Atto secondo


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Scena 4a (tagliata da Donizetti)


Elegante appartamento d'una casa in Parigi.
A destra dell'attore porta che conduce alle stanze d'ingresso. Nel fondo, in prospetto, una grande finestra dalla quale si guarda sulla strada. Tra la finestra e la porta, a destra una porta segreta. Dal lato medesimo una ricca toilette: sedia vicina, tavoli, sedie, mobili di lusso e moda a quel tempo.

Scena prima


Linda, seduta pensosa.

Linda
Già scorsero
tre mesi, nè più novella intesi
de' genitori miei. Loro inviai
quel poco di danaro,
che per le vie cantando io guadagnai.

Dalla strada odesi il suono d'una ghironda.

Cielo, che ascolto? Una ghironda.
E questa mussica?... Io la conosco.

una Voce (dalla strada)
Soccorrete povero savoiardo!

Linda (commossa)
Ah! la sua voce!
E lui... Pierotto! Pierotto! Savoiardo... ascendi.
(si affaccia alla finestra, poi voltasi alla porta d 'ingresso)
Lasciatelo venire...

Scena seconda


Pierotto col cappello in mano, la ghironda appesa dietro le spalle si ferma sulla porta timido, incerto, osservando Linda nella stanza.

Pierotto
(corre per abbracciarla, poi si arresta)
Linda!... Oh! signora!
Perdonate... io credei...
Una voce...

Linda (affettuosa)
Pierotto!

Pierotto
Ah! è lei... sì, è lei!

Linda
La tua compagna.

Pierotto
E del mio cor sorella. Io vi cercai
dove già vi condussi, e ritrovai
morto il vecchio fratel del pio Prefetto,
e voi di là partita...
Quindi caddi ammalato.
Quanto soffersi!... freddo, fame, stenti.
Con quest'orrido freddo...

Linda (con pena)
Ah! taci, taci.

Pierotto
Fui persino ridotto
a mendicar...

Linda
Mio povero Pierotto!
(gli porge del denaro che stava sulla toilette)
Tieni, e spesso ritorna a rivedermi.

Pierotto
Ah! sempre così buona!
(osservando il denaro e poi sorpreso)
Quanto danaro! Anche dell'oro!... Linda!
(in atto di rimprovero)

Linda
Quanto qui vedi è tutto
del mio futuro sposo. Quel pittore
che tu vedevi spesso...

Pierotto
Ebbene?

Linda
È figlio
della marchesa di Sirval, di lei,
nostra feudataria: egli mi amava,
e seguimmi a Parigi.

Pierotto
E già palese
è il vostro matrimonio a quel marchese,
vecchio zio del futuro,
ch'era già a Chamounix, che mostrò tanta
sorpresa ora vedendovi al balcone?

Linda
Il marchese! No! Questo è ancor mistero.

Pierotto
Le nozze si faran presto?

Linda
Lo spero.

Pierotto
E dove?

Linda
A Chamounix.

Pierotto
Che gioia! allora
voi la nostra padrona... e la signora.
Or che v'ho ritrovata,
dopo quel che ho sentito,
non mi ricordo più quanto ho patito.
Al bel destin che attendevi,
Linda, ancor io sorrido;
come il fratel più tenero
vostro piacer divido.
Che sì bel giorno acceleri
il ciel vo' supplicar.

Linda
Sì, buon Pierotto, pregalo,
Dio ti vorrà ascoltar.

Pierotto
De' genitori immagino
la gioia in abbracciarvi,
tutta la valle in giubilo
fuor esce ad incontrarvi.
Che sì bel giorno acceleri
il ciel vo' supplicar.

Linda
Sì, buon Pierotto, pregalo
Dio ti vorrà ascoltar.

Pierotto
O Linda, addio.

Pierotto e Linda

Allor ch'io passo/che passi sotto il balcone
quella pietosa canzone.. .

Linda
...almen, Pierotto, non iscordar.

Pierotto
...Linda, mi udrete sempre intonar.
(Pierotto parte)

Scena terza


Linda, poi il Marchese.

