ATTO 2.

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SCENA PRIMA.


Vasta Campagna. In fondo alla scena s'innalza una gran rupe scoscesa che s'avanza sul Danubio, il quale scorre in prospetto. Da un lato un grande albero, e un avanzo di rovine, dall'altro una capanna.
È sera.
Scendono da dirupi i Giardinieri armati, Tollo li conduce.

Coro
Già la notte si avvicina;
Si fa il cielo tenebroso;
Un momento di riposo
Quì si prenda, e poi si andrà.

Tollo
Dite bene: si riposi:
Grondo tutto di sudore.
Maledetto disertore!
Come correre ci fa!
Ma iI promesso pagamento
Ogni stento addolcirà!

Tutti
Di cent'ungheri la somma
A chi'l prende o vivo, o morto,
Un bonissimo conforto
Certamente apporterà.

SCENA II.


Tollo, indi Anna.

Tollo
Gacchè son capitato alla capanna
Della buona mia zia
Con un bicchiere voglio ristorarmi;
Meglio così darò di piglio aIl'armi.
Anna! Anna!

Anna (dall'uscio)
Chi chiama?

Tollo
Son io, mia cara zia.

Anna
Tu quì!

Tollo
Pur troppo.
Correre di galoppo
Per un buon pajo d'ore
Ci ha fatto un disgraziato disertore.
Ma guai! già in traccia d'esso
Corre il Principe istesso.

Anna
Un qualche grande
Certo sarà.

Tollo
Sì: un grande... È un malandrino,
Un ladro, un assassino,
Un che faceva il morto, ed era vivo,
Per rubarmi il vestito,
E per farmi morir dalla paura:
Se lo trovo lo ammazzo a dirittura.

Anna
Ma come? io non t'intendo.

Tollo
Ah! m'intendo ben io.

Anna
Narrami almeno.

Tollo
Udite, e aI mio periglio
Inarcherete per sorpresa il ciglio.
Figuratevi una festa,
Una sala prodigiosa...
Una chiave ad una testa
Grossa, brutta, e rugginosa...
Me che ardito più dell'uso,
Sto guardando quel gran muso,
E quel muso guarda me.
Quando a un tratto -- di soppiatto
Lunga, lunga, e ritta in piè
Si presenta, e colle braccia
Mi minaccia... (*) Ahimè! ahimè!
(*) (colpi di tuono: Tollo è spaventato)

Anna
Non è niente: è stato un tuono.

Coro e Tollo
Ci mancava la tempesta.

Anna e Coro
Segui, segui.

Tollo
Mentre io sono
con quell'ombra a testa a testa;
Una spada, una pistola...
(colpo di tuono)
Ahi!.. mi manca la parola...
(altro colpo)
Ahi!.. non posso seguitar...
(principia la burrasca)
Ah! mia zia, per quel ch'io sento
Di spavento -- ho da crepar.

Tutti
Via fuggiamo, via lasciamo
La tempesta terminar.
(si disperdono per gli scoglj ec. Tollo, Anna, e molti altri entrano nella capanna. La burrasca è al colmo. Comparisce dalla rupe Federico smarrito. Notte oscurissima)

SCENA III.


Federico solo dalla rupe.
Ove mi aggiro ? ove son io ? Natura
Contro di me congiura;
Avversi ho gli elementi, e all'aer bruno
Non discerno sentier, nè asilo alcuno
Ah! serbami a Floresca,
Serbami all'idol mio, Cielo pietoso
Sono infelice, sono amante, e sposo.

Cessate, oh Dio! cessate
Smanie che m'agitate,
Lasciate, che respiri
Almen per poco il cor.
Ridotto presso a morte
M'opprimono i martiri,
Ma contro irata sorte
Mi darà forza amor.
(la tempesta va scemando)
Che veggo! oh speme amica!
(guarda intorno, e ravvisa il luogo)
Il nembo terminò.
Nella capanna antica
In salvo alfin sarò.
Cara valle solitaria
Ove al giorno apersi i rai,
Ti conosco ai dolci palpiti,
Che destando in cor mi vai,
Sento l'aura pura, e placida,
Che mi venne ognor da te.
Breve istante di conforto,
Dolce porto -- accorda a me.

Aperto è l'uscio... entriam... odo rumore .
Che sento?... disertore!
Più voci han proferito il nome mio.
Ah! perduto son io se quì mi arresto.
Calpestío di cavalli
Sembrami udir vicino, e fragor d'armi.
Ah sì, qualcun si appressa: ove celarmi?
(si nasconde dietro le rovine)

SCENA IV.


Tollo con seguito di Montanari esce dalla capanna, e detto in disparte.

