto. La scena rimane vuota un istante. Indi comparisce Pierotto sull'alto della collina a sinistra. Viene discendendo tristamente sino al secondo sentiero. Si ferma e guarda d 'onde egli venne.

Pierotto
E s'è arrestata ancora
muta, Immobile ognora;
con quell'occhio smarrito
volto, fiso a un sito!

Sospira, prende la ghironda e suona la musica della canzone solita: Linda si presenta sull'alto; avanza con passo vacillante, china il capo, e seguendo sempre la musica discende. Allorché è arrivata sulla scena, presso d'una panca, Pierotto cessa dal suono e Linda cade spossata sulla panca.

Ed ecco in qual maniera abbiamo fatto
duecento leghe! Ogni mattina, quando
a seguirmi decider la dovea,
intender questo suono io le facea,
che nella sua pazzia
la dolce madre le rammenta, e in seno
le destava la forza ed il coraggio.

Linda
In faccia al cielo e agli uomini
(macchinalmente)
tua sposa diverrò.
(poi resta immobile)

Pierotto
E via sempre lo stesso!
Come potrò mai presentarla adesso
alla sua madre!
(avviandosi)

Scena quinta


Il Prefetto, Linda e Pierotto.

Prefetto
Del visconte io porto
almeno d'onore ai Loustolot conforto.

Pierotto
Ah! lui!
(vedendo il Prefetto)

Prefetto (incontro)
Pierotto! E Linda?
(con tutta premura)

Pierotto
Là, guardatela.

Prefetto (colpito)
Oh cielo! in quale stato!
(fissandola con pena)
Quegli occhi, quel pallor, quell'aria!

Pierotto (singhiozzando)
Folle d'amor tradito...

Prefetto
Ah! intendo.

Pierotto
Ma innocente.

Prefetto
Lo so.

Pierotto
Morrà così.

Prefetto
No, no, speriamo.
A prevenirne io vado i genitori:
e tu guidala in casa.
(entra per la porta a sinistra)

Pierotto
Linda!... Linda!...

Linda (mestamente)
Ancora camminar!

Pierotto
No, siamo giunti.

Linda
A Parigi?

Pierotto (secondandola)
Sì.

Linda
Sì... Ma v'è Carlo!... Senti!
(agitatissima)
Questi suoni! Si sposa, andiam, fuggiamo.
Non mi veda.
(si copre il capo)

Pierotto
(prendendola per mano)
Qui meco.

Linda
(lasciandosi condurre)
Ah, fuggiam!

Pierotto
(entrando con lei)
Qui.

Linda
(lasciandosi condurre)
Sì.

Pierotto
Andiamo.
(escono)

Scena sesta


Il Visconte, indi il Prefetto, poi il coro, il Marchese, Antonio e Maddalena.

Visconte
(con foglio in mano)
Con questo foglio intanto assicurai
la proprietà dei beni
che tengono in affitto, e poi..:

Prefetto
(uscendo e scorgendo il Visconte)
Signore!

Visconte
Io parto.

Prefetto
No, è tornata...

Visconte
Linda! qui! Oh gioia... a lei...

Prefetto (triste)
Ma!

Visconte
Che?

Prefetto
Smarrita
è la ragion dell'infelice.

Visconte (oppresso)
Oh cielo!
E per me!
(abbandonandosi sul petto del Prefetto)

Entrano Savoiardi, Savoiarde da varie parti confusamente.

Coro (uno all'altro)
Sì, è venuta.

Altri
La Linda

Marchese (arrivando)
Cosa dite?

Altri
Or l'han veduta.

I Primi
Ma squallida, patita.

Marchese
Poverina!

Altri
Impazzita.

Marchese
Oh disgrazia? Perché? Come? Cerchiamo.

Coro
Andiamo in sua casa.

Esce Antonio.

Antonio
Son disperato!
Più nessun riconosce.

Coro e Marchese
Ella!

Antonio
Ha tremato
alla mia voce. Restò immota a quella
di sua madre che tanto amava... Oh Dio!
Signor visconte, voi...

Visconte
Sì, è ver, son io
la cagion de' suoi mali. A ripararli
qui veniva.