Linda
Come calma e conforta
un atto di pietà! Quel buon Pierotto
or è contento... ed io con esso... Un cenno
del Marchese mi fe'... S'egli tentasse...
Ordinerò...
(mentre s'avvia alla porta a sinistra si presenta il Marchese)
Che vedo!...

Marchese (con galanteria)
Ecco un fedele
vostro svisceratissimo, o crudele
mia bella fuggitiva. Permettete.
(volendo baciarle la mano)

Linda
Signor, che mai credete?
(grave)
Vi prego...

Marchese(imitandola)
Vi scongiuro; finalmente
siam chi siamo. Il marchese Ettore Achille
eccetera... Un'antica conoscenza,
mia cara figlioccetta...

Linda
Ite, non posso
e non debbo ascoltarvi...

Marchese
Sì geloso
è dunque il fortunato possessore
di tal fior di beltà?

Linda
Basta, o signore,
andate.

Marchese
Eh, via. Fra noi. Son vari mesi
che abitate a Parigi. Ora dovete
ben conoscere il mondo. Io lo conosco
ben più d'altri, io che fui,
in quei dì felici della reggenza,
la vera quintessenza
della galanteria.
(accostandosele e con vezzo caricato)

Linda
Lasciatemi. Partite.
(Cielo! Se arriva Carlo!)
(fa cenno che parta)

Marchese
Ohibò! sentite.

Linda
Io vi dico che partiate.

Marchese
Io rispondo che ascoltiate.

Linda
Non lo debbo, non lo voglio.

Marchese
Tutto bello, sin l'orgoglio.

Linda
Chiamo gente!

Marchese
(osservando intorno)
Un sol momento.
Questo vostro appartamento...
Non c'è male, egli è grazioso.
Ma d'offrirvi io mi fo vanto
un palazzo sontuoso,
i più splendidi equipaggi,
servitù, cavalli e paggi,
ai vostri ordini un banchiere,
quanto mai vi fa piacere...
Senza offender la morale...
(con ipocrisia)
senza un'ombra pur di male,
tutto pongo ai vostri piè.
(con grazia)
Via, carina, sii buonina;
non mi far la ritrosetta.
Questa vecchia malizietta
alla moda più non è.

Linda
Sto sorpresa come mai
tanto reggere potei,
come intrepida ascoltai
vostre offerte, detti rei;
(con voce fosca)
vergognatevi, o signore;
le rifiuto con orrore.
E sappiate ch'io qui sono
qual regina sovra il trono;
che qui trovo quanto un core
può sperare e può bramar.
Qui sacrati a un caro oggetto
tutti son gli affetti miei,
io tradirlo non potrei,
morrei pria che un altro amar.

Marchese
Ah! ah! ah! La mia severa
già lo prova... il cor ritroso
sente amor.

Linda (con dignità)
Per uno sposo.

Marchese
Sposo! Eh, via!

Linda
N'ebbi la fede.

Marchese
Romanzetti!... chi vi crede?
Sarà qualche provinciale,
sbarbatello... Chi sa?

Linda
(con impeto e minaccia)
E un tale
che se mai giunge a scoprire
vostre infami, indegne mire,
ne dovrete ben tremar.
Guai se v'ode, o trova qui!

Marchese
(scosso)
Che? Può udir?... Trovarmi!

Linda (minacciosa)
Sì!

Marchese
(A dir il ver, per un capriccio,
che mi trovassi in brutto impiccio!
Se mai qui a cogliermi giunge quel tale,
forse un intrepido, franco uffiziale...
Quei non ischerzano, sfidano, e addio!
Guardati, pensaci, marchese mio.
Amo le belle, sì, questo è vero;
ma la mia pelle voglio salvar.)

Linda
(guardando verso la porta segrela)
(Ciel, non permettere che di là Carlo
lo possa intendere, qui ritrovarlo.
Delle sue visite questa è già l'ora.
Se qui s'incontrano... deh! che mai fora?
Quanto è crudele questo cimento!
Solo al pensarvi gelar mi sento.
Il ciel l'incauta vuol castigar.)
(con forza)
Andate!

Marchese
Andate! Ih! ih! che altura!
Andrò... regina... non per paura...
ma almen, per merito dell'obbedienza,
un sorrisetto; non costa niente...
(volendo prenderle la mano)
Questa manina...