Tollo
Sì, sì, lo troveremo.
Voi lungo il fiume andate, e voi per l'erto.
Attenzione, e silenzio: il colpo è certo.

Federico
(Cielo! costui chi fia?)
(I montanari si disperdono)

Tollo
Ha ragione mia zia.
Cosa mi ha fatto mai quell'infelice?
Sento che il cor mi dice
Che merita pietà: se quì venisse
Ben volontier gli accorderei perdono.

Federico
Salvami dunque: in tuo potere io sono.

Tollo (gridando forte)
Ajuto, amici, ajuto:

Federico
Taci... pietà...

Tollo
Compagni, abbasso, abbasso;
Il disertore è in nostra man caduto.

SCENA V.


Mentre Tollo si allontana per chiamare i compagni esce Floresca con degli amici travestiti da soldati: essa pure è in abito militare.

Floresca (vede Federico)
Fermati... arresta.
(È desso)

Federico
(si abbandona su d'un sasso)
Io son perduto.

Floresca
Compagni a voi consegno
Il disertor : tosto in prigion sia tratto:
Tu vanne, e narra il fatto: omai bisogno
Non vi è dell'opra tua.

Tollo
(Mi sembra un sogno)

Floresca
(Si allontani costui.)

Tollo
Ma la mercede...

Floresca
L'avrai.

Tollo
Mi fido a voi.

Floresca
Vanne in Malora.

Tollo
Vado... una cosa ancora.
Chi siete ?

Floresca
Delle guardie capitano.

Tollo
Va bene: ungheri belli io v'ho già in mano
(parte)
(Appena Tollo è partito Floresca e i compagni vanno spiando alcun poco d'intorno. Tutto è tranquillo. Floresca corre a Federico che è sempre rimasto appoggiato sul sasso, e afflittissimo)

Floresca
Federico! mi ravvisa . . .

Federico
Tu Floresca! o gioja estrema.

Floresca e Federico
Lascia, oh Dio! che al sen ti prema,
Incomincio a respirar.

Floresca
Sarem fra poco
Fuor di periglio:
Pronto è il naviglio,
Non può tardar.

Federico
La tua presenza
Mi dà valore:
Soltanto amore
Mi può salvar.
(il battello si appressa)

Floresca e Federico
Ecco il naviglio.
Corraggio andiamo.
Mio ben consolati,
In salvo siamo.
Più non ci resta
Da palpitar.
(Floresca e Federico si avvicinano al battello, d'onde scende Ermanno)

Ermanno (sotto voce)
Floresca...

Floresca
Ermano amico...

Ermanno
Son io... ma Federico?..

Floresca
È questi presso a me.

Ermanno
Oh fortunato istante!
Oh ben premiato zelo!
Deh tu corona, oh Cielo,
L'opra della mia fè.
(nell'atto che Floresca, Federico ed Ermanno si dispongono a montar sul battello si veggono coprir le rupi da' Soldati, e Montanari guidati da Riccardo)

Riccardo e Coro
Arrestate -- invan tentate,
Traditori, di fuggir.

Ermanno, Floresca e Federico
Ci abbandona il Ciel tiranno,
Ci tradisce avversa sorte.
Si combatta almen da forte:
Pria che cedere, morir.

Coro
Arrestate -- invan tentate,
Traditori, di fuggir.
(Scendono i Soldati ec., si sviano combattendo.)

SCENA VI.


Adolfo, e Riccardo con Seguito, indi Tollo.

Riccardo
Non vi esponete, Altezza, un disperato
Potria tutto tentar.

Adolfo
Di rabbia io fremo.

Riccardo
Tosto in poter 1'avremo,
Custodito è da' nostri ogni contorno,
Nè puo tardar a comparire il giorno.
Quella capanna intanto
Di ritiro vi serva, e di riposo.

Adolfo
Inquieto, smanioso
&Egtave; talmente il mio core,
Che ogni riposo mi verria conteso.

Tollo (accorrendo)
Altezza... il disertore...

Adolfo (con premura)
&Egtave; preso?

Tollo
&Egtave; preso.

Adolfo
Vanne, vola, Riccardo; al mio cospetto
Il fellone conduci.
(Riccardo parte)
Alfin vendetta
Piena io farò di così rea baldanza.

Tollo
(Ora sì che sta fresco.)

Adolfo
Egi si avanza.

SCENA VII.


Adolfo, Riccardo, indi Floresca.

Adolfo (a Floresca da lui creduto Federico)
Avvicinati.

Floresca (che si tiene coperta)
(Ardir: fuor di periglio
A quest'ora è lo sposo.)

Adolfo
Alzarmi in fronte
Tu non osi lo sguardo! Or via ti appressa,
E del tuo fallo enorme
Ragion mi rendi: chi a tradir ti spinse
Principe, patria, onore ?
Perfido, parla; qual cagione?