Sentesi il suono di Pierotto dalla casa.

Coro
Sentite la canzone
di Pierotto... Sua madre!... Ebben...

Esce Maddalena.

Maddalena
S'è scossa,
s'è alzata al suono di Pierotto: il segue,
eccola. ..

Scena ultima


Pierotto, suonando la ghironda. Tutti i precedenti, poi Linda.

Marchese
Poverina!

Pierotto
(rapidamente al Visconte)
Se potete, questo punto cogliete.

Linda
(cogli occhi volti al cielo, come parlando a sua madre) Madre mia,
a te ritorno ed innocente.

Maddalena
Il credo, abbracciami .
(con trasporto)

Linda (ritirandosi)
È partito.

Maddalena (dolorosamente)
Ah! lo vedete!
Più memoria, più cuore...

Visconte
Riserbato all'amore
è forse il ridestarlo.
(accostandosi a Linda)
Linda?
(con tenerezza)

Linda
Qual voce!
(scuotendosi)

Visconte
Guardami... il tuo Carlo.

E la voce che primiera
palpitar ti fece il core,
è l'accento dell'amore,
è il sospir di chi t'amò.
E il tuo ben che ancor t'adora,
che da te perdono implora!
Uno sguardo, un tuo sorriso,
e felice tornerò.
(le cade ai ginocchi)

Linda
Egual voce, un dì nel petto
(sempre immobile)
mi discese e vi restò.

Tutti
Non un moto, né un accento!
(osservandola)
ansiosa, incerta/ansioso, incerto, o Dio, mi sto.

Linda
Non fu lui, non è il mio Carlo.

Visconte
Rimirarla in quello stato
più resister non poss'io.
(per allontanarsi)

Linda
(scuotendosi repentinamente e fermando il Visconte)
Se tu fossi Carlo mio,
tu m'avresti il cor beato,
ripetendo un caro accento,
che rammenta il più bel dì.

Visconte
Oh! sì, Linda! ti consola!
(comprendendola)
Carlo a te dicea così:
a consolarmi affrettisi,
tal giorno desiato;
innanzi al cielo, agli uomini
tuo sposo diverrò.

Linda riconoscendo il canto, lo segue, lo ripete con ansia, confusa poi dalla reprente emozione va mancando e sviene in braccio di Maddalena, sorretta da Antonio e dal Visconte.

Tutti (con gioia)
Salva!

Visconte
(ai di lei piedi con trasporto)
Linda!

Prefetto
(alza le braccia e gli occhi al cielo)
Deh! Tacete.

Tutti
Compi, o ciel, la nostra speme;
tu la rendi al nostro amor.
Un sospiro... Sì, rinviene:
apre il ciglio.

Linda
(si trova coll 'occhio rivolto a Maddalena)
Ah! la mia madre!
I tuoi baci, oh gioia, e il padre?
Antonio le sorride.

Vi son cara? E chi a' miei piedi
la mia man stringe?

Visconte
Nol vedi?
Il tuo Carlo.

Linda
Ah sì .

Visconte
(solennemente)
Il tuo sposo.

Linda
Sposo! Ah! qui, qui la tua mano:
(e guardando all'intorno)
questi è il mio fedel Pierotto...
quegli è il pio signor prefetto...
questa . . .

Marchese
È Rosa... quel Giannotto...
Là Franchetta... qui Pasquale...
Là Lisetta, Maddalena,
Pietro, Paolo e che so io.
Quell'Antonio, là Pierotto,
là Giannotto, ed io son io!
(timido e un po ' scherzoso)
Buona Linda, io son quel tale...

Linda (gentile)
Ch'or sarà mio signor zio.

Marchese (contento)
Sì, sì, viva!...

Tutti
Viva!

Visconte (tenerissimo)
Linda!

Linda
Carlo, ah! dimmi che non sogno:
troppe gioie io sento in me.

Visconte
Di tue pene sparve il sogno,
alle gioie amor ti desta,
e soave il cielo appresta
or mercede a tanto amor.
Sempre uniti noi saremo,
per amarci sol vivremo.
Questo fia per me l'eliso
delle gioie e dell'amor.

Gruppi di esultanza.


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