Linda
(ritirandola con dispetto)
Vecchio insolente!

Marchese
Eh! eh! che furie! Perché son vecchio!
Ma...

Linda
(con grand'ira)
Basta. Uscite.

Marchese (ridendo)
Uscite! Ah! Ah!

Linda
Troppo omai mi cimentaste,
ed a tutto voi mancaste;
l'alto rango che vantate,
uom perverso, deturpate.
Sì, partite, non ardite
più a me innanzi ritornar.
Sì, marchese, ho un difensore
che mi puote vendicar.

Marchese
(con derisione)
Oh! guardate... Ia regina
da ricotte, da cascina!...
Ah! sentite come impera
minacciosa e parla altera.
(con caricatura)
V'obbedisco, o gran sultana,
e vi prego a perdonar.
(Me la batto con onore,
e l'ho fatta un po' arrabbiar.)
Esce.

Una scena per Linda venne soppressa da Donizetti durante le prove.

Scena quarta


Il Visconte, poi Linda.

S'apre la porta segreta e comparisce il Visconte in grande uniforme.

Visconte
(chiudendo la porta)
Linda! Si ritirò. Povera Linda!
Non sa che l'orgogliosa madre mia
scoprì già il nostro amor, ch'or da lei parto;
che s'oggi non istringo
un odioso imeneo, che già conchiuse
il suo voler tiranno
un ordine real... mi strapperà
dal seno l'infelice
qual vile seduttrice! Un sol momento
veder io la volea. No, non mi sento
or più coraggio: addio.
Il ciel ti consoli, angelo mio.

Se tanto in ira agli uomini
è l'amor nostro, o cara,
il duro laccio infrangasi
di questa vita amara.
Lassù nel cielo un termine
la nostra guerra avrà.
Linda, non son colpevole;
un traditor non sono:
ah! ben di te più misero,
pietà merto, perdono:
(volto alla porta con passione)
un ampio mar di lagrime
il viver mio sarà.

In questa si apre la porta e si presenta Linda.

Linda
(con lieta sorpresa)
Carlo!

Visconte
(trasalendo)
Ah!

Linda
(affettuosa)
Il mio cor con un repente
battito violento mi dicea
che eri qui.

Visconte
(Ciel! )

Linda (osservandolo)
Sì triste
presso di Linda tua!
Tu se' in grand'uniforme. Tu sei bello
ma per le nostre nozze...

Visconte
(Dio! )

Linda
Ti voglio
col tuo vestito di pittore.

Visconte (triste)
Oh! allora
era felice!

Linda
(ingenuamente con tenerezza)
Ed ora?
Il nostro cor non è forse lo stesso?
Come allor, forse più, non ci amiam noi?

Visconte (con ardore)
Linda! tu m'ami?

Linda
E domandar mel puoi?

Visconte (con anima)
Ah! dimmi... dimmi, io t'amo;
dimmi, a te penso ognora.
Con quell'accento d'angelo:
t'amo ripeti ancora.

Linda (tenerissima)
Sì, caro mio, sì, t'amo
quanto amar puote un core.
Per te mi è dolce il vivere,
vivo per te d'amore.

Visconte
Oh! Linda, io soffro .

Linda (inquieta)
Oh! Dio!

Visconte
Senti qui, cara!
(portando la mano al cuore)

Linda
(con amorosa ingenuità)
È'I mio!

Visconte e Linda
Provo/Prova una fiamma insolita,
un incognito/fervido desir,
nell'abbandon più tenero
lo sento poi languir.

Visconte
I nostri cor s'intesero...

Linda
Dal primo giorno.

Visconte
Abbracciami.

Linda
Ah! che mai chiedi, incauto!
(si ritira arrossando)

Visconte
Primo favor che supplico,
Linda, se mi ami.

Linda (agitata)
E il dubiti?

Visconte
Qui sul mio cor!

Linda
No!

Visconte
Barbara!
(stendendo le braccia)
Un puro amplesso.

Linda
Cielo, dammi tu forza!
(in questo dalla strada odesi il suono della ghironda di Pierotto)
Ah! senti!
(staccandosi da lui)
Il cielo che ricordami
mia madre, il mio dover.