Floresca (scoprendosi)
Amore.

Adolfo (sommamente sorpreso)
Voi Contessa! in quel!e spoglie
Come osate a me mostrarvi?
Trema il labbro in domandarvi
Perchè mai vi trovo quà.

Floresca
Io non tremo: amor di moglie
Mi sostenne, e ardir mi porse:
Il mio sposo in salvo corse,
Più timore il cor non ha.

Adolfo
Moglie voi!

Floresca
Di Federico
La consorte in me vedede.

Adolfo
Traditrice! più nol siete;
I suoi giorni io troncherò.

Floresca
Non potete: il fatto amico
In sicuro lo guidò.

SCENA VIII.


Riccardo, Ferederico in mezzo a' Soldati, e detti.

Riccardo
V'ingannate: Federico
Prigioniero alfin restò.
(appena esce Federico Floresca si precipita nelle sue braccia)

Federico
Sposa! tentammo invano
Sottrarci all'empia sorte:
Dolce mi fia la morte
Se moro in seno a te.

Floresca
Sposo! tentammo invano
Sottrarci all' empia sorte
No, non potrà la morte
Dividermi da te.

Adolfo
Fuggir tentasti invano
Alla tua giusta sorte.
Fra poco avrai la morte
Lieve supplizio a te.

Adolfo
Il Consiglio sia tosto raccolto:
Voi serbate in catene l'indegno.

Federico
Pria ch'io mora, Signor...

Adolfo
Non ti ascolto.

Floresca
Il mio pianto...

Adolfo
Più accende il mio sdegno.

Floresca
Trema o barbaro: un giorno vendetta
Del suo sangue tremenda farò.

Adolfo
Dividete, Soldati, costoro

Federico e Floresca
Deh! fermatevi: ancora un amplesso.

Federico
Ti rammenta, che sol per te moro.

Floresca
Ah! mi sia di seguirti concesso.

Federico e Floresca
Dove forza i crudeli non hanno
Píù felice, ben mio, ti vedrò.
Non è vero che uccida l'affanno,
Se pur tanto soffrire si può.

Adolfo
Sento in cor, che pietade mi fanno,
Ma servire alla legge saprò.
(partono da parti opposte in mezzo ai Soldati)

SCENA IX.


Tollo, indi Anna.

Tollo
In casa nostra il Principe!
E mia zia non si trova?

Anna
Ah! Tollo, Tollo!.. che cattiva nuova!

Tollo
Come! Che avvenne mai?

Anna
Meschina me! non sai...
Quel disertor...

Tollo
Ebben ?..

Anna
Quel poveretto...
Io lo vidi, è Giorgetto,
Il misero orfanello
Ch'io nutrii col mio latte...

Tollo
È quello?

Anna
È quello.
Vieni, corriamo, andiamo
Ai piedi del Sovrano.

Tollo
A che far ?

Anna
Lo vedrai, seguimi... Oh! Dio!..
Perdo il cervello.

Tollo
Ei se n'andrà col mio.
(partono)

SCENA X.


Interno della casa di Anna: la porta d'ingresso, e due grandi finestre aperte lasciano vedere la campagna. Tanto il grand'uscio, quanto le porte laterali che mettono ad altre stanze sono circondate dalle sentinelle.
Riccardo, poi Anna, indi ToIlo.

Riccardo
Fra poco il gran Consiglio
Decide del destin di Federico,
Nè pensa Ermanno di salvar l'amico?
A palesar l'arcano,
Onde la vita d'ambedue dipende,
Qual maggior uopo il neghittoso attende?

Anna
Ah! Signor Uffiziale,
Ditemi per pietà dov'è il Sovrano?

Riccardo
Voi tentereste invano
Di favellargli. Ordine abbiam che niuno
Ardisca di venire in sua presenza.
(parte)

Tollo
Ah! mia Zia, proferita è la sentenza.

SCENA XI.


Floresca trattenuta da Adolfo, e detti.

Floresca
Lasciatemi.

Adolfo
Fermate.

Floresca
Io voglio il fato
Udir del mio consorte.

Tollo
È condannato.
(tutti s'inginocchiano a' piedi di Adolfo)

Floresca, Anna e Tollo
Così barbara sentenza
Non lasciate oh! Dio compir.

Adolfo
Non mi è dato -- usar clemenza.
È segnato -- il suo morir.

Floresca
Non vi lascio.

Adolfo
Invan pregate.

Tollo
Perdonate.

Adolfo
Far nol posso.

Tollo e Floresca
In non ho più sangue addosso,
Io mi sento oh! Dio mancar.