Visconte
Linda! .
(scosso fissandola)
Tu mi ami! È ver!

Linda
Ah! vanne, o caro, e lasciami
in tutto il mio candore:
non assalire un debole
e troppo ardente core.
Più ancor, s'egli è possibile,
in premio io t'amerò.

Visconte
Non so, non so resisterti;
io cedo al tuo fervore.
Anima mia, perdonami, io
cieco son io d'amore:
amami sì, lo merito
per quanto io penerò.
(rientra per laporta segreta)

Scena quinta


Linda, poi Antonio.

Linda
Per quanto io penerò! che dir voleva?
(riflettendo)
E quai sguardi, partendo, ei mi volgeva
< di dolor, di pietà?... Non so, ma a un tratto
mi sento tutto il core sopraffatto. >
Forse presagio di sciagure... eh folle!
(osservando)
Ma chi vien? Nel barlume un Savoiardo parmi...

Antonio
(fuori della porta, ma in vista col cappello in mano e la testa chinata rispettosamente)
Signora!

Linda
(colpita vivamente)
Oh Dio! Possibile!

Antonio
(entrando, ma rimanendo indietro e chinato)
Scusate!

Linda
(avendolo riconosciuto)
Chi vegg'io?
(cade sulla sedia vicina alla toilette)

Antonio
Un buon servo del visconte
di Sirval, di me commosso,
mi diceva che qui posso
il padrone ritrovar.
Vecchio, povero, infelice,
mi può solo ei confortar.

Linda
(Oh! mio padre... in qual momento
lo rivedo... in quale stato!
Triste! povero, curvato,
mi fa gemere e tremar.)

Antonio
Voi, sua sposa, a mio favore
lo vorrete supplicar.

Linda
(Or che dire?)

Antonio
Voi tacete?
Ah, v'intendo, v'importuno.
(per ritirarsi)

Linda
Vi compiango, anzi tenete.
(stendendogli la mano con una borsa)

Antonio (piangendo)
Ah! che il ciel vi benedica.
E col padre, se l'avete,
voi felice lo farete
che mostrate un sì bel cor.
Ho una figlia anch'io, signora,
la delizia mia finora...
L'ho perduta forse adesso:
scordò il cielo e i genitor.

Linda
(Ah! scoprirmi a lui non oso,
né fissar su lui le ciglia;
solo improvvida è tua figlia,
ancor puro è questo cor.
Tanto cara ei m'ha pur ora,
me perduta egli deplora;
del mio stato tutto adesso
riconosco, o Dio, l'orror.)

Antonio
Io vi lascio, permettete.
(per baciarle la mano)

Linda
(in ginocchio prendendogli la mano e baciandola)
No... A me spetta. .. O padre mio...

Antonio
(colpito)
Ciel! Fia ver! Linda!
(ravvisandola)

Linda
Son io .

Antonio
(al primo impulso per abbracciarla)
Figlia! Ah no! no... voi mentite.
(con forza)

Linda
Non son rea; padre, m'udite.

Antonio
No, ripeto, voi mentite.
(con impeto crescente)
Linda è povera ma onesta.
La mia figlia d'un visconte
non puo in casa soggiornar.
L'elemosina a suo padre
la mia figlia non può far.
(gettando la borsa a' di lei piedi)

Linda
Deh! perdon!

Antonio
Non lo sperare.
(partendo)

Scena sesta


Pierotto e detti.

Pierotto
(agitato)
Linda! Oh, qual nuova!

Antonio
(incontrandosi)
Pierotto!

Pierotto (sorpreso)
Antonio! Qui vi ritrovo!

Antonio
Con mia vergogna.

Pierotto
Risoluzione, forza or bisogna.

Antonio
Sai dell'indegna...

Pierotto
Di pietà è degna.

Antonio
Ella?
(fremente)
Che dici?

Pierotto
State ad ascoltar.
In un palazzo poco discosto
vidi a gran festa tutto disposto,
e canti e suoni, ghirlande e fiori,
carrozze e dame, lacché e signori;
immensa folla di curiosi
stava gli sposi ad aspettar.

Linda (con ansia)
Sposi!

Antonio
Finiscila!

Linda
Che batticuore!

Pierotto
Linda, coraggio: vo a terminar:
e chi è lo sposo? A un tale io chiedo.
Ei me lo nomina, io non lo credo.
A un altro provo ridomandarlo.
Rispose: è il nobile visconte Carlo
di Sirval...

Linda (con grido)
Dio!

Antonio (a Linda)
Vedi ora, infame!

Linda
(fuor di sé)
Padre!

Antonio
(con trasporto)
Tuo padre ti...
(per maledirla)

Linda
(colpita e immobile)
Ah!

Pierotto
(mettendo la mano sulla bocca d 'Antonio)
No... che orror!

Antonio
Va', sciagurata, soffri la pena
della tua colpa, del mio rossor.
(parte)

Scena settima


Linda e Pierotto.

Pierotto
(dopo averla osservata)
Linda! andiamo... A che pensate?
Questa casa abbandonate.

Linda, che sarà rimasta nella stessa immobilità, va serenandosi, pensando fra sé, e lascia scorgere sui di lei tratti un'alterazione mentale.

Linda
Carlo! Carlo!
A consolarmi affrettati,
bel giorno desiato.
Innanzi al ciel, agli uomini
tua sposa diverrò.
Mio! sì, mio!

Pierotto
(sorpreso fissandola)
Che far? che dire?

Linda (come parlando a Carlo)
< Nel silenzio della sera
tornerem, felici, sposi,
ai diletti pini ombrosi,
dove nacque il nostro amore.
Là tu a me donasti il core,
mi giurasti eterna fé.
È mia cara e sola speme
sempre vivere con te. >

Pierotto
Triste vittima d'amore,
la ragione, oh Dio! perdé.

Linda
(la cui agitazione mentale va crescendo)
Ecco alfin, ecco il bel giorno
(lietissima)
di mie nozze, o cara madre;
col mio sposo a te ritorno.
M'accompagna al tempio, e il padre...
(è colpita da un'idea terribile che non sa ricordare)
Ah! che fu?
(resta confusa, incerta)

Pierotto
(commiserandola e scuotendola)
Linda!

Linda (cangiando d 'immagini)
E colei?
(con impeto crescente)
La rival? Indietro... Carlo...
Carlo è mio... Chi a me involarlo,
con quai dritti, chi potrà?

Pierotto
Pianger, misera, mi fa.

Linda (rasserenata ed amorosa)
No, non è ver... Mentirono:
tradir tu non mi puoi:
e solo per me palpita
fedele il tuo bel cor.
Linda, tradita, esanime
cadrebbe ai piedi tuoi,
ah, non potrei nascondermi
al mondo, al genitor.

Musica vivace che passa sotto la finestra. La strada si vede illuminata da molte torcie.

Pierotto
Ma i suon... Ie faci... ah! l'empio...
< Tolgasi... Andiam...

Linda (alla finestra)
Là, mira.
Qual pompa! Nobil vergine
con roseo serto... Appresso
le sta nel cocchio. .. ei gira
ver me lo sguardo... ah! è desso!
Carlo... fia ver? >
(resta immobile)

Pierotto
Che orror!
Il nodo maledica
il ciel nel suo furor.

Linda
Ecco alfine, ecco il bel giorno...
Madre mia, madre!
(con spavento)
Ah, mio padre!
La rivale! La rival!
Carlo!

Pierotto
Linda!

Linda (sorridendo)
Vieni, vieni!


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Appendice


Il libretto originale prevedeva una scena per Linda sola, fra la scena con il Marchese e l'entrata di Carlo. Donizetti ne compose la musica, ma poi la tagliò definitivamente durante le prove per la prima rappresentazione a Vienna.

Scena quarta


Linda.

Linda
Qual nom! qual cuore! Ah! il cuore
di Carlo mio sì nobile, sì puro!
S'egli giungeva! Oh! l'ora è scorsa, e temo
ch'egli non venga più. La mia preghiera
me ne andrò a fare intanto della sera
già vicina. A quest'ora
con mia madre una volta...
Ma sempre in ogni loco Iddio ne ascolta.

Prosegui alla scena 4.