Adolfo
Da quel pianto io son commosso,
Nè mi lice perdonar.

SCENA XII.


Ermanno frettoloso ed agitato, e detti.

Ermanno
Altezza, a voi mi prostro,
Salvate il figlio vostro.
Del condannato giovine
Voi siete il genitor.

Adolfo
Come? che sento?

Floresca
Oh! gioja.

Adolfo
Spiegati.

Ermanno
La tradita
Elisa a lui diè vita,
E a me lo consegnò.

Adolfo
Oh Elisa! o figlio mio!
Presto, volate, oh! Dio!
(si ode una scarica di Moschetti)

Ermanno
Non e più tempo.

Floresca (sviene)
Io moro.

Adolfo (con tutto il dolore)
Il figlio mio spirò!

Tutti
Giorno orrendo! iniqua sorte!
chi mi regge ? chi mi ajta?
Mi circonda orror di morte,
Trema l' anima smarrita.
Quanto io miro, quanto io sento
Mi ricolma di terror.

Tollo
Anche questa come il morto
Par che voglia uscir di vita.
Manca il polso, il viso è smorto,
È già lesta, è già spedita.
Ah! Signori, in un momento
Ella è morta di dolor.
(Adolfo, Ermanno partono disperati; Anna, e Tollo rimangono in ajuto di Floresca)

SCENA XIII.


Tollo, Anna, Floresca, indi Coro di Soldati, e Giardinieri.

Anna
Infelice Signora!

Tollo
È certo andata
A raggiunger lo sposo all'altro mondo.

Anna
Taci, taci, respira.

Tollo
Move i labbri, si gira.

Floresca
Ah! sventurata!

Anna
In se ritorna.

Tollo
Ell'è risuscitata.

Floresca
Dove sono? vivo ancora?
Voi chi siete? che ascoltai?
L'ho perduto, oppur sognai?
Dite, oh Dio! la verità!

Anna
Deh! calmatevi, Signora.

Tollo
Forse anch'ei risorgerà!

Floresca
Ah! tacete: il vero intesi.
Sono al colmo i mali miei...
Ah! che piangere vorrei,
E più lagrime non ho.
Dolor sì barbaro
Del pianto mio
La fonte, oh Dio!
Già consumò.

Coro (di dentro)
Viva! viva!

Floresca
Oh! Ciel! quai grida!

Coro (c. s.)
Viva il padre, il figlio viva.

Tollo
Vado, e torno.
(parte)

Anna
Gente arriva.

Coro (in scena)
Non è morto, si salvò.

Floresca
E fia vero? oh! gioja estrema!

Anna
Deh! parlate, come andò?

Tollo
(che ritorna frettoloso,e informa rapidamente)
Che Giorgetto era figlio del Principe
Informato Riccardo da Ermanno;
Si servì di un bellissimo inganno,
Dai moschetti le palle levò.

Coro
Ed il Principe lieto, e contento
Sul momento -- gran festa ordinò.

Floresca
Al petto stringerlo!..
Uniti vivere!
Chi può il mio giubilo
Immaginar.
Se ai lunghi pianti
Dei veri amanti
Amor concede
Egual mercede,
Lieta è quest'anima
Del suo penar.

Coro
Salvo lo sposo
Alfin vedrai:
Più non avrai
Da palpitar.
(parte accompagnata da Anna, e dal Coro)

SCENA ULTIMA.


Campagna amenissima: in fondo un filare di alberi intrecciati di ghirlande di fiori.
Gran folla di Villani, e Soldati.
Tutti i personaggi.

Coro generale
Di lieti suonino
Canti le sponde,
E li ripetano
Le aurette, e l'onde
Di questa terra
Sacra ad amor.

Adolfo
Copra un eterno oblio
Ogni passato affanno;
Come gioisce il mio ,
Gioisca il vostro cor.

Federico
Padre, consorte, amici,
Vi abbraccio, al sen vi premo.
Al par di me felici
Sempre vi renda amor.

Floresca
Fra tanti cari oggetti
Quest'anima divisa
È in prada a mille affetti,
Che esprimere non sa.

Coro ed Ermanno
Gli esprime il tuo bel ciglio,
E il tuo gentil sembiante,
In cui dell'alma amante
Dipinta è la bontà.

Floresca e Federico
Oh! padre!

Adolfo
Oh! figli!

Floresca e Federico
Oh! sposo/sposa!
Oh! amici! oh! lieto giorno!
(a 5)
Tutto festeggi intorno
La mia felicità.

Tutti
E la memoria tenera
Di così dolci istanti,
Fra padri, amici, e figli,
In cor di sposi, e amanti,
Faranno eterni vivere
L'amore, e l'amistà.


FINE DEL MELODRAMMA.


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